previdenza e mercato del lavoro

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Transcript della presentazione:

previdenza e mercato del lavoro Vent’anni di riforme: previdenza e mercato del lavoro Riforme della previdenza: obiettivo contenimento della spesa Riforme del mercato del lavoro: obiettivo rendere flessibile l’offerta di lavoro In questi vent’anni di riforme la previdenza e il mercato del lavoro sono stati due cantieri aperti Le riforme hanno marciato in parallelo senza comunicare Risultati incoerenti che hanno aumentato le diseguaglianze di partenza.

Rapporto spesa previdenza e PIL

Variabili determinanti per le dinamiche di spesa Indici demografici (popolazione anziana su totale popolazione attiva al 2010 31,1%, al 2060 60%) Dinamiche del mercato del lavoro (popolazione anziana su totale popolazione contributiva) Ciclo economico: se il PIL cresce meno velocemente della spesa, o non cresce per nulla, pur contenendo la spesa la sua incidenza si intensifica. QUINDI non basta guardare al contenimento della spesa ma occorre osservare anche: tassi di occupazione (partecipazione al MdL) effetti delle riforme previdenziali sul PIL (esempio: lavoratori anziani e bassa produttività)

Il sistema dopo la riforma Monti-Fornero (dicembre 2011) I principali interventi di contenimento della spesa sono stati quattro: Pensioni indicizzate ai soli prezzi Sistema contributivo per tutti dal 1/1/2012 Aumento requisiti minimi di accesso alla pensione Adeguamento triennale coefficienti di trasformazione

Risultati osservabili: circolo vizioso del risparmio Risparmio di spesa molto consistente (11,7 miliardi di euro) Trappola per la produttività Trappola per i lavoratori Circolo vizioso del risparmio

Previdenza complementare fondi chiusi fondi aperti PIP fondi pre-esistenti Fondo Inps numero 36 50 78 304 1 iscritti 2.5 milioni 1.2 milioni 2.7 milioni 644.000 risorse gestite 45.2 mld euro 16.5 mld euro 22.5 mld euro 7.6 milioni di iscritti, di cui 5.5 nel settore privato Tasso adesione medio netto: 24.2% 146.4 miliardi euro gestiti Il problema della p.c. non è nella bassa contribuzione ma nella adesione bassa e con forti differenze territoriali e settoriali

Equità attuariale VS iniquità distributiva: Previdenza e Mercato del Lavoro: i cantieri delle riforme che non comunicano Le ricadute delle riforme: giovani e lavoratori con carriere povere e/o discontinue (donne) Equità attuariale VS iniquità distributiva: Il contributivo copre di più e meglio chi ha redditi elevati e carriere continue, condannando gli altri all’assistenza Effetti perversi: Indebolimento fiducia nella previdenza pubblica Induce fuga da risparmio previdenziale

Pensionamento anticipato PENSIONE ANTICIPATA PRECOCI 41 anni contributi, di cui 1 prima dei 19 anni d’età, solo se: Disoccupati senza ammortizzatori post licenziamento/dimissioni x giusta causa da contratto a tempo indeterminato Disabili con almeno 74% invalidità Care giver di parente 1°grado convivente secondo norme L.104 Lavori gravosi: 11 mansioni + ultimi 6 anni attività gravosa con franchigia di 12 mesi APE AGEVOLATA anticipo pensione vecchiaia 63 età + max 3 anni e 7 mesi anticipo + max 1500 euro/mese solo se: Disoccupati senza ammortizzatori post licenziamento/dimissioni x giusta causa da contratto a tempo indeterminato Disabili con almeno 74% invalidità Care giver di parente 1°grado convivente secondo norme L.104 (in questi tre casi 30 anni contributi minimi) Lavori gravosi (11 mansioni + ultimi 6 anni attività gravosa con franchigia di 12 mesi) (in questo caso 36 anni contributi) IN ROSSO I LIMITI DEI PROVVEDIMENTI CHE ABBIAMO DENUNCIATO

Attività gravose Autisti camion e mezzi pesanti conduttori treni e personale viaggiante infermieri e ostetriche delle sale operatorie e sale parto facchini, addetti a spostamento merci assistenti per soggetti non autosufficienti insegnanti (bambini 0-6 anni) conciatori di pelli e pellicce conduttori gru e macchinari mobili per perforazione costruzioni personale non qualificato addetto alle pulizie operatori ecologici, raccoglitori e separatori di rifiuti

Procedura Entro 15 luglio 2017 si presenta istanza di certificazione del diritto a INPS Entro 15 ottobre 2017 INPS effettua monitoraggio e valutazione prospettica Se istanza è accolta, domanda di pensione/APE Effetto retroattivo: decorrenza dal 1/5/ 2017 Per 2018 presentazione istanze entro 30 giugno per pensionamenti da giugno

CORREGGERE IL SISTEMA CONTRIBUTIVO I titoli della Fase 2 del confronto con il Governo: Flessibilità in uscita dal contributivo. Via la norma che vincola pensionamento a 63 anni solo se pensione è 2,8 volte assegno sociale + differenziare le speranze di vita Pensione contributiva di garanzia Riduzione aliquota previdenziale Perequazione pensioni esistenti Previdenza complementare Questi titoli hanno priorità diverse e alcuni non sono del tutto coerenti fra loro Per la Cgil obiettivo Fase 2 è pensione contributiva di garanzia

Pensione contributiva di garanzia NON è un reddito da pensione universale e incondizionato Premia e valorizza la contribuzione di ciascuno e, sotto una certa soglia, la rafforza con la fiscalità generale per integrare i versamenti in casi di particolare fragilità/interruzione dei versamenti (per esempio lavoro di cura, ricerca di lavoro, part time involontario, bassa copertura contributiva) Interviene per sanare le incongruenze fra previdenza e mercato del lavoro

Conclusioni La previdenza pubblica è un pilastro del nostro stato sociale perché assicura contro il rischio di povertà quando non si è più in grado di generare il proprio reddito lavorando. Il sistema pubblico realizza uno scambio a due livelli: tra il singolo e lo Stato tra le generazioni Se la percezione di efficacia dello scambio si annulla, viene meno la razionalità dell’accantonamento contributivo e diventa preferibile l’ipotesi del suo impiego per il risparmio privato. Per evitare questo esito è necessario mettere a verifica il principio della equità attuariale con quello della giustizia distributiva; viceversa la previdenza accentua e amplifica le disparità che i lavoratori sperimentano già oggi nella vita attiva.