Teodosio e la fine dell'unità dell'impero

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Transcript della presentazione:

Teodosio e la fine dell'unità dell'impero

Teodosio Flavio Teodosio, conosciuto anche come Teodosio1: L'ultimo imperatore che regnava su di un impero unificato; Ha fatto il Cristianesimo la religione unica e obbligatoria dell'Impero; Per questo fu chiamato Teodosio il Grande ed è venerato come santo;Teodosio nacque l‘11 gennaio 347 a Coca in Hispania, nell'attuale Provincia di Segovia, in una famiglia influente e benestante dell'aristocrazia locale. Suo padre era Teodosio ("il Vecchio"), funzionario imperiale di rango elevato, sua madre si chiamava Termanzia. Teodosio 1 Il Grande

Teodosio Teodosio aveva un fisico ben proporzionato, i capelli biondi e un naso aquilino. Il giovane Teodosio fece la carriera militare, condividendo la vita dei soldati seguendo le orme del padre. il 19 gennaio 379, in seguito alla morte dell'imperatore Valente nella disastrosa battaglia di Adrianopoli combattuta contro i Goti, l'imperatore Graziano lo associò alla guida dello stato, affidandogli la parte orientale dell'impero. Teodosio fissò inizialmente la propria residenza a Tessalonica. Verso la fine del 379 si ammalò gravemente e venne battezzato dal vescovo di Tessalonica Acolio. Teodosio 1 Il Grande

Lo stanziamento dei Visigoti I Visigoti sono: il popolo di origine germanica, appartenente alla tribù dei Goti, furono tra quei popoli barbari, che, con le loro migrazioni, contribuirono alla crisi e alla caduta dell'Impero romano. Il nome Visigoti gli fu dato da Cassiodoro e letteralmente vuol dire Goti nobili, comunque furono citati come Goti dell'Ovest, mentre i Goti che si erano stanziati tra le foci dei fiumi Don e Dnepr furono detti Ostrogoti. Lo stanziamento dei Visigoti

Visigoti La maggior parte dei Visigoti era pagana della tradizione mitologica germana, e aveva come capo Atanarico, mentre una parte si era convertita al Cristianesimo, e faceva capo a Fritigerno, per cui i Visigoti fecero capo ai due condottieri. I Visigoti, che erano stanziati tra la Moldavia e la Valacchia, condotti da Atanarico entrarono in contatto con l'Impero Romano, nel 369: Dopo la fine dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 (data canonica), i Visigoti giocarono un ruolo molto importante nello scacchiere europeo per altri due secoli e mezzo. Atanarico

Il conflitto con i Visigoti Attorno al 375, i Visigoti ( Goti dell’Ovest ), si mossero verso i confini del Danubio, e ha chiesto di essere ammessi nel territorio dell'impero. In quell’epoca 1'impero era diviso tra due sovrani: Graziano regnava sulla parte occidentale. Valente su quella orientale. Valente consente ai Visigoti di stanziarsi entro i confini dell’impero, sperando di utilizzarli come esercito di frontiera in previsione dell’arrivo degli Unni. Ma presto si giunse a un conflitto con i Visigoti. Valente

Il conflitto con i Visigoti A quel momento la superiorità della tattica militare romana rispetto a quella dei barbari era stata indiscutibile. Ma ad Adrianopoli (nel 378) avvenne la catastrofe: i Visigoti annientano 1'esercito romano Valente perde la vita. La sconfitta di Adrianopoli ebbe ripercussioni fatali: Ormai non erano più forze per fermare i Visigoti, che dilagarono nella parte orientale dell'impero e tentavano 1'assalto di Costantinopoli. La sconfitta di Adrianopoli

Teodosio e l’accordo con i Visigoti Di fronte alla gravità della situazione dopo la morte di Valente, 1'augusto di Occidente, Graziano, pose sul trono di Costantinopoli un generale Teodosio (dal 379)che: crea un accordo con i Visigoti che stipulano la pace e si acquartierarono nelle province danubiane come alleati dell'impero. In tal modo 1'impero ha giunto i tali risultati : si procurava 1'aiuto di Visigoti, contro altre invasioni straniere, nello stesso tempo disinnescava il pericolo più immediato da Visigoti; la civiltà romana ha preso il prestigio altissimo, Era formato una generazione di militari goti che divennero cortigiani imperiali o sposarono donne dell’aristocrazia romana. Sembrava che se formare una casta dirigente goto-romana, è in grado di garantire all'aristocrazia dell'impero un periodo di tranquillità.

L'editto di Tessalonica: la religione ufficiale dell'impero Teodosio e Graziano regnarono insieme per alcuni anni e nel 380 pubblicano un editto di Tessalonica con cui venivano colpiti i culti pagani e il cristianesimo diveniva l'unica religione ammessa nell’impero: vennero aboliti i giochi olimpici, confiscati i beni dei templi, vietati i sacrifici pagani. i pagani erano perseguitati. Graziano

L'editto di Tessalonica: la religione ufficiale dell'impero I pagani ribellano e portano sul trono d'Occidente uno di loro, il senatore Eugenio. Nel frattempo dopo la morte di Graziano (nel 33), Teodosio aveva riunito il potere imperiale in una sola persona: fra Teodosio ed Eugenio scoppia una lunga guerra (1 'unica guerra di religione del mondo antico) al termine della quale Eugenio fu sconfitto e ucciso (nel 394). Teodosio assunse in controllo dell’intero impero ma per brevissimo tempo. 1 'unica guerra di religione del mondo antico

La divisione definitiva dell'Impero romano Teodosio mori nel 395 d.C. e l'impero fu diviso tra i suoi due figli: il maggiore, Arcadio, ebbe la parte orientale, il minore, Onorio, quella occidentale. I due figli di Teodosio non dimostrarono alcuna capacità politica. Le tribù dei Goti che si erano stanziate all'interno dell'impero si mettono in agitazione: le loro richieste divenivano sempre più esigenti, mentre le risorse dello Stato si riducevano. In questa situazione il vero capo della politica imperiale in occidente fu il generale Stilicone: un condottiero vandalo che aveva servito fedelmente Teodosio sino a diventare comandante dell'esercito (imagister militum). La divisione definitiva dell'Impero romano tra i due figli di Teodosio

La divisione definitiva dell'Impero romano Stilicone, al quale Teodosio, in punto di morte, aveva affidato il figlio Onorio, costituì l'ultima difesa dell’Impero occidentale: Egli fronteggiare i Visigoti, che sotto la guida del re Alarico erano penetrati in Italia, e li sconfigge in Piemonte (nel 402 d.C.). Però Stilicone non sfrutta i propri successi rinunciando ad annientare il nemico, Stilicone proseguiva la politica di Teodosio volta ad assimilare pacificamente i nemici: Alarico poteva ritirarsi indisturbato oltre le Alpi. Poco dopo, il confine del Reno fu scardinato da una nuova invasione di Germani: Ostrogoti penetrano nel cuore dell’Italia ma erano sconfitti e annientati da Stilicone (nel 406). Stilicone

Il saccheggio di Roma Quella contro gli Ostrogoti era l'ultima vittoria di Stilicone: Nella corte imperiale, che nel 404 era stata trasferita a Ravenna prevaleva la corrente anti barbarica: La corte nel 408 ottenne la condanna a morte di Stilicone , al quale si attribuivano le responsabilità dell'invasione e un atteggiamento troppo accondiscendente verso i Goti: in questo modo falliva la politica di collaborazione tra barbari integrati e Romani, e la dinastia imperiale si lascia senza il suo principale protettore. anche i Goti che combattevano al comando di Stilicone abbandonarono 1'esercito. Alarico

Alarico con il suo l’esercito saccheggia Roma Il saccheggio di Roma Così Alarico scese nuovamente in Italia e saccheggiò Roma (nel 410): I Visigoti penetrarono nella città il 24 agosto e la misero a ferro e fuoco per tre giorni interi; si trattava del primo saccheggio subito da Roma dopo quello compiuto dai Galli (all’inizio del IV secolo a.C.). Poco dopo, Alarico morì improvvisamente. Il suo successore, Ataulfo, condusse i Visigoti nella Gallia sud occidentale, dove fondò il primo regno barbarico sul territorio dell’impero, con capitale Tolosa. Ataulfo sposa la sorella dell’imperatore Onorio, Galla Placidia, e rimase in buoni rapporti con l’impero. Alarico con il suo l’esercito saccheggia Roma

I Vandali di Genserico e gli Unni di Attila Nel frattempo, nelle regioni occidentali dell’impero si stanziarono altre tribù germaniche. I Germani hanno iniziato a darsi un organizzazione statale: i Vandali, sotto la guida del re Genserico hanno riuscito a penetrare in Africa: i Vandali conquistarono Cartagine (nel 429). Unici hanno allestito una flotta, e hanno diventato in breve tempo padroni del Mediterraneo occidentale. Dal 430 d.C.l‘ Impero d'Occidente fu costituito da: dall'Italia, da alcune parti della Gallia da brandelli di terre nei Balcani. Gli Unni

I Vandali di Genserico e gli Unni di Attila Gli Unni erano un popolo nomade di origine asiatica che, muovendo dalle regioni ai confini con la Cina, si era spostato lentamente verso 1'Europa. Nel loro insieme gli Unni costituivano un immenso regno nomade, che premeva contro i deboli confini imperiali con un terribile esercito, al comando di Attila. Attila assalì dapprima le regioni orientali dell’impero: molte città furono devastate e i loro abitanti deportati. una tregua con gli Unni era firmata a prezzo di pesanti tributi, nel frattempo si tentava di rinforzare i confini. Attila

I Vandali di Genserico e gli Unni di Attila In quegli anni 1'esercito romano era comandato da Ezio, un nobile di origine gallica, 1'ultimo abile generale prodotto dall'Impero d'Occidente: egli riuscì a ottenere 1'alleanza dei Visigoti che controllavano il regno di Tolosa e insieme a loro incontro ad Attila battaglia avvenne nella Francia settentrionale, (nel 451), al termine del quale Attila era sconfitto. Flavio Ezio

I Vandali di Genserico e gli Unni di Attila Attila era costretto di ritirarsi, ma 1'anno successivo (452) penetra Italia: Gli Unni devastarono il Veneto e Aquileia; le popolazioni locali si rifugiarono sulle isole della laguna, dando vita a quella che in seguito sarebbe diventata Venezia. Il papa Leone I riesce ad arrestarne 1'assalto del principe unno. Tra gli Unni, del resto, era scoppiata una violenta pestilenza perciò Attila decise di concedere una tregua e si ritirò. L'anno successivo egli muore e il suo impero si dissolse. Il papa Leone 1 arresta l’assalto del Attila

Gli ultimi eredi di Teodosio Il pericolo degli Unni era cessato, ma 1'Impero d'Occidente non aveva più la forza di risollevarsi. Sul trono di Ravenna regnava l'ultimo rappresentante della dinastia di Teodosio, Valentiniano III, figlio di Galla Placidia. Questo era una figura soltanto rappresentativa, il potere effettivo apparteneva ad Ezio, il comandante dell esercito. Ma durante un litigio 1'imperatore uccide di sua mano Ezio, privando 1'impero dell'ultimo personaggio in grado di difenderlo. Poco dopo (nel 455) Valentiniano III era assassinato . Valentiniano III, con la madre Galla Placidia e la sorella Giusta Grata Onoria

Il crollo dell'Impero d’Occidente Approfittando del vuoto di potere i Vandali di Genserico assalirono Roma e la devastarono (sempre nel 455). Roma era rimasta priva di capi politici e militari: l'unico personaggio pubblico che ebbe il coraggio di affrontare Genserico fu così il papa Leone I, che già due anni prima aveva incontrato Attila. II papa non aveva possibilità di impedire la presa della città e patteggia con Genserico le modalità del saccheggio: gli abitanti non si sarebbero opposti agli invasori i Vandali avevano quattordici giorni interi a disposizione per raccogliere tutto il bottino desiderato; L’operazione di saccheggio si svolse senza il combattimento. Genserico devasta Roma

Il crollo dell'Impero d’Occidente Ma Genserico era punita: la nave che conteneva tutti gli oggetti d'arte, sovraccarica, fece naufragio nel viaggio di ritorno verso 1'Africa. Negli anni successivi il potere passava a vari imperatori, posti sotto la tutela del comandante dell’esercito, il barbaro Ricimero. Nessuno di loro non ha riusciti cambiare le cose dello Stato, privo di risorse politiche e militari; Un tentativo di scacciare dall'Africa i Vandali, condotto con le forze dell'Impero d'Oriente, era fallito. Il naufragio della nave di Genserico

Il crollo dell'Impero d’Occidente Il potere passa nelle mani di Oreste, un patrizio romano che era stato segretario di Attila: egli proclama l'imperatore il figlio Romolo Augustolo, che regnò solo pochi mesi e fu l'ultimo imperatore d'Occidente. Nel 476, Romolo venne deposto dal capo delle milizie barbariche. Dopo Romolo Augustolo nessun altro non aveva il titolo di imperatore: Odoacre invia all'imperatore d'Oriente, Zenone, le insegne imperiali e accettò in cambio il titolo di patrizio, con l'autorizzazione a governare a nome suo 1'Italia. . La situazione politica su 476 d.C. L'Impero romano d'Occidente si era estinto

Il lavoro è fatto da Golub Oleksandra 2B INF