Elena Ghiglione & Silvia Barbero

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Transcript della presentazione:

Elena Ghiglione & Silvia Barbero 2015/2016 IL VIAGGIO

Dal continente AFRICANO La ROTTA BALCANICA Le persone che oggi maggiormente partono, abbandonando il proprio paese, le proprie case, i propri affetti, provengono o dal continente Africano (Eritrea, Nigeria, Somalia, Sudan, Mali, ….) o attraversano la famosa rotta balcanica (Siriani, Iracheni, Afghani, ….). Dal continente AFRICANO La ROTTA BALCANICA

dall’AFRICA Le immagini che siamo abituati a vedere sono…… Ma quello a cui non pensiamo spesso è il fatto che non tutti i migranti si trovano direttamente sulle coste, pronti a salpare. I viaggi partono da ben prima……. E un altro grande ostacolo, oltre al mare, va affrontato:

Il 15% dei migranti subsahariani riesce a raggiungere il mare. I viaggi nel deserto Il 15% dei migranti subsahariani riesce a raggiungere il mare.

Arrivati alla frontiera, a notte fonda, l’autista non si ferma al posto di blocco e tira dritto….Alioune sente dei colpi di fucile rimbombare nell’abitacolo dell’auto, poi si sente bagnare il braccio sinistro, si volta e vede il ragazzo seduto accanto a lui con la testa ciondolante, da cui esce il sangue che gli bagna il braccio. Alioune non saprà mai perché l’autista non si sia fermato al posto di blocco, né il nome del ragazzo, il cui cadavere fu immediatamente lasciato nel Sahel dall’autista stesso. Un ragazzo seduto vicino a lui sul pick-up sta molto male, chiede aiuto. I sintomi sono evidenti: è malaria. Nel tentativo di aiutarlo i passeggeri si fanno notare dall’autista, il quale, senza troppi scrupoli, ferma la macchina, scende, tira fuori una pistola, gliela punta alla testa e spara. Arrivati al confine con la Libia, i poliziotti libici fanno scendere tutti dal pick-up e non lesinando bastonate sulle caviglie li conducono in una stanza, li perquisiscono ed oltre alla «tassa di pedaggio» che hanno preteso, portano loro via ogni bene che possa avere un valore, come orologi o telefonini. Alioune ha solo il telefonino, spera che non glielo portino via, ma un poliziotto lo perquisisce, lo trova e se lo mette in tasca con ghigno beffardo. Alioune prova tristezza profonda, non potrà più comunicare con la sua famiglia.

La Libia è uno dei principali esempi di questa situazione. BUSINESS Attualmente i flussi sono gestiti da trafficanti senza scrupoli, che si muovono indisturbati in un paese diviso da lotte interne e i migranti diventano motivo di guadagno e di sfruttamento. La Libia è uno dei principali esempi di questa situazione.

La ROTTA BALCANICA A INIZIO 2016 la situazione era così:

TURCHIA: Più di 2 milioni di profughi SIRIANI TURCHIA: Più di 2 milioni di profughi SIRIANI. L’UE ha programmato di dare aiuto economico (3 miliardi) per BLOCCARE le partenze e per creare strutture per i rifugiati sul territorio turco. Ma molti Siriani in realtà, viaggiano con i trafficanti e non risiedono nei campi. A molti non viene concesso loro lo status di rifugiati Sono sotto “protezione temporanea” MACEDONIA: OGGI tendopoli con il confine greco (vengono registrati)+ treno verso la Serbia (Solo IRACHENI 23%, AFGHANI 30% e SIARIANI 47%). Le altre nazionalità passano da Bulgaria verso la Serbia (con autobus o taxi). Dal 23/02/2016 NO Afghani perché Austria max 80 richiedenti asilo al giorno. 41% uomini, 37% bambini, 22% donne

Chi può, prende autobus o treni verso la Croazia. SERBIA: «La Serbia è il primo paese dove siamo stati tratti come delle persone» (Alì 15 anni) Chi può, prende autobus o treni verso la Croazia. Grande aiuto dalla società civile (donne in pensione, studenti, …) UNGHERIA: ha chiuso le frontiere con Serbia e Croazia il 15 settembre 2015. Non si passa più di qua. Procedimenti penali per attraversamento illegale della frontiera ungherese L'accusa: aver "danneggiato" la barriera di filo spinato eretta al confine con la Serbia; il reato è punibile con cinque anni di reclusione.

CROAZIA: Alternativa all’Ungheria. Prima non considerata perché fuori da Schengen. Respinge i non Iracheni, Afghani e Siriani, che rimangono incastrati nella No man’s land Serba. Anche qui treni appositi verso la Slovenia SLOVENIA: Dopo una prima chiusura assoluta, in cui tutti venivano registrati, ha creato lasciapassare temporanei per far attraversare il paese e andare oltre.

Lungo tutta la Rotta Balcanica sono stati moltissimi gli esempi di sfruttamento e lucro sui migranti: TURCHIA: Lavoro in nero, sfruttati e con paghe ridette dell’80% Il viaggio dalla Siria alla Turchia può costare 20 mila dollari a testa + Biglietto nave/barca per la Grecia «I tassisti aspettavano giorno e notte qui fuori». Molti tassisti erano pronti ad approfittarne, così come gli autisti degli autobus, «che lucravano sui prezzi dei biglietti»

Dove vanno tutte queste persone? Svezia:  La Svezia ha chiesto di rallentare il flusso su quella che è diventata un'autostrada ‘’per i flussi via Balcani’’ e rafforzare le frontiere esterne. Paese che per anni ha preso il numero più alto di profughi pro capite. Comincia ad avere dei problemi nella gestione dei flussi. Danimarca:  Non vuole diventare la destinazione finale per migliaia di rifugiati.  Pronta a chiudere le frontiere se necessario. Ha approvato una legge sulla confisca dei beni ai migranti per contribuire alle loro spese di mantenimento e a quelle burocratiche x richiesta asilo. Germania:  La Germania è una delle nazioni più colpite dal flusso migratorio; ha chiesto che nel 2016 il numeri di migranti venga ridotto a un massimo di 200mila per anno, circa un quinto di quanti arrivati nell’anno appena terminato. Dicono che vogliono andare in Europa perché lì – cito testualmente le parole di Bava, un muratore siriano che in questo momento sta dando una mano ai cooperanti internazionali a costruire le tende e le baracche – “amano le persone, in Europa ci accolgono, in Europa c’è la civiltà. Non c’è la guerra, non ci sono case bombardate, bombardate, bombardate”.

MA OGGI QUAL È LA SITUAZIONE? QUALI CONSEGUENZE?

IDOMENI - Grecia L'UE non è in grado di dare una risposta al problema dei flussi migratori e preferisce esportare la propria incapacità fuori dai propri confini. Il vertice con la Turchia ha sancito la visione egoista dei paesi di Visegrad: la chiusura della rotta balcanica richiesta da alcuni paesi ora diventa una scelta condivisa dai 28 paesi riuniti nel Consiglio europeo. La prima conseguenza di tale decisione è la trasformazione della Grecia in un enorme campo dove stazioneranno decine di migliaia di profughi e migranti.

Accordo Unione Europea- Turchia La risposta dell’UE è: Accordo Unione Europea- Turchia Chiudere la rotta balcanica a migranti e rifugiati e rispedire più gente possibile in Turchia in cambio di soldi (3 miliardi di euro) e due occhi chiusi in materia di diritti umani!

L’Unione europea ha delegato alla Turchia la gestione del problema, in cambio di sei miliardi di euro – più la ripresa dei negoziati per l’adesione all’Ue, bloccati da decenni. Con questa non trascurabile somma si potevano fare molte altre cose: predisporre un meccanismo generale di accoglienza al livello europeo; mettere in piedi reali e funzionanti corridoi umanitari per un numero di persone assai più elevato delle 72mila previste dall’accordo; creare le condizioni per un sistema virtuoso in cui s’investiva sull’inserimento dei profughi nella società. Ma quelle sarebbero state scelte di lungimiranza, di un’entità politica con una chiara visione strategica. L’Unione ha intrapreso una strada diversa, più miope e assai meno nobile: girare le spalle e pagare altri.