I crimini contro l’umanità dello stato nazista (1) Prof

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Transcript della presentazione:

I crimini contro l’umanità dello stato nazista (1) Prof I crimini contro l’umanità dello stato nazista (1) Prof. Carola Catenacci L’ eutanasia di Stato (l’eliminazione dei “disabili”) La riduzione in schiavitù nei lager La Shoah e il Porrajmos (gli stermini degli ebrei, dei Rom e dei Sinti) La persecuzione degli omosessuali, dei Testimoni di Geova e degli oppositori politici

H. Friedlander, Le origini del genocidio nazista, ed H. Friedlander, Le origini del genocidio nazista, ed. Riuniti, Roma 1997. Il genocidio nazista non ebbe luogo nel vuoto; non fu altro che il metodo più radicale per escludere gruppi di uomini dalla comunità nazionale tedesca. A partire dal XIX secolo l’élite tedesca aveva progressivamente accolto un’ideologia dell’ineguaglianza. Genetisti, antropologi e psichiatri avevano proposto una teoria dell’ereditarietà umana che, coniugandosi con la dottrina degli ultranazionalisti, andò a costituire un’ideologia imperniata sul concetto di razza. Il movimento nazionalista assimilò e promosse una simile ideologia. Dopo la presa del potere nel 1933 i nazisti crearono il quadro di riferimento politico che rese possibile la traduzione di questa ideologia dell’ineguaglianza in una politica dell’ostracismo. Contemporaneamente l’élite burocratica, professionale e scientifica tedesca fornì la legittimazione di cui il regime aveva bisogno per un’attuazione agevole della politica stessa.

I provvedimenti “eugenetici” in Germania (per il “miglioramento della razza”) 14 luglio 1933, Legge sulla prevenzione delle tare ereditarie impose la sterilizzazione (anche forzata, “contro la volontà del soggetto”) di tutti coloro che fossero portatori di supposte malattie ereditarie, come la schizofrenia, l’epilessia, la cecità e la sordità. Anche l’alcolismo era preso in considerazione. Nei dodici anni del Terzo Reich, furono sterilizzate circa 400.000 persone, in maggior parte donne. Emmi G., 16 anni: diagnosticata schizofrenica, venne prima sterilizzata e infine uccisa (“eutanasia”) con una overdose di tranquillanti il 7 dicembre 1942.

AKTION T4 T4 è l'abbreviazione di "Tiergartenstrasse 4" dove era situato l"Ente pubblico per la salute e l'assistenza sociale" a Berlino e dove è stato deciso e attivato il "programma eutanasia" dei disabili su ordine diretto di Hitler. 

Il progetto “eutanasia di Stato” dall’aprile del 1940, si passerà alla diretta eliminazione (col gas o iniezioni letali) di: bambini portatori di handicap, anziani affetti da demenza senile, persone malate di mente, in genere coloro che vivevano, secondo un’espressione già coniata nel 1921, una “vita indegna” Il progetto venne ufficialmente (ma non nei fatti) fermato da Hitler nell’agosto del 1941 in seguito alle pubbliche proteste di esponenti della Chiesa cattolica e nel timore di una reazione popolare si calcola che circa 75.000 persone fossero già state eliminate Un “gaswagen” usato per l’”eutanasia” il castello Hartheim, uno dei principali centri adibiti alla realizzazione del programma di eutanasia

I presupposti dello sterminio ebraico Antigiudaismo cristiano lungo i secoli dal Medioevo all’Età Moderna Leggi razziali: Germania 1935 Italia 1938 Antisemitismo tra Ottocento e Novecento: Pogrom Ghetti Negazione diritti civili Razzismo su pretese basi biologiche 3. Dall’antisemitismo alla shoah La shoah è non l’unico ma il più “incomprensibile” e il più grande genocidio consumato nel Novecento. Genocidio è termine nuovo coniato dai giuristi proprio per definire lo sterminio degli ebrei perpetrato dal nazismo. Le radici dello sterminio degli ebrei affondano nella storia dell’Europa e risalgono all’antigiudaismo cristiano quando questo si combina con le teorie razziali di fine Ottocento. Il risultato è una miscela di pregiudizi non ancora sradicati che si manifestano nell’antisemitismo di ieri e di oggi.

Il “problema” ebraico 1935: Le leggi di Norimberga Par. 2. 1. Cittadino del Reich (Reichsbürger) è soltanto l’appartenente allo stato di sangue tedesco o affine, il quale con il suo comportamento dia prova di essere disposto ed adatto a servire il popolo ed il Reich tedesco. Nell’illustrazione, la spada della legge divide la popolazione ariana dai “mostri” semiti.

1939: si studiano soluzioni “razionali” del “problema”: L’invasione della Polonia e della Russa, amplia e “complica il problema” 1938: dopo la "notte dei cristalli" un primo gruppo consistente di ebrei è rinchiuso nei lager 1939: si studiano soluzioni “razionali” del “problema”: deportazione in Polonia o oltre gli Urali o nel Madagascar 500.000 ebrei tedeschi 190.000 ebrei austriaci 350.000 ebrei cecoslovacchi 1.800.000 ebrei polacchi 2.500.000 ebrei russi, 300.000 in Europa occidentale

Il ghetto Il primo passo per “liberare l’Europa dagli ebrei”: costretti nei “ghetti” ripristinati nelle città dell’est.

La liquidazione del ghetto di Varsavia luglio – settembre 1942: la ribellione del ghetto di Varsavia è uno dei rari episodi di resistenza ebraica alla violenza nazista la ribellione è stroncata dai nazisti

Le macerie del ghetto di Varsavia Dei 500.000 ebrei del ghetto, sopravvivono poche decine di migliaia che saranno avviati ai campi di sterminio

L’organizzazione Il 21 dicembre 1939 Reinhard Heydrich, il capo dell’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich (RSHA) crea la Sezione IV che si deve occupare della deportazione degli ebrei ne affida la direzione ad Adolf Eichmann (cfr. Hannah Arendt, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, 1963: resoconto del processo svoltosi nel 1961). Adolf Eichmann il burocrate “specialista dei “trasporti” L’SS-Brigadeführer Reinhard Heydrich nel suo ufficio di Monaco

L’eliminazione per fucilazione L’operazione Barbarossa, ossia l’attacco alla Russia sferrato nell’estate del 1941, è accompagnata da quattro unità speciali chiamate Einsatzgruppen; il compito: eliminare sul posto per fucilazione i partigiani i funzionari russi e i membri autorevoli delle comunità locali tutti gli ebrei e gli “zingari”

Le Einsatzgruppen in azione Le Einsatzgruppen, i battaglioni della morte, furono reclutati tra la gente comune (D. J. Goldhagen, I volonterosi carnefici di Hitler, Mondadori, Milano 1997) circa un milione di ebrei sono eliminati direttamente per fucilazione

Lo stress dei “volonterosi carnefici” di Hitler “Vorrei ancora far notare che in seguito al notevole stress psicologico dovuto a tali esecuzioni parecchi uomini non furono più in grado di eseguire fucilazioni e dovettero perciò venire sostituiti. Però altri non ne avevano mai abbastanza di partecipare a queste esecuzioni, per cui spesso si offrivano volontari”. [Deposizione di Gustav Fix, comandante delle Einsatzgruppen]

Il reimpiego dei Gaswagen “Se a quel tempo avessi degli scrupoli circa l’impiego dei Gaswagen, oggi non saprei dirlo. Allora, per me in prima linea, veniva il fatto che le fucilazioni costituivano, per gli uomini che la eseguivano, un notevole stress e che tale stress venne meno con l’impiego dei Gaswagen”. Testimonianza di Walter Rauff, colonnello delle SS, rilasciata nell’ambasciata della Germania Federale a Santiago del Cile il 28 giugno 1972.

Testimonianza del dott. August Becker, ispettore dei Gaswagen Nell’ufficio del caposervizio Viktor Brack nella Cancelleria del Führer insieme ad altri mi occupai, fin verso il 1941, del programma “eutanasia”. Avevo le funzioni di esperto in eliminazioni mediante gas nel caso di malati psichici ricoverati in stabilimenti terapeutici ospedalieri. Poiché questa attività era stata da poco sospesa fui trasferito al RSHA a Berlino. Himmler voleva impiegare nell’azione di gassazione che si stava avviando in grande stile all’Est il personale non più occupato con l’eutanasia e che fosse esperto in materia, come era il mio caso. La ragione era la seguente: i capi delle Einsatzgruppen dell’Est si lagnavano in misura sempre crescente del fatto che gli uomini addetti alle fucilazioni a lungo andare non sarebbero più stati in grado di reggere allo stress psicologico e morale di queste esecuzioni di massa. So che alcuni che facevano parte dei plotoni di esecuzione erano finiti in manicomio, perciò si doveva trovare un modo di uccidere nuovo e migliore. Quindi entrai anch’io, nel dicembre 1941, nel RSHA, sezione Il, ufficio di Rauff.