Caratteristiche del testo poetico e percorsi di analisi

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Transcript della presentazione:

Caratteristiche del testo poetico e percorsi di analisi Studi generali sul testo poetico: Remo Ceserani, Il testo poetico, Bologna, Il Mulino, 2005. Angelo Marchese, L'officina della poesia, Milano, Mondadori, 1997. Jurij M. Lotman, La struttura del testo poetico, Milano, Mursia, 1980. Manuali di retorica: Angelo Marchese, Dizionario di retorica e di stilistica, Mondadori, Milano 1978. Bice Mortara Garavelli, Manuale di retorica, Milano, Bompiani, 2003. Heinrich Lausberg, Elementi di retorica, Bologna, Il Mulino, 1969.

Manuali e studi di metrica: Pietro G. Beltrami, La metrica italiana, Bologna, Il Mulino, 1994. Costanzo Di Girolamo, Teoria e prassi della versificazione, Bologna, Il Mulino, 1976. Aldo Menichetti, Metrica italiana: fondamenti metrici, prosodia, rima, Padova: Antenore, 1993. Sandro Orlando, Manuale di metrica italiana, Milano, Bompiani, 1993. Mario Pazzaglia,Teoria e analisi metrica, Bologna, Patron,1974. Mario Pazzaglia, Manuale di metrica italiana, Firenze,Sansoni, 2000. 

Manuali di metrica spagnola: Rudolph Baehr, Manual de versificación española, Madrid, Gredos, 1997. Antonio Quilis, Métrica española, Barcelona, Ariel, 2013. Elena Varela Merino, Pablo Moíño Sánchez, Pablo Jauralde Pou, Manual de métrica española, Madrid, Castalia, 2005. AA.VV., Historia de la métrica medieval castellana, coord. F. Gómez Redondo, San Millán de la Cogolla, Cilengua, 2016.

- storicistico (Scuola storicista, Marxismo) Vari approcci al testo letterario: - storicistico (Scuola storicista, Marxismo) - linguistico-formale (Formalismo e Strutturalismo) - semiotico (Semiotica). Equivoco tautologico dello storicismo che identifica il valore di un'opera letteraria nella cosiddetta ideologia dell'autore di cui lo stile sarebbe una formalizzazione. Il rifiuto dell'assolutizzazione del contesto (codice) storico-sociale non vuol dire, evidentemente, la rimozione della storicità dell'opera letteraria. Lingua, retorica e metrica connotano lo strutturarsi dei generi poetici come istituti modellizzanti fondamentali del sistema letterario, come forme storiche che ne orientano la diacronia. In una prospettiva semiotica l'opera non vive in un vuoto pneumatico né galleggia nel mare dell'oggettività storico-sociale: il luogo della sua comunicabilità intersoggettiva è la tradizione, il sistema della letteratura.

Le relazioni intertestuali sono la manifestazione più vistosa della letterarietà di un'opera, che realizza tutte le sue potenzialità all'interno del sistema; sistema che è anche un complesso campo di tensioni fra tendenze conservatrici e innovatrici, resistenze e rotture, imitazioni e parodie, riciclaggi e riforme. Una prospettiva semiotica respinge l'ideologia storicistica, non il riferimento alla storia e ai suoi codici. Una teoria che consideri il sistema letterario come un sistema segnico-formale, non esclude che esso si incarni in generi, scritture, registri e stili collocati nella diacronia della storia e di cui si potrà dare un'effettiva descrizione.

Il testo letterario è una struttura chiusa di segni che, per la specifica connotatività (ambiguità) che li caratterizza, mantengono un altissimo potenziale semantico, un dinamismo che il lettore-collaboratore cercherà di attualizzare senza illudersi di esaurirlo definitivamente. Un testo non è, tuttavia, la "somma delle sue letture": questo insieme forma il campo dei significati storici, delle significanze di un testo. Leggere un testo poetico non è un'operazione semplice e univoca.

R. Jakobson: oggetto della scienza della letteratura non è la letteratura ma la letterarietà, ciò che di una data opera fa un'opera letteraria. J. Lotman: il verso è una unità di articolazioni sintattico-ritmiche e di intonazioni del testo poetico. Dunque le matrici convenzionali del sistema poetico (la forma grafica del testo, il metro e il ritmo, l'intonazione, gli aspetti eufonici come la rima, l'assonanza, ecc.) agiscono direttamente sul livello prosodico della poesia esaltando quel principio organizzato del testo che possiamo definire"equivalenza".   L'equivalenza si manifesta a tutti i livelli del testo poetico (compreso quello semantico), ma in prima istanza scandisce lo spazio del verso, aiutando visivamente l'occhio a cogliere le molteplici relazioni fra i versi stessi o fra le parole che li compongono, specie se situate in posizioni-chiave e inoltre segna il tempo nella lunghezza di un determinato metro per cui sentiamo come unità strutturale un certo insieme di sillabe o posizioni. Tutti gli elementi del segno artistico sono elementi del significato, dei quali occorre pertanto capire il processo di semantizzazione.

Il segno letterario non è riducibile solo alla lingua, è propriamente un ipersegno testuale. I segni dell'arte hanno un carattere non convenzionale, come nella lingua, ma iconico, rappresentativo.   Piano dell'espressione e piano del contenuto: 1) strutture metriche e ritmiche che giocano un ruolo fondamentale nella modellizzazione del linguaggio poetico 2) semantica profonda e superficiale del testo, ivi comprese le particolari manipolazioni del senso espresse dai tropi (metafora, metonimia, sineddoche). Livelli di analisi del testo poetico: 1) Livello fono-prosodico e metrico. 2) Livello grammaticale-sintattico (sintagmatica degli elementi linguistici). 3) Livello retorico (artifici dell’espressione e del pensiero) 4) Livello semantico (motivi, temi e archetipi)

Il verso è l'incontro di uno schema metrico e di una sequenza ritmica variabile. Il metro è misura sillabica, il ritmo è successione di ictus. Siccome il verso è l'incontro di uno schema metrico invariabile e di una sequenza ritmica variabile, il lettore dovrà tener conto di tutti gli elementi di iterazione e di variazione, nella misura e negli accenti. La poesia distrugge gli automatismi delle comunicazioni standard. L'equivalenza è il principio costruttivo fondamentale della poesia: essa si manifesta vistosamente nell'iterazione o ripetitibilità di alcuni elementi ai diversi livelli del testo (rima, assonanza, paronomasia, anafora, ecc.). Anche le iterazioni grammaticali sono importanti in poesia (es. pronomi personali e dimostrativi che conferiscono una forte connotazione discorsiva al testo poetico)

Anche gli elementi non semantici della lingua (fonemi) si trasformano in poesia in valori portatori di significato, cosicché ogni ridondanza viene eliminata e tutto, parole, sintassi, metro, ritmo e disposizioni grafiche si semantizza, contribuisce alla creazione del senso. Il livello fonoprosodico si transcodifica in quello semantico-sintattico, dando luogo a sottili rapporti verticali che strutturano il testo nella sua specifica fisionomia stilistica. Funzione organizzatrice degli elementi fonici e grammaticali che avvicinano unità semantiche antonimiche o comunque non omogenee. Algirdas Julien Greimas, Del senso, Milano, Bompiani, 1974. Densità connotativa del testo poetico: isotopie. L'isotopia è un insieme ridondante di categorie semantiche che rende possibile la lettura uniforme di un testo. Essa indica un'equivalenza di contenuto attorno a un sema, cioè a un tratto generale della significazione, che si esprime, a livello superficiale, in un lessema. Sema (dal greco sema, "segno"), o tratto semantico, è la più piccola unità di significato individuata dalla semantica. Il termine è stato introdotto da Eric Buyssens negli anni trenta e sviluppato da A.J. Greimas (1966) e Bernad Pottier (1967).

Un testo letterario si rifà a un sistema culturale, a una concezione del mondo o modello orientato di valori. Il testo in quanto struttura chiusa di segni può essere decifrato a vari livelli, a seconda della maggiore o minore attivazione dei codici di riferimento di cui il lettore dispone. L'ipersegno letterario (poetico) è una realtà che accumula moltissime potenzialità informative nel suo riferimento intertestuale ad altre opere, nell'ambito del sistema letterario, e nel suo riferimento (extratestuale) ai sistemi-codici culturali che lo attraversano.   Il linguaggio artistico, in quanto stile-scrittura, è al centro di operazioni di modellizzazione con cui il poeta dà vita a un oggetto-testo semiotico particolarmente ricco di informazioni, a tutti i livelli in cui si può segmentare e per l'interazione operante fra questi livelli e tutti gli elementi compositivi.

La selezione e la combinazione delle parole si dispongono lungo i due assi del linguaggio: 1) l'asse paradigmatico, attraverso il quale si selezionano nel deposito della lingua certe entità. 2) l'asse sintagmatico, sul quale si combinano i segni prescelti nella catena del discorso.

Iteratività come espressione macroscopica del principio di equivalenza che domina il verso (rima, assonanza, consonanza o paronomasia, allitterazione). - Figure sintattiche: asindeto, zeugma, enumerazione, pleonasmo, polisindeto, anacoluto, chiasmo. Inversione: anastrofe e iperbato. - Figure di parola: anafora, epifora o epistrofe, anadiplosi, epanalessi. - Figure semantiche: similitudini, metafora, metonimia, sineddoche. - Figure logiche: litote, antitesi, paradosso, ossimoro, antifrasi, eufemismo, ironia, allegoria. Dopo averla individuata, è necessario capire la funzione specifica di una figura nell'enunciazione poetica. Natura iperconnotativa del linguaggio poetico.

La lirica accentua i processi di implicitazione e di presupposizione, caricandoli di un peculiare effetto allusivo e suggestivo. Rimandano alle competenze presuppositive del lettore le citazioni per lo più implicite o nascoste, con effetti vari di consonanza o dissonanza, che possono giungere fino alla polemica o alla parodia. L'inclusione della parola altrui determina la bivocità discorsiva, lo sdoppiamento della prospettiva, la proliferazione dei sensi.

Il metro rappresenta la forma e la norma del ritmo poetico Il metro rappresenta la forma e la norma del ritmo poetico. Si distingue fra accento tonico e ictus prosodico-metrico: nella costruzione del verso gli accenti tonici diventano o non diventano ictus, le sillabe allungano o abbreviano la loro durata, la sequenza verbale assume un rilievo eufonico con impeti e pausazioni, slanci e riposi: progetto mensurale unitario. La sillaba è l’unità metrica. Il ritmo è individuato dall'accento, dalla collocazione delle sillabe toniche e atone, sicché versi di egual numero di sillabe possono offrire varietà ritmiche diverse. Quanto vi è di artificio nella poesia si riduce al principio del parallelismo. Il discorso in versi è costituito da segmenti fonici o sistemi di tali segmenti, che vengono percepiti come equivalenti, confrontabili fra loro. Il verso si inserisce in una sequenza metrica, la strofa, che comporta una iterazione o combinazione di versi e di rime. La strofa può essere isometrica o eterometrica.

La poesia lirica è una forma di espressione poetica che dà voce alla parte sentimentale e interiore del poeta. Sin dalle origini dell’espressione letteraria occidentale questa poesia era accompagnata dal canto e dalla musica. L’io poetico coincide generalmente con quello dell’autore e si esprime in prima persona. Ma il discorso in versi può articolarsi anche in terza persona e rappresentare una storia. La voce discorsiva sarà quella di un narratore e la poesia assumerà le strutture basilari della narratività. Non v'è discorso lirico che non ammetta al suo interno una modalità squisitamente narrativa come la descrizione. Il discorso lirico può introiettare strutture tipiche della narratività. È possibile analizzare un testo poetico a struttura narrativa dividendolo in sequenze, cioè in unità di contenuto a livello diegetico.

La coerenza semantica del testo è regolata da alcuni percorsi del senso o isotopie, che rapportano un certo numero di lessemi secondo le leggi proprie di ogni discorso linguistico. Parafrasi, come transcodifica filologica, ripete all'inverso il processo di cifrazione linguistico-stilistica del poeta, il quale si inserisce in una tradizione, in un sistema letterario che gli consente di valorizzare al massimo il suo messaggio.   L'ipersegno poetico ha una intrinseca dilatazione e dinamica intertestuale: di norma si colloca in una memoria, ha una vocazione dialogica istituzionale. Il messaggio poetico rimanda a una serie di codici culturali affioranti solo grazie alle presupposizioni culturali (l'enciclopedia) che l'autore considera in possesso del lettore.

Il testo poetico si apre a una raggiera di percorsi di lettura, a partire dal più elementare dell'analisi lessicale sino al più complesso che poggia sulle strutture antropologiche dell'immaginario. Esplorazione della semiosi del testo: interna, intertestuale ed extratestuale. Questa approda al senso poetico come interazione dinamica di tutti gli elementi e i livelli costruttivi del testo. L'opera letteraria, in quanto testo costruito su più sistemi, messaggi e codici, ha un potenziale informativo che sarà diversamente attuato e valorizzato a contatto con i codici interpretativi di un lettore-collaboratore sensibile e competente.