Unità 2: TRASFERIMENTO DELL’INNOVAZIONE

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La struttura sociale organizzativa Si riferisce alle relazioni tra gli elementi sociali come persone, posizioni, unità organizzative, reparti, divisioni.
Advertisements

PIANIFICAZIONE STRATEGICA è orientata alla formulazione e alla valutazione delle strategie aziendali e alla definizione dei piani operativi è teso ad accertare.
A cura di Angelo Maraschiello FEBBRAIO Analisi del servizio Identificazione delle cause Comunicazione dei risultati Agli organi decisionali per.
Lunedì Pomeriggio della Qualità 21 marzo maggio luglio settembre novembre 2016.
Managing Employee Attitudes and Behaviors Performance Management- Compensating Employees- Incentive and rewards V unità.
Elevator Pitch - Template 10 slides in 5’. Premessa Come utilizzare la traccia di lavoro Tenete presente le domande/indicazioni contenute nelle singole.
L’avvio della valutazione del sistema educativo di istruzione, secondo il procedimento previsto dall’art. 6 del D.P.R. n. 80/2013, costituisce un passo.
Progetto Qualità ed efficacia della formazione pubblica Linea 2 Valutazione Sperimentazione di un metodo per la valutazione di impatto della formazione.
PLANNING (STRATEGIC, SWOT, RISK MANAGEMENT)
Elementi di base di sviluppo del progetto (internazionale) e la gestione dei processi di gestione del progetto Complesso, nuovo, unica formulazione concettuale.
Business Planning Dall’idea al progetto imprenditoriale
Elemento 1: Facilitatori europei dell’imprenditorialità
Unità 3: NETWORKING DELLE CONOSCENZE
Elevator Pitch - Template
Unità 1: DARE FORMA ALLE IDEE
I progetti di cooperazione tra FLAG
LE ORIGINI DEL PROGETTO
IL CORPO UMANO COME UNA MACCHINA
di trasferimento dell’innovazione
INDUSTRIA 4.0 & IPERAMMORTAMENTO
Management e Certificazione della Qualità
GPOI - L’organizzazione aziendale -
Linea Progetto Progetto in relazione ad una linea
Il Monitoraggio delle azioni di mobilità: finalità e strumenti
Unità 6: ASPETTI SELEZIONATI
Valutazione del servizio scolastico Caratteristiche dell'informazione
Strategie di base e vantaggio competitivo
1 Metodologia per la gestione dei colori e forma del prodotto attraverso l’analisi di scenari di tendenza Metodologia per la gestione dei colori e forma.
4Cs The KSAVE Model Binkley et al. (2012): Defining Twenty-First Century Skills in Griffin, McGraw & Care (eds.) Assessment and Teaching of 21st Century.
Relazione finale su [nome del progetto]
UN NUOVO MODO DI LAVORARE L’adoption di un Social Workplace
Raccolta ed Analisi dei Requisiti nella Progettazione
Statistica Aziendale Tutti i fenomeni aziendali che si prestano ad analisi statistica dovrebbero rientrare, anche se in modo non esclusivo, nell’ambito.
Universita’ di Milano Bicocca Corso di Basi di dati 1 in eLearning C
SELEZIONE DEI CONCETTI
L’imprenditorialità e l’avvio di un’impresa
Il lavoro di gruppo Cfr - Tratto da materiale corso di formazione su: organizzazione aziendale dott. Stefano Colferai.
SODDISFARE LE OPPORTUNITÀ DI MARKETING
TOPIC 1 :: Filiera e logistica ::
La Peer Review nello scenario nazionale ed europeo per la promozione della qualità dell’Istruzione e formazione professionale Ismene Tramontano, Reference.
UNI EN ISO 9001:2015 Che cosa cambia? Le principali modifiche
LABORATORIO PROGETTUALE
Come si acquisiscono queste informazioni?
Web Marketing Il web marketing applica al web le tradizionali strategie di Marketing reinterpretandole, adattandole al contesto e ai differenti canali.
Corso di Economia e Gestione delle Imprese
MICRO: Migliorare la competitività delle microimprese nelle aree rurali Module No.5: Accesso ai finanziamenti non sovvenzionati per microimprese in aree.
Modulo N.2: Business plan, Budget e Competenze Manageriali
SCHEMA MODELLO DI BUSINESS PLAN
MICRO: Migliorare la competitività delle microimprese nelle aree rurali Modulo N.5: Accesso ai finanziamenti non sovvenzionati per microimprese in aree.
Modulo N.2: Business plan, Budget e Competenze di Gestione
La pianificazione aziendale
Comitato Paritetico Strategia Nazionale Biodiversità
I progetti di cooperazione tra FLAG
LABORATORIO METODOLOGICO
[Nome progetto] Relazione finale
Presentazione Servizi Educativi a cura di Angela Dini 13 luglio 2012
I.P. A.DA SCHIO - Vicenza 24 Gennaio 2006 L’ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO
Clicca qui per visualizzare la versione originale inglese
Viale Morgagni 67/A Firenze
[Nome progetto] Relazione finale
SCUOLA 4.0: formatori TQM EDUCATION crescono con la PROCEDURA PER LA VALIDAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI E LA QUALIFICA DEI FORMATORI AICQ EDUCATION (Class.
1I profili della comunicazione economico-finanziaria
L’ATTIVITÀ DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
Fare ricerca mai così facile!
Clicca qui per visualizzare la versione originale inglese
VMI – Test of Visual Motor Integration
L’unità di acquisizione
LA CONFIGUARAZIONE DEL PROGETTO
Esperienze di Team tra aziende
QUALITA’ ED ACCREDITAMENTO
Transcript della presentazione:

Unità 2: TRASFERIMENTO DELL’INNOVAZIONE Elemento 2: Dai prototipi ai prodotti Questo materiale formativo è stato certificato secondo le norme ECQA – European Certification and Qualification Association. Il materiale formativo è stato sviluppato dal consorzio internazionale “From Idea to Enterprise”: RPIC-VIP s.r.o., Repubblica Ceca, www.rpic-vip.cz ISQ, Portogallo, www.isq.pt EUROSUCCESS CONSULTING, Cipro, www.eurosc.eu CIRSES, Italia, www.cirses.it ISCN Ges.m.b.H, Austria, www.iscn.com European Manufacturing and Innovation Research Association AISBL, Belgio/Francia, www.emiracle.eu Lo sviluppo di questo materiale formativo è stato in parte finanziato dall’UE con: il Programma Leonardo da Vinci 2012-1-CZ1-LEO05-09679. Questa pubblicazione riflette il punto di vista esclusivo degli autori e la Commissione non può essere ritenuta responsabile di eventuali utilizzi che potrebbero essere fatti delle informazioni ivi contenute.

Obiettivi di apprendimento Il partecipante comprende che l’Innovazione è il percorso dal prototipo al prodotto Il partecipante conosce la nozione di prototipo. Il partecipante conosce gli aspetti qualitativi di un prodotto. Il partecipante conosce cosa implica avere prodotti sul mercato dell’impresa. Il partecipante è in grado di stimare gli sforzi necessari per trasformare un prototipo in un prodotto. Il partecipante è in grado di concepire una organizzazione che permette di sostenere i prodotti sul mercato.

Percorso: prototipo - prodotto L’INNOVAZIONE è... RISCOPRIRE LO SCOPERTO PERCEZIONE GLOBALE IL DNA DELL’AZIENDA (INNOVATORE) LA RICERCA PERMANENTE SISTEMATICA DI NUOVE STRADE PROCESSO Il trainer chiede cosa significa la parola INNOVAZIONE. I partecipanti dovrebbero rispondere (brainstorming) e il trainer prende nota sulla lavagna a fogli. Fonte: Karel Havlíček, Inovační manuál malé a střední firmy, 2011 Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

L’Innovazione è... tecnologie e utilizzo intelligente delle stesse... Punto importantissimo: l’eccesso di innovazione è la visione “oltre-filiale”. Gli sforzi innovativi di un’impresa non si limitano a una filiale, ma devono allargare gli orizzonti verso le altre filiali, che non sono reciprocamente connesse a prima vista. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

L’Innovazione è... ... accrescimento del valore per il cliente velocità facilità di utilizzo gratuita no spam PERFORMANCE INDESIDERABILE COMPLESSITÀ COSTI COMPETIZIONE... 20% … EFFICACIA = più benefici / stessi costi metodi: Mappa concettuale, TRIZ, WOIS B) 80% … EFFICIENZA = stessi benefici / costi minori metodi: ISO, Lean, 6 Sigma, Keizen, Creax ………… È FARE COSE BUONE NEL MIGLIOR MODO Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

L’Innovazione è... ... accrescimento del valore per il cliente PERFORMANCE INDESIDERABILE COMPLESSITÀ COSTI Il trainer chiede ai partecipanti di aggiungere commenti, che rispondano agli attributi richiesti (performance, indesiderabile, complessità, costi). Annota le risposte sulla lavagna a fogli. Può chiedere di fornire altri esempi (prodotto) da analizzare. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013 ???? ???? ???? ????

L’Innovazione è... ... accrescimento del valore per il cliente Il trainer chiede ai partecipanti di aggiungere commenti personali sull’innovazione, illustrati nella figura. Come sono rispettati i 4 attributi (vedi slide precedente)? Annota le risposte sulla lavagna a fogli. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

L’Innovazione è... ... fonti intorno a noi Nelle immagini forniamo alcuni esempi di soluzioni innovative. Avviare la discussione libera su queste immagini, che sarà coordinata dal trainer verso la corretta percezione del termine INNOVAZIONE. Il trainer chiede di ricercare altri esempi (coppie). Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013

L’Innovazione è ... PERSONE ... STRUMENTI (METODI) ... RICERCARE LA COMBINAZIONE ... RICERCARE L’ANALOGIA ... RICERCARE LA VARIAZIONE … RICERCA PERMANENTE DI ISPIRAZIONE ... BREVETTI Commento sugli STRUMENTI: Il metodo TOC (teoria dei vincoli) consiste nel ricercare i punti deboli nelle procedure ed eliminarli al fine di garantire l’aumento del volume finale. Si procede, quindi, alla ricerca del successivo punto debole. Il metodo LEAN consiste nell’eliminazione degli sprechi nelle procedure. Si tratta del riconoscimento delle procedure che non aggiungono valore. Lo scopo è quello di garantire il flusso ottimale delle materie prime e delle informazioni. Il metodo Six Sigma si basa sull’aumento della stabilità del procedimento. Si compone di 5 fasi: definire - misurare - analizzare - gestire. Il trainer torna 2 slide indietro e cerca di discutere con i partecipanti su ogni singola innovazione dal punto di vista della: = ricerca della combinazione = ricerca dell’analogia = ricerca della variazione = ricerca dell’ispirazione Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013

Come fare? Intuitivamente o sistematicamente? ... SEMPRE METODICAMENTE La ricerca intuitiva della soluzione 6 cappelli, Metodo 365, Brainstorming, Brainwriting, Mappa concettuale, Pensiero laterale, Bionica, Sinettica Approccio sistematico all’innovazione WOIS, TOC, Six Sigma, Innovazione sistematica, Creax, TRIZ Metodo 635 - brainwriting. Un gruppo composto da 6 persone annota sulla carta 3 idee sul tema proposto in 5 minuti. In seguito, ogni singolo risultato viene passato avanti nella stessa direzione. Al termine del giro, le idee saranno selezionate in modo creativo ed elaborate. Mappa delle idee (a volte anche mappa concettuale) è la classificazione grafica delle parole chiave, completata con immagini, che mostrano i rapporti reciproci e i collegamenti. Potrebbe essere utilizzata per l’apprendimento, la pianificazione o il problem-solving. Il metodo Six Sigma si basa sull’aumento della stabilità del procedimento. Si compone di 5 fasi: definire - misurare - analizzare - gestire. Il metodo TOC (teoria dei vincoli) consiste nel ricercare i punti deboli nelle procedure ed eliminarli al fine di garantire l’aumento del volume finale. Si procede, quindi, alla ricerca del successivo punto debole. Fonte: David Pavera (ARR), seminario interattivo Gennaio 2013

Esercizio  In quanti modi potete prendere l’acqua dal bicchiere senza usare le mani? Esercizio: Il trainer forma più gruppi a cui viene assegnato il compito di proporre vari modi per prendere l’acqua dal bicchiere senza usare le mani. Vince il gruppo con il maggior numero di soluzioni. Viene poi comunicato il vincitore successivo con la soluzione proposta più interessante. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013

!!!!!!!!!!!!! 45 I partecipanti svolgono il compito precedente e contano il numero di soluzioni che portano alla risoluzione del compito. Alla fine, il trainer comunica quante soluzioni ha questo compito = 45!

Categorie di base dei prototipi Prototipo Proof-of-Principle Si testano alcuni aspetti dell’idea Può essere utilizzato per provare un potenziale approccio di progettazione (movimenti, meccanica, architettura, ecc.) Prototipo Dima Consente ai progettisti di esplorare le dimensioni di base, l’aspetto e la percezione di un prodotto senza simularne il funzionamento Prototipo visivo Cattura l’estetica desiderata Prototipo funzionale cerca di simulare la progettazione finale, l’estetica, i materiali e la funzionalità del design desiderato La nozione di prototipo è usata in diversi contesti. All’inizio, vorremmo quindi citare quattro dei tipi più comuni di prototipi: - Prototipi Proof-of-Principle con cui si testano alcuni aspetti dell’idea. Possono essere utilizzati per provare un potenziale approccio di progettazione (movimenti, meccanica, architettura, ecc.). - Prototipi Dima che consentono ai progettisti di esplorare le dimensioni di base, l’aspetto e la percezione di un prodotto senza simularne il funzionamento. - Prototipi visivi che catturano l’estetica desiderata. - Prototipi funzionali che cercano di simulare la progettazione finale, l’estetica, i materiali e la funzionalità del design desiderato. Nel contesto dell’imprenditorialità, pensiamo principalmente ai prototipi funzionali che sono elementi cruciali nel processo di ricerca e sviluppo. Tuttavia, possono dare l’impressione ai loro creatori di essere pronti per il mercato o non molto lontani da quello stadio. L’obiettivo è sensibilizzarli al fatto che spesso la strada per passare da un prototipo a un prodotto sul mercato è ardua e lunga.

Categorie di differenze tra un prototipo e un prodotto Disponibilità Materiali Processi Fedeltà Stabilità Qualità Profili utente Configurazioni Varianti Completezza (in termini di funzioni del prodotto, service enabler, servizi, ecc.) Possiamo identificare alcune categorie di differenze tra qualsiasi tipo di prototipo e i prodotti: Disponibilità, Materiali, Processi, Fedeltà, Stabilità, Qualità, Profili Utente, Configurazioni, Varianti, Completezza (in termini di funzioni del prodotto, service enabler, servizi, ecc.)

Concezione del prodotto Ciclo di vita del prodotto (dalla culla alla tomba...): Progettazione, Produzione, Fornitura, Utilizzo, Smaltimento/Riciclo/Riproduzione Varianti, Configurazioni Rete partner (fornitura, sviluppo, servizi, ecc.) Servizi forniti durante il ciclo di vita Formazione, Supporto, Assistenza, ecc. Manutenzione, Riparazione/Sostituzione, Aggiornamento Ciclo dell’innovazione Per individuare le sfide imposte a un prodotto sul mercato, a differenza di un prototipo in laboratorio, dobbiamo considerare l’intero ciclo di vita del prodotto (dalla culla alla tomba e di nuovo verso la culla...): 1) Ciclo di vita del prodotto (dalla culla alla tomba...): - Progettazione, Produzione, Fornitura, Utilizzo, Smaltimento/Riciclo/Riproduzione - Varianti, Configurazioni - Rete partner (fornitura, sviluppo, servizi, ecc.) 2) Dobbiamo anche tener conto dei servizi da fornire lungo il ciclo di vita: - Formazione, Supporto, Assistenza, ecc. - Manutenzione, Riparazione/Sostituzione, Aggiornamento 3) Il ciclo dell’innovazione del futuro prodotto deve essere preso in considerazione già dalle primissime fasi dell’imprenditorialità. I prodotti con un ciclo dell’innovazione breve impongono una pianificazione e gestione dell’innovazione sin dall’inizio.

Quando un prodotto è un prodotto? Conformità ai criteri/standard qualitativi Conformità alle normative legali Rispetto di tutte le dimensioni di sostenibilità ambientale (economia, ecologia, società) Accettazione da parte del Cliente Completezza Supporto durante il ciclo di vita con diverse tipologie di servizi Questioni di responsabilità chiarite I seguenti aspetti sono fondamentali nella trasformazioni di un prototipo in un prodotto per il mercato: - Conformità ai criteri/standard qualitativi - Conformità alle normative legali - Rispetto di tutte le dimensioni di sostenibilità ambientale (economia, ecologia, società) - Accettazione da parte del Cliente - Completezza - Supporto durante il ciclo di vita con diverse tipologie di servizi - Questioni di responsabilità chiarite

“Il 20% delle funzioni/criteri richiede l’80% degli sforzi totali” Stima degli sforzi Il “Principio di Pareto”, interpretato diversamente: “Il 20% delle funzioni/criteri che manca per passare da un prototipo a un prodotto richiede l’80% degli sforzi totali” Una regola generale per stimare gli sforzi si ispira al principio di Pareto: “Il 20% delle funzioni/criteri che manca per passare da un prototipo a un prodotto richiede l’80% degli sforzi totali”. Questa regola è semplice ma non spesso rispettata nella pianificazione dello sviluppo prodotto.

La maledizione dei costi Immettere sul mercato un prodotto immaturo è punito con una maledizione dei costi. I costi a valle sono, ad esempio: 1) tutti i tipi di costi di garanzia e responsabilità, 2) i costi di riparazione dal lato cliente, 3) i costi di richiamo, 4) i costi di supporto, 5) ecc. Oltre ai costi diretti, gli effetti negativi sull’immagine e la reputazione dell’impresa e il suo marchio possono avere un impatto negativo a lungo termine sullo sviluppo dell’impresa. La figura nella slide mostra questo caso per i prodotti software: la maggior parte dei difetti si verifica durante la codifica, la seconda fonte più importante è l’integrazione. Se non vi è sufficiente tempo e uno sforzo sistematico da investire ni test PRIMA che il prodotto sia lanciato, i costi di supporto per la risoluzione dei difetti possono aumentare in maniera esponenziale. TypeMock ™, The Unit Testing Company, The Cost of Test Driven Development, estratto da http://blog.typemock.com/2009/03/cost-of-test-driven-development.html il 02/06/2011.

Aspetti organizzativi Dall’inizio, per i prodotti/servizi che volete fornire, pensate all’organizzazione (persone, strumenti, flussi aziendali, ecc.) per la progettazione, lo sviluppo, l’implementazione Fabbricazione Fornitura, Distribuzione, Pagamento Supporto e Tracking (di utilizzo, manutenzione, ecc.) Valutazione continua della qualità e miglioramento Smaltimento/Riciclo/Riproduzione ecc. Dall’inizio dobbiamo pensare all’organizzazione in termini di persone e competenze, strumenti e requisiti e disponibilità, flussi aziendali e relativa redditività, ecc. per i prodotti/servizi che vogliamo fornire. Le domande principali delle organizzazioni sono in genere poste da: - Progettazione, sviluppo, implementazione, - Fabbricazione, - Fornitura, Distribuzione, Pagamento, - Supporto e Tracking (di utilizzo, manutenzione, ecc.), - Valutazione continua della qualità e miglioramento, - Smaltimento/Riciclo/Riproduzione.

Esempio: Supporto al Prodotto Supporto di diverse configurazioni e varianti Disponibilità in caso di supporto, 24 h/24 h, 7 giorni su 7 Velocità della fornitura del supporto Criticità del supporto (sicurezza, ecc.) Supporto locale/a distanza Competenza e contributo del cliente Monitoraggio delle versioni dal punto di vista del cliente (aggiornamenti, riparazioni, ecc.) Servizi per accompagnare (“legare”) i clienti durante le fasi di utilizzo e smaltimento/riciclo del ciclo di vita Il supporto al prodotto fornito ai clienti è un tipo di attività che diventa necessaria non appena il prodotto prototipo diventa un prodotto e viene immesso sul mercato. Le seguenti questioni in genere devono essere considerati per fornire: - il supporto a diverse configurazioni e varianti - la disponibilità in caso di supporto, 24 h/24 h, 7 giorni su 7 - la velocità della fornitura del supporto - le criticità del supporto (sicurezza, ecc.) - il supporto locale/a distanza - la competenza e il contributo del cliente - il monitoraggio delle versioni dal punto di vista del cliente (aggiornamenti, riparazioni, ecc.) - i servizi per accompagnare (“legare”) i clienti durante le fasi di utilizzo e smaltimento/riciclo del ciclo di vita

Riferimenti agli Autori Questo materiale formativo è stato certificato secondo le norme ECQA – European Certification and Qualification Association. Il materiale formativo è stato sviluppato dal consorzio internazionale “From Idea to Enterprise”: RPIC-VIP s.r.o., Repubblica Ceca, www.rpic-vip.cz ISQ, Portogallo, www.isq.pt EUROSUCCESS CONSULTING, Cipro, www.eurosc.eu CIRSES, Italia, www.cirses.it ISCN Ges.m.b.H, Austria, www.iscn.com European Manufacturing and Innovation Research Association AISBL, Belgio/Francia, www.emiracle.eu Lo sviluppo di questo materiale formativo è stato in parte finanziato dall’UE con: il Programma Leonardo da Vinci 2012-1-CZ1-LEO05-09679. Questa pubblicazione riflette il punto di vista esclusivo degli autori e la Commissione non può essere ritenuta responsabile di eventuali utilizzi che potrebbero essere fatti delle informazioni ivi contenute. U2-E2-21