Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”

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Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” La forza della memoria: ricercare e documentare 1977-2017: 40 anni di attività contro la mafia, per la pace e i diritti umani, tra memoria, ricerca e impegno civile Via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo; tel. 0916259789; email: csdgi@tin.it; sito: www.centroimpastato.com

Mafia. Indicazioni metodologiche per lo studio del fenomeno mafioso Analisi critica delle idee correnti (stereotipi e paradigmi). Ipotesi definitoria. Verifica attraverso la ricerca.

Stereotipi: idee prive di scientificità ma molto diffuse, recepite anche dal legislatore Emergenza: la mafia esiste quando spara, è un fenomeno di cui preoccuparsi quando ci sono molti omicidi, diventa un fenomeno nazionale quando uccide personaggi come Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. La legge antimafia del 1982: dieci giorni dopo il delitto Dalla Chiesa. In realtà la mafia è un fenomeno continuativo e svolge varie attività, non è solo una fabbrica di omicidi.

Stereotipi Antistato: la mafia uccide personaggi istituzio- nali, quindi agisce fuori e contro lo Stato. In realtà la mafia ha un duplice atteggiamento nei confronti dello Stato, ha un piede fuori e uno dentro le istituzioni. Stato reale e Stato di diritto. Ha un suo ordinamento e un suo sistema di applicazione delle sanzioni, non riconosce il monopolio statale della forza. Ma partecipa alla formazione delle rappre- sentanze, accede al denaro pubblico, ha un ruolo negli appalti di opere pubbliche...

Stereotipi Piovra: l'immagine mediatica più diffusa. Una mafia planetaria, onnipresente e onnipotente. In realtà esistono varie organizzazioni criminali assimilabili alla mafia siciliana, con le loro specificità, che praticano la divisione del lavoro, collaborano tra di loro, usano gli stessi canali per i traffici transnazionali e per il riciclaggio del capitale illegale.

Due visioni: Culturalista (subcultura), organizzativista. Paradigmi: idee che hanno una base scientifica e colgono alcuni aspetti del fenomeno mafioso Due visioni: Culturalista (subcultura), organizzativista. Associazione a delinquere tipica, art. 416 bis della Legge antimafia n. 646 del 13 settembre 1982: L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquistare in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri.

Paradigmi La mafia impresa e l'impresa mafiosa Mafia impresa: l'agire mafioso ha come scopo l'accumulazione in forme illegali e legali. L'impresa mafiosa: attività formalmente legali, caratterizzate da: soggetto direttamente o indi- rettamente legato all'associazione mafiosa. Uso di capitali di provenienza illecita. Concorrenza esercitata attraverso violenza e minacce.

Ipotesi definitoria Un insieme di organizzazioni criminali (Cosa nostra e altri gruppi) che agiscono all'interno di un sistema di rapporti, svolgono attività illegali e legali, finalizzate all'accumu- lazione del capitale e all'acquisizione di posizioni di potere, si avvalgono di un codice culturale e godono di un certo consenso sociale.

Paradigma della complessità Crimine: struttura associativa segreta. Accumulazione: con mezzi illegali e legali. Potere, soggetto politico: signoria territoriale e rapporti con le istituzioni. Codice culturale: transcultura, convivenza di aspetti arcaici e moderni. Consenso sociale: variabile nel tempo, fondato su condivisione di interessi e codici culturali.

Struttura Gruppi criminali: Cosa nostra e altri. Blocco sociale: transclassista. Borghesia mafiosa: capimafia, profes- sionisti, imprenditori, pubblici amministra- tori, politici, rappresentanti delle istituzioni.

Storia Stereotipi: c’è da quando se ne parla (Unità d’Italia), mafia vecchia - mafia nuova, mafia tradizionale (competizione per l'onore) e imprenditrice (competizione per la ricchezza). Continuità e trasformazione, rigidità formale e elasticità di fatto. Periodizzazione, 4 fasi: 1. fenomeni premafiosi, all'interno dei processi di trasformazione dal feudalesimo al capitalismo. Dal XVI secolo ai primi anni dell'800.

Storia 2. Mafia agraria, ma presente anche nelle città. Dagli anni ’30 dell’800 agli anni ’50 del ’900. Mafia e fascismo. 3. Mafia urbano-imprenditoriale. Anni ’50-’60 del ’900. 4. Mafia finanziaria. Dagli anni ’70 a oggi. Dopo le stragi del ’92 e ’93: mafia sommersa (sospensione della violenza rivolta verso l'alto). La “trattativa” (episodica o permanente?)

La società mafiogena La mafia è nata e si è sviluppata in una società con determinate caratteristiche: Buona parte della popolazione considera l’illegalità mezzo di sopravvivenza e canale per acquisire un ruolo sociale. L’economia legale è troppo esigua. Le Istituzioni sono sentite lontane ed estranee, accessibili attraverso la mediazione dei mafiosi e dei loro amici. La società civile è troppo fragile e precaria. Domina la cultura della sfiducia e del fatalismo. Aggressività nei comportamenti della vita quotidiana.

Mafie e globalizzazione Il temine “mafia” è usato per altri gruppi criminali, nazionali e internazionali, che presentano la complessità del fenomeno mafioso siciliano: Cosa nostra americana,’ndrangheta, camorra, Sacra corona unita, Mafia capitale, yakusa, triadi, cartelli sudamericani ecc. La globalizzazione, intesa come processo di unificazione del mercato mondiale, e l’ideologia neoliberista favoriscono il proliferare delle mafie per l’effetto criminogeno di due aspetti: L’aumento degli squilibri territoriali e dei divari sociali che emarginano gran parte della popolazione mondiale, che ricorre all’accumulazione illegale. I processi di finanziarizzazione dell’economia che rendono sempre più difficile la distinzione tra capitali illegali e legali. I proibizionismi (dalle droghe alla circolazione delle persone) generano il monopolio delle mafie nei traffici internazionali, che costituiscono le voci più importanti dell’accumulazione illegale.

Antimafia istituzionale, civile, sociale Stereotipo: la lotta contro la mafia sarebbe nata solo negli ultimi decenni. In realtà la lotta contro la mafia è nata assieme alla mafia. Processi fine ’800 e primi ’900: associazione di malfattori. I rapporti del questore Sangiorgi (1898-1900): 8 gruppi con un capo dei capi, struttura simile a quella di Cosa nostra. Lotte contadine: dai Fasci siciliani (1891-94) agli anni ’50 del ’900. Una forma di lotta di classe contro proprietari terrieri e mafiosi repressa nel sangue. 108 morti dal gennaio 1893 al gennaio 1894: sparavano campieri mafiosi e forze dell'ordine. Scioglimento dei Fasci, processi e condanne. Circa un milione di emigrati. Le lotte riprendono nei primi anni del ’900, nel primo e nel secondo dopoguerra, con altri morti per mano mafiosa. L’episodio più noto è la strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947. Dopo una deludente riforma agraria, nel 1950, riprende il flusso migratorio con un milione e mezzo di emigrati.

Antimafia istituzionale, civile, sociale Anni ’60-’70: lotta di minoranze. Commissione antimafia, esperienze di Danilo Dolci e Giuseppe Impastato, analisi della borghesia mafiosa. Anni ’80 e dopo: società civile: comitati e associazioni. Esperienze più significative: lavoro nelle scuole, antiracket, uso sociale dei beni confiscati. Ruolo delle donne: dal movimento contadino a oggi. Nelle varie fasi: ruolo delle chiese. Consigli comunali sciolti per mafia: 206 (alcuni più volte) L’antimafia sociale: lotta alla mafia e lotta per i diritti, per l’uso razionale delle risorse e la partecipazione democratica.

Ultime notizie Professionisti, o che altro, dell’antimafia? L’antimafioso estorsore e il pasticciere di Cinisi, la magistrata intrallazzista, gli imprenditori incriminati, un giornalista d’assalto… e un personaggio con stimmate e Ufo… L’antimafia, per qualcuno, come moda, rito, spettacolo, mitizzazione, tifoseria, camuffamento, business… Sciascia, ovvero: un articolo criticabile e un repertorio di metafore del potere...

Ricerche del Centro Impastato Omicidi a Palermo: La violenza programmata, 1989. Processi per omicidio: Gabbie vuote, 1992 Attività imprenditoriali: L'impresa mafiosa. Dall'Italia agli Stati Uniti, 1990. Traffico di droghe: Dietro la droga, 1993. La borghesia mafiosa, 1994. La mafia finanziaria,1986. Mafie e globalizzazione, 2007.

Ricerche del Centro Impastato Idee di mafia: La mafia interpretata, 1995. Dalla mafia alle mafie, 2006. Mafia e politica: La mafia come soggetto politico, 1993, 2013. L'alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti ai giorni nostri, 1997. Palermo: La città spugna, 1990; Le tasche di Palermo; 1992.

Ricerche del Centro Impastato Donne e mafia: Con e contro, 1986; La mafia in casa mia, 1986 e successive ristampe; Sole contro la mafia, 1990; Donne, mafia e antimafia, 2005, 2012; Storie di donne, 2007; Cara Felicia, 2005, 2007.

Ricerche del Centro Impastato Storia: L’antimafia difficile, 1989. I fenomeni premafiosi: La cosa e il nome, 2000. Portella della Ginestra: La democrazia bloccata, 1997. Storia del movimento antimafia, 2000, 2009; Breve storia della mafia e dell'antimafia, 2008, 2011. Don Vito a Gomorra, 2011.

Per Peppino Impastato Il Centro, accanto ai familiari, ha ottenuto la condanna dei responsabili dell’assassinio e la relazione della Commis-sione parlamentare antimafia sul depistaggio delle indagini.

Per Peppino Impastato 10 anni di lotta contro la mafia, 1978; Accumulazione e cultura mafiose, 1979; Notissimi ignoti, 1986; L’assassinio e il depistaggio, 1998; Lunga è la notte, 2002, 2008; Chi ha ucciso Peppino Impastato, 2008; Mostra fotografica: Peppino Impastato. Ricordare per continuare.

Per la pace e i diritti umani Per le scuole A scuola di antimafia, 1994, 2007; Oltre la legalità, 1997, 2002; Strappare una generazione alla mafia, 2005; Non violenza e mafia, 2005. Per la pace e i diritti umani Partecipazione alle mobilitazioni per la pace, dei senza casa di Palermo, sostegno alle vittime della tratta.

Grazie per l’attenzione Per la creazione di un Memoriale-laboratorio della lotta contro la mafia Il Centro è attualmente impegnato nella realizzazione a Palermo di un Memoriale-laboratorio della lotta contro la mafia, che sia insieme: percorso museale sulla mafia e sull’antimafia, biblioteca e mediateca, istituto di ricerca, spazio di incontro e progettazione. Che fare: conoscere, organizzarsi, ripensare il lavoro nelle scuole, estendere l’associazionismo antiracket e il consumo critico, rivedere l’uso sociale dei beni confiscati (Agenzia istituita nel 2010). Grazie per l’attenzione