La conquista islamica dello “spazio antiocheno” Prof.ssa Maria Giovanna Stasolla Università di Roma Tor Vergata Villa Cagnola – Gazzada (Varese) 6 settembre 2011
Prima espansione dell’islam = apparizione e diffusione di una nuova religione, l’Islam + nascita di un nuovo stato, ideologicamente motivato dai valori islamici e con vocazione imperiale.
La formazione di due mondi culturali diversi, l’Europa alto-medievale e il primo Islam, sulle sponde del Mediterraneo alla fine dell’antichità è un dato di fatto anche se, contrariamente all’opinione di Pirenne, il ruolo dell’islam non fu di semplice causa ed effetto.
La guerra tra Roma e la Persia “fu la causa di molto arricchimento per i Saraceni di entrambe le parti” (Joshua lo Stilita) La società araba tribale era diventata molto più militarizzata di quanto non fosse in passato e, soprattutto, molto più consapevole della possibilità di avere accesso alla ricchezza del Vicino Oriente sedentario.
“Son stati vinti i Romani al confine della nostra terra, ma essi, dopo la sconfitta, vinceranno entro qualche anno. A Dio appartiene il comando, e nel passato e nel futuro; e in quel giorno si rallegreranno i credenti (cioè, i musulmani)”. Corano, sura 30 (“dei Romani”), v. 2-4
Territori della conquista islamica (VII-VIII sec.)
Musulmani: ahl al-islam Politeisti/infedeli: ahl al-shirk/ahl al-kufr Ebrei e Cristiani : ahl al-kitàb “Lasciate che paghino il tributo come determinato tra voi, e permettete che siano lasciati nella loro fede e nella loro terra” (Abu Bakr, primo califfo, 632-34)
Interpretazioni accademiche della prima espansione dell’islam Prima dei cosiddetti studi revisionisti degli anni ’60 e ’70 del ‘900, la storiografia tradizionale si basava su alcuni presupposti comunemente accettati: affidabilità delle fonti arabo-islamiche che l’islam predicato da Muhammad era chiaramente definito fin dalle origini, particolarmente per quanto riguardava i rapporti con i Cristiani e con gli Ebrei che l’islam forniva la motivazione ideologica della conquista/espansione, particolarmente attraverso la dottrina del gihad “guerra sulla via di Dio” che lo stato islamico, guidato dall’ amir al-mu’minin, organizzò e diresse le ondate di espansione.
Problemi di interpretazione: temi salienti Cosa provocò le conquiste? Quali fattori contribuirono al successo? Quali furono le principali conseguenze?
Cosa provocò le conquiste? Per le fonti islamiche, la volontà di Dio. Ipotesi degli storici: nazionalistico-economica ideologico-religiosa socio-culturale: le conquiste sono il risultato del superiore livello di integrazione sociale e politica introdotta nella società araba dalla nascita dell’islam, che portò alla cristallizzazione di uno stato embrionale e fornì le risorse umane per l’espansione (Fred Donner 1981).
Quali fattori contribuirono al successo? Gli autori arabi medievali fanno discendere tutto dal sostegno divino. Gli storici occidentali hanno fatto ricorso ad una serie di fattori mondani: la debolezza dei due imperi bizantino e sasanide; l’entusiasmo dei guerrieri ispirati dalla nuova fede; la disaffezione della popolazione monofisita di Siria ed Egitto; il miglior sistema di comunicazioni interne (von Grunebaum). Recentemente è stata posta nuova enfasi sull’importanza della religione nel creare quadri di guerrieri disciplinati, motivati e coesi ( Décobert).
Principali conseguenze: Cambiamento dello scenario politico del Vicino Oriente. Importanti migrazioni di Arabi. Diverso equilibrio fra nomadi e sedentari (agricoltura e commercio). Ridistribuzione della ricchezza, nuova élite. Impatto culturale: diffusione dell’islam come fede e arabizzazione.
Siria, Palestina e Jazira Occidentale
Califfi Ortodossi o “Bendiretti” Muhammad (m. 632) Califfi Ortodossi o “Bendiretti” Abu Bakr (632-34) ‘Umar ibn al-Khattab (634-644) Uthman (644-656) ‘Ali (656-661) Califfato Omayyade (661-750) primo califfo: Mu‘awiya ibn AbiSufyan(661-680) Califfato Abbaside (750-1258)
Territori del califfato omayyade
Siria. Divisione in ajnàd (distretti militari)
“La giustizia fioriva ai suoi tempi e c’era una grande pace nelle regioni sotto il suo controllo … Una volta salito al trono, la pace in terra era tale come non avevamo mai sentito né dai nostri padri né dai nostri nonni e non avevamo visto nulla di simile”. (Giovanni Bar Penkaye, VII sec., su Mu‘awiya)
2° fase del califfato omayyade (685-750): - Aumento del controllo fiscale e finanziario. - Rafforzamento dello stato arabo. - Arabizzazione del territorio.
Haram Al-Sharif, Gerusalemme La Cupola della Roccia, 689-692
CUPOLA DELLA ROCCIA. Interno Iscrizione, particolare Cupola
Gerusalemme, moschea al-Aqsa, 707 Interno. Sala di preghiera
“Al-Walid aveva ragione e fu indotto ad una degna opera “Al-Walid aveva ragione e fu indotto ad una degna opera. Si rese conto che la Siria era un paese a lungo occupato dai Cristiani, e notò le belle chiese che ancora appartenevano loro, così incantevoli e così rinomate per il loro splendore, come la chiesa del Santo Sepolcro e le chiese di Lydda e di Edessa. Così cercò di costruire per i Musulmani una moschea che sarebbe stata unica e una meraviglia per il mondo. Ugualmente, non è forse evidente che ‘Abd al-Malik, vedendo la grandezza e la magnificenza della Cupola del santo Sepolcro, si preoccupò che potesse abbagliare i pensieri dei Musulmani e costruì allora sulla Roccia la Cupola che ora lì si vede?” (al-Muqaddasi, X sec.).
Califfato di Hisham (724-43): mantenere un equilibrio fra le grandi fazioni tribali, incrementare il gettito fiscale, riprendere il progetto espansionistico (risultati deludenti), politica di sostegno e di controllo della dottrina e del sapere islamico, straordinario programma di costruzioni.
Qinnasrin Area degli hammam
Rusafa, VIII-IX sec.d.c. Anjar, resti della residenza di AI-Walid, VIII sec. d.c.
QUSAYR AMRA, 711 (deserto siro-giordano) Planimetria
Qusayr Amra, Interno Soffitto, affreschi Immagini dei mestieri
Qusayr Amra, immagine della processione dei re, parete destra fascia inferiore. Ricostruzione dell’immagine con la processione dei re. Disegno acquarellato (Alois Musil)
Particolari delle pareti e delle arcate
Qasr al-Hair al-Sharqi 728-729,deserto siro-giordano
Trasformazione delle città In alcuni casi i mutamenti nella struttura delle città furono il risultato di un’accresciuta vitalità urbana e commerciale (Aleppo e Damasco), il necessario adattamento a differenti finalità, stili di vita e costumi legali. Forze di lungo termine sociali, economiche e culturali determinarono il cambiamento dell’aspetto delle città, non incompetenza amministrativa o insensibilità estetica. E’ utile ricordare che gli spazi pubblici aperti sopravvivono solo se adempiono ad una funzione percepita e generalmente riconosciuta e se sono protetti da un’autorità civica attiva e vigile.
Principali fattori che condizionarono il nuovo modello urbano: cambiamenti demografici differente ruolo del governo nelle opere pubbliche nuovo sistema legale cambiamento della struttura sociale delle città trasformazione dei mezzi di trasporto
Grazie a tutti!