Alfabetizzazione civica del cittadino digitale

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Transcript della presentazione:

Alfabetizzazione civica del cittadino digitale PNSD 29 maggio 2017 - Lugo Alfabetizzazione civica del cittadino digitale Prof. Rocca Marcello info@marcellorocca.eu

Alfabetizzazione civica del cittadino digitale Tra le classi di “base”, ossia quelle che costituiscono l’alfabetizzazione civica del cittadino digitale, prevediamo – secondo le modalità più adatte all’ordine e al grado della scuola – che tutti gli studenti italiani affrontino i seguenti temi:

Alfabetizzazione civica del cittadino digitale diritti della rete, a partire dalla Dichiarazione per i Diritti in Internet redatta dalla Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet della Camera dei Deputati;

Alfabetizzazione civica del cittadino digitale l’educazione ai media e alle dinamiche sociali online (social network);

Alfabetizzazione civica del cittadino digitale la qualità, integrità e circolazione dell’informazione (attendibilità delle fonti, diritti e doveri nella circolazione delle opere creative, privacy e protezione dei dati, information literacy).

Educazione ai media e alle dinamiche sociali online (social network)

I più giovani, «nativi digitali», sanno interagire con gli strumenti tecnologici fin dai primi anni di vita ed è per questo che talvolta hanno difficoltà a comprendere le implicazioni quotidiane legate alla realtà virtuale. SMS WHATSAPP

Uno strumento rischioso Cellulari con browser

Uno strumento rischioso

Non solo Social Network “Luoghi” rischiosi Non solo Social Network

“Luoghi” rischiosi “ASK.FM”

“Whatsapp” Pochi lo sanno, ma tutti i nostri alunni del primo ciclo usano WhatsApp illegittimamente. I Termini di servizio dicono molto chiaramente che “L'utente deve avere almeno 13 anni per utilizzare i Servizi (o età superiore necessaria nella sua nazione affinché sia autorizzato a usare i nostri Servizi senza il consenso dei genitori). ……..ove l'utente non abbia l'età richiesta per poter accettare i Termini nella sua nazione, il suo genitore o il suo tutore devono accettarli a suo nome.”

“Whatsapp” L’uso continuo, distorto e indiscriminato di WhatsApp (come degli altri social) - comprensibile per chi ha appena scoperto il suo fascino - limita le ore di sonno, riduce la capacità di attenzione e di lavoro, impedisce di studiare e di concentrarsi, oltre a incidere negativamente sulle relazioni sociali.

“Whatsapp” Con un cattivo uso di WhatsApp (ci) si può far molto male: basta scorrere le notizie della cronaca per scoprire i danni che gli insulti, i video e le foto possono fare a dei ragazzi che sparano migliaia di colpi al secondo su e contro chiunque, senza rendersi conto del peso che i loro messaggi hanno quando vengono moltiplicati all’interno dei gruppi.

“Whatsapp”

...ma quali rischi per i minori?

...ma quali rischi per i minori?

… siti con istigazione a ... ...Anoressia ...Bulimia Per questi pericoli in Italia non esistono strumenti legislativi di contrasto. Sono da prevedere interventi educativi in ambito scolastico e familiare

… siti con istigazione a ... ...Suicidio ...Satanismo ...Autolesionismo

… siti con istigazione a ... ...Droga online ...Cyberbullismo

Cyberbullismo… definizione Insieme di azioni di prepotenza e molestie, reiterate nel tempo, messe in atto da minori nei confronti di altri minori ed effettuati tramite mezzi elettronici (e-mail, chat, blog, telefoni cellulari, siti web, social network, etc.)

Tecnologia e Cyberbullismo Anonimato del “bullo”: il bullo crede di poter essere invisibile e irraggiungibile per le sue incomplete competenze informatiche. L’illusione di anonimato può “dare il coraggio” a persone vittime di bullismo nella vita reale, per vendicarsi on-line delle prepotenze subite. Alterazione della percezione della gravità delle azioni: La semplicità delle azioni richieste per compiere soprusi informatici (il click di un mouse) e la comodità in cui ci si trova mentre si compiono tali azioni, riducono la percezione individuale della gravità degli atti che si compiono e distorcono la rappresentazione delle eventuali conseguenze di tali azioni sugli altri. Per gli adolescenti, rende anche difficile immaginare che ci siano leggi specifiche che indicano come illegali tali azioni.

I reati connessi con il Cyberbullismo Art.612 C.P. Ingiurie, minacce, molestie Art. 612-bis Atti persecutori/stalking Art. 610 Violenza privata Art. 600 bis, ter, quater C.P. (Produzione, detenzione e cessione di materiale pedopornografico) Violazione legge 547/93 e successive modifiche (reati contro la privacy)

I reati connessi con il Cyberbullismo Disegno di legge del 20/09/2016 nº 3139 La Camera ha approvato la proposta di legge che prevede un complesso di misure per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cosiddetto cyberbullismo. Il testo è stato approvato dalla 1ª Commissione Permanente del Senato il 25/01/2017. Link al Decreto legge

I reati connessi con il Cyberbullismo Disegno di legge del 20/09/2016 nº 3139 “Ogni istituto scolastico, nell'ambito della propria autonomia, individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del bullismo e del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione della polizia postale nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.”

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Linee di indirizzo generali e azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo” (…) La modalità diretta si manifesta in prepotenze fisiche e/o verbali. La forma indiretta di prevaricazione riguarda una serie di dicerie sul conto della vittima, l'esclusione dal gruppo dei pari, l'isolamento, la diffusione di calunnie e di pettegolezzi e altre modalità definite di "cyberbullying" inteso quest'ultimo come particolare tipo di aggressività intenzionale agita attraverso forme elettroniche. Questa nuova forma di prevaricazione, che non consente a chi la subisce di sfuggire o nascondersi e coinvolge un numero sempre più ampio di vittime, è in costante aumento e non ha ancora un contesto definito. Ciò che appare rilevante è che oggi non è più sufficiente educare a decodificare l'immagine perché i nuovi mezzi hanno dato la possibilità a chiunque non solo di registrare immagini ma anche di divulgarle.

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “L’attenzione al fenomeno e la collaborazione” (…) Si richiama l'attenzione dei dirigenti e dei consigli di istituto competenti sull'esigenza che tali regolamenti affrontino le questioni connesse con il bullismo con specifica attenzione e severità, prevedendo, da un lato, procedure snelle ed efficaci e, dall'altro, una variegata gamma di misure sanzionatorie nel rispetto del principio di proporzionalità tra sanzione irrogabile ed infrazione disciplinare commessa. (…) Particolarmente importante sarà la collaborazione tra questo Ministero e il Ministero dell'Interno, al fine di affrontare il fenomeno del bullismo sia da un punto di vista preventivo sia investigativo e con il Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni che è istituzionalmente impegnato nel costante monitoraggio della rete internet per raccogliere elementi utili alla prevenzione e repressione dei reati in genere, ivi comprese le varie forme di bullismo e violenza giovanile. Verranno inoltre studiati e messi in opera dei sistemi di sicurezza per proteggere le reti delle scuole dall'utilizzo illegittimo dei terminali (compresi reati di violazione del diritto alla privacy e lesivi della dignità personale).

Culpa in educando e vigilando La responsabilità genitoriale non viene meno quando i figli sono affidati a terzi (scuola e insegnanti). L’affidamento alla vigilanza di terzi solleva i genitori dalla presunzione di culpa in vigilando, ma non anche da quella di culpa in educando. MINORI AFFIDATI A TERZI (SCUOLA ED INSEGNANTI) ART. 2048 cod. civ. 2° comma I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.

Culpa in educando e vigilando L’art. 2048 , 3° c . del c.c. prevede una responsabilità "aggravata" a carico dei docenti in quanto essa si basa su una colpa presunta, ossia sulla presunzione di una "culpa in vigilando", di un negligente adempimento dell’obbligo di sorveglianza sugli allievi.

Culpa in educando e vigilando PROVA LIBERATORIA Art. 2048 cod. civ. 3° comma Le persone indicate nei commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto. Occorre dimostrare di aver esercitato la vigilanza nella misura dovuta, il che presuppone anche l’adozione in via preventiva di misure organizzative e disciplinari idonee ad evitare una situazione di pericolo, nonché la prova dell’imprevedibilità e repentinità dell’azione dannosa.

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Grazie ai "fondi europei PON" e agli "ambienti digitali", le Scuole e le PA saranno ancora più interconnesse a Internet ma, al contempo, dovranno tutelare la sicurezza degli utenti e dei Dirigenti stessi che rischiano personalmente in caso di illecito sul web. Cyberbullismo, pedopornografia e violenza sono le principali minacce che incombono sulle reti LAN e WiFi delle Scuole.

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Con il finanziamento a tutte le 6.109 richieste delle Scuole italiane, stanziando oltre 88 milioni di Euro di Fondi PON, è ora possibile ampliare e mettere in sicurezza le reti LAN e WiFi. E’ bene prevedere un Firewall o, ancora meglio, un filtro dei contenuti che permette: protezione internet; traccia dei log di navigazione; possibilità di bloccare i siti indesiderati e pericolosi. Il Dirigente e l’Amministratore di Rete, in questo modo, non rischiano conseguenze sul piano personale in caso di illeciti in Rete.

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Filtra e protegge gli studenti (WiFi compreso) dai pericoli di internet Tutela il Dirigente da rischi legali legati all'utilizzo scorretto della Rete Evita l'accesso a siti infetti che causano problemi ai pc della rete Consente di separare la rete di segreteria dalla didattica, condividendo una sola linea internet Protegge i propri dati dalle intrusioni ed attacchi esterni (richiesto anche dalla Legge sulla Privacy 196/2003)

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Utilizzo della LIM per visualizzare video su Youtube. Fare attenzione e accertarsi prima della proiezione in classe del reale contenuto del video. La “Modalità di protezione di YouTube”, consente di filtrare i contenuti in modo da impedire la visualizzazione di video soggetti a limiti di età Utilizzo della LIM per visualizzare ricerche. Anche in questo caso accertarsi prima della visualizzazione a tutta la classe che la ricerca non dia risultati non adatti. La Funzione “SafeSearch” di Google permette di rimuovere dai risultati di ricerca siti che includono contenuti per adulti.

Cosa può fare la vittima? Raccontare a genitori, insegnanti o a persona adulta di fiducia le prepotenze subite, per valutare se effettuare denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni; Non rispondere alle persecuzioni ma salvare tutti i messaggi minacciosi, annotare i tempi delle telefonate, i luoghi virtuali della persecuzione, per circostanziare al meglio l’eventuale denuncia. Cambiare il proprio indirizzo e-mail o il numero di telefono cellulare se possibile; la maggior parte degli account di posta elettronica sono in grado di offrire servizi che filtrano i messaggi provenienti da mittenti qualificati come indesiderati; Segnalare a www.commissariatodips.it comportamenti scorretti e vessatori subiti on-line;

Cosa può fare chi scopre situazioni pericolose? Raccontare a genitori, insegnanti o a persona adulta di fiducia quanto scoperto, per valutare se effettuare denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni; Segnalare a www.commissariatodips.it comportamenti scorretti e vessatori subiti on-line da altri;

Alcuni casi Il caso di Amanda Todd Perseguitata dai suoi filmini hot si toglie la vita 13enne adescata su Facebook da 28enne Adesca minorenni sui social network: arrestato un 30enne Offese razziste a compagna di classe e umiliazioni ad allieva disabile Ferito, umiliato e filmato a scuola, bulli condividono video in chat Si lancia da una finestra a 12 anni

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Link utili ... Commissariato di PS on line Polizia di Stato MOIGE Movimento Italiano Genitori - Progetto “Per un Web Sicuro” Davide.it per rendere sicura la navigazione e filtrare siti illegali e/o nocivi. Generazioni Connesse Scuola Via Pascoli Cesena (FC): Internet e sicurezza