SENZA CONTRIBUTI NON AVRAI MAI DIRITTO A NESSUNA PENSIONE! NESSUN CONTRIBUTO PREVIDENZIALE = NESSUN FUTURO FORSE, SE NON AVRAI LA FORTUNA DI LAVORARE PER 40 ANNI COME I TUOI GENITORI, NON AVRAI UNA PENSIONE NOTEVOLE, MA SE AVRAI VERSATO E FATTO VERSARE I CONTRIBUTI E LE CONDIZIONI DEL PAESE LO CONSENTIRANNO POTRESTI AVERE COMUNQUE UNA PENSIONE SUFFICIENTE, SENZA CONTRIBUTI NON AVRAI MAI DIRITTO A NESSUNA PENSIONE! PENSACI! NON ACCETTARE LAVORI IN NERO O IRREGOLARI! NON COLLABORARE CON CHI VUOLE DISTRUGGERE IL TUO FUTURO!
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA NON E’ FACILE SPIEGARE IN POCHE RIGHE UN PROBLEMA COSI’ COMPLESSO. NOI, AL CONTRARIO DI COLORO CHE PARLANO E SPARLANO TUTTI I GIORNI SUI MEDIA, NON VOGLIAMO CONVINCERVI. VOGLIAMO SOLO, CON QUESTE POCHE PAROLE, INVITARVI A DUBITARE, AD ANALIZZARE LA QUESTIONE CON ATTENZIONE, A PENSARE CHE UN GIORNO ARRIVERETE ANCHE VOI ALLA PENSIONE, AD AVERE LA CONSAPEVOLEZZA CHE DALLE VOSTRE AZIONI DI ADESSO DIPENDE IL VOSTRO FUTURO. PER QUESTO CERCHIAMO DI FORNIRVI ALCUNI ELEMENTI DI RIFLESSIONE:
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Il sistema pensionistico è in equilibrio. E’ vero. Il nostro sistema pensionistico grazie alle numerose riforme che si sono susseguite in questi anni è stato stabilizzato e messo in sicurezza. Ciò dovrebbe indurre a maggiore prudenza coloro che propongono tagli alle pensioni, deindicizzazioni, contributi di solidarietà che assieme alle notizie (errate) delle basse pensioni pagate dall’INPS hanno il solo effetto di aumentare l’elusione ed evasione contributiva e dissuadono i giovani da una corretta contribuzione. Prof. Alberto Brambilla
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Il problema è il nuovo sistema di calcolo. Non è vero. Il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo non comporta, di per sé, l’erogazione di pensioni più basse. La Ragioneria Generale dello Stato ha stimato che un lavoratore che inizia a lavorare a 25 anni e lavora in modo continuo per 45 anni, a 70 anni avrà una pensione pari all’83% dell’ultimo salario. Il problema non è quindi il sistema di calcolo della pensione ma il fatto che, nell’attuale mercato del lavoro, solo una minoranza di lavoratori potrà godere di questa condizione (lavoro continuo) e che quindi occorre sviluppare la crescita per dare un lavoro ai giovani e trovare correttivi per garantire la pensione anche a chi avrà lavorato in modo discontinuo.
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Le pensioni attuali sono pagate con le imposte degli italiani. Non è vero. Le pensioni di coloro che hanno pagato i contributi sono pagate integralmente dai contributi versati dai lavoratori attivi. Le entrate contributive (2015) sono state di 172 miliardi, la spesa per pensioni contributive è stata (al netto delle imposte) di 168 miliardi. Attivo di 4 miliardi. La spesa pensionistica in Italia, depurata dalla confusione con la spesa per assistenza, è pari al 10,06 del PIL perfettamente allineata a quella degli altri paesi UE.
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA I contributi che versano i giovani non vengono accantonati. E’ vero. In Italia le pensioni vengono, da sempre, pagate con il sistema a ripartizione. Vuol dire che i contributi versati dagli attuali pensionati sono stati utilizzati per pagare le pensioni dei loro padri e che lo stesso sta avvenendo ora. E’ un sistema garantito dallo Stato e dal patrimonio dell’INPS. Per questo è importante la chiarezza dei conti, la divisione netta tra previdenza ed assistenza, la tutela del patrimonio dell’INPS.
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Ma ci sono le pensioni d’oro. E’ vero. Ma le pensioni superiori a 6.000 euro lorde (circa 3.700 euro nette) sono circa 68.000 ed ammontano complessivamente a circa 6,7 miliardi cioè il 2,4% dell’intera spesa pensionistica e, salvo casi scandalosi, sono erogate a persone che hanno versato i contributi corrispondenti. E comunque non esistono più. La pensione massima ed il livello massimo di contribuzione è ora fissato in 100.000 euro lordi annui.
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Ma ci sono le pensioni troppo basse. E’ vero. Ma, per la gran parte non si tratta di pensioni contributive. Non è vero che si tratta di 16 milioni di persone ma di 16 milioni di trattamenti pensionistici, In realtà, le persone sono poco più di 7 milioni e per grande parte usufruiscono non di pensioni previdenziali ma di pensioni assistenziali. Si tratta quindi di persone che, durante la loro vita lavorativa, hanno versato pochi o nessun contributo previdenziale. In alcuni casi è anche lecito dubitare che questi trattamenti siano erogati a chi coscientemente ha evaso contributi ed imposte.
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Ma anche le pensioni medie sono basse. Non è vero. Le pensioni medie, correttamente calcolate, sono di16.638 euro all’anno. Se si calcola la pensione media delle pensioni previdenziali cioè di coloro che hanno pagato i contributi si vede che ammonta a 24.450 euro annui.
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Perché i giovani devono pagare i contributi previdenziali. I conti e le previsioni che vengono fatte sulle future pensioni sono giochi di società o previsioni stile Nostradamus. Vengono proposte stime che non possono prevedere quello che succederà. Quello che è sicuramente certo ed importante è che il nostro paese riprenda a crescere, che diminuisca la disoccupazione giovanile, che aumenti in modo considerevole il numero degli occupati. Se queste condizioni si realizzeranno il sistema pensionistico, che è già in attivo, non potrà che tenerne conto. UNA SOLA COSA E’ CERTA. CHI NON AVRA’ PAGATO I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI NON POTRA’ CHE AVERE UNA PENSIONE SOCIALE MINIMA.
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA Le proposte che le parti sociali stanno discutendo con il Governo. Introdurre elementi correttivi del sistema contributivo in grado di assicurare una pensione dignitosa anche a chi svolge ed ha svolto lavori saltuari, discontinui, con retribuzioni basse e è entrato tardi nel mercato del lavoro; Forme di integrazione ai trattamenti bassi anche per le pensioni calcolate con il metodo contributivo (pensione minima); Rivedere la gestione separata INPS che accorda tutele diverse e minori agli iscritti rispetto alla generalità dei lavoratori; Stimolare ed incentivare la previdenza complementare che può rivestire un ruolo importante nel garantire il mantenimento di un tenore di vita adeguato. SONO STATE GIA’ RIVISTE LE REGOLE PER LE RICONGIUNZIONI NON ONEROSE DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
COMITATO REGIONALE INPS – CAMPAGNA INFORMATIVA PER QUESTO E’ NECESSARIO SPIEGARE AI NOSTRI GIOVANI L’IMPORTANZA DI: VERSARE I CONTRIBUTI E DI FAR RISPETTARE I PROPRI DIRITTI NON ACCETTARE LAVORI IRREGOLARI O A NERO NON COLLABORARE CON CHI VUOLE DISTRUGGERE IL LORO FUTURO.
COMITATO REGIONALE INPS GRAZIE PER L’ATTENZIONE IL PRESIDENTE PIERO RUBBIOLI