L‘IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO

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Transcript della presentazione:

L‘IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO La contabilità IVA Insieme degli adempimenti (obblighi) previsti dalla normativa che ha introdotto L‘IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO DPR 633/72 3B AFM – A.S. 2016/17 – PROF. BIAGIO PALACINO + IVA 10% + IVA 22% + IVA 4%

L‘IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO La contabilità IVA Insieme degli adempimenti (obblighi) previsti dalla normativa che ha introdotto L‘IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO DPR 633/72

L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO è un’imposta indiretta vigente in tutti i paesi dell’UE. Si applica sulle cessioni a titolo oneroso di beni e sulle prestazioni dei servizi effettuate nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni, e sulle importazioni da chiunque effettuate.

a carico del Consumatore Finale L’IVA è un’imposta generale sui consumi a carico del Consumatore Finale Il CONSUMATORE oltre al prezzo del bene /servizio acquistato da una IMPRESA paga a quest’ultima anche una somma di denaro (IVA) che andrà allo STATO L’IVA COLPISCE L’INCREMENTO DI VALORE (VALORE AGGIUNTO) CHE UN BENE ACQUISTA AD OGNI PASSAGGIO ECONOMICO A PARTIRE DALLA PRODUZIONE FINO AL CLIENTE FINALE Consumatore Dettagliante Grossista Produttore 100 € 80 € 50 € MA GRAVA SUL CONSUMATORE FINALE, CHE NON PUO’ RIVALERSI SU NESSUN ALTRO SOGGETTO (non può detrarre l’IVA) ESSENDO L’ULTIMO ANELLO DELLA CATENA DISTRIBUTIVA

PROPORZIONALE L’IVA è UN’IMPOSTA PROPORZIONALE Il CONSUMATORE oltre al prezzo del bene /servizio acquistato da una IMPRESA paga a quest’ultima anche una somma di denaro (IVA) che andrà allo STATO L’IVA è UN’IMPOSTA PROPORZIONALE AD ALIQUOTE DIFFERENZIATE PROPORZIONALE AUMENTA ALL’AUMENTARE DEL PREZZO DEL BENE: IVA AL 10% SU 100 €  10€ IVA AL 10% SU 200 €  20 €

Comporta una serie di adempimenti amministrativi L’IVA è UN’IMPOSTA: Non colpisce direttamente il reddito (ad esempio IRPEF o il patrimonio) ma gli scambi, ovvero il momento in cui il reddito viene utilizzato (manifestazione mediata di ricchezza) indiretta proporzionale Aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’imponibile Il suo importo non dipende dal numero dei passaggi che il bene compie per arrivare al consumatore finale, ma dal valore aggiunto complessivo. neutra Grava sul consumatore finale che non ha diritto di rivalsa , cioè non può recuperare (detrarre) l’IVA pagata sugli acquisti, portandola a credito, come invece avviene per le imprese per l’IVA sugli acquisti. sui consumi generale Riguarda la generalità (totalità) dei contribuenti Attribuzione del numero di partita Iva al momento di costituzione dell’impresa, liquidazione e versamento periodico dell’IVA, obbligo di emissione di fattura, dichiarazione annuale IVA Comporta una serie di adempimenti amministrativi

 Imposta sul valore aggiunto 1 2 3 si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi art.1. DPR 633/72 2 effettuate nel territorio dello Stato 3 nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate

 Imposta sul valore aggiunto 3 condizioni o presupposti che devono verificarsi contemporaneamente oggettivo soggettivo territoriale  Cosa? Chi? Dove? Beni immobili situati nel territorio dello Stato Beni mobili nazionali, comunitari, nazionalizzati Soggetti residenti o domiciliati nel territorio dello Stato Vendita di beni e servizi Impresa o libero professionista (soggetti passivi IVA) Stato italiano

(interessi – assicurazioni- spese mediche) Le operazioni che soddisfano i 3 presupposti rientrano nel campo di applicazione dell’IVA Imponibili Non imponibili (esportazioni) Art.7 Esenti (interessi – assicurazioni- spese mediche) Art.10 Soggette a IVA Non soggette a IVA Non soggette a IVA Per evitare una doppia tassazione, i beni sono tassati nel paese di destinazione. Per motivi di opportunità economico – sociale (prestiti, prestazioni sanitarie, prestazioni educative) L’assenza di almeno uno dei 3 presupposti non dà luogo all’applicazione dell’IVA Le operazioni in cui manca uno dei presupposti sono dette escluse o fuori campo IVA e sono disciplinate dall’art.15 del DPR 633/72

Come arriva l’IVA allo STATO? L’IVA RISCOSSA SULLE VENDITE RAPPRESENTA UN DEBITO PER LE IMPRESE € 110 IVA A DEBITO

Produttore Grossista Dettagliante Consumatore 50 € 80 € 100 € Tutta la catena distributiva, in presenza dei 3 presupposti viene colpita dall’IVA RICAVO 50 COSTO 50 IVA A DEBITO 5 IVA A CREDITO 5 RICAVO 80 COSTO 80 IVA A DEBITO 8 IVA A CREDITO 8 PREZZO FINALE 110 € IVA INCLUSA RICAVO 100 IVA A DEBITO 10 Le imprese hanno diritto a recuperare l’IVA pagata sugli acquisti, vantando un CREDITO VERSO LO STATO PER L’IVA PAGATA E NON DOVUTA, NON ESSENDO CONSUMATORI FINALI

50 € 80 € 100 € 5 € 3 € 2 € Produttore Grossista Dettagliante Consumatore 50 € 80 € 100 € L’intera catena distributiva/produttiva, in presenza dei 3 presupposti viene colpita dall’IVA RICAVO 50 COSTO 50 IVA A DEBITO 5 IVA A CREDITO 5 RICAVO 80 COSTO 80 IVA A DEBITO 8 IVA A CREDITO 8 PREZZO FINALE 110 € IVA INCLUSA RICAVO 100 IVA A DEBITO 10 IVA DA VERSARE 5 € IVA DA VERSARE 3 € IVA DA VERSARE 2 €

A RISCOSSIONE FRAZIONATA PER MASSE DI ATTI ECONOMICI Produttore Grossista Dettagliante Consumatore 50 € 80 € 100 € Tutta la catena produttiva/ distributiva, in presenza dei 3 presupposti viene colpita dall’IVA L’IVA E’ UN’IMPOSTA: A RISCOSSIONE FRAZIONATA ARRIVA ALLO STATO PER MASSE DI ATTI ECONOMICI E OGNI IMPRESA VERSA LA DIFFERENZA TRA IVA A DEBITO E IVA A CREDITO (MECCANISMO DI DEDUZIONE DI IMPOSTA DA IMPOSTA) PREZZO FINALE 110 € IVA INCLUSA IVA DA VERSARE 5 € IVA DA VERSARE 3 € IVA DA VERSARE 2 €

Produttore Grossista Dettagliante Consumatore 50 € 80 € 100 € Ogni impresa versa l’IVA in proporzione al VALORE AGGIUNTO (RICAVI – COSTI) Il valore aggiunto è l’incremento di ricchezza che ciascun partecipante al processo produttivo crea per effetto di successive lavorazioni e manipolazioni di una materia prima o bene preesistente RICAVO 50 COSTO 50 VALORE AGGIUNTO 20 IVA A DEBITO 5 IVA A CREDITO 5 RICAVO 80 COSTO 80 IVA A DEBITO 8 IVA A CREDITO 8 PREZZO FINALE 110 € IVA INCLUSA VALORE AGGIUNTO 50 VALORE AGGIUNTO 30 RICAVO 100 IVA A DEBITO 10 10% di 50 € 10% di 30 € 10% di 20 € IVA DA VERSARE 5 € IVA DA VERSARE 3 € IVA DA VERSARE 2 €

LE IMPRESE POICHE’ VERSANO L’IVA ALLO STATO SONO DETTI SOGGETTI PASSIVI O CONTRIBUENTI IVA QUALI SONO GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DELLO STATO PER RISCUOTERE L’IVA PAGATA DAI CONSUMATORI? I PRINCIPALI OBBLIGHI DEI CONTRIBUENTI IVA Obbligo di fatturazione Obbligo di registrazione Obbligo di liquidazione periodica Obbligo di versamento

OBBLIGO DI FATTURAZIONE Ogni cessione o prestazione deve essere documentata con l’emissione di una fattura. RICEVUTA FISCALE FATTURA SCONTRINO FISCALE Commercianti al minuto Esercenti attività alberghiera o di ristorazione Artigiani – Liberi professionisti

Obbligo di registrazione nei REGISTRI IVA Registrazione di tutte le fatture Registro fatture emesse (Fatture attive immediate e differite) Registro degli acquisti (Fatture passive ricevute)

Obbligo di registrazione Termini per la registrazione delle fatture? Registro Fatture emesse Fatture attive immediate Entro 15 giorni dalla data di emissione Fatture attive differite Entro il 15 del mese successivo a quello di consegna del bene, quindi entro il termine di emissione Registro Acquisti Fatture passive A partire dal momento in cui si ricevono (entro 2 anni)

O DA RIPORTARE A CREDITO NEL PERIODO SUCCESSIVO Liquidazione IVA  Determinazione da parte delle imprese dell’importo da versare allo Stato vendite IVA A DEBITO acquisti IVA A CREDITO IVA DA VERSARE O DA RIPORTARE A CREDITO NEL PERIODO SUCCESSIVO

Il risultato finale della LIQUIDAZIONE IVA può essere: Un DEBITO verso lo Stato (Erario) se pari o superiore a 25,82 euro (altrimenti si riporta in aumento per il periodo successivo) IVA A DEBITO IVA A CREDITO > da portare in detrazione (da recuperare) nel periodo successivo IVA A DEBITO IVA A CREDITO Un CREDITO verso lo Stato (Erario) >

 trimestrali mensili Versamento dell’imposta Contribuenti: Soggetti tenuti al versamento delle imposte trimestrali mensili entro il giorno 16 del mese successivo entro il giorno 16 del II mese successivo al trimestre di riferimento Mensilmente se i ricavi (volume d’affari) dell’anno precedente sono maggiori di: 400.000 € euro per le imprese che prestano servizi o per i liberi professionisti 700.000 € per le imprese che esercitano altre attività