TRATTAMENTO DEI LAPAROCELI. NOSTRA ESPERIENZA.

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TRATTAMENTO DEI LAPAROCELI. NOSTRA ESPERIENZA. 1G.Cestaro,1N.Casillo,1G.Solimeno,1V.Desiato,1S.Perrotta,1G.Benassai*,1G.Quarto* 1Dipartimento Assistenziale di Chirurgia Generale,Oncologica e Videoassistita Università degli Studi “Federico II” di Napoli Introduzione Il termine “laparocele” o “ernia incisionale” indica la protrusione al di sotto del piano cutaneo dei visceri addominali attraverso una breccia muscolo–aponeurotica della parete addominale secondaria ad incisione chirurgica. Essa rappresenta circa il 6% delle ernie della parete addominale. La sede più frequente è la linea mediana (75%). Le tecniche di plastica muscolare protesica sono divenute la procedura di scelta nel trattamento dei laparoceli, riducendo sensibilmente (<=10%) il tasso di recidive. Scopo di questo studio è valutare l’efficacia della tecnica di riparazione di parete cosiddetta “tension-free”. Materiali e metodi E’ stato effettuato uno studio retrospettivo su una serie consecutiva di 50 pazienti, operati tra l’ 1 gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009 da diversi chirurghi afferenti al Dipartimento Assistenziale di Chirurgia Generale, Oncologica e Videoassistita dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” di Napoli. Le caratteristiche dei pazienti erano le seguenti: 21 donne (42%) e 29 uomini (58%), con età media di 53.5 anni. In riferimento alle dimensioni del difetto di parete, in 28 pazienti (56%) esso era compreso tra 5 e 10 cm, in 16 pazienti (32%) tra 11 e 15 cm, in 6 pazienti (12%) superiore ai 15 cm. Le protesi utilizzate erano mesh in polipropilene o dual mesh in polipropilene/collageno. I parametri considerati erano la recidiva di laparocele e il dolore postoperatorio persistente. Risultati Lo studio di questi 50 casi ha consentito di evidenziare che: - la recidiva di laparocele era clinicamente evidente in 4 pazienti (8%) - Il dolore postoperatorio era persistente in 8 pazienti (16%) Conclusioni La tecnica di riparazione di laparoceli “tension-free”, caratterizzata da fissaggio della mesh con l’apposizione intelligente e ragionata di punti di sutura, si è dimostrata una metodica semplice, sicura e gravata da una ridotta percentuale di complicanze post-operatorie. Inoltre, in considerazione del recente interesse circa il ruolo della colla di fibrina umana (Tissucol, Baxter) nella riparazione chirurgica “sutureless” dei laparoceli, e considerata l’esigua numerosità del campione analizzato nel nostro lavoro, diviene auspicabile il completamento di studi relativi al trattamento dei laparoceli, con particolare riferimento all’utilizzo combinato di punti di sutura e colla di fibrina umana o in alternativa solo di quest’ultima. Parole chiave: laparocele, tecnica “tension – free”, mesh. Bibliografia Di Vita G., Patti R., Buscemi S.; Emorroidi e ragadi – in: Bellantone R., De Toma G., Montorsi M.; Chirurgia Generale. Ed. Minerva Medica, Torino, 2009. Milligan E., Morgan C., Jones L.; Surgical anatomy of the anal canal, and operative treatment of haemorrhoids. Lancet ii:1124-9, 1937. Giordano P., Overton J., Madeddu F., Zaman S., Gravante G.; Transanal hemorrhoidal dearterialization: a systematic review. Dis Colon Rectum, 52(9):1665-71, 2009. Longo A.; Treatment of haemorrhoid disease by reduction mucosal and haemorrhoidal products with a circular stapling device-new procedure. Proceedings of the 6thWorld Congress of Endoscopic Surgery, Rome, Italy, 1998. Vyslouzil K., Zboril P., Skalický P., Vomácková K.; Effect of hemorrhoidectomy on anorectal physiology. Int J Colorectal Dis 25(2):259-65, 2010. Ripetti V., Caricato M., Arullani A.; Rectal perforation, retropneumoperitoneum and pneumomediastinum after stapling procedure for prolapsed hemorrhoids: report of a case and subsequent considerations. Dis Colon Rectum 45:268-70, 2002.