Dir. Dipartimento Riabilitazione Ospedale di Negrar-Verona Reinserimento, lavorativo e non, dopo GCA : esistono differenze di genere? R. Avesani Dir. Dipartimento Riabilitazione Ospedale di Negrar-Verona
Alcune considerazioni sulle GCA ( Gravi Cerebrolesioni Acquisite) degli ultimi anni Riduzione consistente della traumatologia cranica in particolare da incidente stradale Aumento relativo delle GCA non traumatiche in particolari di natura vascolare 2013 morti M F 3385 2691 79,5% 694 20,5% Reinserimento, lavorativo e non, dopo GCA : esistono differenze di genere?
La storia del Trauma cranico: Trauma e riabilitazione 150 gg Questo era lo schema negli anni 80 del secolo scorso La storia del Trauma cranico: Trauma e riabilitazione 150 gg 25 anni 50 anni
Aumento dell’età media dei traumi cranici 2003 1994
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 32,5 39,3 37,3 37 39,1 39 38 43,6 36,9 42,1 48 47,1 49,5 44,1 46,9
La storia delle GCA ( + vascolari, - TBI): E questo è lo schema odierno La storia delle GCA ( + vascolari, - TBI): Trauma e riabilitazione 220 gg variabili 20-30 anni 44-52 anni
Caratteristiche delle GCA odierne Dicembre 2011
Trauma cranico Lieve moderato grave GCA non traumatica grave moderato Lieve
"Norme per il diritto al lavoro dei disabili" Legge 12 marzo 1999, n. 68 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 68 del 23 marzo 1999 - Supplemento Ordinario n. 57 A CHI SI APPLICA - Si applica a quattro categorie di cittadini disabili: le persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e ai disabili intellettivi, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento; le persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento, accertata dall'Inail; le persone non vedenti o sorde; le persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio. L'accertamento delle condizioni di disabilità è svolto dalle commissioni previste dalla legge 104/92. I datori di lavoro, pubblici e privati, sono tenuti a garantire la conservazione del posto di lavoro a quei soggetti che, non essendo disabili al momento dell'assunzione, abbiano acquisito per infortunio sul lavoro o malattia professionale eventuali disabilità. ASSUNZIONI OBBLIGATORIE - I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori disabili in una quota pari al 7 per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti; due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti; un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti. Per i datori di lavoro privati che occupano da 15 a 35 dipendenti l'obbligo si applica solo in caso di nuove assunzioni. Ai fini dell'adempimento dell'obbligo, i datori di lavoro assumono i lavoratori facendone richiesta di avviamento agli uffici competenti ovvero attraverso la stipula di convenzioni. Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Elaborazioni Isfol. 2014 A partire dall'anno 2006 le posizioni a tempo indeterminato sono scese dal 51,6% del totale all'attuale 35,1%, mentre quelle a tempo determinato hanno seguito una tendenza speculare a questa, crescendo continuativamente dal minimo storico del 2008 (30,6%) fino all'attuale 57,7% 2 . 4 L e t ip o l o g ie d i a s s u n z io n e 2.4.1 L a v o r a t o r i d is a b ili e t ip o lo g ie c o n t r a t t u a l i La crisi economica e occupazionale ha creato, e successivamente consolidato, un significativo spartiacque anche per quanto riguarda le tipologie contrattuali utilizzate per l'assunzione dei lavoratori disabili, qui riassunte nella tripartizione a tempo indeterminato; a tempo determinato ed eventuali altre tipologie. Nel biennio 2012-2013 il rapporto fra posizioni a tempo indeterminato e determinato, ribaltatosi a favore di queste ultime nel corso del periodo immediatamente precedente, ha visto rafforzato il ricorso alle forme meno stabili mentre è rimasta ancora sostanzialmente stabile la quota relativa alle altre tipologie
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! 353 pazienti : 275 maschi 78 femmine Età media 32+/-15 Lavoro/scuola pre trauma 84,80% (220) 76,92% (60) Lavoro post trauma 57,27% 43,3% Età media 27,7%
476 pazienti con TBI dal 2000 al 2010 Interviste 190 ! (28 deceduti) Maschi 132 ( 80,48%) Femmine 30 (19,52) Lavoro retribuito 58 (43,93%) Lavoro socializzante 8 (6,06%) Lavoro uguale a prima 29/58 Soddisfazione espressa 55/58 Usufruito legge 68: 11 SIL: 2 Lavoro retribuito 11 (36,66%) Lavoro socializzante 2 ( 6,6%) Lavoro uguale a prima 6/11 Soddisfazione espressa 6/11 Usufruito legge 68 : 2 SIL: 2
GCA ricoverate a Negrar 01/01/2012 – 30/03/2016 : 374 N° M N° F Età M Età F traumi 163 ( 43,58%) 118 (72,39%) 45 (27,61%) 45,34 45,61 Non traumi 211 (56,42%) 128 (60,66%) 83 (39,34%) 55,19 53,21 Se non possiamo parlare di reinserimento lavorativo…almeno a casa?! N° pazienti a casa N° pazienti M N° pazienti F traumi 123/163 75,45% 88/118 74,57% 35/45 77,77% Non traumi 127/211 60,18% 71/128 55,46% 56/83 67,46%
GCA ricoverate a Negrar 2012 – 30/03/2016 : 374 N° M N° F Età M Età F traumi 163 ( 43,58%) 118 (72,39%) 45 (27,61%) 45,34 45,61 Non traumi 211 (56,42%) 128 (60,66%) 83 (39,34%) 55,19 53,21 Pazienti con GOS ( Glasgow outcome scale) o DRS ( Disability Rating Scale) compatibili con inserimento N° pazienti possibile reinserimento N° pazienti M possibile reinserimento N° pazienti F traumi 70/163 42,94% 52/118 44,06% Età media 42,7 18/45 40% Età media 45,77 Non traumi 53/211 25,11% 26/128 20,31% Età media 53,08 27/83 32,5% Età media 49,52
Quali fattori rendono piu’ difficoltoso l’inserimento lavorativo Fattori socio economici “la crisi pluriennale” il mutamento delle mansioni ( meno lavori di basso profilo) Innalzamento età pensionabile Fattori culturali Una apparente minor sensibilità delle imprese Un sempre maggior ricorso all’inabilità lavorativa e pensionamento anticipato Fattori legati alla storia della persona Età anagrafica Status socio-familiare Tipologia del danno cerebrale Storia lavorativa Danni cognitivi
Uomo,donna, ..persona…l’importante è esserci e condividere. Il risultato di ogni buon percorso riabilitativo è frutto di una feconda interazione tra professionisti, pazienti, rete familiare e sociale. Se questa interazione si realizza anche le situazioni piu’ gravi trovano una loro dimensione di vita Diversamente ogni sforzo di rimettere insieme “le parti” risulta vano.