L’antica Krimisa ricade nell’attuale comune di

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L’antica Krimisa ricade nell’attuale comune di Cirò Marina.

Il mito vuole Filottete legato alla morte dell’eroe Ercole. Fondatore (ecista) di Krimisa (attuale comune di Cirò Marina): Filottete. Sangue Centauro Nesso Filottete salva Ercole da una lunga agonia e quest’ultimo gli offre in dono il suo arco e le sue frecce.

Filottete prese parte alla spedizione dei Greci contro i Troiani ma, morso al piede da un serpente d’acqua, fu abbandonato dai compagni prima di arrivare a Troia. La guerra di Troia si protrasse negli anni e i Greci, stanchi, chiesero consulto all’indovino Calcante che profetizzò che solo con l’arco e le frecce di Ercole il conflitto si sarebbe concluso. E così accadde. Conclusa la guerra, l’eroe sbarcò sulla costa calabrese e a Krimisa fondò un tempio sacro ad Apollo dove consacrò l’arco e le frecce di Ercole come ringraziamento per la conclusione della sua ale, del suo vagabondare.

Diodoro Siculo ci racconta che nell’oracolo di fondazione dato a Miscello è scritto: «seguendo queste indicazioni non dovresti mancare il promontorio Lacinio, né la sacra Krimisa».

L’Età della Pietra Per la fase del neolitico abbiamo delle tracce nel territorio in località Sant’Elia, grazie al ritrovamento di manufatti in ossidiana ed in selce insieme a qualche frammento di ceramica ad impasto.

L’età dei metalli Bronzo medio (1600/1300) località Motta dell’Alice Bronzo recente (1300/1150) attestazioni località Cozzo Sant’Elia e Motta dell’Alice dove si ipotizza la presenza di due villaggi.

L’età dei metalli Età del Ferro (900 a.C.) Rimane attivo il centro di Cozzo Sant’Elia con annessa necropoli con ricchi corredi (tra cui le 6 asce in bronzo di tipo detto ad «occhio-Cirò»). Altri insediamenti di minori dimensioni sono collocabili nella fascia collinare tra i due siti citati.

Fase Arcaica Con l’arrivo dei coloni Greci il territorio continua a restituire tracce dai siti collinari già esistenti, con una riduzione per quelli minori a vantaggio di quelli strategicamente meglio posizionati, come Cozzo Sant’Elia dove le attestazioni proseguono per tutto il VII VI secolo a. C. Attestata anche la presenza di un santuario extraurbano con reperti databili tra VI e il IV a.C. che confermano la convivenza pacifica tra le due diverse realtà culturali. Cozzo Sant’ELIA area funeraria VII e VI sec. a.C. con corredi con ceramica d’impasto, coppe a filetti con ceramica d’importazione. Il rito inumazione, incinerazione e i bimbi dentro il vaso. Ritrovati anche vasi da banchetto secondo le tradizioni greche. Nel VII secolo a.C. abbiamo inoltre le prime attestazioni di utilizzo nell’area successivamente occupata dal tempio di Apollo, località Punta Alice.

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. Il 24 aprile del 1924 iniziano gli scavi condotti da Paolo Orsi.

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. La sacralità dell’area viene inizialmente espressa tramite recinti e strutture a carattere provvisorio. Sono stati individuati reperti databili al VII secolo a.C. come coppe a filetti (metà del VII a.C.). e un Idoletto in argento (seconda metà del VII sec. a.C.). Seconda metà del VI secolo a.C. l’area è strutturata con edifici tipici delle aree sacre greche. (Frammento di rilievo arcaico dall’area del tempio dedicato ad Apollo Aleo)

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. Fine VI secolo a.C. La cella è conclusa ad ovest da un ambiente quadrangolare (adyton) che conserva le basi di 4 pilastri. L’edificio sacro è costituito da una cella allungata (27 per 7,90 m) aperta sul lato orientale e formata da un basso zoccolo di due filari di blocchi di calcare su cui poggiavano muri in mattoni crudi. Divisa in due navate da un colonnato di cui restano le basi in pietra. Tutte le colonne, esterne ed interne, erano in legno.

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. Periptero eptastilo. Intorno alla cella si sviluppava il colonnato o peristasi , sempre in legno, probabilmente fatto di 15 colonne, mentre il lato corto ne presentava 7 (eptastilo). La struttura era completata da terracotte architettoniche che avevano la funzione di proteggere le parti lignee.

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. La struttura era completata da terracotte architettoniche che avevano la funzione di proteggere le parti lignee.

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo.

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. Tra gli ex voto, ricordiamo una piccola riproduzione in oro di Apollo e piccoli diademi e laminette auree e di argento.

Krimisa e il suo territorio tra V e III sec a.C. Il territorio sembra esser articolato, sia nella fascia collinare che in pianura, con fattorie sparse per lo sfruttamento agricolo. I siti maggiori, già citati, continuano a vivere. Un nuovo santuario, che ha restituito abbondanti ex-voto, è attivo dalla fine del V per tutto il III secolo a.C.

Krimisa in età ellenistica Il paesaggio è maggiormente interessato da piccoli insediamenti, come le fattorie, legate allo sfruttamento delle risorse agricole del territorio e nei pressi degli insediamenti è spesso possibile riscontrare la presenza di sepolture. Busto in terracotta da sepoltura loc. Taverna. (prima metà III secolo a.C.)

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. All’inizio del III secolo a.C., il tempio viene profondamente trasformato edificandone uno di maggiori dimensioni, un periptero dorico, l’unico noto di età post classica. Completamente in calcare, con 8 colonne sui lati brevi e 19 sui lati lunghi. Tutto ciò che riguarda il tempio arcaico è demolito e inglobato nelle fondazioni del nuovo edificio sacro, compresi gli ex-voto e l’acrolito.

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo. In questa fase nasce anche l’edificio adiacente al tempio individuato durante gli scavi da Paolo Orsi e chiamato «casa dei sacerdoti».

Località Punta Alice e il tempio dedicato ad Apollo Aleo.

Krimisa e il suo territorio In periodo romano. Allo stato attuale delle ricerche, il territorio di Cirò Marina ha restituito poche tracce e la ricerca ha ancora molto lavoro da compiere. La documentazione sino ad ora raccolta indica che, nonostante la concentrazione degli insediamenti, il territorio continua ad essere intensamente sfruttato. TEMPIO: secondo P. Orsi è in questo periodo che cade in disuso il tempio, ma le ultime indagini condotte dalla dott. M.G. Aisa mostrano tracce di frequentazione per tutta la fase imperiale.

Il Cirotano Ciro’ Marina, Percorso Didattico: “dallo Scavo …al Museo”, aperto a tutte le scuole In occasione dell’apertura degli scavi archeologici del Tempio di Apollo Aleo a Punta Alice, l’Assessore ai Beni Archeologici, Antonio Strancia, invita tutte le scuole.

Carmela Chiarello carmenchiarello@yahoo.it