Era il 23 maggio 1992, giorno in cui il giudice Giovanni Falcone con la moglie e tre agenti di scorta morirono nella strage di Capaci.
insieme ai cinque agenti di scorta. Il 19 luglio in via D’Amelio a Palermo, fu ucciso anche il collega, amico, nonché giudice Paolo Borsellino, insieme ai cinque agenti di scorta.
Il ricordo di queste stragi diventa momento di alta commozione e di sentimento corale di gran parte degli italiani che, in questi due fratelli d’Italia, si riconoscono nell’amore ed attaccamento al Paese e allo Stato, di cui entrambi sono stati dei servitori integri ed eccelsi nell’adempimento del loro dovere.
Oggi i ragazzi sono pronti a vincere la sfida…. Oggi i ragazzi sono pronti a impegnarsi fino in fondo a fare il proprio dovere. La storia di Peppino insegna…..
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Spero solo che la fine della mafia non coincida con la fine dell'uomo.”
“L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.”
“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è, allora, che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.”
«Chi tace e chi piega la testa, muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta, muore una volta sola.»
La mafia è qualcosa che ammorba l’aria, come un tanfo di stalla, che uccide sogni e speranze, che non crea benessere.
Sono in molti a sperare che questo “castello di menzogne, ricatti, morti e stragi” un giorno possa crollare, perché “la mafia fa schifo”.
Per combattere la mafia, bisognerebbe imparare a dire no alle tante scorciatoie che la vita offre ogni giorno, ai favori, alle raccomandazioni, e preferire "al puzzo del compromesso morale, il fresco profumo della libertà" come auspicava il giudice Paolo Borsellino
Solo lo studio crea coscienza critica. Solo la conoscenza porta a scelte consapevoli e per questo i mafiosi hanno più paura della scuola che delle manette
Diceva Edmund Burke che " l'unica cosa necessaria perché il male trionfi è che i buoni non facciano nulla"
Uomini come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Pio La Torre, Libero Grassi ci hanno fatto capire che la mafia cresce nel silenzio, che conoscerla aiuta a combatterla e che la parola rende liberi.
Io non mi piego! Io non mi piego alla legge del silenzio. Io non posso sottomettermi come mia madre e la madre di mia madre! Io non sono come le altre! “Io” l’ infame sono per la “famigghia”. Io questo marchio ho accettato per interrompere questa catena di morti ammazzati.
Noi…ragazzi della 3^ G Noi…ragazzi….oggi! Donne di Sicilia! Donne di mafia! è tempo di rimboccarsi le maniche, di rompere il muro dell’ omertà, di diffondere la cultura della legalità, perché i vostri figli possano apertamente affermare: "c’era una volta la mafia e ora non c’è più". Noi…ragazzi della 3^ G Noi…ragazzi….oggi!
Scuola secondaria di primo grado «G Scuola secondaria di primo grado «G. Grassa» Concorso “ 23 maggio 2017” Fondazione Falcone / MIUR Classe 3^ sezione G Coordinatori prof.ssa Modica Rosa Maria prof.ssa Vitale maria caterina a.s. 2016/2017