IL DOLORE DEL PARTO Associazione Nazionale per L’Educazione Prenatale

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Transcript della presentazione:

IL DOLORE DEL PARTO Associazione Nazionale per L’Educazione Prenatale 1

CHE COSA FA “PARTIRE” IL DOLORE ? IL BAMBINO PRENATALE 2

LA MAGIA DEL DOLORE DEL PARTO SI CHIAMA RITMICITA’ 3

OSSITOCINA ATTIVA ATTIVITA’ CONTRATTILE EIEZIONE LATTE FACILITA SECONDAMENTO INDUCE COMPORTAMENTI MATERNI DEPRIME LA MEMORIA 4

ADRENALINA BETA REC= INIBISCE CONTRAZIONI- BASSO DOSAGGIO ALFA REC 1-2 = ATTIVA ATTIVITA’ CONTRATTILE- ALTO DOSAGGIO PERMETTE SUPERARE STRESS ACUTI 5

ENDORFINE PROTEGGONO DAL DOLORE DANNO PIACERE REGRESSIONE INFANTILE STATO ALTERATO DI COSCENZA INNAMORAMENTO POST NATALE 6

NORADRENALINA PROTEGGE DA IPOSSIA FAVORISCE FORMAZIONE SURFACTANTE FAVORISCE LEGAME POST NATALE (ATTENZIONE)‏ 7

IL DOLORE DEL PARTO E’ … E’ la decodificazione, a tutti i livelli antropologici, di nuove possibilità e di nuovi spazi che si maturano, istante dopo istante, nell’essere globale madre, quando accoglie il bisogno del figlio di nascere. 8

A NESSUN ALTRO TIPO DI DOLORE IL DOLORE DEL PARTO NON ASSOMIGLIA A NESSUN ALTRO TIPO DI DOLORE 9

Salvo eccezioni, naturalmente IL DOLORE DEL PARTO E’ … * Vitale * Finalizzato ad una meta positiva * Condiviso con un altro essere umano * Destinato a terminare a breve termine * Riservato ad un corpo giovane e sano * Valorizzato dalla coppia, famiglia e società Salvo eccezioni, naturalmente Silvia Vigetti Finzi 10

La funzione del dolore nel parto Il dolore, in fisiologia ha la funzione di proteggere il corpo da danni In travaglio il dolore è una preziosa guida nel segnalare alla donna le posizioni più antalgiche (quelle di minor compressione e resistenza) per proteggere il proprio corpo e il bambino ( Schmid 1998)‏ 11

La funzione del dolore nel parto PROTEZIONE Protezione da danni al bacino Protezione da danni al collo dell'utero Protezione da danni al perineo Correzione malposizioni fetali Riduzione compressione estremo cefalico fetale Riduzione stress fetale 12

La funzione del dolore nel parto PROGRESSIONE DEL TRAVAGLIO Produzione di ossitocina: il dolore provoca la produzione di catecolamine “ a picco” le quali provocano la liberazione di ossitocina e endorfine)‏ Produzione endorfine da parte del sistema limbico: sostanze naturali analgesiche, antidepressive, producono uno stato alterato di coscienza o “ipnoide” necessario per dare dominanza alle funzioni vegetative che governano il parto e inibizione corticale razionale.Quando cessa il dolore danno gratificazione , estasi e piacere e formano il legame madre -bambino 13

COMPONENTI DEL DOLORE Dimensione sensoriale- discriminativa( gate control): percezione dell'intensità, massaggi , acqua calda Dimensione motivazionale affettiva ( s. limbico): sostegno emotivo in travaglio Dimensione cognitiva- valutativa ( corteccia) : corsi di preparazione al parto 14

QUANTO E’ INTENSO IL DOLORE ? 15

CHE COSA SCATENA IL DOLORE ? STIMOLI PSICOGENI Condizioni ambientali Assetto culturale Esperienze personali 16

FATTORI CHE RIDUCONO IL DOLORE DEL PARTO rispetto del ritmo individuale ambiente intimo, sedativo sostegno del partner o di altre persone familiari libertà di movimento(sia durante il travaglio che durante il parto)‏ libertà di espressione comportamentale e verbale buon legame endogeno col bambino conduzione ostetrica conservativa, protettiva e rispettosa sostegno professionale dell’ostetrica motivazione della coppia verso il parto naturale ed accettazione del dolore della nascita 17

FATTORI CHE RIDUCONO IL DOLORE DELPARTO bacino mobile,tono perineale buono, collo utero morbido, raccorciato e pervio a fine gravidanza, tono uterino eutocico /normale)‏ vasca con acqua calda, massaggi rilassamento profondo nelle pause periodo espulsivo con spinte spontanee e volontarie perineo integro accoglienza del bambino nelle prime ore post-parto 18

FATTORI CHE AUMENTANO IL DOLORE DEL PARTO mancanza di movimento libero (sia durante il travaglio che nella fase espulsiva)‏ posizioni innaturali ed antifisiologiche (litotomica, distesa)‏ ambiente cortico-stimolante (luci accese, porte aperte) ed estraneo passivita’ e delega mancanza di sostegno mancanza di rilassamento nelle pause scarso legame endogeno col bambino aspettative negative verso il dolore tensione, paura 19

FATTORI CHE AUMENTANO IL DOLORE DEL PARTO contratture muscolare delle pelvi e del perineo ipertono uterino (da ossiticina sintetica o da resistenza muscolare)‏ soglia bassa del dolore medicalizzazione del parto ( perfusione ossitocica, rottura artificiale delle membrane, dilatazione manuale del collo dell’utero, incitamento verbale, accelerazione dei tempi personali, episiotomia, ecc.)‏ allontanamento immediato del bambino dopo la nascita 20

Fisiologico “Immaginario” DOLORE DEL PARTO Iatrogeno Patologico 21

DOLORE FISIOLOGICO INTERMITTENTE CRAMPIFORME MEDIO 30-60 SECONDI OGNI 2-3 MINUTI 22

DOLORE FISIOLOGICO STIMOLI PERIFERICI Stiramento collo dell’ utero Microlacerazioni collo Stiramento segmento inferiore Stiramento annessi e legamenti Pressione sulle articolazioni del bacino Ischemia uterina Schiacciamento plesso lombo sacrale Dilatazione e stiramento perineo e vulva 23

DOLORE IATROGENO OSSITOCINA SINTETICA POSIZIONE LITOTOMICA INTERVENTI CHIRURGICI IN TRAVAGLIO 24

Interventi chirurgici in travaglio di parto Episiotomia Interventi per l’estrazione fetale Taglio cesareo Kristeller Ventosa Forcipe

Manovra di Kristeller Spremitura sul fondo dell’utero con il gomito Efficace soltanto se il feto è prossimo alla espulsione Dolorosa per la madre, non priva di rischi per il feto

Episiotomia Medio-laterale mediana

Episiotomia e episioraffia

Episiotomia: pro e contro Originariamente ritenuta una metodica per la protezione del perineo Inefficace o dannosa nella prevenzione del prolasso genitale Medio-laterale più spesso associata a dispareunia, mediana occasionalmente complicate da lesioni al retto e incontinenza Conserva un margine di applicazione soltanto in situazioni estreme e in caso di sofferenza fetale

Partoanalgesia ?

PARTOANALGESIA Iniezione di anestetici nello spazio epidurale al fine di bloccare gli stimoli dolorosi

Anestesia spinale L2 Iniezione di anestetico nello spazio liquorale al di sotto del cono medullare Garantisce una anestesia rapida ed efficace privilegiata per interventi pelvici di rapida durata (taglio cesareo)

Analgesia loco-regionale in ostetricia Il midollo spinale si arresta circa a L2 La cresta iliaca corrisponde circa a L4

Decubito laterale sinistro, più comodo per le pazienti

catetere

Analgesia epidurale in travaglio: pro e contro Ottimo controllo del dolore Complicazioni rare (cefalea 1%, complicazioni severe come ematomi o infezioni eccezionali) Con le tecniche correnti consente una normale deambulazione e periodo espulsivo Prolunga la durata del travaglio e comporta un rischio aumentato di interventi di estrazione fetale (forcipi e ventosa) Effetti sfavorevoli sul feto ???

Qual è la posizione dell’educatore prenatale nei confronti della partoanalgesia con epidurale ? 38

Sei a favore o contro l’epidurale ? “Non Sono né a favore né contro. Sono sempre solo a favore del bene di quella donna e di quel bambino che sta per nascere” 39

RACCOMANDAZIONI OMS E TECNOLOGIE APPROPRIATE ALLA NASCITA “Obiettivo dell’assistenza perinatale è una mamma con il suo bambino in perfetta salute, che ha ricevuto il massimo livello di cure compatibile con la sicurezza, in un luogo ed in un modo quanto piu’ vicino alla sua casa e alla sua cultura” OMS 1996

Educatore prenatale Non sconsigliare l’epidurale ma diffondere conoscenza e testimonianza sul dolore del parto. 41

Essere pragmatici, incontestabili, per condurre verso la consapevolezza 42

CHE TIPO DI DONNA ABBIAMO DI FRONTE ? Vittima dei condizionamenti Impaurita Spesso in disarmonia con la sua femminilità In conflitto tra mente e istinto In regressione infantile 43

GRAZIE DELL’ATTENZIONE 44