Sicurezza alimentare e sovranità alimentare: una prospettiva internazionale Maria Sassi Dipartimento di Ricerche Aziendali Facoltà di Economia - Università degli Studi di Pavia CICOPS - CICoSAA e-mail: msassi@eco.unipv.it Ringrazio per l’invito a questo convegno in cui si dibatte una tematica di grande rilievo nel quadro della problematica dello sviluppo delle economie arretrate.
Il principale obiettivo del nuovo Millennio Eliminazione povertà Causa Manifestazione FAME A livello internazionale si è sviluppato un forte consenso attorno alla necessità di eliminare la povertà per promuovere lo sviluppo. L’eliminazione della povertà è diventato l’obiettivo principale di questo Millenio e poiché la fame è, al tempo stesso, causa e manifestazione della povertà a livello internazionale si sta prestando una significativa attenzione alle politiche per la sicurezza alimentare. Questo è un cambiamento importante perché nel passato il problema della insicurezza alimentare era riferito quasi esclusivamente alle situazioni di emergenza e di conseguenza le politiche di sicurezza alimentare erano tra gli ultimi punti dell’agenda politica internazionale. Con questo cambiamento, invece, le politiche per la sicurezza alimentare sono diventate uno degli elementi chiave delle strategie di sviluppo delle aree arretrate. Significativa attenzione alle politiche per la sicurezza alimentare
Sottonutriti 2001-2003 (milioni) Totale 854 PVS 820 La questione è di grande rilevanza se si considera che secondo le stime della Fao 854 milioni di persone sono sottonutrite di cui 820 milioni si concentrano nei PVS facendo registrare valori molto elevati in India, Africa Sub-Sahariana, Asia e Pacifico e Cina.
Eliminazione della fame 854 milioni di persone Problema economico Obbligo morale Su scala globale l’impatto dell’insicurezza alimentare sulla futura produttività dei PVS è pari ad un costo annuo di US$ 500 miliardi di dollari o più Ogni 5 SECONDI un bambino muore a causa della fame e della malnutrizione ………… E sono bambini come questo che muoiono per fame in un mondo in cui il cibo è abbondante ma dove le disegualianze nell’accesso alle: risorse e Opportunità perpetuano la fame e la deprivazione. E sono in particolare i bambini e le donne a risentirne maggiormente.
La reazione della comunità internazionale Oltraggio morale Violazione del più fondamentale diritto umano Miopia economica Tragedia globale Qual è la reazione della comunità internazionale? ……… Sono le espressioni più comunemente adottate dalla comunità internazionale nel definire l’esistenza di 854 milioni di persone senza cibo sufficiente per una vita produttiva e in salute. Problema inaccettabile e indifendibile
1996 World Food Summit: un obiettivo ambizioso I rappresentanti di 185 nazioni del mondo e l’Unione Europea 400 milioni di persone sottonutrite Con questo spirito…………. Ciò significa accettare al 2015 la persistenza di…………. Dimezzare il numero di sottonutriti al 2015
2001 United Nation General Assembly: un obiettivo meno ambizioso Millennium Development Goal n. 1 - target 2 580 milioni di persone sottonutrite Dimezzare la percentuale di persone sottonutrite al 2015 Nel 2001 con la UNGA questo obiettivo diventa meno ambizioso …… Sostituendo il numero con la proporzione di sottonutriti da dimezzare al 2015 la comunità internazionale ha accettato la persistenza al 2015 di 580 milioni di persone sottonutrite al posto dei 400 milioni accettati con il WFS.
Cosa dobbiamo attenderci per il futuro? Certezza che nessuno di questi obiettivi sarà sicuramente raggiunto …. Per il futuro abbiamo sicuramente una certezza:
Progresso verso gli obiettivi posti dai Summit nei PVS Numero di sottonutriti Milioni Sicuramente sono stati fatti dei progressi verso la riduzione della insicurezza alimentare. Questi progressi sono illustrati per i PVS dalla linea nera di questo grafico che mostra la riduzione del numero di sottonutriti tra il 1980 e il 2000-2002. Tali progressi sono però ancora troppo lenti. Proiettando l’attuale tendenza al 2015 nell’ipotesi business as usual, rappresentata dalla linea in nero, si osserva come la riduzione dei sottonutriti sia troppo lenta per raggiungere la soglia fissata sia dal MDG (linea verde) sia dal WFS (la linea rossa).
Proiezione dei sottonutriti nei PVS al 2015 (milioni) Per esser più precisi vi propongo qualche numero. In questa tabella nella II COLONNA è indicato il numero medio di sottonutriti tra il 1990 e il 1992 per il totale dei PVS e le singole aree geografiche, nella II COLONNA è indicata la loro proiezione al 2015 a parità di condizioni, nella IV l’obiettivo del WFS e nell’ULTIMA la differenza tra la proiezione dei sottonutriti al 2015 e l’obiettivo WFS. Come potete osservare, nel 2015 se nulla si modificasse, avremmo 170 milioni di persone in più sottonutrite rispetto a quanto stabilito dal WFS. I dati sono particolarmente severi in Africa e Sud Asia. E questi numeri ricordo essere delle persone.
Latin America/ Caribbean Progressi verso la riduzione della insicurezza alimentare consentono la realizzazione degli altri MDG Numero di target degli MDG in corso di realizzazione (su 18) 2 4 6 8 10 12 14 North Africa S.E. Asia Latin America/ Caribbean East Asia Western Asia South Asia Oceania Saharan Africa I progressi verso la riduzione della insicurezza alimentare sono importanti anche per la realizzazione degli altri Obiettivi del Millennio che sono 8 (fame e povertà, istruzione, uguaglianza di genere, mortalità infantile, HIV/AIDS e altre patologie, sostenibilità alimentare e partnership per lo sviluppo) monitorati attraverso 18 target. Questa slide illustra I progressi verso gli obiettivi del millenio per vari gruppi di aree in via di sviluppo. Le colonne dell’istogramma mostrano il numero di targets del MDG che le regioni stanno realizzando. A sinistra (in verde) vi sono le aree che stanno compiendo progressi verso l’obiettivo della riduzione della insicurezza alimentare. Nord Africa, Sud-Est Asia, America Latina e Caraibi ed Est Asia stanno compiendo progressi verso la riduzione della fame ed anche verso il perseguimento del numero più elevato di target del Millennio. La situazione è molto diversa per l’Asia Occidentale, il Sud Asia, l’Oceania e l’Africa Sub-Sahariana. Queste regioni non solo non stanno compiendo nessun prograsso verso la riduzione della fame ma stanno anche compiendo progressi in un numero limitato di altri target e nel caso dell’Africa Sub-Sahariana in nessuno di essi. Quindi senza rapidi progressi verso la riduzione della fame, sara difficile se non impossibile raggiungere anche gli altri target posti dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Riduzione della fame in corso Nessun progresso verso la riduzione della fame
La riduzione dell’insicurezza alimentare riduce la mortalità infantile Riduzione media della mortalità infantile (1990 – 2003) % -5 5 10 15 20 25 30 Paesi con rapidi progressi riduzione fame peggioramento fame Voglio chiarire meglio questo punto con un esempio. La fame e la sottonutrizione sono la principale causa di morte di 5-6 milioni di bambini ogni anno. Questa figura mostra la variazione del tasso di mortalità infantile in due gruppi di paesi classificati a seconda del progresso compiuto nella riduzione della fame. La colonna di sinistra (quella verde) mostra una riduzione del 30% del tasso di mortalità infantile tra il 1990 e il 2003 in quei paesi che hanno compiuto rapidi progressi verso la riduzione della fame in quello stesso periodo. A destra (la colonna in rosso) è rappresentata la variazione del tasso di mortalità infantile di quei paesi che hanno fatto registrare un peggioramento nel fenomeno della insicurezza alimentare. Questo gruppo di paesi registra anche una crescita nel tasso di mortalità.
Sviluppo della rete dei neuroni nel cervello di un bambino sottonutrito e non La sicurezza alimentare è importante anche per lo sviluppo dei bambini. A tale proposito vi mostro… L’immagine si commenta da sola. Bambino non sottonutrito
La crescita agricola è fondamentale per la riduzione dell’insicurezza alimentare Crescita media del valore aggiunto agricolo (anni ‘90) % 0.6 0.3 -0.3 -0.6 In questo contesto va osservato che la crescita del settore agricolo è fondamentale per progredire verso la riduzione dell’insicurezza alimentare. L’importanza della crescita agricola per la sicurezza alimentare è illustrata a questa figura che mostra il tasso di crescita medio del settore agricolo negli anni ‘90 per paesi raggruppati rispetto ai progressi verso la riduzione dell’insicurezza alimentare. La colonna verde a destra mostra la crescita positiva del valore aggiunto agricolo nei paesi che hanno fattor egistrare progressi verso la riduzione della fame. La colonna rossa a sinistra rappresenta I paesi con un peggioramento del numero di sottonutriti. Questi paesi hanno fatto registrare una riduzione del valore aggiunto agricolo. I paesi con un settore agricolo stagnante sono rappresentati nel centro. Si tratta di paesi in cui anche la fame è un fenomeno stagnante. -0.9 -1.2 -1.5 Paesi con peggioramento insicurezza alimentare Paesi con insicurezza alimentare stagnante Paesi con progressi verso riduzione Insicurezza alimentare
Gli investimenti in agricoltura sono carenti dove l’insicurezza alimentare è più severa Sotck di capitale agricolo per lavoratore in agricoltura 2000 4000 6000 8000 10000 Meno di 5% tra 5 e 19% tra 20 e 34% più di 35% 1975-77 1998-2000 % sottonutriti US$/lavoratore +33% -22% +12% +2% Nonostante l’importanza della crescita agricola gli investimenti in agricoltura che sono importanti in tal senso sono carenti dove l’insicurezza alimentare è più severa. Questo grafico mostra le stime Fao relative allo stock di capitale in agricoltura in dollari per lavoratora. Sono considerati due periodo: il 1975-77 in giallo e il 1998-2000 in rosso. I paesi sono raggruppati rispetto all’incidenza dei sottonutriti sul totale della popolazione. I paesi con I più bassi livelli di sottonutrizione sono rappresentati sulla sinistra. Essi si caratterizzano per I più alti livelli di stock di capitale per lavoratore stock che è anche aumentati nei 25 anni considerati. I paesi con I più elevati livelli di incidenza di sottonutriti sono rappresentati sulla destra. Essi non solo registrano I più bassi livelli di capitale investito in agricoltura, ma tale stock si è anche ridotto tra il 1975 e il 2000.
Assistenza allo sviluppo non raggiunge i paesi più bisognosi Assistenza esterna all’agricoltura per lavoratore agricolo (1998–2000) 5 10 15 20 25 Meno di 5% Tra 5 e 19% Tra 20 e 34% 35% o più % sottonutriti US$/lav. A ciò si aggiunge il fatto che l’assistenza allo sviluppo non raggiunge I paesi più bisognosi. Le colonne in questa figura mostrano l’ammontare di assistenza esterna all’agricoltura in dollari per lavoratore agricolo. Sul fondo vi sono I paesi con la più bassa incidenza di popolazione sottonutrita (meno del 5%). In questo gruppo di paesi l’assistenza esterna all’agricoltura per lavoratore è notevolmente superiore rispetto a quella destinata ai paesi con puna più elevata incidenza di sottonutriti.
Il deficit della bilancia commerciale agricola dei paesi più poveri è aumentato Billion US$ 2 4 6 8 10 12 14 61 65 69 73 77 81 85 89 93 97 01 03 Esportazioni agricole totali Importazioni agricole totali Aumento della competitività dell’agricoltura Finanziamento del deficit attraverso le esportazioni non agricole Questi dati sono ancora più severi se rapportati ai paesi più poveri e letti alla luce dell’aumento del deficit della bilancia commerciale agricola. Il deficit rappresenta la principale sfida per questi paesi che può essere affrontata in due modi o aumentando la competitività della loro agricoltura a finanziando il deficit attraverso esportazioni non agricole. In molti dei paesi più poveri la seconda alternativa è difficilmente perseguibile e quindi non resta che la prima, ma ciò implica investimenti in infrastrutture rurali oltre che nel settore e capacità specifiche. E allora l’alternativa sarà che molti dei paesi più poveri aumentarenno la loro dipendenza dall’assistenza esterna e aumenteranno il loro indebitamento.
Cosa non sta funzionando? Si conosce il modo in cui affrontare la problematica e non vi sono ostacoli di tipo economico, scientifico o di disponibilità di risorse La lotta contro l’insicurezza alimentare richiede uno sforzo comune tra paesi ricchi e poveri e le loro popolazioni animato dalla visione comune di un mondo libero dalla insicurezza alimentare
Che cosa non sta funzionando? Il problema sta nelle persone e nel loro autocompiacimento e indifferenza alla questione Per quelli che devono introdurre le giuste azioni Assenza di volontà politica
Necessità di un nuovo modello di sviluppo Taglio agli interventi sociali Liberalizzazione commerciale Deregolamentazione - No contenimento sottonutrizione - No miglioramento benessere sociale Il problema politico si propone oggi con particolare enfasi perché ci troviamo ad un crocevia. In uno scenario internazionale in cui si assiste al taglio della spesa per interventi sociali e al collasso dei prezzi pagati agli agricoltori, lattuale politica basata sulla: Deregolamentazione Liberalizzazione commerciale Privatizzazione non si è dimostrata capace di ….. E allora bisogna pensare ad un nuovo modello di sviluppo. - No aumento reddito agricoltori Privatizzazione Collasso dei prezzi pagati agli agricoltori
Bisogna pensare a qualche cosa di diverso Da un concetto di sicurezza alimentare di tipo tecnico ad uno di tipo politico Proprio per questo si richiede il passagio (Ricordare che il diritto all’alimentazione è una struttura giuridica) Dalla sicurezza alimentare alla sovranità alimentare
Sicurezza alimentare “la sicurezza alimentare è una situazione che esiste quando tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una vita attiva e sana” (World Food Summit 1996). Vediamo che cosa si intende per sicurezza alimentare per cercare di capire che cosa questo concetto non dice dal punto di vista politico. La definizione di sicurezza alimentare comunemente accettata a livello internazionale è quella elaborata al WFS 1996.
Dimensioni della sicurezza alimentare Sufficiente quantitativo di cibo sicuro e nutriente disponibile a ciascun individuo o da esso reperibile Disponibilità di alimenti Disponibilità di adeguate risorse per ottenere alimenti appropriati per una dieta nutriente Accesso all’offerta Da questa definizione discendono le tre dimensioni fondamentali della … Utilizzo degli alimenti Uso biologico appropriato degli alimenti
Che cosa non considera il concetto di sicurezza alimentare Ogni individuo deve avere la certezza di disporre ogni giorno di quanto è necessario per nutrirsi Sicurezza alimentare Da dove deve venire quel cibo? Come è stato prodotto quel cibo? Sicurezza alimentare significa ….. Questo concetto no dice però nulla rispetto a … Questo è un punto delicato. Si potrebbe infatti arguire magari da parte degli Stati Uniti che importare cibo a basso prezzo è il modo migliore per i PVS per raggiungere la sicurezza alimentare rispetto al produrli internamente. Immaginatevi l’impatto che massicce importazioni di cibo a basso presso, sussidiate può avere sui contadini locali e di conseguenza sulla insicurezza alimentare e la dipendenza della popolazione dal mercato per l’acquisto di alimenti laddove sono scarse le possibilità di lavoro. COME E’ STATO PRODOTTO QUEL CIBO? Anche questo è un punto importante e tocca tematiche cruciali quali l’uso intensivo di prodotti chimici, OGM e così via in contrapposizione a modelli di agricoltura sostenibile. La sovranità alimentare affronta proprio queste questioni aggiungendo qualche cosa in più al concetto di sicurezza alimentare: una proposta politica Sovranità alimentare qualche cosa in più di sicurezza alimentare: una proposta politica
Sovranità alimentare (Via Campesina) Diritto di ogni popolo a: definire le sue politiche agrarie in materia di alimentazione, proteggere e regolare la produzione agraria nazionale e il mercato locale al fine di ottenere risultati di sviluppo sostenibile, decidere in che misura vogliono essere autosufficienti limitare il dumping di prodotti nei loro mercati. La sovranità alimentare non nega il commercio internazionale, piuttosto difende l'opzione di formulare quelle politiche e pratiche commerciali che servano ai diritti della popolazione per una produzione alimentare nutriente, sana ed ecologicamente sostenibile. DUMPING = si vendono prodotti in un mercato a prezzi minori del costo di produzione di quei prodotti in quel mercato Esempi: · Esportazione in India di prodotti caseari sovvenzionati dall'Unione Europea; · Esportazione di maiali industriali (prodotti norcini) dagli Stati Uniti ai paesi del Caraibi; · Esportazione di maiali nella Costa de Marfil provenienti dall'Unione Europea a prezzi - sovvenzionati - tre volte minori del costo di produzione nella Costa de Marfil; · Esportazione di fili di seta dalla Cina all'India a prezzi molto più bassi che il costo di produzione in India; · L'importazione a basso prezzo di mais proveniente dagli USA in Messico - paese di origine del mais - sta' provocando la rovina dei produttori messicani del cereale. D'altra parte, le verdure a basso prezzo messicane stanno rovinando i produttori orticoli canadesi, tutto ciò nella cornice del TLCAN (NAFTA). La sovranità alimentare nasce per la prima volta come concetto politico nel 1996 ad un congresso di Via Campesina che è un’organizzazione creata nel 1992 dalla National Union of Farmers and Livestock Owners.
International Planning Committee for Food Soveregnity Sovranità alimentare Pilastro 1 Diritto al cibo Pilastro 2 Accesso alle risorse produttive Pilastro 3 Mainstreaming delle produzioni agroecologiche Pilastro 4 Commercio e mercati locali Attorno a Via Campesina e al concetto di sicurezza alimentare si sono via via coalizzate varia ONG e movimenti sociali che hanno dato vita all’ IPCFS Che ha come obiettivo la diffusione di informazioni e la capacity building rispetto a sicurezza e sovranità alimentare. La sua attenzione si è concentrata su 4 aree chiave ritenute prioritarie per la sovranità alimentare. Esse sono……. Questi 4 pilastri rappresentano la sfida politica. International Planning Committee for Food Soveregnity
Sovranità alimentare e nuovo modello di sviluppo Modello sovranità alimentare Modello dominante Esonero di agricoltura e alimenti da negoziati sul commercio Libero commercio ovunque Commercio Quello richiesto dal mercato (lasciare intatti i meccanismi che rinforzano i bassi prezzi) Prezzi equi che coprano i costi di produzione e che consentano ad agricoltori e lavoratori agricoli di vivere dignitosamente Prezzo colture Sono gli elementi rispetto ai quali il modello di sviluppo riferito al concetto di sovranità alimentare si differenzia dal modello dominante. Descrivo brevemente questi elementi. (sostiene - sottolinea la necessità) Accesso ai mercati locali e fine dello spiazzamento degli agricoltori dai loro mercati da parte delle aziende di grandi dimensioni Accesso ai mercati Accesso a tutti i mercati esteri
Modello sovranità alimentare Modello dominante Accettazione dei sussidi che non danneggino gli altri paesi via dumping; ad esempio garantire sussidi solo alle aziende familiari, per la commercializzazione diretta, conservazione del suolo,conversione ad agricoltura sostenibile e ricerca. Mentre proibiti nel terzo mondo molti sussidi sono concessi negli USA e in Europa, ma sono pagati principalmente alle grandi aziende agricole Sussidi Un diritto umano: in particolare dovrebbero esse salutari, nutrienti, accessibili, appropriati dal punto di vista culturale e prodotti localmente Alimenti Principalmente una commodity Capacità di produrre Un’opzione per gli economicamente efficienti Un diritto per la popolazione locale
Modello sovranità alimentare Modello dominante Un problema di accesso e di distribuzione dovuto a povertà e diseguaglianza Dovuta a bassa produttività Fame Controllo sulle risorse produttive Locale; controllate dalle comunità Privatizzato Accesso alla terra Via riforme agrarie efficaci Via mercato Un’eredità comune dell’umanità affidato alle comunità e cultura rurale: nessun brevetto Una commodity brevettabile Sementi
Modello sovranità alimentare Modello dominante Modello sovranità alimentare Credito ed investimento rurale Dal settore pubblico designato al supporto dell’agricoltura familiare Dalle banche private e corporazione Dumping Non è un problema Deve essere proibito Monopolio Non è un problema E’ alla base di molti problemi
Modello sovranità alimentare Modello dominante Modello sovranità alimentare Sostiene la riduzione dei prezzi e spinge gli agricoltori verso la povertà; sono necessarie politiche di gestione della politica di offerta di USA e UE Sovra produzione Per definizione non dovrebbe esserci Dannose per la salute e l’ambiente e una tecnologia non necessaria OGM Il futuro Industriale, monocoltura, ad uso intensivo della chimica; uso di OGM Tecnologia agricola Metodi agricoli agroecologici e sostenibili; no OGM
Modello sovranità alimentare Modello dominante Modello sovranità alimentare Guardiani della cultura e del plasma germinale e delle risorse produttive; depositari di conoscenze; mercato interno e fondamento di ampia base incluso lo sviluppo economico Gli inefficienti devono scomparire Agricoltori Consumatore urbano Lavoratore da pagare il meno possibile Necessità di salari di sussistenza Alternative di sviluppo Non è possibile o non è di interesse Possibile e ampiamente dimostrabile
Coloro che si oppongono Ostacolando il commercio mondiale si minaccia la sicurezza alimentare a livello internazionale; La liberalizzazione può ridurre i prezzi e rendere il cibo accessibile a tutti; Si limita la promozione della biodiversità nell’ambito dei confini nazionali quando molte aree disponibili per le colture alimentari potrebbero non trovarsi nell’ambito di tali confini. Sebbene attorno al concetto di sovranità alimentare si stia creando un ampio consenso, vi sono anchealcuni che si oppongono ad esso sottolineando in particolare 3 aspetti….
Il ruolo della FAO: una posizione intermedia o ambigua? Definizione di sicurezza alimentare FAO = WTO Preoccupazione per impatto liberalizzazione commercio prodotti agricoli Vi è poi la Fao che assume una posizione intermedia o forse ambigua, come da più parti definita. La Fao concettualizza la sicurezza alimentare in maniera simile a quanto richiesto dal Wto, ma al tempo stesso esprime…. Nella Liepiz ….. La Fao sostiene l’aumento …. Conoscenze tradizionali in linea con quanto suggerito dalla sovranità alimentare ma aggiunge anche le tecnologie moderne e il sostegno … al contrario di quanto propone il concetto di sovranità alimentare. La posizione della Fao dovrebbe, a mio parere, essere rapidamente chiarita anche se va osservato come essa sia espressione dell’attuale fase di riflessione e confronto internazionale non ancora conclusasi in merito alla definizione delle (nova slide) FAO = aumento della sicurezza alimentare attraverso l’applicazione di conoscenze tradizionali e tecnologie moderne; Sostegno alle colture genetiche protette da diritti di proprietà intelletuale Liepzig Declaration on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture (1996)
Quali politiche agricole, alimentari e per il sistema agroalimentare? Disponibilità Sicurezza alimentare Autonomia Sovranità alimentare Accessibilità - Fornire emergency relief; - Preservare l’autonomia di ciascun paese a decidere le sue politiche; - Riconoscere il bisogno di soluzioni collaborative (livello internazionale); Sostenibilità stabilità Politiche agricole, alimentare e per il SAA più appropriate. A tale proposito ritengo che I concetti di - sovranità alimentare Sicurezza alimentare E autodeterminazione delle politiche Offrano in tal senso idee importanti quali ….. Idee importanti per delineare appropriate politiche agricole ed alimentare che a mio parere dovrebbero soddisfare almeno 3 obiettivi chiave … Adeguatezza Equità Autodeterminazione delle politiche
La produzione pro-capite totale è cresciuta costantemente Produzione pro-capite alimentare Indice (1970 = 100) 80 100 120 140 160 180 70 75 85 90 95 00 Paesi in via di sviluppo Mondo Paesi sviluppati 04 At the global level, per caput food production has been increasing steadily over the past 30 years (shown by the green line). Over the last decade, the average annual growth rate has reached 1.2 percent. Per caput food production has been expanding more rapidly in the developing countries (shown by the red line on top) than in the developed countries (shown by the yellow line at the bottom).
Non tutte le regioni dei PVS hanno fatto registrare gli stessi progressi Produzione pro-capite alimentare Indice (1970 = 100) 60 80 100 120 140 160 180 200 70 75 85 90 95 00 Asia e Pacifico Medio Oriente e Nord Africa Africa Sub-Sahariana America Latina e Caraibi Almost all the developing country regions have shared, to different degrees, in this long-term progress in per caput food production. Only in sub-Saharan Africa (shown by the red line) has food production failed to keep up with population growth. Per caput food production actually declined over the period from 1970 to the early 1980s. Today, per caput food production in the region remains well below the levels attained in the 1970s. Fortunately, rising food imports and food aid have enabled the African region to increase per caput consumption during that period, in spite of stagnating per caput production. 04
Numerosi paesi fronteggiano situazioni di severa scarsità alimentare In addition to the persistence of chronic hunger, food emergencies also continue to be far too frequent. As of October 2005, the number of countries facing serious food shortages throughout the world stood at 39, with 25 in Africa, 11 in Asia and the Near East, 2 in Latin America and 1 in Europe. The causes are varied and include both conflict and natural disasters of various types.