Tecniche operative per la stesura di un tema Prima regola: avere un piano Seconda regola: ordinare le idee Terza regola: organizzare il testo Quarta regola: correggere
1) Avere un piano = organizzare le proprie idee sull’argomento Pianificare il tempo a disposizione (es. un’ora e mezza per la stesura della ‘brutta’ e mezz’ora fra revisione ovvero correzione e successiva copiatura in ‘bella’ + ultima rilettura finale) Scegliere bene il titolo in base alle proprie conoscenze sull’argomento (per non rischiare di restare senza idee) Avere già in mente quali sono i criteri di valutazione dell’insegnante (correttezza nella forma e originalità) Non “aspettare l’ispirazione” per iniziare a scrivere! Far emergere la propria motivata opinione
2) Scrivere la ‘scaletta’ delle idee Preliminare: decidere la tesi principale da sostenere Scrivere su un foglio sotto forma di semplice elenco puntato PAROLE-CHIAVE: fatti, osservazioni, esempi che possono riguardare l’argomento da sostenere (tali informazioni andranno poi spuntate man mano dalla lista e/o modificate durante la fase 3) Non importa se all’inizio le idee che ci vengono in mente sono scollegate fra loro, le disporremo poi in un insieme ordinato (vedi fase 3) aggiungendone alcune e togliendone altre in modo da costruire associazioni di idee e curando la coesione del testo
3 A) Organizzazione delle idee e stesura del tema in ‘brutta’ È ora il momento di SELEZIONARE le idee della scaletta e disporle secondo un ordine logico che risulti consequenziale associando ciascuna idea ad uno o più paragrafi e sviluppando il proprio ragionamento Individuare prima la tesi che vogliamo difendere e su quella costruire il nostro elaborato scritto Scrivendo si genereranno autonomamente nuove idee che andranno ad arricchire la ‘scaletta’ iniziale Distinguere le idee principali da quelle meno imp. ricordando che ciò che si scrive deve sempre ruotare intorno ad una tesi centrale da sostenere
3 B) Seguire un “filo logico” del discorso Rileggere sempre quello che si è scritto in modo da evitare di contraddirsi sostenendo un’idea diversa che magari ci è venuta in mente successivamente Dare un’occhiata ogni tanto al titolo in modo da non andare “fuori tema” Sviluppare sempre la tesi portante e collegare le idee attraverso i NESSI LOGICI (quindi, perciò, infatti) che aiutino il lettore a seguire il nostro ragionamento Non avere paura ad esporsi e ricordare che il lettore (l’insegnante) ha piacere di veder emergere la nostra opinione, il nostro punto di vista sull’argomento
3 C) Coinvolgere il lettore Per persuadere il lettore ad abbracciare la nostra tesi è necessario cercare di catturarne l’interesse e l’attenzione Evitare le frasi fatte, i modi di dire e le espressioni gergali in modo da non risultare banali, retorici o troppo generici È meglio mostrare che dichiarare e per far questo è importante il ruolo degli esempi associando alle idee delle immagini concrete, così che il lettore sia portato più facilmente a condividere il nostro punto di vista
4) Revisione finale (forma) Controllare che il discorso risulti scorrevole alla lettura Contr. di avere usato un linguaggio semplice e corretto: verificare sia i significati che l’ortografia delle parole di cui non siamo sicuri sul dizionario, usare il vocabolario dei sinonimi per evitare di ripetere uno stesso termine oppure i pronomi dimostrativi: questo, quello Correggere eventuali errori di punteggiatura, ad es.: mai separare il sogg. dal verbo con una virgola; prima del ‘ma’ ci vuole sempre la virgola; dopo un punto andare a capo solo quando si cambia discorso, altrimenti continuare sulla stessa riga.
4) Errori comuni nella forma Evitare gli errori di sintassi come la concordanza soggetto-verbo: Molta gente non ha voglia di lavorare, infatti sia che produca molto sia che non faccia niente, a fine mese lo stipendio che ricevono è sempre lo stesso = correzione: che ‘riceve’ concordato col soggetto grammaticale singolare ‘gente’ o il cambio di soggetto/compl. ogg.: Molte persone anziane (sogg.) le troviamo a fare i guardiani notturni → bisogna riformulare la frase in: Troviamo molte persone anziane (compl. ogg.) che fanno i guardiani notturni (evitando di ripetere sintatticamente “persone anziane” con “le”)
4) Revisione finale (contenuto) Rileggere il tema controllando che il nostro svolgimento sia così articolato: in apertura una breve introduzione a cui segua il corpo centrale del tema e infine la conclusione (in modo che alla fine il discorso non risulti bruscamente interrotto) Controllare che il testo sviluppi un’idea-guida ben sviluppata e sostenuta con valide argomentazioni Accertarsi che tutte le parti siano collegate tra loro Eliminare eventuali ripetizioni concettuali ed evitare soprattutto di sottolinearle scrivendo: “come già detto” (se l’hai già detto, cosa lo ripeti a fare?!)
Materiale tratto dal manuale di Maria Teresa Serafini: “Come si fa un tema in classe”, ed. Bompiani