Re-stenosi ricorrenti dopo stenting carotideo G. Bandiera Chirurgia Vascolare IRCCS IDI - Roma
stenting carotideo nelle patologie stenosanti della carotide nelle re-stenosi dopo endarterectomia
781 p.ti consecutivi sottoposti a EA Casistica 1997 –2008 781 p.ti consecutivi sottoposti a EA stenosi sintomatica: 335 (43%) stenosi > 70-75% asintomatica: 446 (57%)
follow-up medio: 40 mesi Su 781 pazienti operati: 35 (4.5%) re-stenosi >80% nuovo trattamento mediante stenting
al follow-up ecografico: Dei 35 p.ti sottoposti a stenting: in 5 (14,3%) re-stenosi >80% all’interno dello stent PTA del tratto stenotico all’interno dello stent in tutti i 5 p.ti nuova recidiva a 6 mesi
trattamento chirurgico in tutti i 5 pazienti: in 1 p.te: bypass carotide comune-interna in safena in 4 p.ti: espianto dello stent con angioplastica con patch in dacron VIDEO
Risultati 5 pazienti trattati No complicanze né mortalità p.o. follow-up eco- 6-12-24-36 mesi: no restenosi.
Conclusioni 1 La re-stenosi carotidea dopo stenting primario appare un evento poco frequente nella maggior parte delle casistiche. Al contrario, il fenomeno della re-stenosi ricorrente dopo uno stenting eseguito per stenosi post-EA presenta una incidenza maggiore. Questo dato obbliga ad un follow-up più ravvicinato nel tempo
Conclusioni 2 E’ ipotizzabile che in questi casi: il processo di iperplasia intimale sia più aggressivo o: che un residuo di placca non consenta allo stent di espandersi completamente e di dilatare la re-stenosi.
Conclusioni 3 Il trattamento di queste forme ricorrenti di re-stenosi è, per tale motivo, controverso e l’opzione endovascolare può essere gravata da una nuova recidiva della stenosi. Riteniamo, pertanto, che nei soggetti a basso rischio chirurgico, in forme di re-stenosi ricorrente severa ed aggressiva, il trattamento chirurgico sia da preferire al trattamento endovascolare (con o senza cutting balloon) e l’espianto dello stent con ricostruzione arteriosa sia la procedura più efficace.
Grazie per l’attenzione