Didattica generale 24-25 ottobre.

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Orario Ricevimento: venerdì 13:00 – 15:00
Orario Ricevimento: venerdì 13:00 – 15:00
Transcript della presentazione:

Didattica generale 24-25 ottobre

Valutare il progetto educativo La rigorosità e appropriatezza delle osservazioni Analisi e riflessione sul percorso Verifica del raggiungimento degli obiettivi Ri-allineamento del progetto educativo in base a nuovi elementi (risorse, risultati…) Rilancio del progetto

L’agire competente…riflessivo (proposta di un metodo) Tappe Domande Guardati indietro Che cosa è accaduto? Dov’ero? Cosa stavo facendo? Che cosa è successo? Che ruolo ho avutoin quello che è successo? Che parte hanno avuto gli altri? Pensa in profondità Perchè gli eventi hanno preso quella piega? Perchè mi sono comportato in quel modo? In che modo il contesto ha influenzato l’esperienza? Le mie esperienze passate hanno inciso sulle reazioni che ho avuto? Come hanno influenzato le mie azioni e ei miei pensieri in quel momento? Impara tu stesso Che cosa ho appreso da quell’esperienza? Come posso migliorare? Cosa è andato bene? Cosa ho fatto bene? Cosa « è andato storto « o non bene come pensavo? In che modo ho contribuito a questo? Organizza le tue prossime tappe Che cosa devo ricordarmi di pensare la prossima volat che incontrerò una situazione analoga? Come posso favorire le condizioni in grado di miglioarre gli apprendimenti futuri e i contesti in cui mi muovo? Se ti capitasse di nuovo cosa faresti di diverso? Come adatterei la mia pratica alla luce della nuova comprensione acquisita?

Ambiti della formazione Tecnico-scientifico: apprendimento riflessivo dalle pratiche per giungere a prestazioni esperte Organizzativo-sociale: traformazione dei contesti di lavoro dove la responsabilità dei singoli è fondamentale Psico-pedagogico: apprendimento autodiretto e libero, cura del sè professionale, tra valorizzazione e contenimento dello stress.

La formazione iniziale L’alternanza: principio e dispositivo Dai « saperi per agire » ai « saperi incarnati » Postura che favorisce il passaggio dall’esperienza all’epistemizzazione dallo studio alla pragmatizzazione Diversi livelli di « situazioni vicarianti » L’orientamento alla scelta professionale

La formazione in servizio La supervisione (spazio-tempo di sospensione dall’agire in contesto). L’auto e la co-formazione Importanza della documentazione Le tecniche per ripercorrere l’azione (intervista di Vermersch, auto-confronto, auto-confronto incrociato) Logiche per ripercorrere l’azione: tra dichiarato e agito, i problemi tipici, il sè in azione in rapporto al contesto/progetto

Competenze cliniche Conoscenza profonda del sè per gestire il transfert, controtransfert (p. 254-255) Saper narrare e far narrare, lavorare sulle storie di vita Saper progettare interventi di tipo complesso (tra didattica, aspetti psicologici) Etica della formazione Una formazione alla professione attraverso la rielaborazione dell’esperienza.

Differenziazione, decentramento distanziamento Differenziazione: è la scoperta dello style. Scoperta delle diversità che caratterizzano il pensare l’azione tra un soggetto e l’altro. Distanziamento: processo di allontanamento dalla propria esperienza per renderla oggetto di indagine Decentramento: le persone validano criticamente le proprie presupposisizioni per costruire un punto di vista o ne rivedono le presupposizioni per modificare la prospettiva.

L’identità professionale Processi di identificazione e differenziazione Acquisizione di un genre e lo sviluppo dello style Ancorata a processi di socializzazione primaria e secondaria Tra identità attesa, assegnata, desiderata L’identità « possibile »

Competenza come mobilitazione “Mobilizzare non è soltanto ‘utilizzare’ o ‘applicare’, ma anche adattare, differenziare, integrare, generalizzare o specificare, combinare, orchestrare, coordinare, in breve, condurre un insieme di operazioni mentali complesse che, connettendole alle situazioni, trasformano le conoscenze piuttosto che limitarsi a spostarle e trasferirle. La metafora della mobilitazione esprime il fatto che le operazioni mentali sono sempre il prodotto di un incontro, di un’interazione, spesso complessa, tra la situazione e le strutture anteriori del soggetto. (Le Boterf, Perrenoud, Chahay)

Le competenze dell’educatore La competenza è pensiero pratico in azione, quindi situata Si dà agire competente solo in quanto si dà agire riflessivo Essere competenti vuol dire saper dare ragione di ciò che si fa ma anche di come lo si fa Educatori come ricerc-attori impegnati nel migioramento delle pratiche.

Le competenze dell’educatore Fare ricerca, documentarsi Osservare, progettare Sperimentare, agire Narrare, descrivere Confrontarsi, negoziare Documentare e condividere, anche per ricercare Analizzare, riflettere Valutare Modificare , trasformare

Le famiglie di situazioni Saper rilevare dei bisogni (a seconda dell’utente) Saper progettare (in contesto, con altri) Saper analizzare i processi in atto e realizzati Saper documentare Saper valutare Saper riflettere (cosa sto facendo? Perchè lo sto facendo? Come potrei fare meglio?) – scoprire le pedagogie latenti (p. 283) Sapersi autovalutare

Razionalità tecnica e razionalità limitata/riflessiva RAZIONALITA’ TECNICA RAZIONALITA’ LIMITATA Sicurezza Condivisione Copertura Scelte contestuali Valoriali Conflitti di interesse Spazio di costruzione di conoscenza a partire dalle pratiche NUOVA EPISTEMOLOGIA DELLA PRATICA

Documentare la professionalizzazione Il Bilancio di competenze (caratteristiche personali, test, domande a risposta aperta, profilo di competenze, progetto) Il portfolio/e-portfolio delle competenze (fasi di costruzione) Autobiografia ragionata (ricostruzione e rilancio) Intervista di esplicitazione (descrizione dell’attività, recupero della temporalità)

La valutazione dell’équipe Sensibilizzare e coinvolgere i soggetti e i gruppi di lavoro Autovalutare la qualità del servizio Prevedere una valutazione esterna Elaborare i dati raccolti e costruire un report di sintesi Riflettere, fare un bilancio e stendere un rapporto finale di valutazione