Intelligenza Definizione Capacità generale di agire in maniera finalizzata, di pensare razionalmente e di interagire in modo efficace con l’ambiente
Che cosa vuol dire che una persona è intelligente? Intelligenza Che cosa vuol dire che una persona è intelligente?
Un aspetto importante sembra essere la capacità di ragionamento Il ragionamento è una componente essenziale del pensiero umano. Processo della mente secondo cui, partendo da giudizi conosciuti (premesse), si attuano una serie di operazioni con lo scopo di giungere ad una conclusione. 3
Un tipo di ragionamento è quello spaziale Ci sono persone che si orientano meglio di altre Per esempio: Trovare il profilo che in seguito ad una serie di rotazioni non c’entra con gli altri. Partire dal primo
Trovare il profilo che non c’entra
Intelligenza come insieme di specializzazioni adattative Il test di rotazione mentale nei colombi e negli esseri umani Un colombo deve scegliere tra i due stimoli laterali quello uguale allo stimolo centrale (stimolo campione)
Intelligenza come insieme di specializzazioni adattative I colombi sono più veloci e non risentono dell’effetto di disparità angolare (= il tempo necessario a fornire la risposta aumenta linearmente con il grado di disparità angolare) Se ne deve concludere che i colombi sono più intelligenti degli uomini?
Capacità di memoria spaziale negli uccelli La nocciolaia di Clark mostra sorprendenti capacità di memoria spaziale Ogni anno, alla fine dell’estate, questi uccelli nascondono nei boschi le loro provviste. Sono in grado di memorizzare un centinaio di locazioni, per poi recuperare il cibo a distanza di mesi
L’intelligenza non è una capacità unitaria ma un insieme di abilità specializzate che si sono evolute in risposta a problemi specifici A volte un colombo può essere più bravo di uno studente universitario (altre volte viceversa) e una nocciolaia è capace di prestazioni di memoria spaziale stupefacenti
Ri-Definizione di intelligenza L’intelligenza è la capacità di agire in maniera finalizzata, di pensare razionalmente e di interagire con l’ambiente in maniera efficace
Intelligenza Sternberg (1985). Ha richiesto di elencare comportamenti rappresentativi di intelligenza Idee implicite di intelligenza. 3 tipi generali di capacità: capacità di risolvere problemi (ragionamento logico) capacità verbale competenza sociale
Intelligenza Spearman (1923): teoria monofattoriale (analisi fattoriale). Considerava anche gli apprendimenti scolastici e le valutazioni di raggazzi date dagli adulti che li conoscevano Fattore g generale (fattore che si trova in tutti i compiti intellettivi, test) Le teorie unitarie dell’intelligenza hanno dato peso alle capacità mentali generali: ragionamento, risoluzione di problemi (problem solving), conoscenze, memoria, adattamento all’ambiente.
Intelligenze multiple Mario è il primo della classe Francesca è brava in italiano, ma non in matematica Carlo disegna benissimo Silvia suona bene la chitarra
Teoria delle 7 abilità mentali primarie di Thurstone (1938): Comprensione verbale (capire un proverbio) Fluidità verbale (produrre il maggior numero di parole che cominciano con una certa lettera) Capacità numerica (compiere calcoli complessi: qual è il 30% di 60) Memoria (memorizzare coppie di termini e ricordare il secondo termine) Velocità percettiva (stimare se due figure sono identiche) Ragionamento (scoprire una regola dati gli esemplari: 0, 11, 222, 3333… Visualizzazione spaziale (identità di due figure ruotate)
Intelligenza Gardner (1983) Intelligenze multiple Linguistica (significato e abilità nelle funzioni del linguaggio) Musicale (significato di una serie di suoni organizzati ritmicamente) Logico-matematica (operare su simboli e parole stabilendo rapporti e regole) Spaziale (percepire forme in diversi contesti) Corporeo-cinestetica (usare il corpo per fini espressivi e pratici) Intrapersonale (capire se stessi e i propri sentimenti) Interpersonale (comprendere le intenzioni altrui e influire su di essi)
E l’intelligenza emotiva? Se ne parla molto, ha avuto molto successo. Il testo di Goleman (1995): Intelligenza emotiva Esistono persone di grande intelligenza logica, ma incapaci di gestire emozioni proprie o altrui. Al contrario persone emotivamente molto sensibili ed empatiche, ma in difficoltà col pensiero astratto.
Intelligenza emotiva Salovey e Mayer (1990). 4 caratteristiche principali: Percepire le emozioni: capacità di identificare le emozioni in volti, immagini, situazioni. Utilizzare le emozioni per facilitare il pensiero. Le emozioni influiscono su ciò che pensiamo. Uso funzionale dell’ansia per la preparazione di un esame. Stato d’animo positivo indotto e faicilitazione di risoluzione di problemi Comprendere le emozioni Capacità di comprendere informazioni emozionali sui rapporti, cambiamenti da un’emozione ad un’altra, produzione linguistica sulle emozioni Gestire le emozioni Capacità di gestire le emozioni e le relazioni emozionali per la crescita personale e interpersonale. Controllare le emozioni in modo che siano appropriate. Controllare l’ansia, l’irritabilità, etc. Condivisione sociale delle emozioni
Gardner (1983) Intelligenze multiple Le abilità non sembrano essere di uguale importanza Si può sopravvivere anche senza intelligenza musicale
Prospettiva gerarchica Intelligenza fluida e cristallizzata Distinzione tra Intelligenza fluida ( Gf) cristallizzata (Gc) Intelligenza fluida: capacità della mente di operare su determinati contenuti (classificandoli, mettendoli in serie, trovando analogie) senza ricorrere a conoscenze acquisite. Es. Un apprendista sta ad un maestro come un principiante sta a un_________________
Prospettiva gerarchica Intelligenza fluida e cristallizzata Intelligenza cristallizzata: attività della mente in situazioni in cui la cultura e la familiarità col materiale esposto sono importanti per la risoluzione dei quesiti. Abilità numerica, vocabolario, meccanica. Es. Cosa significa «obsoleto»? L’intelligenza fluida consentirebbe di acquisire quella cristallizzata attraverso l’apprendimento e la cultura
La misurazione dell’intelligenza Ogni persona reagisce in modo diverso a determinate situazioni. Questa modalità, abbastanza ovvia, costituisce una prima definizione e delimitazione della psicologia differenziale. Esistono differenze semplici da studiare, come il peso o l’altezza; altre differenze appaiono difficili: il livello culturale, la capacità di espressione, la capacità di risoluzione di problemi, etc.
Secondo Binet (1857-1911) lo studio differenziale dei processi superiori si deve sostituire a quello dei processi elementari condotto da Galton e Cattell. Studio sperimentale dell’intelligenza (1903). Binet (1904) era interessato a trovare dei criteri per individuare bambini che avrebbero dovuto frequentare le classi speciali in Francia e a cui si doveva impartire una forma di insegnamento speciale.
Giulia è in grado di rispondere a domande formulate per un bambino di 7 anni. Possiamo dire che è intelligente? Vedi pdf
La misurazione dell’intelligenza Binet e Simon (1905): scala di intelligenza basata sulla concezione di età mentale. Caratteristica di un certo livello di età: una prova che viene superata dal 50 al 75% di ragazzi dell’età in questione; Scala dell’intelligenza: Età cronologica ed età mentale
Stern (1871-1938) introdusse il famoso concetto di quoziente di intelligenza (QI) nel 1912. Attendibilità (risultati riproducibili e coerenti; correlazione test-retest) Validità: (valido se chi ha ottenuto elevati punteggi sia bravo realmente; correlazione tra punteggi in un test e voto finale; buona correlazione con i risultati scolastici)
Il quoziente di intelligenza Scala Stanford Binet: Quoziente di intelligenza (QI) = Età mentale / Età cronologca x 100
Il quoziente di intelligenza Giovanni ha un’età mentale di 12 anni e quindi il suo QI è 120 EM 12 ------- x 100= 120 EC 10
Il quoziente di intelligenza Roberto 8 anni, ha delle competenze che corrispondono ad un bambino di 10 anni. Il calcolo del suo quoziente è determinato dal rapporto tra “età mentale” ed “età cronologica” moltiplicato per 100. Quoziente di intelligenza (QI) = = Età mentale / Età cronologca x 100 QI: 10/8 x 100 = 125
Il quoziente di intelligenza Disegni da copiare A 4 anni, un bambino sa copiare i 6 disegni più semplici. QI= età mentale/età crono x 100. Es. 2 bambini dimostrano un’età mentale di 8 anni (perché questo compito si risolve a 8 anni). Se il primo bambino ha un età cron. EC = 6 anni il suo QI sarà: QI= 8/6 x 100 = 133 Se il secondo EC = 12 anni QI = 8/12 x 100 = 67 Valori superiori al 100 indicano persone brillanti e vivaci, sotto il 100 meno.
Che cosa valuta un test del QI Comprensione verbale (capire un proverbio) Fluidità verbale (produrre il maggior numero di parole che cominciano con una certa lettera) Capacità numerica (compiere calcoli complessi: qual è il 30% di 60) Memoria (memorizzare coppie di termini e ricordare il secondo termine) Velocità percettiva (stimare se due figure sono identiche) Ragionamento (scoprire una regola dati gli esemplari: 0, 11, 222, 3333… Visualizzazione spaziale (identità di due figure ruotate)
Intelligenza tra eredità e ambiente Aspetti ereditari e ambientali Fattori genetici (differenze individuali) vs. fattori ambientali (aspetti sociali e culturali).
Intelligenza tra eredità e ambiente Correlazione QI tra gemelli monozigoti allevati insieme è di 0,86; tra gemelli eterozigoti è di 0,62 Risultati a favore dell’ipotesi ereditaria.
Correlazioni (valori approssimati) tra livelli di QI di persone con vari gradi di somiglianza genetica e ambientale. Le correlazioni diminuiscono quando diminuisce anche il grado di somiglianza genetica. Inoltre, l’ambiente condiviso aumenta la correlazione in tutti i casi (cifre tratte da Bouchard, 1983; Henderson, 1982).
Intelligenza tra eredità e ambiente Relazione Somiglianza genetica Allevati Correlazione Gemelli monozigoti 100% Insieme .86 Separati .72 Gemelli eterozigoti 50% .62 Fratelli .41 .24 Genitore/figlio .35 .31 Genitore/figlio adottivo 0% .16