Il disegno sperimentale di B. Libet I lobi frontali: dall’organizzazione funzionale al libero arbitrio Venerdì 6 giugno 2008 Il disegno sperimentale di B. Libet Nicolò Gaj, Giuseppe Lo Dico
Il disegno sperimentale di B. Libet Libet si propone di studiare sperimentalmente la relazione tra cervello ed esperienza soggettiva conscia. Con l’espressione ‘coscienza’ Libet si riferisce alla capacità di rispondere a stimoli ambientali in uno stato di consapevolezza soggettiva. Pur avendo condotto molte indagini di laboratorio su questo tema, l’Autore si è sempre attenuto al medesimo disegno sperimentale (seppure con diverse ‘variazioni sul tema’). René Magritte, Presence of Mind, 1960
Il Ritardo nella Consapevolezza Procedura Sperimentale Al soggetto sperimentale vengono applicati degli elettrodi (intra- o extra-cranici) per registrare l’attività elettrica del cervello. Al soggetto viene presentato uno stimolo sensoriale (visivo o tattile) oppure esso viene elicitato tramite stimolazione elettrica di specifiche aree sub-corticali. Al soggetto viene chiesto di riferire quando soggettivamente è consapevole dello stimolo.
Risultati Adeguatezza Neuronale t0 (stimolo) t1 ≈ 500 ms (consapevolezza dello stimolo) Libet e colleghi osservano che, dalla presentazione dello stimolo (t0) all’emergere della consapevolezza dello stesso (t1), passano circa 500 millisecondi (ms). C’è dunque un sostanziale ritardo prima che le attività cerebrali raggiungano l’adeguatezza neuronale ovvero lo stato cerebrale necessario affinché il soggetto diventi consapevole dello stimolo.
Il Libero Arbitrio Procedura Sperimentale Si registra tramite elettrodi il Potenziale di Prontezza (PP) del soggetto, ovvero l’attività cerebrale che precede di circa 800 ms un atto motorio volontario di origine endogena. Al soggetto viene chiesto di compiere un’azione volontaria (una flessione delle dita o del polso) in qualunque momento gli vada di farlo. L’inizio di tale azione viene registrato tramite l’EMG. Al soggetto viene chiesto di associare la prima consapevolezza della sua intenzione di muoversi con la posizione di un punto luminoso su un quadrante di un “finto orologio”.
Il soggetto deve indicare sul quadrante del “finto orologio” (tarato in ms) il momento in cui diviene consapevole della sua intenzione di muoversi.
Periodo di Adeguatezza Risultati Spazio del Libero Arbitrio (≈ 300 ms) Periodo di Adeguatezza Neuronale (≈ 500 ms) t0 ≈ - 800 ms t1 ≈ - 300 ms t2 ≈ 0 ms t0 = insorgenza del PP (registrato tramite EEG) t1 = insorgenza dell’intenzione consapevole di agire (dichiarata dal soggetto) t2 = momento dell’azione (registrato tramite EMG) t0 – t2 è l’intervallo di tempo necessario affinché si raggiunga l’assetto cerebrale adeguato al compimento dell’azione. Da t1 a t2 il soggetto è in grado di decidere consapevolmente se compiere o interrompere l’azione.
Dunque “(…) le azioni volontarie cominciano con iniziative inconsce che vengono ‘borbottate’ dal cervello. La volontà cosciente quindi selezionerebbe quali di queste iniziative possono proseguire per diventare un’azione (…)” (Libet, 2004, p. 143).
Alcune note metodologiche Libet raccoglie due tipologie di dati: ‘in terza persona’ (EMG, EEG, misurazione del tempo) e ‘in prima persona’ (report verbali). La validità scientifica dell’utilizzo dei dati ‘in prima persona’ è controversa. Tradizionalmente, la psicologia sperimentale e le neuroscienze sembrano considerarli metodologicamente inaffidabili.
Tuttavia, la coscienza è l’unica entità mentale che si può indagare solo tramite la soggettività, cioè chiedendo al soggetto di fare introspezione. “L’unico indice per distinguere tra processi consci e inconsci è l’abilità delle persone di riportare verbalmente le loro esperienze” (Baars, 2003, p. 4). “La coscienza (…) richiede come requisito minimo una capacità semantica e, nella sua forma più sviluppata, una capacità linguistica” (Edelman & Tononi, 2000, p. 121).
Bibliografia Baars, B. J. (2003). Introduction: Treating Consciousness as a Variable: The Fading Taboo. In Baars, B. J., Banks, W. P., & Newman, J. B. (Eds.), Essentials Sources in Scientific Study of Consciousness (pp. 1-10), Cambridge, MA: The MIT Press. Edelman, G. M., & Tononi, G. (2000). A Universe of Consciousness. How Matter Becomes Imagination. New York, NY: Basic Books. Libet, B., Wright E. W., Feinstein, B., & Pearl, D. K. (1979). Subjective Referral of the Timing for a Conscious Sensory Experience. A Functional Role for the Somatosensory Specific Projection System in Man. Brain, 102, 193-223 Libet, B. (1981). The Experimental Evidence for Subjective Referral of a Sensory Experience Backwards in Time: Reply to P. S. Churchland. Philosophy of Science, 48, 182-197. Libet, B., Gleason, C. A., Wright E. W., & Pearl, D. K. (1983). Time of Conscious Intention to Act in Relation to Onset of Cerebral Activity (Readiness-Potential). The Unconscious Initiation of a Freely Voluntary Act. Brain, 106, 623-642. Libet, B. (1987). Consciousness: Conscious, Subjective Experience. In Adelman, G. (Ed.) Encyclopedia of Neuroscience (pp. 271-275), Boston, MA: Birkhäuser. Libet, B. (2004). Mind Time. The Temporal Factor in Consciousness. Boston, MA: the President and Fellows of Harvard College.