Le conseguenze dell’uso delle amfetamine sul cervello «Il Cervello Anarchico» di Enzo Soresi
Enzo Soresi Medico chirurgo, specialista in anatomia dell’apparato respiratorio e oncologia clinica, ex primario pneumologo dell’ospedale Niguarda Ca’ Grande di Milano, il Dottor Soresi nel suo libro, tra i vari argomenti, parla degli effetti sul cervello relativamente all’uso di amfetamine.
La registrazione Un uso massiccio delle amfetamine si registrò durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i combattenti, in particolare gli aviatori, se ne servivano per sviluppare una maggior resistenza alla fatica. Le amfetamine erano state sintetizzate da scienziati tedeschi per migliorare le prestazioni dei soldati al fronte.
Assumendo sostanze a base di amfetamine o cocaina si ottiene una forte stimolazione del movimento e dei processi ideativi e creativi. Se la stimolazione continua si ha un progressivo deterioramento dell’attività psichica.
Dopamine nel cervello Anche se nella corteccia sono presenti in minor numero i neuroni di dopamina, essi hanno un’influenza enorme sul comportamento umano. Ecco la struttura del cervello:
Alla base della struttura celebrale si trova il talamo, con i gangli, che funzionano da filtri. Infatti, la corteccia non deve essere bombardata da stimoli esterni inutili, ma concentrarsi su ciò che risulta veramente importante. La dopamina in questo è fondamentale, in quanto condiziona il passaggio delle informazioni e ne regola il flusso. La funzione specifica è quella di indurre il filtro ad aprirsi per il passaggio delle informazioni.
Tutte le sostanze stupefacenti modificano l’umore e danno un senso di maggior resistenza alla fatica. Effetti a lungo termine si manifestano a carico del sistema nervoso centrale con lesioni degenerative.