Carenza di risorse Costi della riduzione del rischio Monitoraggio Istituzioni preposte Prevenzione Educazione Logistica e organizzazione Carenza di risorse Possibili soluzioni Città vesuviana attrattore turistico rischio come business turistico (tipo Etna) Marketing turistico Monitoraggio come attrattore turistico “Tassa di scopo” Bilancio Assessorati
Il paradosso delle rendite immobiliari e indicatori di ricchezza Elevata ricchezza pro-capite dei comuni vesuviani Crescita parallela di rischio e valore immobiliare ad uso edilizio e commerciale Esempio di SOMMA VESUVIANA (fatto 100 il valore nominale a metro quadro delle case all’anno 2000, è previsto un valore di 146 al 2010; inoltre fatto 100 il valore nominale a metro quadro dei negozi all’anno 2000, è previsto un valore di 109 al 2010 – Fonte: Scenari Immobiliari, 2006) Esempio di POZZUOLI (fatto 100 il valore nominale a metro quadro delle case all’anno 2000, è previsto un valore di 177 al 2010; inoltre fatto 100 il valore nominale a metro quadro dei negozi all’anno 2000, è previsto un valore di 121 al 2010 – Fonte: Scenari Immobiliari, 2006) Tasso di motorizzazione pari circa al 60% Tasso di motorizzazione pari circa al 60%
Mancata considerazione del fattore “panico” Le vie di fuga Debolezze logistiche del Piano Nazionale di Emergenza Vesuvio (Protezione Civile): Uso dell’automobile Mancata considerazione del fattore “panico” Gemellaggi Storicamente gli eventi calamitosi hanno registrato la presenza in loco delle popolazione Obiettivo strategico: riduzione del rischio e degli effetti conseguenti a situazione di panico (paralisi della circolazione su tutti i tipi di strade, possibili episodi di violenza Ipotesi di modello di fuga a piedi per fronteggiare la prima emergenza anti-panico in una situazione di pre-allarme. Il modello scaturisce dalla breve percorrenza media a piedi dai 18 centri della “zona rossa” a piattaforme di interscambio, che in una prima simulazione effettuata tramite un GIS per i trasporti (GIS-T), è rappresentabile da isocrone che vanno dai 10 ai 90 minuti
Le vie di fuga Le piattaforme di interscambio prese in considerazione in via preliminare riguardano le stazioni ferroviarie più vicine a ciascun comune come da grafo stradale e ferroviario utilizzato nell’applicazione GIS-T. Si ritiene opportuno valutare in futuro l’eventuale utilizzo di porti quali Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare, Portici e Napoli, nonché il ricorso agli aeroporti di Pontecagnano, Capodichino e soprattutto Grazzanise. In funzione dello specifico evento eruttivo che si andrà a configurare e degli intervalli di tempo compatibile, è pensabile in una seconda fase prevedere il ritorno dei soli capi-famiglia per prelevare la propria autovettura ed eventuali bagagli. In fasi ulteriormente successive si potrà pensare anche alla messa in sicurezza del bestiame e di altri beni mobili con mezzi di trasporto a grande capacità. Il controllo del flusso a piedi dovrà essere effettuato anche mediante l’uso di elicotteri e dell’esercito che dovranno evitare l’utilizzo da parte della popolazione di qualsiasi mezzo di trasporto, anche la bicicletta, per evacuare.