Incominciamo da… L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS, o World Health Organization, WHO in inglese), agenzia specializzata dell'ONU per la salute,

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Transcript della presentazione:

Corso per personale ATA addetto all’accoglienza degli alunni con difficoltà art. 2

Incominciamo da… L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS, o World Health Organization, WHO in inglese), agenzia specializzata dell'ONU per la salute, è stata fondata il 7 aprile 1948, con sede a Ginevra.

Si occupa……. Di ricercare e produrre le condizioni ottimali affinché le popolazioni degli stati membri migliorino il loro stato di salute. Tra l’altro ha stabilito i criteri per definire lo status delle persone con anomalie fisiche e psicologiche e sociali.

Mansioni degli "ex bidelli" (ora denominati "collaboratori scolastici") Sino alla fine del 1999 il mansionario dei collaboratori scolastici è regolato dai contratti collettivi di lavoro relativi ai dipendenti degli Enti Locali per la scuola dell'infanzia, elementare  e superiore (D.P.R. n° 347/83 e successive modifiche), secondo cui tale personale, inquadrato nella "quarta fascia stipendiale" deve svolgere attività di assistenza materiale nell'ingresso ed uscita dalla scuola degli alunni con handicap, all'interno dei locali scolastici e di assistenza per l'igiene personale e l'accompagnamento ai servizi igienici; ciò senza alcuna indennità aggiuntiva essendo queste mansioni ordinarie normali del profilo professionale.

Continua mansioni….. A partire dal 1°gennaio 2000 tutti i collaboratori scolastici dipendenti degli Enti Locali, transitano nei ruoli del Ministero della P.I. (L.124/99 art.8) e si applicano ad essi ed a quelli già dipendenti della P.I. le norme del Nuovo Contratto Collettivo, approvato nel maggio 99 e pubblicato nel supplemento alla G.U. n° 133 del 9 giugno 99. In forza dell'art.32 di tale contratto i collaboratori scolastici nelle scuole statali di ogni ordine e grado hanno mansioni ordinarie e mansioni aggiuntive.

Mansioni ordinarie Le mansioni ordinarie indicate nell'art.50 comma 1 e tabella A: Profili professionali area A/2: Profilo Collaboratore scolastico "…ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse. In relazione alle esigenze emergenti nel sistema formativo, con riguardo anche all'integrazione di alunni portatori di handicap e alla prevenzione della dispersione scolastica, partecipa a specifiche iniziative di formazione e aggiornamento."

Mansioni aggiuntive Le mansioni aggiuntive, per le quali quindi scatta il diritto al premio incentivante, sono individuate sempre dall'art.50 comma 1 stessa tabella come segue:"…assistenza agli alunni portatori di handicap all'interno delle strutture scolastiche, nell'uso dei servizi igienici e nella cura dell'igiene personale.

Continua mansioni Per tutte le mansioni ordinarie ed aggiuntive i collaboratori scolastici debbono frequentare un corso di aggiornamento. L'individuazione dei collaboratori scolastici che dovranno svolgere le mansioni aggiuntive avviene, grazie al  Dirigente Scolastico con ordine di Servizio; quanto al premio incentivante la relativa delibera spetta al Consiglio di Circolo o Istituto.

Continua mansioni I collaboratori devono svolgere, come dipendenti statali, solo i compiti di assistenza agli alunni con handicap nell'ambito della scuola.

Continua mansioni…. Non deve avvenire che la scuola telefoni a casa chiedendo ai familiari di recarsi presso i locali scolastici per motivi legati all'igiene personale del figlio con handicap

Continua mansioni tale prassi, talora adottata da alcune scuole, è illegittima poiché il Servizio Pubblico di integrazione scolastica 11comprende anche questi aspetti. La famiglia pertanto non deve essere disturbata per questi motivi poiché, in caso contrario, si potrebbe forse ipotizzare l'interruzione di un pubblico servizio.

L’integrazione L’integrazione scolastica, fa parte di un progetto più ampio, globale ed individualizzato al tempo stesso, che coinvolge non solo il singolo individuo ma anche tutte le realtà del territorio. Una vera integrazione si realizza unicamente se al centro dell’attenzione si pongono non soltanto i bisogni della persona con deficit, ma anche i suoi desideri, le sue risorse e le potenzialità nell’ambito dell’apprendimento, della comunicazione, delle relazioni e della socializzazione.

Continua l’integrazione…. Essa deve intendersi, come un processo dinamico, dialettico, di sviluppo delle potenzialità soggettive, e si deve basare sul rispetto e la valorizzazione della diversità della persona con deficit, che deve essere vista come risorsa, piuttosto che solo come portatrice di bisogni.

Continua l’integrazione….. Si devono, in conclusione, porre in essere tutte le condizioni, secondo le diverse competenze istituzionali, per rendere effettivo il diritto allo studio dell’alunno con deficit, rimuovere in definitiva, tutti quegli ostacoli che, limitando di fatto il pieno sviluppo della persona, impediscono l’uguaglianza dei cittadini

Il collaboratore scolastico…. Ha un ruolo molto importante in tale processo. Purtroppo non sempre lo si rende partecipe nel progettare il percorso formativo riguardante l’alunno diversabile e in generale quelli cosiddetti “difficili”

Il compito Oltre a quanto prevede la norma, il collaboratore deve avere le capacità di interagire con l’alunno e chi l’accompagna con fare socievole, comprendere lo stato di disagio che spesso li accompagnano.

Il compito Il collaboratore deve evitare di sopraporsi alle altre figure preposte al compito di stare vicino all’alunno diversabile (insegnante di sostegno, personale OSA(operatore socio assistenziale) ect.

Il compito Il collaboratore in caso che l’alunno accusi un malore derivante da vari motivi deve soltanto coadiuvare il responsabile al primo soccorso o eventualmente chiamare il pronto soccorso(118). Può anche intervenire sempre ché abbia seguito un corso specializzante ed abbia l’incarico, per iscritto, dal Dirigente.

La classificazione ICDH prevede la sequenza: Menomazione--->Disabilità --->Handicap, che, tuttavia, non è automatica, in quanto l’handicap può essere diretta conseguenza di una menomazione, senza la mediazione dello stato di disabilità. (Si considerava prevalentemente l’aspetto medico)

ICDH Classificazione del diversabile la ICDH Prima che ci fosse la ICF (International Classification of Disabilities and Handicaps) ICDH ICF (International Classification of Functioning)

ICF(subentrata alla ICHD) 21 maggio 2001 considera anche l'interazione sociale: l'approccio, così, diventa multiprospettico: biologico, personale, sociale.

ICF Quindi la disabilità viene vista in senso dinamico, in quanto non solo dipendente da stati patologici cronici, ma anche da fattori psichici e sociali, fattori necessariamente in costante evoluzione

ICF Parte 1: Funzionamento e disabilità, comprendente i fattori organici; Strutture corporee (organi e strutture anatomiche in genere) Funzioni corporee (le funzioni fisiologiche espletate da tali strutture) Parte 2: Fattori contestuali; Fattori ambientali (ovvero dell'ambiente fisico - sociale) Fattori personali, consistenti nella capacità d'interazione con l'ambiente fisico - sociale

La classificazione delle funzioni Funzioni corporee Funzioni mentali Funzioni sensoriali e dolore Funzioni della voce e dell'eloquio Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico, respiratorio Funzioni dell'apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino Funzioni riproduttive e genitourinarie Funzioni neuro - muscolo - scheletriche correlate al movimento Funzioni cutanee e delle strutture correlate

Le strutture Strutture corporee Sistema nervoso Visione e udito Comunicazione verbale Sistemi cardiovascolare e immunologico, apparato respiratorio Apparato digerente e sistemi metabolico ed endocrino Sistemi genitourinario e riproduttivo Movimento Cute e strutture correlate

Fattori che influenzano la funzione Fattori anbientali Prodotti e tecnologia Ambiente naturale e cambiamenti effettuati dall'uomo Relazione e sostegno sociale Atteggiamenti Sistemi, servizi e politiche

Superamento del disagio dei diversabili Attività e partecipazione Apprendimento ed applicazione delle conoscenze Compiti e richieste generali Comunicazione Mobilità Cura della propria persona Vita domestica Interazione e relazioni personali Aree di vita principali Vita sociale, civile e di comunità

A misura del diversabile Abbattere le barriere architettoniche Sviluppare la tecnologia per avere sempre più sussidi facilitanti. Tener conto dei tempi per l’acquisizione delle conoscenze(più lunghi per i diversabili) Mettere in atto tutte le norme e gli aiuti riportati nella legge 104. Mettere in atto una buona accoglienza. Metterli in condizione di occuparli nel mondo del lavoro.

La legge 104 Prevede il riconoscimento dello status della persona aventi difficoltà funzionali; tutte le norme che i diversi Enti ed organizzazioni devono mettere in atto per il recupero della funzionalità del soggetto.

Legge 104 Prevede tra tanti articoli il diritto allo studio e successivamente al lavoro della persona diversabile. La scuola, L’Asl, Il Comune, la Provincia, la Regione su regolamentazione dello Stato devono, ognuno per le proprie competenze, “assistere” la persona diversamente abile.

Abbattiamo le barriere

Disabilità e scuola Ha un compito molto importante ed è quello di stimolare l’alunno ad aprenderei e inoltre ad educare i ragazzi normodotati, a renderlo partecipe, sia nel gruppo gioco sia in quello di studio.

La scuola…… Deve fare da tramite con i diversi attori che ruotano intorno all’alunno: la famiglia, il comune, gli addetti all’eventuale terapia a cui è sottoposto, l’ASL ect. Ha un ruolo rilevante nell’integrazione del diversamente abile

L’Asl Un equipe si fa carico di diagnosticare l’aspetto medico e funzionale dell’alunno. Segue insieme alle altre figure giuridiche il percorso per la rieducazione fisica e psicologica dello stesso. L’equipe, formato da un psicologo, neurologo e di una assistente sociale insieme al GLHI della scuola redige la DF, il PDF e il PEP.

DF – diagnosi funzionale Per diagnosi funzionale si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazione di handicap, ed è di competenza dell’equipe medica redigerla.

PDF Il profilo dinamico funzionale è atto successivo alla Diagnosi Funzionale: Descrive in modo analitico i diversi livelli di risposta dell’alunno in situazione di handicap, in relazione allo sviluppo potenziale e alle difficoltà che dimostra.

Continua PDF Costituisce una guida per la progettazione degli interventi, evidenziando le potenzialità e i bisogni dell’alunno. Prevede una descrizione funzionale nelle varie aree dello sviluppo, finalizzata a fare emergere le competenze trainanti per l’apprendimento e la definizione delle attività di mantenimento.

Ancora PDF Chi E’ redatto dagli operatori dei servizi ASL che hanno in carico l’utente, dai docenti curriculari e di sostegno del consiglio di classe, con l’eventuale partecipazione dell’operatore psicopedagogico ove esista e con la collaborazione della famiglia. Per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale degli alunni con minorazione sensoriale, assistiti dall’Amministrazione Provinciale, il Capo d’Istituto può richiedere la consulenza e la collaborazione del personale esperto dell’Amministrazione Provinciale.

Ancora PDF Come La Scuola provvede ad elaborare: una descrizione funzionale relativa a ciò che sa fare l’alunno nelle varie aree; una successiva definizione degli obiettivi che l’alunno potrà presumibilmente raggiungere in ognuna delle aree

Ancora PDF I Servizi referenti dell’Azienda Sanitaria provvedono ad elaborare: una descrizione delle potenzialità dell’alunno nelle varie aree; un’analisi di come l’alunno si pone in rapporto alle strategie operative

GLHI - Gruppo di Lavoro dell’Handicap d’Istituto È composto dal Dirigente Scolastico, da un gruppo di insegnanti curriculari, dagli insegnanti di sostegno e dall’operatore scolastico(art.2)

GLHO Gruppo di Lavoro sull’Handicp Operatico è composto dal Dirigente, dagli insegnanti curriculari della classe dell’alunno, dall’insegnante di sostegno e da eventuale erapista.

PEP o PEI progetto operativo interistituzionale tra operatori della scuola, dei servizi sanitari e sociali, in collaborazione con i familiari  progetto educativo e didattico personalizzato riguardante la dimensione dell'apprendimento correlata agli aspetti riabilitativi e sociali 

Ancora PEI Contiene finalità e obiettivi didattici itinerari di lavoro  tecnologia   metodologie, tecniche e verifiche   modalità di coinvolgimento della famiglia

Ancora PEI Tempi   si definisce entro il secondo mese dell'anno scolastico   si verifica con frequenza, possibilmente  trimestrale   verifiche straordinarie per casi di particolare difficoltà

Ambiente e disagio Elevatore collegato al pulmino

facilitatori Un tutor

A misura..d’uomo

Anche loro possono lavorare

Anche loro possono divertirsi

Possono fare sport

Sport e diversabile

Hanno bisogno di un ambiente bello

Grazie dell’attenzione A Voi….. Grazie in anticipo per quello che farete per mettere a proprio agio gli alunni diversabili che incontrerete nella Vostra vita professionale e non. Ricordatevi che sono degli innocenti e che spesso non hanno voce. Grazie dell’attenzione