La comunicazione assertiva e le relazioni interpersonali

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LA COMUNICAZIONE Vuol dire mettere in comune,rendere manifesto,accessibile,condivisibile.
Lorenzo Saporiti Flavio Labriola
Transcript della presentazione:

La comunicazione assertiva e le relazioni interpersonali 1

Scopo della presentazione L’abilità nel comunicare è essenziale! Lo scopo è acquisire consapevolezza del proprio modo di comunicare e degli strumenti per migliorare 2

La comunicazione esercizio: fornire istruzioni su che cosa disegnare 3

Comunicare è difficile Proprietà intellettuale di Fondazione Sodalitas. Ne è vietato l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione senza autorizzazione scritta. 4

La motivazione a comunicare La motivazione a comunicare ne favorisce l’efficacia Chi non è motivato a comunicare parlerà senza impegno e senza curarsi dell’efficacia della sua comunicazione Chi non ha interesse ad ascoltare, selezionerà poche informazioni, perdendo buona parte del contenuto della comunicazione L’abilità di chi comunica è dunque, quella di interessare e perfino motivare chi ascolta 5

Il processo c o n t e s t o codici modalità contenuto relazione TRASMETTITORE RICEVENTE contenuto feedback relazione codici modalità c o n t e s t o 6

Dite il colore di ogni parola, Conflitto di codici Dite il colore di ogni parola, non leggete la parola. 7

Dite il colore di ogni parola, non leggete la parola. ROSSO GIALLO VERDE NERO BIANCO BLU MARRONE ARANCIO VIOLA 8

Presupposto/ prerequisito fondamentale per una comunicazione efficace L’ascolto Presupposto/ prerequisito fondamentale per una comunicazione efficace Non interrompere Ascoltare… quello che l’altro dice Ascoltare tutto quello che l’altro dice Ascoltare prima quello che l’altro dice 9

Comunicazione – il ricevente messaggi Memorizzazione Motivazione Attenzione selettiva Apprendimento informazioni Percezione 10

PER FACILITARE L’ASCOLTO: Il trasmettitore PER FACILITARE L’ASCOLTO: Sintonizzarsi sul ricevente Essenzialità Aggregare / strutturare Vediamo il primo di questi tre aspetti: - sintonizzarsi con l'ascoltatore - sintesi - aggregazione e struttura dei contenuti 11

non si conoscono le dimensioni di Essenzialità C è lungo 6 cm, non si conoscono le dimensioni di A e B. Quant’è lungo il diametro del cerchio? A 2,4 cm C B Ancora un esercizio. Gli elementi noti sono "C" (sei centimetri) e una porzione di segmento di due centimetri. Si assume che l'ascoltatore conosca gli elementi di geometria, come ad es.: il teorema di Pitagora. Oppure rispondere ad una richiesta di indicazioni stradali... senza divagare 12

Aggregare / strutturare Esercizio: oggi vi parlerò di:….......... Oggi vi parlerò di: programma, metro, quintale, bit, radice, memoria, potenza, litro, numero. Oppure: Matematica, Misure, Informatica. - numero, radice, potenza - litro, metro, quintale - bit, memoria, programma

Percezione della realtà cultura educazione carattere capacità esperienza pregiudizi REALTÀ ESTERNA gli schemi (o quadri di riferimento) sono “schermi”, difendono, ma anche limitano 14

Tutto è bene quel che che finisce bene cosa c'era scritto ? 15

L’ascolto IL RICEVENTE: ASCOLTO ATTIVO Non dare nulla per scontato Domande di chiarimento Riformulazione di verifica L'ascolto attivo: - il primo punto non si applica a mia moglie - il secondo serve per ottenere maggiore chiarezza - il terzo serve a verificare di avere ben compreso 16

Esercizio L'esercizio consiste nel prestare attenzione a ciò che leggerò, cercando di memorizzarne il contenuto. 17

Comunicazione non-verbale Inevitabile, spesso involontaria, fondamentale per gli aspetti relazionali e nel feedback Linguaggio del corpo: - mezzi espressivi - atteggiamento - spazio di confidenza / sicurezza L'ascolto attivo: - il primo punto non si applica a mia moglie - il secondo serve per ottenere maggiore chiarezza - il terzo serve a verificare di avere ben compreso 18

Rapporto tra verbale e non verbale ? % ? % L'ascolto attivo: - il primo punto non si applica a mia moglie - il secondo serve per ottenere maggiore chiarezza - il terzo serve a verificare di avere ben compreso 19

Comunicazione non verbale Contatto visivo Postura Gesti Tono di voce Volume Variazioni e pause Informazioni

Comunicazione involontaria Chiusura Impazienza Ansia Insicurezza Scarso interesse Attenzione, interesse

GESTUALITÀ che vuoi?  ti voglio bene buono! taci! OK! tanto così 22

G 20 SUMMIT Brisbane 2014 Very glad to see you! Welcome my dear friend! G 20 SUMMIT Brisbane 2014

….si, ma tu….? ….allora tu….? 24

….. Ci devo credere?... 25

…. in tutta confidenza…. 26

My dear Barak, you know, noi siamo sempre molto “aperti” e “disponibili”…. 27

Comunicazione ambigua F Proprietà intellettuale di Fondazione Sodalitas. Ne è vietato l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione senza autorizzazione scritta. 28

Comunicazione ambigua

Quanti anni ha? Proprietà intellettuale di Fondazione Sodalitas. Ne è vietato l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione senza autorizzazione scritta. 30

Chi è ? Proprietà intellettuale di Fondazione Sodalitas. Ne è vietato l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione senza autorizzazione scritta. 31

per perdite di codici e modalità Effetto dei disturbi riesco a esprimere 90 per perdite di codici e modalità scendo a 70 per perdite per incapacità di percezione o disattenzione scendo a per altre perdite la reale ricezione scende a voglio trasmettere 100 20 30 TRASMETTITORE RICEVENTE contenuto feedback relazione modalità codici 32

Messaggi chiave - Se lui ha capito, io ho comunicato bene NON CONTA CIÒ CHE INVIO – CONTA CIÒ CHE ARRIVA - Se lui ha capito, io ho comunicato bene SO CIÒ CHE È ARRIVATO IN BASE A COME L’ALTRO REAGISCE - Ho comunicato ciò che lui ha rilevato NON È LUI CHE HA REAGITO MALE, SONO IO CHE NON HO COMUNICATO BENE - L’obiettivo fallito è mio, non suo 33

Sintesi La responsabilità è innanzitutto di chi trasmette Si comunica sempre, a volte in modo involontario. La motivazione rende più efficace la comunicazione. La comunicazione è efficace se il messaggio viene recepito correttamente. L’ assertività crea relazioni efficaci permettendo di far comprendere più facilmente il proprio parere. Cosa abbiamo detto: la responsabilità di farsi capire è di chi parla un bravo comunicatore è un bravo ascoltatore, ed è capace di “motivare” il ricevente, oltre che se stesso si capisce l’efficacia interpretando il feed-back; sono stato bravo se sono riuscito a fargli capire quel che volevo dirgli l’assertività riduca l’ansia e crea relazioni efficaci 34 34