Il capitalismo manchesteriano

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Transcript della presentazione:

Il capitalismo manchesteriano Storia economica LM 2015-16 Il capitalismo manchesteriano

Il profilo dimensionale dell’industria italiana (1911-2011) Storia economica LM 2015-16 Il profilo dimensionale dell’industria italiana (1911-2011) CLASSI DIMENSIONALI 1911 1927 1937 1951 1961 1971 1981 1991 1996 2001 2011 <10 40,0 35,7 35,2 31,9 28,0 23,5 23,4 26,2 26,5 25,9 27,6 10-50 60,0 14,4 12,3 14,1 19,0 21,2 26,0 31,7 32,9 33,4 32,2 51-100 7,5 8,1 8,0 10,1 10,3 10,0 11,3 11,2 101-500 22,0 20,8 20,5 21,5 22,3 21,0 19,2 18,8 19,9 19,6 >500 20,4 25,6 21,4 22,7 19,5 12,9 11,5 9,6 9,5 Totale 100,0

La piccola e media impresa 1/2 Storia economica LM 2015-16 La piccola e media impresa 1/2 La persistenza della piccola impresa nel sistema industriale italiano è connessa alla dotazione di fattori (lavoro/risorse): i settori leggeri Come si spiega la permanenza della piccola impresa? Due modelli: le piccole imprese sono proprie delle fasi iniziali dei nuovi regimi tecnologici (quindi temporanee); le piccole imprese dipendono da nicchie di mercato o tecnologiche che ne garantiscono la continuità

La piccola e media impresa 2/2 Storia economica LM 2015-16 La piccola e media impresa 2/2 Le spiegazioni alternative: Le capacità sociali dei sistemi locali di produzione di combinare in modo flessibile la produzione [Sabel e Zeitlin] Il ciclo della domanda: nella fase espansiva la piccola impresa cresce per soddisfare la domanda; la concentrazione industriale segue nella fasi di stagnazione Le opportunità tecnologiche: le grandi sviluppano le tecnologie; le piccole la varietà dei beni intermedi

PMI: continuità o discontinuità? Storia economica LM 2015-16 PMI: continuità o discontinuità? Le interpretazioni della persistenza della PMI italiana La «piccola» dimensione media delle imprese italiane mostra continuità nel tempo e può essere spiegata in termini di vantaggio comparato La piccola dimensione si sviluppa a partire dagli anni’70 in seguito alla crisi della grande impresa e si sviluppa negli anni ’90 La dinamica della distribuzione per classi dimensionali evidenzia fasi di ascesa e declino della piccola dimensione in relazione ai vari regimi tecnologici: fordismo vs. flessibilità organizzativa/varietà di prodotti

Sistemi di imprese e distretti industriali 1/2 Storia economica LM 2015-16 Sistemi di imprese e distretti industriali 1/2 Imprese e territorio: il NEC (Nord Est-Centro): i sistemi locali (Bagnasco) o i distretti industriali (Becattini) intendono la piccola impresa come istituzione integrata con il territorio, la struttura sociale e le specifiche culture civiche la «specializzazione flessibile» dei settori del made in Italy appare compresa, a seconda della prospettiva, tra continuità secolare e «tempi brevi»

Sistemi di imprese e distretti industriali 2/2 Storia economica LM 2015-16 Sistemi di imprese e distretti industriali 2/2 La piccola impresa passa da forma inefficiente e residuale nella golden age a forma diffusa negli anni Settanta per due effetti: il decentramento della grande impresa per aumentare la flessibilità vis-à-vis una domanda più «volatile» la ristrutturazione della grande impresa produce effetti di spillover (da operai a imprenditori)

Vantaggi e limiti dei sistemi locali Storia economica LM 2015-16 Vantaggi e limiti dei sistemi locali I vantaggi competitivi dei sistemi locali un’alta flessibilità della produzione in presenza delle variazioni della domanda i ridotti costi delle transazioni informali, vantaggi derivanti dalla imprenditorialità diffusa l’elevata coesione sociale assicurata dalle istituzioni e dalle comunità locali (enti, partiti, sindacati) Il limite: il dinamismo tecnologico dipende dalle forme di conoscenza tecnologica tacita, complessa e sistemica e non è legato agli avanzamenti della frontiera tecnologica

Il «quarto capitalismo» Storia economica LM 2015-16 Il «quarto capitalismo» Il «quarto capitalismo» della media impresa deriva dalla ricomposizione e gerarchizzazione delle imprese minori e dei sistemi locali/distretti [Turani; Colli] Il «quarto capitalismo» delle medie imprese si basa sulla formazione di gruppi strategici in genere a controllo famigliare La specializzazione settoriale ricalca quella dei distretti La Mittelstand italiana ha una forte proiezione internazionale: le «multinazionali tascabili»