“Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero 4 anni di vita” In difesa delle api contro i peticidi nicotinoidi “Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero 4 anni di vita” A. Einstein
Esposizione per conto della FAI della responsabile alla comunicazione delle province toscane Giuliana Belluomini
L’ape, a cui viene affidata l’impollinazione di moltissime piante agrarie e di interesse naturalistico, è un animale particolarmente sensibile. Essa non è solo produttrice di miele, ma costituisce un indicatore biologico straordinario, utile a svelarci lo stato di salute dell’ambiente che con noi condivide e influisce direttamente sulla produzione di frutta e indirettamente su quella del latte, della carne, ecc. Se si estinguessero le api, la stessa sopravvivenza dell’uomo sarebbe messa in discussione e si avrebbe un collasso della produzione agricola mondiale. Le api producono miele, mele, latte, carne
Responsabile di tale pericolo è la presenza dei nicotinoidi che sono tra le sostanze antiparassitarie usate in agricoltura quelle più dannose. Essi agiscono a livello del sistema nervoso e si fissano ai ricettori dell'acetilcolina bloccando il passaggio degli impulsi nervosi disorientando e portando a morte l’ape. Nonostante in Italia ci sia una legge (Decreto legge n. 221 del 20.09.2008), che vieta l’uso dei nicotinoidi, alcuni ancora li usano sconsideratamente non tenendola in considerazione.
Decreto legge n. 221 del 20.09.2008 L’art.1 vieta l’uso dei fitofarmaci contenenti clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil che sono usati per la concia delle sementi. L’art.2 precisa che è competenza dei titolari delle autorizzazioni di prodotti fitosanitari informare i rivenditori di tali prodotti e i titolari delle imprese produttrici di sementi dell'avvenuta sospensione, questi ultimi sono tenuti ad informare gli utilizzatori circa il rispetto del divieto. Tale decreto è stato prorogato fino al 10 settembre 2010 dal decreto n. 218 del 19-9-2009.
SEGNALAZIONI DI MORTALITÀ O SPOPOLAMENTO DEGLI ALVEARI Come si evince dai dati regionali riportati nella tabella Apenet, l’introduzione del decreto che vieta i nicotinoidi e quindi il loro mancato utilizzo, ha generato una riduzione sostanziale delle segnalazioni di mortalità o spopolamento degli alveari da parte degli apicoltori.
Si deve anche tenere presente che i produttori di mais sono preoccupati, perché pensano che il mancato utilizzo dei nicotinoidi possa procurare un calo della produzione, infatti questi loro timori sono confermati confrontando i dati sulla produzione 2008-2009 secondo i quali risulta un calo del 16%. Se andiamo ad analizzare il dato della produzione per ettaro il calo risulta dell’8%, ma tale dato va però confrontato con la produzione mondiale che registra un calo del 9,7%. Ciò significa che il calo è attribuibile più a fattori climatici che all’assenza dei pesticidi, in quanto anche altri stati hanno registrato una diminuzione di resa senza aver adottato normative restrittive sul loro utilizzo.
Variazione % della resa per ettaro = (100*84,7/92,3)-100 = - 8,23 % Variazione % della produzione totale = (100*84.365.534/100.540.480)-100 = -16,08% Variazione % della resa per ettaro = (100*84,7/92,3)-100 = - 8,23 %
Una sperimentazione pluriennale, condotta principalmente nel Veneto orientale su un campione rappresentativo delle condizioni del mais della pianura padana, ha evidenziato che la concia con insetticidi non incide in modo significativo sulla produzione del mais.
I pesticidi nicotinoidi sono i veri responsabili della mortalità delle api. Essi non recano vantaggi apprezzabili nei confronti delle coltivazioni per le quali sono stati creati. Anzi nel lungo periodo, causando la morte delle api, creano un danno diretto all’agricoltura. Quindi sia gli apicoltori che gli agricoltori hanno interesse a non utilizzarli e a metterli al bando.
Cosa possiamo fare? a. Gli apicoltori potrebbero monitorare la moria della api all’interno delle arnie e inviare i dati al centro Apenet in modo da controllare il problema;
b. Gli agricoltori potrebbero limitare l’uso dei pesticidi controllando in essi anche l’effettiva assenza dei nicotinoidi, mandando un campione al CNR più vicino. CNR IN TOSCANA
“Salviamo l’ape, salviamo il mondo” Ringrazio le autorità, i media e gli operatori del settore intervenuti. “Salviamo l’ape, salviamo il mondo”