La documentazione ostetrica

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Transcript della presentazione:

La documentazione ostetrica

Documentazione ostetrica La documentazione ostetrica fa parte di un documento a valenza legale (cartella clinica) che deve essere compilato scrupolosamente Ogni evento deve essere scritto immediatamente dopo che si è verificato e deve essere autentificato con la firma dell’ostetrica Una documentazione accurata del travaglio offre le basi per la conduzione del travaglio

Documentazione ostetrica Il partogramma Consiste in una rappresentazione grafica della progressione del travaglio e delle condizioni materno fetali durante il travaglio stesso Offre la possibilità di identificare, e quindi valutare, precocemente ogni possibile deviazione dalla normalità Ogni ospedale tende a svilupparne uno proprio adeguato alle proprie metodiche assistenziali

Documentazione ostetrica Il partogramma Lo scopo del partogramma non dovrebbe essere quello di imporre dei limiti ai tempi spontanei del parto ma un valido aiuto sull’andamento e progressione del travaglio Quando la curva di progressione supera la linea di vigilanza (ogni partogramma ne definisce una propria), e quindi i tempi presunti fisiologici, l’ostetrica deve applicare lo schema decisionale in uso e quindi modificar il piano di assistenza

Documentazione ostetrica Il partogramma L’utilizzo del partogramma permette di valutare a colpo d’occhio l’evoluzione nel tempo dei fenomeni del parto in particolare la dilatazione cervicale e la visualizzazione grafica della discesa della testa Usare prestabiliti criteri di normalità ha lo svantaggio di voler fare rientrare tutte le donne in schemi rigidi La progressione del travaglio deve essere valutata nel contesto più generale del benessere materno e fetale

Documentazione ostetrica Il partogramma Nel partogramma viene delineata la registrazione grafica solitamente di: BCF temperatura materna polso, PA Esame obiettivo vaginale numero delle contrazioni/10 o 15 min farmaci somministrati colore LA durata del primo stadio e della fase espulsiva

Partogramma

Partogramma utilizzato per il parto a domicilio e per le case di maternità

Partogramma Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

Partogramma ore

Partogramma 3,35 5,35 7,35 9,35

La curva cervicometrica di Friedman

Fase latente Fase attiva

La curva cervicometrica di Friedman 1. Fase latente 1.Fase latente Media 8 ore < 20 ore (para 0) < 14 ore (para +)

La curva cervicometrica di Friedman 2. Fase attiva 2.Fase attiva > 1,2 cm/hr (para 0) > 1,5 cm/hr (para +)

La curva cervicometrica di Friedman e il significato della fase latente Un certo grado di dilatazione della cervice è frequente a termine di gravidanza, prima del travaglio Il travaglio attivo viene definito da dilatazione > 3-5 cm con contrazioni regolari Dilatazione < 3-5 cm e contrazioni anche se regolari e dolorose (non importa quanto) non indicano necessariamente travaglio attivo La durata della fase latente non influisce sulla probabilità di una regolare evoluzione della fase attiva

Le curva cervicometrica di O’Driscoll (National Maternity Hospital Dublino – House of Horne)

Friedman contro O’Driscoll La curva di Friedman è basata soltanto sulla dilatazione della cervice in presenza di contrazioni La curva di O’Driscoll è basata sulla diagnosi di travaglio di parto in presenza di: Contrazioni regolari Dilatazione cervicale Appianamento completo della cervice ‘marcatura’

Friedman contro O’Driscoll 1. Fase latente

7 8 9 10 11 12 13 14 15 Primo punto sulla retta Visite successive distanziate di 1 cm/ora orario in corrispondenza del 1° punto 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Errori comuni nella compilazione del partogramma Falsa partenza corretto 07,15 11,15 07,15 11,15

Errori comuni nella compilazione del partogramma Progresso ‘a salti’ Corretto 7 10 15 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Partogramma secondo Friedman: trasferimento (salto) fase latente/attiva 07,00 08,15

Gli scostamenti dal partogramma ‘ideale’ La linea di progressione indicata dai partogrammi indica l’evoluzione media di un parto Scostamenti anche significativi dalla linea delle medie sono compatibili con parti assolutamente fisiologici Non esiste un criterio assoluto per definire patologico uno scostamento; le azioni dipendono dal quadro clinico generale e dalla interazione con la paziente

Scostamento dal partogramma ideale: la linea di azione 7 8 9 10 11 12 13 14 15