REALIZZATO DA CRAPANZANO MARGHERITA 3^B A.S. 2016/2017

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Transcript della presentazione:

REALIZZATO DA CRAPANZANO MARGHERITA 3^B A.S. 2016/2017 GORGIA DI LEONTINI (485-376 a.C.) REALIZZATO DA CRAPANZANO MARGHERITA 3^B A.S. 2016/2017

LA VITA Gorgia nacque in Sicilia, a Leontini nel 485-80 a.C. Uomo-poeta dell’esistenza Inventore dell’arte retorica Ebbe molto successo come oratore «fare il Gorgia» Fu discepolo di Empedocle di Agrigento Due suoi importanti scritti sono: l’Encomio di Elena e l’Apologia di Palamede Morì vecchissimo nel 376 a.C. senza mai smettere di lavorare e studiare La sua morte viene ricordata come la morte del saggio

Per gorgia: L’ESSERE Non puo’ essere eterno e generato insieme Non può essere eterno Non può essere generato Dunque secondo la filosofia di Gorgia : Nulla esiste e se anche qualcosa esistesse, non sarebbe conoscibile; e se anche si potesse conoscere, la nostra conoscenza non sarebbe comunicabile agli altri. L’ESSERE

IL LOGOS: sensazione di sensazione Il logos varia in continuazione e non afferma niente di universale poiché mette in relazione diversi interlocutori che hanno vissuto stesse esperienze. Con il linguaggio dunque non dimostriamo l’esistenza di una verità assoluta ed eterna, ma le cose così come ci appaiono attraverso i nostri sensi, e l’apparenza non è un errore ma l’unica forma di essere che possiamo conoscere. Quindi la conoscenza umana deve limitarsi all’esperienza sensibile. IL LOGOS: mezzo di persuasione La parola stessa, proprio perché è una sensazione colpisce l’anima: cioè spesso è in grado di persuadere e ingannare gli uomini. Il logos, infatti non rispecchia una realtà vera, ma induce a credere che ciò che viene raccontato sia reale, anche se la realtà è molto difficile da cogliere in quanto mutevole. IL NON ENTE Non esiste l’essere, ma esiste il non ente: ovvero ciò che non è mai identico a se stesso perché è un continuo divenire. Secondo Gorgia quindi, l’unico modo che abbiamo per conoscerlo è quello di percepirlo attraverso le sensazioni.

L’ENCOMIO DI ELENA Gorgia ritiene che le possibili ragioni per le quali Elena fuggì a Troia sono di due tipi: Legate a eventi non dipendenti da scelte umane (come il caso e la necessità voluta dagli dei) Legate a eventi dipendenti da scelte umane (imputabili alla volontà umana) Gorgia in ogni caso continua a ritenere Elena innocente poiché : Se è stata rapita, la responsabilità è del più forte (il rapitore) e non del più debole (la rapita) Se è stata persuasa dalle parole, anche in questo caso non era per sua volontà Se lasciò Troia perché mossa da passione verso Paride, anche in questo caso è innocente, in quanto la passione è inevitabile e ad essa l’uomo non può sfuggire.