…. possono le modalità di intervento pubblico

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Transcript della presentazione:

…. possono le modalità di intervento pubblico ….possono le modalità di intervento pubblico...far fronte a tutte le problematicità della collettività? Es., nel caso di diseguaglianze e di povertà? teniamo conto delle definizioni di: diseguaglianza: posizione relativa dei singoli individui rispetto ad una certa variabile (es: Y), o di gruppi rispetto al totale della popolazione. povertà: individui le cui condizioni si trovano al di sotto di uno standard definito come essenziale x godere di un min di benessere.  Perché esistono notevoli diseguaglianze di Y?

Si procede ad analisi basate su indicatori, quali: disagio misure della diseguaglianza o della povertà (a livello mondiale o locale) prendono in considerazione la distribuzione dei Y tra individui o tra famiglie. Si procede ad analisi basate su indicatori, quali: disagio distribuzione di frequenza e distribuzione per decili, quintili, ecc.. curve di concentrazione e indici (GINI *) * [misura sintetica del grado di diseguaglianza della distribuzione; se indice=0 perfetta equità nella distribuzionetutte le famiglie hanno stesso Y o ricchezza; se indice=1 max diseguaglianzaY tot o ricchezza ad 1 sola famiglia]

Si può osservare la distribuzione del Y in un periodo di tempo: ≈ cfr il rapporto tra Y tot posseduto, es., dal 20% di popolazione con Y + alti e Y posseduto dal 20% con Y + bassi  diseguaglianza e sue variazioni. Diseguaglianza = misura della concentrazione di risorse in una popolazione di riferimento come misurare la diseguaglianza dei Y??  misura preliminare è ordinare le famiglie in base ai Y, dal + basso al + alto. Ma famiglie + numerose hanno + bisogni; hanno ≠ composizione familiare…quindi.. «economie di scala» Allora cfr in termini di Y equivalente = cioè, di quel Y che tiene conto della ≠ composizione della famiglia.

La diseguaglianza…nel ns. paese nel 2015 (Y 2014): il rapporto tra Y posseduto dal quinto (20%) della popolazione con Y + alti e 20% con Y piu’ bassi è pari a 5,8 (media Europea = 5,2) anche se livello di Y disponibile pro-capite è di poco < alla me Europea Elevata diseguaglianza nella distribuzione del Y determina anche alti livelli di rischio di povertà Il 19,9% della popolazione è a rischio povertà (valori > della me Europea di 2,6 punti%)

Problematicità della situazione italiana confermata da: Indicatore di grave deprivazione materiale (Eurostat se si manifestano 4 o + sintomi di disagio su 9 indicati) e Grave deprivazione abitativa (indica situazioni di sopraffollamento accompagnata da problemi della struttura abitativa) - l’11,5% della popolazione residente in Italia è gravemente deprivata (elevata diffusione di potersi permettere: riscaldare adeguatamente l’abitazione; una settimana di ferie lontano da casa; un pasto proteico almeno ogni 2 gg ..con valori > a me Europea. ed in più il 9,6% ha condizioni abitative difficili)

Quadro nazionale (2015): Il Y delle famiglie x il 3° anno riprende a crescere ↑ la spesa x C per effetto della maggiore disponibilità di Y e x compressione della propensione al S rispetto ad anni pre-crisi Tra 2014 e 2015 diseguaglianza Y immutata. ….segnali positivi non coinvolgono chi vive in condizioni di forte disagio economico: quota di persone a rischio povertà passa dal 19,4 (2014) al 19,9%. La povertà assoluta è con valore + elevato dal 2005:  7,6% (4,5 milioni di persone)

Il concetto di povertà assoluta: definizione: paniere di beni e servizi primari necessario per non essere in stato di deprivazione soglia di povertà livello assoluto di spesa necessario x acquistare il paniere Il concetto di povertà relativa: povero è colui che possiede risorse significativamente < a quelle possedute in me dagli altri membri della società soglia di povertà  quota del Y o del consumo (in valore) me o mediano della collettività 11

Differenze : Y disponibile varia molto … Territorialmente (nel Mezzogiorno il Yme disponibile delle famiglie è il 63% di quello delle famiglie residenti al Nord; così come a Y + bassi si accompagna una > diseguaglianza: il Y del 20% popolazione più agiata è 6,5 volte + elevato del 20% famiglie con + bassi livelli di Y contro un valore del 4,7 al Nord; Sud ed Isole a + bassi livelli di Y si legano + bassi livelli di ricchezza; …) Rispetto alle diverse sotto-popolazioni (differenze tra distribuzione e combinazione di percettori di Y nella famiglia, classi/gruppi di età…) Incidenza particolarmente elevata della povertà assoluta tra gli stranieri (con livelli quasi doppi rispetto alla popolazione italiana: 33,9 contro 17,2%)

Diseguaglianza del Y disponibile (poco inferiore alla media Ocse) Dal 2007-2008 (crisi) la diseguaglianza del Y disponibile ha avuto un trend in graduale crescita, in contrasto con trend dei periodi precedenti Nel 2013 ↓% dell’indice di Gini: - coeff. Gini su Y mercato (prima di imposte e di trasferimenti)  48,9 - coeff. Gini su Y disponibile (dopo tax e trasferimenti)  32,5 Le imposte sui Y ed i sussidi sociali hanno ruolo importante su redistribuzione del Y in Italia, riducendo la diseguaglianza di circa il 30%)

Graf. seguente : fonte OCSE, nei Y si tiene conto della dimensione delle famiglie ed i dati si riferiscono alla popolazione in età lavorativa (18-65)

Italia Negli anni della crisi (dati al 2012/2013…) la dinamica della diseguaglianza è variata a seconda *dei Paesi, ma anche del *modo di misurare la diseguaglianza (Y o ricchezza netta, a tutti gli strati della popolazione o agli estremi…) …Curva a V: profilo della diseguaglianza negli anni della recessione (2008-2009) sembra prima ↓ e poi ↑….come se la crisi avesse prima penalizzato e poi premiato i ricchi !! Si è verificato nel Sud d’Italia, ma anche nelle economie avanzate….si è supposto che questo andamento abbia a che fare con il movimento degli indici azionari…prima calanti e poi crescenti…

Ma…. la distribuzione della ricchezza nei paesi industrializzati è di solito molto più concentrata di quella del Y

Nel 2014 l’ammontare della ricchezza netta me(annua pro capite) ↓ del 10% rispetto al 2012 arrivando a livello < a quello 2006 Tra 2010 e 2013: ↓ ricchezza accompagnato da ↑della diseguaglianza: indice di Gini ricchezza netta ↑ da 62,3 a 64. Mentre tra 2012 e 2014 ↓ di 3 punti indicando una riduzione della diseguaglianza (diminuzione ricchezza + significativa tra famiglie + abbienti … a seguito del calo del prezzo immobili ……. considerazioni su chi è indebitato…ma anche su chi ha grandi patrimoni immobiliari…)

Disuguaglianza analizzare le variazioni delle disuguaglianza nel mondo 3 tipi di divario: Disuguaglianza fra nazioni o disuguaglianza internazionale (..between) Disuguaglianza all’interno delle nazioni o disuguaglianza interna (intranazionale o ..within) disuguaglianza mondiale , cioè fra tutti i cittadini del mondo considerato come un unico paese (..totale)

Dibattito: La globalizzazione, come libero movimento di beni, capitali, ma anche persone (con l’immigrazione) ha ridotto la povertà? Misurazione della diseguaglianza: - tra paesi (ciascuno ‘pesato’ con la sua popolazione) - all’interno di ciascun paese - nel mondo (come un’unica economia)

Rapporto Fondazione Hume Diseguaglianza tra Paesi: ↑ tra 1960 e 1980, poi inizia a ↓ e con velocità maggiore dopo il 2000 Andamento dovuto anche al rallentamento delle economie ricche (e all’↑ del PIL pro-capite di Cina, ma anche dell’India) Andamenti opposti se si considerano solo le economie avanzate ..(ritorna ai valori di 32 anni addietro…) Diseguaglianza interna tra i paesi: - forte ↑ dal 1982 (pesa la crescita della diseguaglianza in Cina e in India…). - escludendo i 2 paesi …↑della diseguaglianza fino al 1996, ..ma poi stabilità dell’indice - suddivisione del mondo in gruppi..mostra dinamiche molto ≠

↑, oltre che in Cina ed in India, in altri paesi asiatici e nei paesi ex comunisti - ↓, dalla fine del secolo scorso in poi, in America Latina e in diversi paesi africani…ma ogni paese ha una storia a sé… Conclusione comune: ‘nelle società avanzate la diseguaglianza è più alta oggi di 40 anni fa, ma la tendenza attuale dominante è alla diminuzione’ Nel mondo come 1 unica economia ha prevalso la tendenza alla↓ della diseguaglianza tra i cittadini del mondo: …..dal 2000 il pianeta un po’ più uguale….

GINI Diseguaglianza interna tra gruppi di paesi

…in tema di diseguaglianza: Stiglitz (2013), Il prezzo della diseguaglianza, Einaudi ed. Piketty (2014), il capitale del XXI secolo, Bompiani ed. Atkinson, Inequality, (versione italiano pubblicato da Cortina edit.), 2016 altri studi

Altro aspetto di rilievo : povertà Obiettivo: misurare n. di persone che si trovano in stato indigente Linea di povertà = livello di Y considerato sufficiente x garantire i mezzi x soddisfare i bisogni essenziali Divario di povertà = Y da trasferire alla popolazione povera x raggiungere la linea di povertà.

misurare la povertà Abbiamo già visto ….. Il concetto di povertà assoluta: definizione: paniere di beni e servizi primari necessario per non essere in stato di deprivazione soglia di povertà livello assoluto di spesa necessario ad acquistare il paniere Il concetto di povertà relativa: povero è colui che possiede risorse significativamente < a quelle possedute in me dagli altri membri della società soglia di povertà  quota del Y o del consumo (in valore) me o mediano della collettività 35

poverty gap individuale: indice di diffusione - quota della popolazione il cui Y (o consumo) è inferiore (<) alla soglia di povertà poverty gap individuale: distanza del Y (o consumo) di un soggetto povero dalla soglia di povertà ma anche (già vista): Grave deprivazione materiale: misura associata agli indicatori di povertà monetaria (ma non del tutto sovrapponibile). nb: misura utilizzata nel Bes 36

se rischio povertà risulta più elevato della media dell’UE; se Indicatore di povertà assoluta (basato su spesa x C), stabile nel 2011, aumenta nel 2012 arrivando a 8%, ..aumento in tutte le zone del paese. se continua ad aumentare anche l’indicatore di deprivazione pur in presenza di un ↑ delle quote di persone in famiglie che ricevono aiuti in denaro o in natura allora…… ammortizzatori sociali e solidarietà familiare non sufficienti a contrastare effetti su Y derivanti da ↓ occupazione e orari di L.

Diseguaglianza dei Y Principale causa: differenze salariali del capofamiglia (ma…Y da lavoro dipende da ≠ fattori - sex, età, istruzione, salute, applicazione, ecc..-) Evidenze dai dati sulla distribuzione:…… definire il Y, ma dare più importanza alla ripartizione del Y

Alcune Criticità…nelle definizioni…. inclusi solo i Y in valori monetari e non in natura si considerano i Y lordi Problema di misurazione puntuale oppure del ciclo di vita Problema dell’unità da osservare (individui o famiglie?)

…..dalle raccomandazioni della commissione Stiglitz (Sen, Fitoussi, Giovannini & co) era emerso con chiarezza: Valutare il benessere  rafforzare le analisi dal punto di vista delle famiglie Dare + importanza alla ripartizione del Y Estendere gli indicatori alle attività non legate direttamente al mercato Valutare le ineguaglianze rispetto alla qualità della vita: calcolare le differenze fra persone, sessi, generazioni ….fornendo particolare attenzione alle condizioni di vita degli immigrati Capire come le evoluzioni in 1 settore della qualità della vita hanno ripercussioni sugli altri BES

«Società patrimoniale e trappola della diseguaglianza» Piketty T.  analisi della diseguaglianza di lungo periodo (analisi dei Y e dei patrimoni) Riguarda la concentrazione dei Y personali Analizza relazione tra distribuzione funzionale (quote di Y percepite dai fattori produzione…L e K) e personale dei Y e la concentrazione dei YK rispetto ai YL Concentrazione > dei YK rispetto ai YL.

Causa principale di diseguaglianza è per: YK  la trasmissione ereditaria dei patrimoni YL  crescita delle retribuzioni dei «top manager» …..Secondo Piketty la diseguaglianza è il prodotto/esito delle «politiche» (oltre al rapporto tra rendimento del K e crescita). Altri fattori alla base della diseguaglianza: distribuzione del K stesso, norme sulla successione ereditaria, tassazione del K. (Picketty…. raccomanda l’adozione di 1 tassa generale sulla ricchezza x impedire la degenerazione della diseguaglianza...)

 ma problemi ed attenzione a…  ma problemi ed attenzione a….benessere sociale - al centro dell’interesse: la persona (che fa parte della collettività) - policy  impatto delle politiche pubbliche sul benessere dei singoli - 1° obiettivo generale: ↓ le diseguaglianze (quindi interesse per i “gender gap”)