ETHOS e PATHOS La capacità di trovare argomenti atti a dimostrare (fidem facere) la bontà del proprio punto di vista non esaurisce tutti gli aspetti dell’eloquenza; è necessario che l’argomentazione modifichi l’orientamento dei destinatari (animos impellere). Normalmente, in una orazione chi parla esibisce quei caratteri che lo rendono credibile e, quindi, persuasivo. mentre nella Grecia classica era prevista l’autodifesa da parte di chi fosse sottoposto a giudizio, nel processo secondo il diritto romano, l’imputato è difeso da un avvocato
ETHOS e PATHOS l’ethos, perciò, si articola su due livelli: da un lato, vengono presentati quei caratteri che rendono credibile e persuasivo il difensore, dall’altro quelli che rendono improbabile la colpevolezza dell’imputato. Anche nella favola troviamo un’analoga articolazione dell’ethos tra i caratteri esibiti dall’autore della favola e quelli che egli attribuisce ai due contendenti.
ETHOS e PATHOS di FEDRO dal prologo al libro I Nel prologo al libro primo, Fedro espone in pochi versi i tratti salienti di ethos e pathos: egli è l’erede della tradizione favolistica che ha origine da Esopo (Aesopus auctor quam materiam repperit), ma, al tempo stesso, è un innovatore che ha dato anche veste poetica alla materia favolistica (Hanc ego polivi versibus senariis), il tutto accompagnato da un intento giocoso (Fictis iocari nos meminerit fabulis). Questo gli conferisce l’autorità per rivolgersi al pubblico dei romani. E quali emozioni vuole suscitare nei lettori? Muovere al riso e stimolare la loro vita con una riflessione.
ETHOS e PATHOS di FEDRO dalla favola L’enunciazione della tesi in forma presuppositiva, piuttosto che assertiva evidenzia un pathos coinvolgente, delegando al lettore la responsabilità dell’inferenza “alcuni individui opprimono con falsi pretesti degli innocenti”, ottenendo, in questo modo, un più spiccato effetto persuasivo.
ETHOS e PATHOS di FEDRO dalla favola Anche il tipo di argomento utilizzato a sostegno della tesi, l’exemplum, colloca la favola sul piano dell’argomentazione retorica. Aristotele ha mostrato l’insufficienza dell’argomentazione attraverso esempi per ottenere proposizioni di tipo universale all’interno di una logica di tipo dimostrativo.
ETHOS e PATHOS di FEDRO dalla favola Nella Retorica: «Definisco entimema un sillogismo retorico, esempio un’induzione retorica. Tutti gli oratori costruiscono le loro argomentazioni dimostrando o attraverso gli esempi o attraverso gli entimemi, e in nessun altro modo oltre a questi; di conseguenza, dal momento che, in senso generale, è necessario dimostrare qualsiasi cosa per mezzo o del sillogismo o dell’induzione (questo per noi risulta evidente dagli Analitici) necessariamente ciascuno dei primi due deve corrispondere a ciascuno degli altri due»
ETHOS e PATHOS di FEDRO dalla favola Anche nella favola, quindi, come mostrano la presupposizione e l’utilizzazione di un argomento tipico dell’arte oratoria, viene confermato il pathos esibito nel prologo: le emozioni che Fedro intende suscitare nei lettori sono benevolenza e adesione alle ragioni espresse dall’agnello e ostilità e repulsione nei confronti del lupo.
ETHOS e PATHOS del lupo e dell'agnello Il tratto fondamentale dell’ethos del lupo è il vittimismo esibito con l’arroganza che gli deriva dal suo stare superior, mentre l’agnello, consapevole del suo stare «molto più in basso», esibisce la propria umiltà, sottolineata dal timens con cui Fedro lo descrive e soprattutto dal quaeso che attenua la rigorosità della sua prima risposta.
ETHOS e PATHOS del lupo e dell'agnello Tra i due personaggi, è il lupo che ripropone il pathos dell’autore. Il suo argomentare, infatti, punta alla persuasione agendo sul lettore attraverso la presupposizione mediante la quale è presentata la prima accusa e il suo ricorso ad argomenti retorici, contrariamente a quanto fa l’agnello, che, con i suoi entimemi, appare piuttosto pedante. Alla fine, l’argomentare del lupo appare più persuasivo, e solo l’intervento dell’autore ci ricorda che si tratta solo di falsi pretesti.