Vie nuove per «abitare» il sociale

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Transcript della presentazione:

Vie nuove per «abitare» il sociale Sintesi ragionata dei lavori del Seminario di Abano Terme – Febbraio 2016

Temi «emergenti» Per un nuovo umanesimo del lavoro Educare alla partecipazione al sociale e al politico Fondamenti, storia, soggetti, espressioni della PS Coltivare l’incidenza popolare della PS per lo sviluppo di comunità, territorio, paese Abitare la terra (agricoltura sociale) Nuovi stili di vita per una Custodia del Creato Mondialità, flussi migratori e integrazione Formazione e promozione dell’economia sociale PSL e collaborazione con le istituzioni pubbliche Osservatorio territoriale sul BES

Per fare ordine Alcune aree riguardano le premesse teologico-pastorali della pastorale sociale, che toccano trasversalmente tutte le aree e gli ambiti. Altre aree riguardano gli ambiti della pastorale sociale e le situazioni odierne più significative e contengono indicazioni di prassi che si possono instaurare.

I. La premessa della pastorale sociale Vie nuove per abitare il sociale I. La premessa della pastorale sociale

La pastorale sociale è: un agire della comunità cristiana, nel suo insieme (popolare) e attraverso soggetti qualificati che vi si riconoscono. Un agire intrecciato e ispirato dall’ascolto personale ed ecclesiale del Vangelo e dalla preghiera, che danno alla pastorale sociale una dimensione spirituale, contro il rischio di una riduzione della pastorale sociale a sociologia o a pratiche orizzontali. un agire che vede la chiesa riconoscere, valorizzare e alimentare ovunque nel mondo i semi di Vangelo, ossia i segni della presenza e dell’azione salvifica (liberatrice) di Dio nel mondo, i segni della sua regalità (cfr. EG 180), i segni di quel Regno che Gesù ha inaugurato e che si compirà alla fine dei tempi.

La pastorale sociale è: l’impegno della comunità cristiana a risignificare secondo la carità evangelica (e le sue declinazioni espresse nella Dottrina sociale della chiesa) tutte le relazioni sociali, economiche, politiche, e quelle con il creato (abbandonando la distinzione tra ad intra e ad extra, teologicamente problematica, oltre che incapace di rendere ragione del fatto che le relazioni riguardano la stessa comunità cristiana). un impegno pastorale che ha come prima azione concreta l’ascolto e l’osservazione sapienziale del territorio, inteso come realtà sociale fatta dalle persone e dalle loro molteplici dimensioni e relazioni (ed esso stesso luogo teologico), e dal discernimento comunitario, esercitato secondo lo stile evangelico, alla luce della Scrittura e della Dottrina sociale della Chiesa.

La pastorale sociale è: un agire che si concretizza in: formazione cristiana delle coscienze sulla dimensione sociale, in vista di un impegno sociale, politico e di cittadinanza ispirato dalla carità; accompagnamento di tutti coloro che si impegnano; vicinanza, prossimità e sostegno nelle motivazioni a tutti coloro che nelle dinamiche della vita sociale sono in difficoltà; capacità di proposta culturale forte sui temi fondamentali della vita sociale, economica e politica; promozione di azioni concrete sui vari ambiti.

La pastorale sociale è: un agire frutto della sinergia tra le diverse articolazioni ecclesiali (parrocchie e vicariati con i loro organismi di partecipazione; realtà di formazione del clero e dei laici; associazioni ecclesiali; altri settori pastorali, ecc.), al cui servizio si pongono gli uffici di pastorale sociale (il soggetto della pastorale sociale non sono gli uffici ma la chiesa e le comunità cristiane). un agire che vede la chiesa mettersi in relazione e operare con altri soggetti (istituzioni, soggetti economici e di società civile) che abitano il suo stesso territorio, per accompagnare, per cercare insieme il bene comune, per promuovere la giustizia, e per denunciare le ingiustizie.

Risorse, mezzi e luoghi L’ufficio diocesano La commissione diocesana Gli organismi di comunione ecclesiale I gruppi/equipe di pastorale sociale a livello locale o di ambiente. Le scuole di formazione all’impegno sociale e politico Il progetto Policoro Gli osservatòri territoriali

Risorse, mezzi e luoghi I centri di formazione e ricerca Le associazioni ecclesiali Gli sportelli per servizi di vario genere I gruppi approfondimento tematico I tavoli e le reti dedicati Le giornate dedicate I mezzi di comunicazione diocesani e non I social-network.

Ii. Ambiti, situazioni e prassi Vie nuove per abitare il sociale Ii. Ambiti, situazioni e prassi

Ambiti emergenti Il lavoro da umanizzare L’economia da rendere più “civile” e “sociale” La custodia del creato, partendo dalla “terra” Il mondo dei migranti Le istituzioni da custodire

Dimensioni che «chiamano» La solitudine L’individualismo e l’inserimento dell’individuo in meccanismi funzionali e spersonalizzanti I conflitti (es. tra generazioni, lavoro vs. ambiente, migranti vs. autoctoni ecc.) La disuguaglianza (anche di genere) La disoccupazione e la precarietà in particolare dei giovani La speculazione economica Il degrado ambientale L’illegalità e il degrado delle istituzioni

Prassi ecclesiali Costruzione di luoghi ed esperienze di comunità, solidarietà, prossimità. Riconoscimento dell’unicità di ogni persona e azioni che agendo a livello di relazioni personali sappiano però inserire questo agire in un respiro universale. Percorsi di riconciliazione, dialogo e ricerca della pace sociale nei territori, senza paura di entrare nei conflitti che oggi agitano le comunità e i popoli. (Attenzione particolare al conflitto lavoro – ambiente, attivando il protagonismo consapevole delle comunità nel valutare le situazioni; e al tema dei migranti, costruendo percorsi di sensibilizzazione e formazione e prassi di accoglienza). Denuncia della disuguaglianza e costruzione di percorsi di crescita per i più disagiati, rendendoli protagonisti del proprio riscatto (non assistenzialismo).

Percorsi di ri-motivazione volti al reinserimento lavorativo e all’imprenditorialità, offrendo vicinanza a chi è senza lavoro, proponendo una profonda spiritualità del lavoro, costruendo luoghi comunitari di educazione al senso del lavoro e di sperimentazione, dando opportunità concrete di avvio e di sostegno a chi desidera mettersi in gioco e non ne ha i mezzi (cfr. Progetto Policoro). Costruzione e accompagnamento di prassi virtuose e innovative di economia civile e sociale, a partire dalla vita stessa della chiesa, dalla gestione e dall’utilizzo delle proprie strutture, risorse e beni (es. terreni agricoli, immobili, ecc.). Educazione alla contemplazione della bellezza della terra e ai nuovi stili di vita e adozione di prassi virtuose verso la “terra”, facendo della Laudato Si’ un testo di riferimento costante, per lo studio, per l’individuazione di metodi di azione, per il dialogo con altri soggetti anche lontani dalla Chiesa, per lo stimolo alle politiche pubbliche. Percorsi di legalità, di educazione alla legalità e alla cura delle istituzioni. Promozione di reti territoriali permanenti o temporanee per la presa in carico di problematiche contingenti o di aspetti strutturali della vita sociale e presenza nelle stesse reti da parte delle realtà ecclesiali. Formazione e accompagnamento dei cristiani affinchè siano presenze significative nelle istituzioni civili. Percorsi di promozione della Dottrina sociale della Chiesa come riferimento culturale significativo per tutti.