Introduzione Materiali e Metodi Risultati e Discussioni Bibliografia

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Una reazione tra acidi e basi A cura di Simone Sada e Alice Salvi Classe 4F a.s. 2010/11 La neutralizzazione è una reazione che si sviluppa mescolando.
Advertisements

La Responsabilità Sociale d’Impresa nelle aziende toscane: alcune prime evidenze sulla base delle indagini condotte dal sistema camerale a cura di: Riccardo.
DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL pH
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTA’ DI FARMACIA Corso di Laurea in Controllo di qualità Corso di Metodi spettroscopici per l’analisi organica Prof.
INDICI DI VARIABILITÀ GENETICA
LA ZOOCOSMESI: NUOVA OPPORTUNITÀ PER L'ALLEVAMENTO BOVINO PODOLICO
Prove di caratterizzazione dinamica
Corso di Elementi di Chimica Generale
INDAGINE SUL CONTENUTO DI NITRATI NELLA RUCOLA
RISULTATI E DISCUSSIONE
Effetto scuola o Valore aggiunto
“MODISTA - Esperti in Monitoraggio delle Infrastrutture Ferroviarie”
La chimica organica by S. Nocerino.
13/11/
SPETTROSCOPIA 13C-NMR Laboratorio di Chimica Organica 2 - Prof. Cristina Cimarelli L27 - CHIMICA - AA
La fotosintesi clorofilliana
Le idee della chimica Seconda edizione
INDAGINE SUL CONTENUTO DI NITRITI E NITRATI NELLE VERDURE
Caratterizzazione di materiale lapideo e identificazione delle cause ed entità del degrado Laura Fraddosio Boccone1*, Laura Scrano1, Fausto Langerame2,
RISPOSTA ALL'ECCITAZIONE NON PERIODICA NEL DOMINIO DEL TEMPO
RISULTATI & DISCUSSIONE
Glycine Max Irradiato (UVB)
Le molecole.
Formule chimiche e composizione percentuale
PREZZI E CONCORRENZA NEGLI ANNI DI CRISI
1 Grandezze e unità 1.1 grandezza
Università degli Studi di Teramo – Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari ed Ambientali INDAGINE SULL’ACCETTABILITÀ DEL CONSUMATORE AD OTTENERE.
Laboratorio di Chimica Fisica 3 (3 CFU)
Daniele Naviglio1, Stefano Faralli2 Processo di estrazione innovativo
5 CAPITOLO La mole Indice 1 La mole: unità di quantità di sostanza
Relazione finale su [nome del progetto]
5 CAPITOLO La mole Indice 1 La mole: unità di quantità di sostanza
Università degli Studi di Napoli
Copertina 1.
F. Romano, M. Martino, G. Montani
Classificazione multivariata di scatole ippocampali
UTILIZZO DI SISTEMI MICELLARI PER IL RISANAMENTO DI ACQUE CONTAMINATE
Dissociazione ionica dell’acqua
Acidi e basi.
COX-2 E GADD45 MARCATORI BIOLOGICI DI DANNO DA UVB IN CELLULE DI CUTE
Piazzolla F., M.L. Amodio, G. Colelli
Laboratorio di Chimica dell’I.T.I.S. “L.Nobili” (RE)
La Statistica Istituto Comprensivo “ M. G. Cutuli”
Sportello telefonico di consulenza a favore degli studenti inattivi o fuori corso Dipartimento di Biologia.
titolazione acido debole vs base forte
I 7 strumenti della qualità
Caratterizzazione di un tessuto
I componenti della materia
Valitutti, Tifi, Gentile
Statistica Scienza che studia i fenomeni collettivi.
Prove di caratterizzazione dinamica
Tesi in Chimica Organica
Valitutti, Tifi, Gentile
APPROFONDIMENTI CON ESEMPI DI CAMPIONAMENTO E SUCCESSIVA RICOSTRUZIONE PER INTERPOLAZIONE LINEARE Nelle pagine che seguono sono riportati i risultati del.
Dalla Struttura degli atomi e delle molecole alla chimica della vita
Complessità strutturale delle molecole organiche
Tecniche di purificazione
Distribuzione per stato di occupazione
A cura di Cristiana ricci Ufficio formazione Cgil Genova
Corsi di Laurea in Biotecnologie
Complessità strutturale delle molecole organiche
La fotosintesi clorofilliana
L’Acqua Viglietto Lorenzo 2°A.
1.
Classi coinvolte : 3I, 4I LES
Sfide dall’economia circolare: l’idoneità di sedimenti portuali dragati e rimediati come substrato per l’agricoltura – Il porgetto LIFE HORTISED Giordani.
Diagrammi di fase (o di stato)
Acidi e basi.
RISULTATI INVALSI CLASSI II Scuola primaria ICS CURTI a.s. 2012/2013
GLI ACIDI E LE BASI Classe 4BS a.s. 2016/17.
Transcript della presentazione:

Introduzione Materiali e Metodi Risultati e Discussioni Bibliografia ANALISI GRAFICA DI SPETTRI DI ACIDI UMICI E FULVICI OTTENUTI MEDIANTE IONIZZAZIONE ELETTROSPRAY ACCOPPIATA ALLA SPETTROMETRIA DI MASSA CICLOTRONICA IN TRASFORMATA DI FOURIER Tummolo M.a, Lelario F.a, Scrano L.a, Senesi N.b, Bufo S.A.a a Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, Università degli Studi della Basilicata, Viale dell’Ateneo Lucano, 10 - 85100 Potenza b Dipartimento di Biologia e Chimica Agroforestale e Ambientale, Università degli Studi di Bari, Via Amendola 165/A, 70100 - Bari Introduzione Nonostante tecniche di indagine sempre più avanzate abbiano permesso di ottenere diverse informazioni sulle componenti della sostanza organica naturale (NOM), le attuali conoscenze sulla struttura chimica delle sostanze umiche sono ancora incomplete. La maggiore difficoltà incontrata nel definire la struttura chimica e la reattività di queste sostanze deriva dalla loro enorme eterogeneità chimica e variabilità di conformazione, insieme alla complessa varietà delle reazioni chimiche coinvolte nella loro sintesi e delle caratteristiche ambientali in cui si formano [1]. Negli ultimi anni, l’utilizzo della ionizzazione elettrospray (ESI), accoppiata ad un analizzatore di massa ad alta risoluzione a risonanza ciclotronica in trasformata di Fourier (FT-ICR), è risultato molto promettente nello studio delle sostanze umiche, in quanto la tecnica è in grado di fornire una visione d’insieme della composizione e dei dettagli in scala molecolare di miscele organiche complesse [2]. Tuttavia, gli spettri di massa FT-ICR della NOM risultano essere estremamente complicati, in quanto costituiti da un elevato numero di segnali, dove ogni segnale rappresenta un composto chimicamente distinto. Tale complessità ci pone di fronte ad un’interessante sfida nello studio degli spettri di massa al fine di una corretta interpretazione strutturale [3]. Metodi grafici bidimensionali, come quelli di Kendrick e di van Krevelen, sono stati applicati con successo all’interpretazione degli spettri di tali composti, permettendo di classificare i picchi in differenti serie omologhe sulla base dei range di massa [1]. Materiali e Metodi PREPARAZIONE DEL CAMPIONE Gli standard di acidi umici e fulvici (Suwannee River, Nordic Aquatic e Soil) sono stati ottenuti dall’International Humic Substances Society. Gli acidi umici (1 mg) sono stati disciolti in 1 mL di una soluzione metanolo e acqua distillata 75:25 (v/v), con l’aggiunta di una piccola quantità di idrossido di ammonio 30%. Gli acidi fulvici (1 mg) sono stati disciolti in 1 mL di una soluzione composta da acqua distillata, isopropanolo e idrossido di ammonio 65,4:32,7:1,9 (v/v/v) [4]. Gli spettri di massa sono stati acquisiti mediante ionizzazione elettrospray (ESI) in negativo utilizzando uno spettrometro di massa ad alta risoluzione in trasformata di Fourier (Thermo LTQ FT, 7 Tesla). Dopo esser stati disciolti nelle rispettive soluzioni, i campioni di acidi umici e fulvici sono stati direttamente iniettati nello spettrometro di massa a 3 μL·min-1. Per ogni standard sono state effettuate 20 scansioni, ognuna composta da 100 microscansioni; la risoluzione applicata è stata di 100000. DIAGRAMMI DI KENDRICK E VAN KREVELEN Per valutare le differenze tra campioni differenti, oltre allo spettro che mostra la diversa intensità del segnale, si utilizzano elaborazioni grafiche che riescono a mettere in risalto le peculiarità dei campioni esaminati, anche perché l’assegnazione univoca della composizione elementare basandosi solo sull’alta risoluzione e sull’accuratezza dello strumento non è possibile per tutti i valori di massa. Per valori di massa superiori a 400-500 è necessario validare in maniera differente i risultati. Risultati e Discussioni Nei diagrammi di van Krevelen, ottenuti dall’elaborazione degli spettri di massa, si nota la presenza di alcune molecole che si dispongono lungo linee rette; questa disposizione può essere indicativa di relazioni strutturali tra famiglie di composti, causate da reazioni che interessano perdite o guadagni di gruppi funzionali. A titolo di esempio, nelle Figure 1 e 2 si riportano i diagrammi di van Krevelen e Kendrick ottenuti dall’elaborazione dello spettro di massa del solo standard di acido fulvico Suwannee River. Le linee, che identificano le serie omologhe, posseggono pendenze ed intercette che possono essere dimostrate matematicamente. Nella Tabella 1 sono riassunte le pendenze e le intercette delle suddette rette. Le serie omologhe di composti disposte lungo le linee A, B, C e D in Figura 1 sono state selezionate e ulteriormente analizzate in modo indipendente mediante l’analisi del difetto di massa di Kendrick [1]. Questo diverso approccio adottato nello studio dei diagrammi di van Krevelen e Kendrick ci ha permesso di identificare delle zone di maggiore interesse, la cui interpretazione ha reso possibile un confronto tra gli standard studiati. Tra gli acidi fulvici si è riscontrata una maggiore presenza di serie omologhe nei due standard estratti da acqua (Suwannee River e Nordic Aquatic) rispetto all’unico estratto da suolo (Soil), non ancora riportato in letteratura. In particolare, nei diagrammi di van Krevelen del campione di acido fulvico estratto dal suolo (Soil) si riducono notevolmente i segnali attribuibili alle serie omologhe relative ai processi di metilazione/demetilazione, idrogenazione/deidrogenazione, idratazione/deidratazione ed ossidazione/riduzione, che risultano più abbondanti negli altri due campioni. Negli standard di acidi umici, le differenze riscontrate non sono così evidenti per tutte le serie omologhe individuate. Tabella 1. Caratteristiche delle linee delle stesse serie omologhe nel Diagramma di van Krevelen Reazioni chimiche Caratteristiche delle linee Metilazione/demetilazione (A) b = 2 Idrogenazione/deidrogenazione (B) linea verticale Idratazione/deidratazione (C) a = 2 Ossidazione/riduzione (D) a = 0; b = 2 a e b rappresentano rispettivamente la pendenza e l’intercetta di una linea dall’equazione H/C = - a(O/C) + b Figura 1. Diagramma di van Krevelen calcolato dallo spettro di massa dell’acido fulvico Suwannee River Figura 2. Analisi del difetto di massa di Kendrick delle serie omologhe identificate in Figura 1 nel campione di acido fulvico Suwannee River: a) linea A, b) linea B, c) linea C, d)linea D Kim S., Kramer R. W., Hatcher P. G. (2003); Analytical Chemistry, 75: 5336 Kujawinski E. B., Hatcher P. G., Freitas M. A. (2002); Analytical Chemistry, 74: 413 Koch B. P., Dittmar T. (2006); Rapid Communication in Mass Spectrometry 20: 926 Stenson A. C., Marshall A. G., Cooper W. T. (2003); Analytical Chemistry, 75: 1275 Bibliografia