comportamento alimentare

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comportamento alimentare Disturbi del comportamento alimentare

Una quota significativa del rischio di sviluppare Alla base dei disturbi del comportamento alimentare c’è: una predisposizione genetica fattori di rischio ambientali, sociali, psicologici Una quota significativa del rischio di sviluppare un disturbo alimentare è ereditaria I disturbi alimentari “ricorrono” nelle famiglie e la concordanza di malattia è più elevata nei gemelli monozigoti rispetto a quelli dizigoti

Fattori di rischio per i disturbi dell’alimentazione Fattori generali: sesso femminile adolescenza vivere in un Paese economicamente evoluto

disturbi alimentazione Fattori specifici individuali: contesto familiare disturbi alimentazione e/o psicologici alcolismo esperienze caratteristiche individuali problemi relazionali alte aspettative ansia e disturbi correlati abusi sessuali bassa autostima pressione sociale e dei media, diete sbagliate perfezionismo obesità

Anoressia nervosa (0.2 -0.8%) Spesso ai disturbi del comportamento alimentare si associa l’uso di droghe Anoressia nervosa (0.2 -0.8%) Rifiuto di mantenere il peso corporeo sopra il livello minimo di normalità per l’età e la statura Riguarda principalmente adolescenti e giovani adulti, per lo più di sesso femminile

anoressia La diagnosi di anoressia può essere fatta se sono presenti tutte e quattro le seguenti caratteristiche: amenorrea perdita di peso severa anoressia eccessiva influenza del peso e delle forme corporee sui livelli di autostima paura ossessiva di ingrassare

Cause: Alterazioni tiroidee o dei centri ipotalamici Biologiche: Modelli proposti dai mass-media; aspetto fisico come mezzo per l’affermazione sociale; senso di potenza Fattori socio-culturali: Cause psicologiche: Evento scatenante è un episodio emotivamente forte.

Il termine anoressia vuol dire mancanza di appetito, in realtà l’anoressico è molto attratto dal cibo La paura di ingrassare persiste anche quando il calo di peso ha raggiunto livelli pericolosi L’anoressico ha una visione distorta del proprio corpo L’anoressico non riconosce la gravità della propria condizione di sottopeso

Il paziente anoressico è fortemente determinato a perseguire la magrezza A tale scopo esercita un ferreo controllo sulla condotta alimentare Spesso, inoltre è iperattivo, e si sottopone a intensi programmi di attività fisica La magrezza è perseguita non tanto come indice di bellezza, quanto di autocontrollo, autonomia e indipendenza

Le conseguenze dell’anoressia sono e colpiscono tutto l’organismo estremamente gravi e colpiscono tutto l’organismo Alterazioni neuroendocrine: riduzione gonadotropine ipofisarie (LDH e FSH) assenza ovulazione, amenorrea riduzione estrogeni amenorrea, osteoporosi aumento cortisolo mobilitazione depositi adiposi riduzione ormoni tiroidei riduzione BMR alterazione termoregolazione riduzione temperatura corporea

problemi epatici e renali, Alterazioni metaboliche: esaurimento riserve lipidiche chetosi e chetonuria problemi epatici e renali, riduzione proteine plasmatiche, sintesi compromessa di molte proteine funzionali catabolismo proteico Alterazioni cutanee: pelle secca e squamosa capelli e unghie fragili

Problemi cardiovascolari: ipotensione Problemi cardiovascolari: bradicardia aritmie anemia diminuzione massa ventricolo sinistro Non tutti i problemi fisici legati all’anoressia scompaiono con il recupero di peso (un esempio è la densità ossea) La mortalità, dovuta a complicazioni legate al digiuno o per suicidio, è significativa: circa il 5% per decade di follow up

L’anoressia è una condizione grave, difficile e lenta a guarire I trattamenti, che richiedono l’intervento di un team di specialisti, sono finalizzati a: correggere l’irrazionale paura di guadagnare peso normalizzare il peso corporeo prevenire ricadute I pazienti sono riluttanti a guadagnare peso e quasi sempre non cooperano coi medici

Bulimia nervosa (1%) (fame da bue) Disturbo del comportamento alimentare riconosciuto all’inizio degli anni 80 Più diffuso dell’anoressia, ha conseguenze meno gravi e non c’è mortalità associata

Un individuo è bulimico se presenta tutte queste caratteristiche: abbuffate ricorrenti con perdita di controllo comportamenti compensatori per prevenire il guadagno di peso frequenza bisettimanale delle abbuffate per almeno tre mesi preoccupazione estrema per il peso e le forme corporee

Cause: Diminuita produzione di serotonina e noradrenalina Biologiche: Spesso storie di adolescenza sovrappeso ed esclusione dal gruppo dei pari Fattori socio-culturali: Cause psicologiche: Disagio ed incomunicabilità familiari. Il controllo sul cibo diventa il sostituto dell’incapacità di risolvere altri problemi

due facce della stessa medaglia Anoressia e bulimia: due facce della stessa medaglia Alla base di entrambi i disturbi c’è l’incapacità di gestire lo stimolo della fame Aspetti condivisi: Il cibo come pensiero ossessivo Buone conoscenze in campo nutrizionale Body checking continuo e perenne sensazione di essere grassi Assenza di compliance durante il trattamento

Aspetti diversi rispetto all’anoressia: I bulimici hanno un peso corporeo normale o un contenuto sovrappeso tengono nascosto il proprio disturbo perché se ne vergognano durante le crisi iperfagiche perdono completamente il controllo appaiono in buona salute e spesso non ci sono segni apparenti di malattia

Conseguenze della bulimia La perdita di liquidi ed elettroliti provoca: aritmie astenia e debolezza I frequenti episodi di vomito causano: erosione dello smalto dei denti tumefazione delle parotidi lesioni esofagee reflusso gastrico

Disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder, BED) Per il trattamento della bulimia esistono due approcci (successo nel 50% dei casi): trattamento psicologico (terapia cognitivo-comportamentale) uso di farmaci antidepressivi (Prozac) Disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder, BED) Questo disturbo, descritto per la prima volta nel 1992, viene spesso riscontrato in pazienti obesi che si sottopongono a diete per perdere peso

Caratterizzazione del BED Ricorrenti abbuffate, condotte in solitudine e in assenza di fame, con perdita di controllo Profondo senso di colpa e disgusto alla fine degli episodi di sovralimentazione Assenza di comportamenti compensatori Alla base del BED spesso c’è: scarsa autostima, senso di inadeguatezza, depressione, fluttuazioni ampie e frequenti del peso

Ortoressia (ossessione per la genuinità del cibo) L’attenzione è focalizzata, non sulla quantità, ma sulla qualità del cibo Atteggiamento fobico nei confronti del cibo, considerato sempre come potenzialmente pericoloso I soggetti ortoressici sono più preoccupati della purezza del cibo che della salute del corpo. Sono spesso a rischio di anoressia La cura non è semplice perché gli ortoressici non ammettono il loro problema

Caratterizzazione dell’ortoressia: bisogno di conoscere ogni componente del cibo convinzione che il cibo non è un piacere, ma serve alla salute difficoltà a rapportarsi con chi non condivide le stesse idee bisogno continuo di depurarsi necessità di programmare ogni pasto nei minimi dettagli senso di colpa se si trasgredisce

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