Laboratorio di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale alla promozione del Benessere nella Comunità ( secondo il Metodo ecologico-sociale di V. Hudolin) ALCOLOGIA GENERALE Lunedì 19 novembre venerdì 23 novembre 2012 Giuseppe Corlito Servitore-insegnante Club Alcologico Territoriale “Pace-Carrari” Grosseto Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Alcol etilico è contenuto in tutte le bevande alcoliche: due facce di una stessa medaglia Bevande alcoliche da molto tempo usate nella storia dell’uomo con finalità diverse in epoche diverse Alcol etilico sostanza psicoattiva più usata e che ha creato e continua a creare maggiori danni nel mondo L’alcol è associato a tradizioni, cultura, momenti di socializzazione, rituali, feste (anche se non in tutte le culture) Alcol etilico è una droga classificata tra le droghe pesanti dalla OMS (stesso gruppo di eroina e cocaina) L’alcol storicamente e nella attualità associato a vantaggi in salute Alcol etilico è una sostanza cancerogena di prima classe (IARC) Il mercato delle bevande alcoliche settore importante dell’economia Alcol etilico sostanza tossica coinvolto in 60-80 tipi di malattie, in particolare tumori Interessi economici, posti di lavoro Costi personali,famigliari e sociali diretti e indiretti altissimi La pubblicità come strumento per “informare”e indirizzare le scelte La pubblicità come strumento subdolo di manipolazione delle menti Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
L’alcol e’ una “droga”? E’ una delle sostanze definite “DROGHE” L’alcol puo’provocare: Astinenza Tolleranza Uno specifico legame personale E’ una delle sostanze definite “DROGHE” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Effetto cancerogeno dell’alcol WHO expert committee on problems related to alcohol consumption World Health Organization 2007 Effetto cancerogeno dell’alcol L’alcol è stato identificato dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come una sostanza cancerogena per l’uomo. Meccanismi: Formazione di acetaldeide Induzione del CYP2E1 (citocromo) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Sanitari per gli incidenti, le violenze e le malattie alcolcorrelate Problemi alcolcorrelati biologici Sanitari per gli incidenti, le violenze e le malattie alcolcorrelate (60-80 tipi di malattia) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
della vita comunitaria Problemi alcolcorrelati sociali Sul lavoro E in altri settori della vita comunitaria Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
le violenze su donne e minori, Problemi alcolcorrelati sociali Giudiziari per gli incidenti, le violenze su donne e minori, gli omicidi i suicidi (25%) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
In famiglia e con gli altri (difficile misurare queste sofferenze … Problemi alcolcorrelati psicologici Emozionali Relazionali Esistenziali Culturali In famiglia e con gli altri (difficile misurare queste sofferenze … …ma non impossibile!!!) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
PROBLEMI ALCOLCORRELATI ALCOL IN ITALIA: 25.000 – 40.000 decessi/anno (1000 decessi/anno per droghe illegali) 33% decessi per incidente stradale 25% dei divorzi e separazioni 50% violenze fisiche e psicologiche sui bambini 20.000.000 di giornate lavorative perse ALCOL Il 25% dei decessi registrati tra i maschi di età 15-29 sono legati all’alcol. 55000 giovani nella Reg. Eur. WHO sono morti nel 1999 per cause legate al consumo di alcol 2 milioni e mezzo decessi /anno nel mondo per alcol (OMS 2011) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
IL CONSUMO DI ALCOL IN TOSCANA E A GROSSETO Sistema PASSI (2007) Il 65,7% dei toscani tra 18 e 69 anni consuma bevande alcoliche (79.2% degli uomini e 52.2% delle donne) Il 4,5% circa della popolazione toscana può essere considerato un forte bevitore, il 8,4% beve fuori pasto e l’8,4% è un bevitore binge Complessivamente il 18% dei toscani ha un consumo ad alto rischio (o forte consumo, o fuori pasto o binge) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
I problemi alcolcorrelati non piovono dal cielo, ma nascono nella comunita’ per la cultura socio-sanitaria che accetta e sostiene il “bere”.
bere bevande alcoliche e’ sempre una scelta consapevole??? PERCHÉ SI BEVE ??? bere bevande alcoliche e’ sempre una scelta consapevole???
IO E L’ALCOL chi è il “bevitore moderato” ? ”io” chi è il “bevitore problematico ? ”(l’altro..) dove sta il confine ?(siccome tutti conosciamo il nostro limite nessuno lo supera…) come si passa il confine ? (consapevolmente… e deliberatamente) chi passa il confine ? (sempre l’altro..) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
IO E L’ALCOL Perché si passa il confine ? è un problema di quantità ? ( purtroppo sappiamo…) è un problema genetico ? ( chi nasce sfigato…, mai trovato il gene) è un problema di personalità ? (mai definita la personalità prealòcolica) è la reazione alle disgrazie della vita? tocca ferro…) è altro ancora (l’alcol che fa male è quello usato per pulire le finestre…l’alcol che fa male lo bevono gli altri …io bevo l’alcol che fa bene) Se in un alimento vi fosse la Quantità di acetaldeide derivante dall’alcol di un bicchiere di vino, immediatamente l’alimento verrebbe ritirato dal mercato Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
OMS Alcol Free Situations Persone che assumono farmaci; Donne in gravidanza e allattamento; Persone che assumono farmaci; Bambini e adolescenti sotto ai 18 anni; A digiuno o lontano dai pasti Persone che hanno o hanno avuto problemi dovuti al consumo di alcol Persone che hanno o hanno avuto problemi con altre droghe Persone con malattie acute e croniche Persone alla guida di veicoli Persone che svolgono lavori a rischio o che necessitano di particolare attenzione OMS
PROBLEMATICO MODERATO LEGGERO NESSUNO GRAVE TUTTI NELLA STESSA PIRAMIDE !!!! Problemi alcolcorrelati personali, famigliari, costi sociali diretti e indiretti e impatto ambientale Consumo di bevande alcoliche … MODERATO LEGGERO PROBLEMATICO NESSUNO GRAVE Il consumo di bevande alcoliche è uno stile di vita che si apprende e pertanto si può anche modificare
Famiglie, consumo di bevande alcoliche e problemi alcolcorrelati Non molte famiglie ognuna però con tanti problemi Meno problemi per la comunità 5-10% persone e famiglie con tanti problemi alcolcorrelati Maggior numero di problemi per la comunità Tante famiglie con basso rischio personale 65-80% consumatori “moderati” Famiglie che possono essere messe in condizioni di rischio da altri 15-25% astemi e astinenti Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Oggi l’OMS non parla più di: uso “normale” di alcol (il nostro!!!) “abuso di alcol” (degli altri!!) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
“non consumo” di bevande alcoliche L’O.M.S. da anni distingue solo il: “non consumo” di bevande alcoliche (astemi, astinenti) “consumo” di bevande alcoliche: “basso rischio”; “alto rischio” Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Il consumo di bevande alcoliche e’ uno dei comportamenti umani che può peggiorare la salute e la qualità di vita Cosi’ come l’alimentazione scorretta, il fumo di tabacco, l’uso di droghe illegali, la inattività fisica, le relazioni problematiche e gli altri stili di vita in altri ambiti (ambiente, consumo di energia,rifiuti ecc.) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
O. M. S. "Il consumo di bevande alcoliche provoca problemi di salute tra i più gravi al mondo, sia nei paesi inpoveriti che nei paesi più industrializzati. I danni da alcol riguardano una gran parte della popolazione e non solo la minoranza dei forti bevitori con PAC. Il numero dei problemi alcolcorrelati in una regione è direttamente proporzionale al consumo di alcol in quella regione (FORMULA DI LEDERMAN). Prevenire = ridurre i consumi (responsabilità individuale e collettiva) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
IL PROBLEMA DEI CONSUMI Formula di Lederman (1956, 1964) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012 23
UNA VERITÀ SCIENTIFICA “FORTE” E MISCONOSCIUTA La formula di Leaderman (1956, 1964) stabilisce un rapporto direttamente proporzionale tra il consumo medio di alcol di una certa comunità il numero di problemi alcolcorrelati attesi, cioè la loro prevalenza in quella comunità Tale correlazione è stata a lungo discussa, ma un’indagine transnazionale (l’Intersalt Study) è stata chiarificatrice: in 52 popolazioni di tutto il pianeta la correlazione tra livello medio di consumo e prevalenza di forti bevitori era statisticamente significativa (P>0.9). La stessa indagine suggeriva che un amento del consumo medio di soli 15 gr. di alcol (poco più di una unità standard) alla settimana sarebbe associato a un aumento del 10% della prevalenza dei forti bevitori G. Rose, S. Day, “The population mean predicts the number of deviant individuals”, British Medical Journal, n. 301, 1990, pp. 1031-1034
WHO REGIONAL OFFICE FOR EUROPE Già dal 1992 APPROCCIO BASATO SULL’INTERA POPOLAZIONE per ridurre i consumi APPROCCIO BASATO SULLE PERSONE E FAMIGLIE A PIÙ ALTO RISCHIO per ridurre il bere problematico e il bere in situazioni ad alto rischio Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Quali approcci per la comunità? Modelli basati sulla promozione di un bere moderato, adeguato, controllato senza rischi ? (sono i modelli dei produttori e distributori di bevande alcoliche, essi confermano modelli radicati di consumo senza offrire alternative. Non sono sostenuti da chiare evidenze tecnico-scientifiche, ma piuttosto da esigenze di mercato) NO Modelli proibizionistici finalizzati all’astensione e alla demonizzazione delle bevande alcoliche? (impossibili e anacronistici da realizzare, non hanno mai prodotto risultati di rilievo in quanto troppo lontani dalla cultura dominante) Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Framework Policy on Alcohol 2005-2010 Ai fini della prevenzione dei problemi alcolcorrelati a livello di popolazione si indicano come efficaci misure di regolamentazione quali: innalzamento età minima legale di accesso all'alcol; limitazione di orario e giorni di apertura degli esercizi che vendono alcolici; interventi su alcol e guida; controllo (limitazione) del numero degli esercizi che vendono alcolici; interventi sulla regolamentazione della pubblicità e sulle modalità di marketing; aumento del prezzo delle bevande alcoliche attraverso aumento della tassazione; interventi e campagne di educazione, informazione e sensibilizzazione , governativi, indipendenti, di lungo termine e combinati con strategie di continuità e coinvolgimento familiare e in contesti ambientali regolamentati. Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Diagnostica ecologico sociale (nella comunità) Basata sulla consapevolezza (occhi e cuore aperto) sulla responsabilità, sulla chiarezza e la semplicità Accessibile a tutti indipendentemente dal ruolo in comunità Costi minimi Buona affidabilità (se una moglie parla dei PAC del marito non serve la TAC al fegato) Sicuramente più precoce dei metodi tradizionali Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
AUTODIAGNOSTICA CAGE Positività: + 2 Cut down = pensare a ridurre Annoyed = infastidito dalle critiche Guilty = sentirsi in colpa Eyes opener = aver bisogno di bere al mattino Rischio Elevato Rischio Basso Adulto ³ 2 1 Giovane ³ 1 Corlito, Laboratorio, 19.11.2012 29
Gli approcci tradizionali morale (peccatore da redimere) psichiatrico – psicologico (in passato manincomio..) medico delle complicanze (ricoveri…flebo..) farmacologico specifico (pastiglie..) NON hanno dato RISULTATI SODDISFACENTI Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Approccio ecologico sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (Metodo Hudolin) I Il bere è un comportamento dell’individuo accettato e diffuso nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità Non c’è un bere buono e un bere cattivo, né uso e abuso Il consumo di alcolici e il bere problematico sono stili di vita e di relazione Il problema non riguarda il singolo, riguarda la famiglia riguarda la comunità L’approccio è familiare e sistemico La dove c’è il problema c’è anche la risorsa e il cambiamento è sempre possibile La risorsa è la persona, è la famiglia, è la comunità Le risorse sono tutte le collaborazioni sane che si attivano tra le reti formali e informali presenti nella comunità Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Approccio ecologico sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (Metodo Hudolin) II Il Club è lo strumento che facilita i percorsi di cambiamento Il Club è una comunità multifamiliare all’interno della comunità I membri del Club maturano una scelta di cambiamento di stile di vita, di sobrietà, di spiritualità antropologica nell’ottica dell’ecologia sociale Il Club è un nodo di una rete più ampia nella promozione e protezione della salute In Italia ci sono 2200 Club Alcologici Territoriali In Toscana sono 175 Club A Grosseto 18 Club IL CAMBIAMENTO E’ LA FILOSOFIA DEL SISTEMA Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
Il Club Alcologico Territoriale (Club Hudolin) è: Una comunità multifamiliare (max 10 famiglie) Alla decima famiglia il Club si moltiplica ogni famiglia, ogni persona è prima una risorsa 1 servitore-insegnate (facilita la comunicazione, membro di Club) Club aperto alla comunità È un nodo della rete di solidarietà attiva Corlito, Laboratorio, 19.11.2012
PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE SUI PROBLEMI ALCOLCORRELATI REALIZZATI A GROSSETO Club e A.C.A.T. ambulatorio alcologico Comunità (scuole alcologiche) Agenzie del territorio (Comuni, Società della Salute ASL...) Collaborazione con il volontariato e l’auto-aiuto (OASI onlus) Ospedale senza alcol ……. Insieme…. Corlito, Laboratorio, 19.11.2012