La situazione reale nel Mercato del Lavoro

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Lezione 10 Il mercato del lavoro
Advertisements

Lezione 7 IL MERCATO DEL LAVORO
Istituzioni di Economia
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Nel breve periodo i prezzi sono fissi…
Lezione 11 Il passaggio dal breve al medio periodo: il modello AD-AS
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Gli effetti di un aumento del prezzo del petrolio Il ciclo economico
Composizione grafica dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo Lezione n. 14 II SEMESTRE A.A
La domanda di lavoro dell’impresa concorrenziale Nelle lezioni precedenti abbiamo fornito un quadro di riferimento per l’analisi dei MERCATI DEI PRODOTTI.
Economia del lavoro Lezione 4 Domanda di lavoro ed equilibrio del mercato del lavoro.
Abbiamo visto che i salari reali sono determinati dai vantaggi assoluti (ovvero dalla produttività)…
Mercati finanziari e politica monetaria Modello IS-LM. Ipotesi : perfetta sostituibilità tra le attività finanziarie diverse dalla moneta (titoli di debito.
Capitolo 7 Il mercato del lavoro
Lezione 16 Concorrenza perfetta Nuovo libro 7.1.3; Vecchio libro
Classe 3 La Domanda di Lavoro Stefano Gagliarducci
La domanda di moneta I: definizione
Imposta sul reddito d’impresa
Capitolo 8 La curva di Phillips, il tasso naturale di disoccupazione e l’inflazione.
Capitolo 22 Il consumo e l’investimento
Lezione 6 Il sindacato Economia del lavoro
Teoria dell’incidenza
Teoria del consumo surplus
Capitolo 4 Domanda, offerta, equilibrio
1 1 Marketing Le strategie di prezzo J. Paul Peter
Temporanei o Permanenti?
Fluttuazioni economiche di breve periodo
Capitolo 7 Equilibrio nei mercati concorrenziali
La funzione di domanda di mercato delle biciclette è
Offerta in concorrenza perfetta: il lato dei costi
Lezione 5 Fluttuazioni economiche e teoria della Domanda e dell’Offerta Aggregata Il ciclo economico e le sue spiegazioni La domanda aggregata e le sue.
Economia & Finanza Pubblica
Scheda e curva di offerta
Le aspettative Economia & Finanza Pubblica
COMMERCIO INTERNAZIONALE E TECNOLOGIA: IL MODELLO RICARDIANO
Capitolo 8 La curva di Phillips.
L’inclinazione della PPF è data dal rapporto tra i prodotti marginali dei due beni. L’inclinazione è anche pari al costo opportunità del grano, cioè la.
Il pattern di commercio e i guadagni dallo scambio
Sebbene un Paese nel complesso stia meglio grazie al commercio internazionale, ciò non significa che ogni individuo stia meglio. Che effetti si producono.
Apertura dello scambio
I DAZI IN CONCORRENZA IMPERFETTA
Esercizi.
I fondamenti della concorrenza imperfetta
Nuove teorie del commercio internazionale
Lo Stato operatore economico e regolatore dell’economia
Modello con due paesi, N beni
La decisione di migrare
Esercitazione 6 Economia Politica - Terracina
Capitolo 8 La curva di Phillips, il tasso naturale di disoccupazione e l’inflazione.
1 1 Marketing Le strategie di prezzo J. Paul Peter
Macroeconomia PIL cenni.
Esercitazione 5 Economia Politica - Terracina
Esercitazione 5 Economia Politica - Terracina
FORME DI RICCHEZZA.
Esercitazione 6 Economia Politica - Terracina
Economia La deflazione
Il mercato del lavoro e le rigidità salariali
La curva di Phillips nel lungo periodo
Le aspettative Economia
La domanda di moneta I: definizione
La curva di Phillips % dW W dP P % U0 U PH U2 U1 Economia dP” P dP’ P
La concorrenza perfetta
1.2 Il funzionamento del mercato del lavoro
Economia politica Lezione 17
Capitolo 11 La concorrenza perfetta
La domanda di moneta I: definizione
Capitolo 15 L’equilibrio generale e l’efficienza dei mercati
Capitolo 12 Il monopolio.
Capitolo 5 La teoria della scelta del consumatore e della domanda
Prof. Stefano Consiglio
Transcript della presentazione:

La situazione reale nel Mercato del Lavoro I modelli con forme di mercato non concorrenziali, informazione imperfetta e presenza di istituzioni

I caratteri strutturali del mercato e la disoccupazione Offerta di lavoro Domanda di lavoro Eterogeneità del lavoro, cause Breve e lungo periodo Capitale umano e sociale Discriminazione Immigrazione Regole contrattuali autoselezione Eterogeneità dei posti di lavoro Breve e lungo periodo Costi di aggiustamento Forme di mercato Tecnologie di produzione Ricerca e sviluppo Il salario non è determinato dal MERCATO

La fluttuazione della disoccupazione e la scarsa capacità esplicativa del modello di concorrenza perfetta Le imprese riducono l’organico in risposta ad una diminuzione della domanda dei beni o servizi attraverso: Riduzione o blocco del numero di assunzioni: In questo caso diminuisce la probabilità per i disoccupati di trovare un impiego. Riduzione/blocco del numero di assunzioni associata ad un aumento dei licenziamenti: aumento della disoccupazione associata alla diminuita probabilità di occupazione Disoccupazione involontaria determinata dal ciclo economico

Il mercato del lavoro in un contesto non concorrenziale Il persistere della disoccupazione, quando a problemi di ciclo si aggiungono problemi strutturali ha generato critiche nei confronti del modello neoclassico Sono nate numerose ipotesi alternative per spiegare l’esistenza di disoccupazione involontaria come fenomeno di equilibrio, anziché come situazione transitoria Il problema centrale è trovare le motivazioni per cui, in presenza di disoccupazione elevata, il salario non si riduca Ciò implica trovare un’interpretazione che spieghi la determinazione dei salari e una motivazione della loro rigidità verso il basso

Elementi generali della determinazione dei salari La determinazione dei salari dipende in modo rilevante da elementi istituzionali (diversi fra i diversi Paesi) I salari dipendono dalle condizioni prevalenti sul mercato del lavoro Quanto più è basso il tasso di disoccupazione, tanto maggiori sono i salari, poiché in presenza di bassa disoccupazione le imprese entrano in concorrenza per accaparrarsi i lavoratori disponibili Generalmente, i lavoratori ricevono un salario superiore al proprio salario di riserva (abbiamo detto che il salario di riserva è il salario che rende i lavoratori indifferenti tra lavorare e non lavorare) per tener conto di caratteristiche individuali (capitale umano, discriminazione) o dei posti di lavoro (amenities) Anche in presenza di disoccupazione il salario risulta più elevato rispetto al salario di riserva (convenienza da parte delle imprese per assicurarsi lavoratori più efficienti)

I contratti Infine, il salario non varia istantaneamente ma viene stabilito dagli esiti della contrattazione tra le parti I contratti che nascono dall’esigenza dei lavoratori e delle imprese di stabilire delle relazioni di (medio) lungo periodo per tener conto dell’esistenza di incertezza sul futuro dell’economia (es. contratti impliciti), oppure della non omogeneità dei posti di lavoro (imprese in settori diversi, dimensione diversa, con diversa sicurezza del posto di lavoro - job amenities) della non omogeneità tra lavoratori (es. differenziali salariali compensativi, capitale umano, immigrati, discriminazione)

Il livello di potere nella contrattazione La determinazione dei salari in un mercato non concorrenziale avviene con Contratti collettivi: i salari vengono contrattati tra i sindacati e le imprese La contrattazione collettiva avviene a più livelli aziendale Industriale/territoriale nazionale Salari fissati dai datori di lavoro Contrattazioni bilaterali tra datore di lavoro e lavoratori Determinante per la fissazione del salario non è quindi la perfetta concorrenza tra le parti, ma Il livello di potere nella contrattazione

Potere di mercato e concorrenza imperfetta: la disoccupazione di equilibrio Quando c’è potere di mercato (situazioni di monopolio o di concorrenza imperfetta), i lavoratori potranno influire sul salario (potere contrattuale: γ) e le imprese potranno influire sui prezzi ai quali vendono i beni che producono Le imprese decidono il prezzo dei loro beni (potere di mercato) fissando un mark up (ricarico) sul salario reale: la curva di domanda di lavoro si trasforma in curva di prezzo I lavoratori, interessati al salario reale (potere di acquisto), cercheranno di fissare il salario sulla base dei prezzi che ci si aspetta saranno fissati dalle imprese (Pe): essi cercheranno di far salire il salario per mantenere il potere di acquisto (curva di salario e prezzo – vedi Pepi De Caleo cap 6) Il risultato della contrattazione che fissa il salario (e il livello di occupazione) dipenderà dal potere di mercato di imprese e dal potere contrattuale dei lavoratori (sindacato)

Ricordiamo che la domanda di lavoro in mercati non concorrenziali deriva da… L’impresa monopolista o oligopolista può influenzare i prezzi dei suoi prodotti e sceglierà il livello di produzione (e quindi il livello di occupazione) che garantisce l’uguaglianza tra ricavo marginale e costo marginale, ma in questo caso il ricavo marginale non è più uguale a quello visto in concorrenza perfetta: P * ƒL, ma al ricavo marginale che tiene conto del margine sul prezzo: RMg = P*ƒL (1-1/|ηYP|) e quindi in equilibrio il costo marginale (=W, salario) sarà pari al RMg: W = P *ƒL (1-1 /|ηYP|) Il monopolista/oligopolista domanda meno lavoro di un’impresa concorrenziale perché |ηYP|>1 La funzione di domanda NC di lavoro di breve periodo è: LNC= (LNC (W/P,K*, ηYP ) Implicazioni: le condizioni del mercato dei prodotti influenzano la domanda di lavoro Nell’ipotesi base era Y o Q

Fissazione dei prezzi e salario reale in concorrenza imperfetta Max profitto: RMg = CMg, perciò Dunque la condizione di massimo profitto RMg = CMg implica : Nota che il prezzo è maggiore del costo marginale: Dunque in concorrenza imperfetta il salario reale che deriva dalla fissazione dei prezzi sarà inferiore al prodotto marginale del lavoro 10

La curva di prezzo e di salario: l’equilibrio nel mercato del lavoro non concorrenziale: il modello WS-PS Se il prezzo e il salario non vengono determinati dal mercato, ma dalle parti, allora le imprese fissano i prezzi dei beni prodotti I lavoratori fanno valere le proprie diversità e diritti I lavoratori e imprese contrattano i salari Il tema importante di analisi non è quindi più l’equilibro, ma il disequilibrio, vale a dire quanto conti la disoccupazione Vediamo quindi come avviene la determinazione dei salari la determinazione dei prezzi

Costruzione del modello WS-PS: La determinazione dei salari La determinazione dei salari è spiegata da teorie diverse: es. teoria del potere contrattuale (capitale umano, sindacati, ecc) e teoria dei salari di efficienza (interesse delle imprese alla maggiore produttività) Entrambe le teorie portano alla seguente equazione di determinazione dei salari  Equazione “wage setting” (WS) W = PE F(u,z) - + dove W=salario, PE= prezzi attesi, u = disoccupazione, z = variabili istituzionali, potere contrattuale, tecnologie… Implicazioni: una disoccupazione elevata presente nel mercato del lavoro deprime i salari

La determinazione dei salari (WS) Esaminiamo gli elementi dell’ equazione W = PE F(u,z) a) W dipende da PE Ai lavoratori non interessa quanto denaro ricevono ma quanti beni possono acquistare con il loro salario  Ai lavoratori interessa il salario “in proporzione” al livello dei prezzi, cioè il salario reale. b) Nell’equazione abbiamo PE anziché P I salari sono fissati anticipatamente per un certo tempo per cui i prezzi non sono noti con certezza ai lavoratori  I salari dipendono dal livello “atteso” dei prezzi PE (NB: Rilevante per distinguere breve e medio periodo)

La determinazione dei salari (WS) c) F(u,z)  W dipende negativamente dalla disoccupazione (u) u Maggiore concorrenza fra i lavoratori  potere contrattuale dei lavoratori ()W d) F(u,z)  W dipende dalle variabili istituzionali z (per convenzione positivamente), perché z contiene anche :  (forza sindacale=istituzione), se aumenta il potere contrattuale, aumenta W Livello dei sussidi di disoccupazione  Sussidi   Compenso richiesto per lavorare Livello del salario minimo  W minimo  Richieste salariali di tutti i lavoratori Costo del licenziamento:  Costo licenziamento Richieste salariali di tutti i lavoratori

Costruzione del modello WS-PS Riprendiamo l’equazione WS  W = PE F(u,z) Assumiamo per il momento che le “aspettative” sui prezzi siano corrette  PE = P In questo caso: WS  W = P F(u,z), da cui La grandezza W/P rappresenta il salario rispetto al livello dei prezzi cioè il “salario reale” 𝐖 𝐏 =𝐅(𝐮,𝐳)

Costruzione del modello WS-PS Disegniamo l’equazione in un diagramma cartesiano (W/P, u), mentre il livello di 𝑧 è dato F è decrescente in u la curva WS è decrescente 𝐖 𝐏 =𝐅(𝐮, 𝒛 ) W/P WS u

Costruzione del modello WS-PS La curva WS mostra i salari reali che i lavoratori cercano di ottenere in funzione del tasso di disoccupazione (u) e date le variabili istituzionali ( 𝑧 ) Un miglioramento (dal punto di vista dei lavoratori) delle variabili istituzionali fa slittare verso l’alto la curva WS: i lavoratori perseguono un salario reale più alto a parità di tasso di disoccupazione Il ruolo delle istituzioni è quello di riflettere l’insieme delle istituzioni che regolano in un determinato periodo il mercato del lavoro

Costruzione del modello WS-PS Effetto di un cambiamento di 𝑧 : aumento sussidi Suggerimento di politica del lavoro: Tutti i miglioramenti istituzionali a Favore dei lavoratori fanno aumentare i Salari a parità di livello di disoccupazione W/P W/P’ WS ( 𝑧 ’) W/P WS ( 𝑧 ) u u

Costruzione del modello WS-PS: curva dei prezzi Anche le imprese perseguono un obiettivo in termini di salario reale (profitto reale) Perseguono questo obiettivo attraverso la fissazione dei prezzi Le imprese hanno potere di mercato (non siamo in concorrenza perfetta)

Costruzione del modello WS-PS: La determinazione dei prezzi Come fissano i prezzi le imprese? Due semplificazioni principali: Un solo input  lavoro (N) Il prodotto marginale del lavoro è costante e pari a 1, da cui la funzione di produzione è Y=N Ciò implica che il costo di produrre una unità in più di Y è uguale al costo di impiegare un lavoratore in più, che a sua volta è pari al salario W

La determinazione dei prezzi Assumiamo che le imprese fissino il prezzo di vendita sulla base del costo unitario seguendo la regola: Prezzo = Costo unitario (1+m) dove 0<m<1 dove m è il mark up (grado di monopolio), la % di ricarico sui costi vista all’inizio della lezione Ad esempio se m =10% il prezzo è pari al costo aumentato del 10%

La determinazione dei prezzi Nel nostro caso il costo unitario è W per cui: P = W(1+m) P = W(1+m) Equazione di determinazione dei prezzi  Equazione “price setting” (PS) NB: La dimensione del mark up dipende dal grado di concorrenza fra le imprese. In particolare:  concorrenza fra le imprese   m Al limite in concorrenza perfetta avremmo m = 0 e P = W (prezzo = costo marginale)

La determinazione dei prezzi Riprendiamo l’equazione PS  P = W(1+m) Operando algebricamente otteniamo  𝑃 𝑊 =1+𝜇 𝑊 𝑃 = 1 1+𝜇 Il salario reale è una funzione inversa del mark up: tanto più elevato è il potere di mercato delle imprese, tanto minore sarà il salario reale

Costruzione del modello WS-PS Disegniamo l’equazione PS in un diagramma cartesiano (W/P, u) Nella PS il salario reale W/P non dipende da u  la curva PS è una retta orizzontale Se diminuisce il potere di mercato, diminuisce µ e aumenta il salario reale W/P 1 1+𝜇′ PS’ 1 1+𝜇 PS u Il valore di μ può cambiare sia per la variazione del potere di mercato delle imprese che per la variazione del prezzo di altri input della produzione (materie prime, capitale…)

L’equilibrio del mercato del lavoro Abbiamo esaminato le due curve che descrivono determinazione di salari (WS) e prezzi (PS) I lavoratori perseguono il loro obiettivo di salario reale attraverso la contrattazione. Le imprese perseguono il loro obiettivo di salario reale attraverso la fissazione dei prezzi L’equilibrio si realizza quando i due obiettivi di lavoratori e di imprese diventano compatibili Per vederlo consideriamo ora le due curve contemporaneamente disegnandole nello stesso grafico

In E siamo sia sulla WS che sulla PS  E è l’equilibrio In E c’è disoccupazione  u = un un  tasso “naturale” di disoccupazione W/P E 1 1+𝜇 PS WS un u

L’equilibrio del mercato del lavoro Il tasso di disoccupazione naturale è quel tasso di disoccupazione che rende compatibile il salario reale perseguito dai lavoratori nella contrattazione salariale ed il salario reale perseguito dalle imprese attraverso la fissazione dei prezzi.

Le determinanti della disoccupazione Il livello di disoccupazione un è influenzato: dal grado di concorrenza fra le imprese dalle caratteristiche istituzionali del mercato del lavoro Per comprendere queste relazioni vediamo gli effetti su un di: concorrenza modifiche della legislazione sul lavoro ( sussidi di disoccupazione)

Partiamo dall’equilibrio E e concorrenza concorrenza mark up m   nella PS  PS verso il basso Effetti: EE’ e un e W/P  1 1+𝜇 W/P Es. m=0.20.4 E PS 1 1+𝜇 0.83 E’ PS’ 1 1+𝜇′ 0.71 WS un un’ u

Partiamo dall’equilibrio E e  sussidi  sussidi   z   F(u,z) nella WS  WS verso l’alto Effetti: EE’ e un W/P E E’ PS 1 1+𝜇 WS’ WS un un’ u

Le determinanti della disoccupazione I risultati ottenuti evidenziano che: concorrenza fra le imprese  un modifiche alla legislazione sul lavoro influenzano un (ad es. sussidi di disoccupazione  un) La disoccupazione un dipende dai fattori strutturali dell’economia (come funzionano i mercati)  per questo motivo è chiamata “disoccupazione naturale”

IL LIVELLO DI OCCUPAZIONE NATURALE Dal tasso di disoccupazione naturale (un) al livello di occupazione naturale (Nn) con L pari alla forza lavoro totale u = U/L = (L-N)/L= 1 - N/L da cui N = L (1-u) Quando u=un allora N = Nn Nn = L (1-un) Nn è il livello di occupazione naturale associato al tasso di disoccupazione naturale

IL LIVELLO NATURALE DI PRODUZIONE Il livello naturale di produzione è quel livello di produzione che si ha in corrispondenza del livello naturale di occupazione. Data la funzione di produzione adottata Y=N avremo Yn = Nn Oppure data la definizione di occupazione Yn = L (1-un)

Mercato del lavoro e produzione La condizione di equilibrio nel mercato del lavoro può essere espressa in termini di livello naturale di produzione dato che u = 1-N/L = 1-Y/L WS PS F(1- Yn/L, z) = 1/(1+ m ) Il livello naturale di produzione è quel livello di produzione che rende compatibile il salario reale perseguito dai lavoratori nella contrattazione con il salario reale perseguito dalle imprese attraverso la fissazione dei prezzi

Il raccordo con l’equilibrio macroeconomico: cambiamento strutturale Qui continuiamo ad usare il concetto di Offerta Aggregata (AS), ma occorrerebbe considerare la Variazione del livello dei prezzi che determina Il tasso di disoccupazione naturale: è quel tasso per cui l’inflazione effettiva è uguale a quella attesa. In questo caso la AS diventa PC (Phillips Curve) AS AD P Y A YA Yn PE Breve Periodo Medio Periodo u W/P PS’ un WS u'n 1 1+𝜇 1 1+𝜇′ PS Effetto di una riduzione della conorrenza o di un aumento del prezzo di un fattore della produzione (es. petrolio): P 

Aumento del prezzo del petrolio Spiegazione: Lavoro unico input della produzione Regola di determinazione dei prezzi  P = Costo unitario di produzione  (1+m) Se esistono diversi input (ad es. lavoro e petrolio) il costo unitario di produzione dipende dal costo di tutti gli input  prezzo del petrolio a parità di W   costi di produzione a parità di W P

Aumento del prezzo del petrolio In presenza del solo input lavoro abbiamo P=W(1+m) In questo contesto P a parità di W viene ottenuto m  m genera effetti analoghi a prezzo del petrolio Per questa ragione studiamo  prezzo del petrolio come m

Aumento del prezzo del petrolio m  Due conseguenze immediate a)  m  Curva PS verso il basso  m un Yn W/P E PS E’ PS’ WS un un’ u

Assumiamo di essere in equilibrio in cui Y=Yn  m  Yn Yn  YnYn’ P AS A PA AD Y Yn’ YA=Yn

P AS’ AS A’ PA’ A PA AD Y Yn’ YA’ YA=Yn b) m Curva AS  P= PE (1+ m) F(1− 𝑌 𝐿 , z )  m AS verso l’alto Equilibrio di breve periodo AA’ Y e P P AS’ AS A’ PA’ A PA AD Y Yn’ YA’ YA=Yn

Aumento del prezzo del petrolio Gli effetti di breve periodo dell’aumento del prezzo del petrolio sono dunque: produzione prezzi  µ  W/P

Aumento del prezzo del petrolio Analizziamo ora la transizione e l’equilibrio di medio periodo, vale a dire quando le aspettative sui prezzi e salari si realizzano Nel nuovo equilibrio A’ abbiamo Y >Yn’ la produzione è maggiore rispetto al nuovo livello naturale  le aspettative sui prezzi sono errate  P>PE P>PE  aggiustamento delle aspettative  PEAS verso l’alto Lo spostamento verso l’alto prosegue fino a che Y raggiunge Yn (e PE raggiunge P)

Partiamo dall’equilibrio A’ PE  La curva AS si sposta gradualmente verso l’alto L’aggiustamento prosegue finché Y >Yn’ e P>PE AS’ A’’ P AS A’ PA’ A PA AD Y Yn’ YA’ YA=Yn

In A’’  Y=Yn’ e P=PE l’aggiustamento termina Punto A’’ Equilibrio di medio periodo In A’’ YA’’<YA e PA’’ >PA AS’ A’’ P AS PA’’=PE A’ PA’ A PA AD Y YA’’= Yn’ YA’ YA=Yn

Prime indicazioni di politica del lavoro La considerazione che il mercato del lavoro sia un mercato nel quale i contratti hanno una durata prolungata comporta effetti quantificabili solo nel medio periodo, in termini di: Variazioni derivanti dal contesto economico (ciclo economico, es. prezzi di altri fattori) Variazioni delle istituzioni che governano il mercato del lavoro: sussidi, regole contrattuali, relazioni industriali, tecnologie di produzione, norme su lavoro e pensioni, ecc. (RIFORME STRUTTURALI) Variazione grado di concorrenza di mercato (RIFORME STRUTTURALI) * In blu le riforme maggiormente adottate nel nostro paese

Mercato del lavoro e sistema economico L’interdipendenza tra mercato del lavoro e sistema economico viene descritta dalla curva AS (ora meglio dalla Curva di Phillips) Difficilmente la previsione sul livello dei prezzi sarà sempre errata, per cui dovremmo riprendere la relazione della curva di Phillips, che lega la variazione del livello dei prezzi alla disoccupazione. Vale a dire che ad ogni livello di produzione naturale è associato un livello di disoccupazione naturale. Solo riforme strutturali sono quindi in grado di ridurre il tasso di disoccupazione naturale, mentre occorrono misure di attivazione, formazione continua e sostegno al reddito per superare periodi di crisi associati a disoccupazione involontaria ciclica.