ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

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Transcript della presentazione:

ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI - Prof. Sara Tonolo - Trieste 30 ottobre 2017-

IL SISTEMA DELLE NAZIONI UNITE – CARTA DI S. FRANCISCO 26.6.1945 APPARTENENZA AMMISSIONE PARTECIPAZIONE ORGANI Consiglio di Sicurezza Assemblea generale Segretariato Consiglio economico e sociale e Consiglio di amministrazione fiduciaria Corte internazionale di giustizia FUNZIONI ATTI

ORGANI O.N.U. ART. 7 della CARTA prevede come organi principali: ASSEMBLEA GENERALE CONSIGLIO DI SICUREZZA SEGRETARIATO CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA

ASSEMBLEA GENERALE L’Assemblea generale (AG) è l’organo a composizione plenaria dell’ONU: vi sono rappresentati tutti gli Stati membri. E’ un organo politico. Ogni membro ha diritto ad avere 5 rappresentanti (art. 9 par. 1) , ma dispone di un solo voto (art. 18, par. 1).

COMPOSIZIONE DELL’ ASSEMBLEA GENERALE Discordanza numero rappresentanti/numero voti (già prevista nel patto della Società delle Nazioni per l’Assemblea della Società) ???? MOTIVI: IDEALI PRATICI

MOTIVI IDEALI DELLA COMPOSIZIONE DELL’ ASSEMBLEA GENERALE Consentire la partecipazione di più rappresentanti dello stesso Stato per manifestare opinioni diverse e interessi diversi anche contrastanti (opposizione al governo, rappresentante sindacale). Corrispondenza ideale ai punti di Wilson: AG non è parlamento mondiale ma un insieme di delegati statali: renderli più rappresentativi.

MOTIVI IDEALI DELLA COMPOSIZIONE DELL’ ASSEMBLEA GENERALE …in realtà tale pluralismo di voci e interessi statali non è mai stato rappresentato nella prassi della AG: non si rinvengono posizioni diverse da quelle dei governi invianti nei lavori di AG.

MOTIVI PRATICI DELLA COMPOSIZIONE DELL’ ASSEMBLEA GENERALE La pluralità dei delegati appare funzionale allo svolgimento dei lavori della AG, che come quelli di ogni altro organo collegiale con competenza e composizione vasta si svolgono in seduta plenaria e in commissioni e sottocommissioni; Art. 9, par. 2 della Carta è stato integrato da artt. 25, 26, 100 e 101 del regolamento interno: si prevedono anche 5 supplenti e altri consiglieri ed esperti per far parte delle varie commissioni.

SVOLGIMENTO DELLE SESSIONI DELL’ ASSEMBLEA GENERALE La delegazione viene accreditata (dal Capo dello Stato, dal Capo del Governo o dal Ministro degli esteri ex art. 27 reg. interno) all’inizio di ogni sessione dell’AG. Le SESSIONI ex art. 20 della Carta sono ORDINARIE e STRAORDINARIE.

SESSIONI DELL’ ASSEMBLEA GENERALE Le sessioni ORDINARIE dell’AG hanno inizio ogni anno – il terzo martedì del mese di settembre (art. 1 reg. interno). Le sessioni STRAORDINARIE sono convocate dal Segretario generale su richiesta del CdS o della maggioranza dei membri dell’ONU.

SESSIONI DELL’ ASSEMBLEA GENERALE Nell’ambito di ogni sessione vengono eletti un Presidente e vari Vice – Presidenti. I lavori si svolgono nelle Commissioni che preparano i documenti da sottoporre all’AG (es. Commissione I – disarmo e sicurezza internazionale; Commissione II – questioni economiche e finanziarie; Commissione III – questioni sociali, umanitarie e culturali; Commissione IV – decolonizzazione; Commissione V – questioni amministrative e di bilancio; Commissione VI – questioni giuridiche.

SESSIONI DELL’ ASSEMBLEA GENERALE Comitato generale (presidente, vice – presidenti, presidenti delle commissioni principali) prepara l’ordine del giorno da sottoporre all’AG; Commissione di verifica dei poteri (9 membri) esamina le credenziali dei delegati e presenta le sue osservazioni all’AG.

ORGANI SUSSIDIARI Sono stati istituiti nel corso degli anni dall’AG in base ai poteri conferiti dall’art. 22 della Carta ONU; Organi sussidiari hanno carattere permanente e perseguono fini speciali: studio di questioni giuridiche (UNCTAD, Commissione di diritto internazionale), cooperazione internazionale per l’adozione di accordi (UNDP), funzioni operative (es. gestione di fondi alimentati dai contributi degli Stati membri - UNICEF).

PROCEDURE DI VOTO- PROCEDURA PER CONSENSUS Procedura per consensus: delibera in cui si riflette l’accordo di tutti i membri dell’organo, adottata senza una votazione formale, con una dichiarazione (non contestata) del presidente dell’organo. Tramite questa procedura le risoluzioni assumono contenuti vaghi e di compromesso…poi respinte concretamente tramite dichiarazioni e riserve dei singoli Stati.

PROCEDURE DI VOTO Art. 18 della Carta ONU prevede che le delibere dell’AG siano adottate a maggioranza (semplice o qualificata) dei presenti e votanti. Le astensioni contano?

PROCEDURE DI VOTO Secondo quanto prevede l’art. 86 del regolamento interno dell’AG: “la frase membri presenti e votanti significa membri che votano a favore o contro…” quindi le astensioni non dovrebbero essere calcolate (nel senso che se invece valessero come voto negativo occorrerebbero più voti per raggiungere la maggioranza positiva dei voti).

PROCEDURE DI VOTO Prassi conferma tale orientamento e consente si adottino delibere di AG; es. richiesta parere CIG in caso Kosovo 77 voti favorevoli 6 contrari e 74 astensioni , presenti e votanti 83 quindi maggioranza 42 se fossero stati 157 la maggioranza sarebbe stata 79.

PROCEDURE DI VOTO A conferma di tale interpretazione dell’art. 18 della Carta il fatto che altrimenti non si distinguerebbe l’astensione dal voto negativo. Inoltre così facendo si realizza l’obiettivo di raggiungere più facilmente la delibera assembleare.

DELIBERA A MAGGIORANZA –QUALIFICATA Art. 18 par. 2 Carta prevede che le “decisioni su questioni importanti vanno prese a maggioranza di due terzi”, elencando una serie di questioni: Raccomandazioni in tema di mantenimento di pace e sicurezza internazionale; Elezione dei membri non permanenti del CdS; Elezione dei membri del consiglio economico e sociale; Elezione dei membri del Consiglio di Amm. Fiduciaria; Ammissione di nuovi membri all’ONU; Sospensione dei diritti e dei privilegi di membro; Espulsione di membri; Questioni relative al funzionamento del regime di amminsitrazione fiduciaria e le questioni di bilancio

DELIBERA A MAGGIORANZA –SEMPLICE Art. 18 par. 3 Carta prevede che l’Assemblea generale (AG) decide a maggioranza sulle “altre questioni” e che a maggioranza semplice possa indicare altre “…categorie di questioni da decidersi a maggioranza di due terzi”, aggiungendole a quelle testualmente previste dal par. 2 dell’art. 18:

DELIBERA A MAGGIORANZA –SEMPLICE …così è accaduto ad es. per la proposta di iscrizione di una questione all’ordine del giorno (OdG) di una sessione straordinaria dell’AG – accolta solo a maggioranza di 2/3 se è presentata oltre un certo termine (art. 19 reg. interno AG); Per il riesame di una proposta di risoluzione già adottata o respinta dalla AG (art. 81 reg. interno);

PASSAGGIO DI DELIBERA A MAGGIORANZA SEMPLICE a DELIBERA A MAGGIORANZA QUALIFICATA?

SOLUZIONE: POTERI DI AG Per stabilire se il passaggio di una delibera da adottare in base a maggioranza semplice a delibera da adottare a maggioranza qualificata, occorre risolvere una questione. l’elenco dell’art. 18 par. 2 della CARTA è TASSATIVO o ESEMPLIFICATIVO?

ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? Argomento dibattuto con varie argomentazioni che si richiamano ai principi generali di interpretazione dei trattati internazionali e ai principi generali di teoria interpretativa delle norme….

ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? Ad es. ARGOMENTO LETTERALE: Si cita il testo inglese della Carta per dire che art. 18 par. 2 ha carattere esemplificativo: “These questions shall include…”; Il testo francese vale però per contrastare questa soluzione: “Sont considérées comme questions importantes…” Argomento letterale non è di per sé attendibile… NON è dunque argomento risolutivo.

ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? ARGOMENTO LETTERALE: Par. 2 di art. 18 non contiene solo un elenco di esempi ma li qualifica come materie IMPORTANTI- dunque sembra sempre possibile sostenere il carattere esemplificativo sulla base di questa duplice connotazione come materia importante; Argomento non convincente in quanto fondato su un singolo termine svincolato dal contesto

ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? ESAME DELLA PRASSI:AG tende a considerare l’art. 18 par. 2 contenente un elenco di carattere esemplificativo: in alcuni casi ha deliberato a maggioranza semplice altre volte a 2/3 nello stesso caso ad es. la richiesta di parere alla CIG; Casi non indicativi di una norma consuetudinaria derogatoria perché non troppo estesi.

ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? INTERPRETAZIONE POSSIBILE (?): CARATTERE TASSATIVO PER INTERPRETAZIONE SISTEMATICA: Vi è un nesso tra le norme della Carta e in particolare tra Art. 18 par. 2 e Art. 18 par. 3…dunque…

SOLUZIONE: POTERI DI AG ….poiché l’AG può creare una categoria di delibere per le quali occorre la maggioranza qualificata ex art. 18 par. 3, è evidente che al di fuori di questo caso l’AG non può decidere che una questione è importante e che quindi occorre la maggioranza più grave e che si deve votare a maggioranza di 2/3 – perché altrimenti non avrebbe senso la definizione di una categoria di delibere più importanti.

SOLUZIONE: POTERI DI AG Confema: lavori preparatori-nella Conferenza di S. Francisco si prevede che la procedura del par. 3 dell’art. 18 deve considerarsi l’unica per estendere la maggioranza di 2/3 a questioni non ricomprese nella lista del par. 2 dell’art. 18.

REVOCA DELIBERA MAGGIORANZA QUALIFICATA AG ha dunque il potere di deliberare che una questione vada approvata a maggioranza qualificata di 2/3 nei casi del par. 3 dell’art. 18 della Carta. Può revocare tale deliberazione, ripristinando la maggioranza semplice?

REVOCA DIPENDE DA RISPOSTA A DOMANDA: ELENCO DI ART. 18 par REVOCA DIPENDE DA RISPOSTA A DOMANDA: ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? La revocabilità della decisione della AG su decisione dipende dalla soluzione accolta in tema di tassatività dell’elenco di cui all’art. 18 par. 2…

REVOCA DIPENDE DA RISPOSTA A DOMANDA: ELENCO DI ART. 18 par REVOCA DIPENDE DA RISPOSTA A DOMANDA: ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? ELENCO DI ART. 18 PAR. 2 CARTA TASSATIVO DEFINIZIONE DI CATEGORIE DI ART. 18 PAR. 3 IRREVOCABILE ELENCO DI ART. 18 PAR. CARTA ESEMPLIFICATIVO o NON TASSATIVO DEFINIZIONE DI CATEGORIE DI ART. 18 PAR. 3 REVOCABILE

REVOCA DIPENDE DA RISPOSTA A DOMANDA: ELENCO DI ART. 18 par REVOCA DIPENDE DA RISPOSTA A DOMANDA: ELENCO DI ART. 18 par. 2 CARTA ha carattere tassativo? – Soluzione FOCARELLI ELENCO DI ART. 18 PAR. 2 CARTA TASSATIVO REVOCABILE

MOTIVI DELLA SOLUZIONE FOCARELLI PER REVOCA DI DELIBERA A MAGGIORANZA QUALIFICATA SEMPRE POSSIBILE Se così non fosse, dicendo che in presenza del carattere tassativo, la modifica non fosse possibile tramite revoca, l’AG potrebbe creare una nuova categoria ai sensi del par. 3 dell’art. 18 rispettando gli artt. 108 e 109 per gli emendamenti e la revisione. Si tratterebbe di una soluzione troppo RIGIDA.

CONTRADDIZIONE? Come superare la contraddizione, per cui da un lato si dice che la definizione dell’art. 18 par. 2 è TASSATIVA e dall’altro che è revocabile?

SOLUZIONE FOCARELLI Affermando che l’art. 18 par. 3 autorizza l’AG a prendere solo decisioni generali e astratte quindi la revoca non determina l’accoglimento di soluzioni casistiche, adottate per le esigenze del singolo caso concreto, ad es. decisione con cui si introducono categorie addizionali nel regolamento interno.

SOLUZIONE DELLA PRASSI Prassi è tuttavia orientata in senso diverso: afferma che AG può di volta in volta stabilire se una determinata questione non compresa nella lista di cui all’art. 18 par. 2 può essere votata a maggioranza di 2/3

SOLUZIONE DELLA PRASSI Prassi illegittima? – probabile se non rispetta il par. 3 dell’art. 18 della Carta.: es. proposta di sostituzione dei delegati di Chang Kai Scek con quelli di Mao: ris. 1961 proposta da USA per cui tale sostituzione era “questione importante” ai sensi dell’art. 18 e quindi occorreva maggioranza di 2/3; maggioranza semplice nel 1965 e nel 1970

ALTRO PROBLEMA: QUESTIONI DUBBIE (non chiaro se si applica art. 18 par Ad es. se nella categoria “ammissione di nuovi membri all’Organizzazione” rientri la delibera che raccomanda al CdS di riesaminare la sua politica relativa alle ammissioni; se nella categoria di “sospensione dei diritti dei membri” rientri l’invito a non presentare memorie a CIG in funzione consultiva: decisione di AG- come per il CdS però non può essere vincolante per singolo Stato.

CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE E’ organo AUSILIARIO di AG, in quanto ha il compito di promuovere la cooperazione internazionale nel campo economico e sociale sotto la direzione di AG (art. 60 Carta); Si compone di 54 membri dell’ONU eletti per una durata di 3A (art. 61): Da 18 a 27 nel 1965; Da 27 a 54 nel 1971 – emendamento dell’art. 61 della Carta con ris. AG 2846 del 1971 ratificata da 2/3 di membri.

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Ris AG 1971 decide la seguente ripartizione geografica: 14 tra gli Stati africani; 11 tra gli Stati asiatici; 10 tra gli Stati latino – americani; 13 tra gli Stati dell’Europa occidentale e altri Stati; 6 Stati ex socialisti dell’Europa orientale.

LAVORI DEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Si riunisce in sessione ordinaria 2 volte all’anno e in sessione straordinaria quando lo richieda la maggioranza dei suoi membri o nei casi previsti dal regolamento interno. Ogni membro del Consiglio dispone di 1 VOTO; le risoluzioni sono adottate a maggioranza degli Stati presenti e votanti (Art. 67).

LAVORI DEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Art. 69 Carta prevede che “il Consiglio economico e sociale inviterà ogni membro delle Nazioni Unite a partecipare senza diritto di voto alle sue deliberazioni su qualsiasi questione di particolare interesse per tale membro”. NO valutazione discrezionale del Consiglio.

LAVORI DEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Art. 71 Carta prevede che il Consiglio economico e sociale possa prendere opportuni accordi per consultare le ONG interessate alle questioni che rientrino nella sua competenza. Ris. 1996 /31 regola lo status consultivo delle ONG, fissando i requisiti di accreditamento, i diritti e gli obblighi delle ONG accreditate, procedura per revoca o sospensione di tale status, il ruolo e le funzioni del Comitato delle ONG (19 Stati membri)

LAVORI DEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Creazione di varie Commissioni e Comitati per azioni operative economiche e di cooperazione: Commissioni economiche regionali (Europa, Asia, Estremo Oriente, America Latina, Africa); Comitato economico; Comitato per abitazioni; Comitato per la scienza

LAVORI DEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE ASSEMBLEA GENERALE CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE COMITATO SULLE ONG

RUOLO STRATEGICO DELLE ONG NEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE E NELL’AG ONG accreditate su proposta del Comitato e delibera del Consiglio economico e sociale. ONG si accreditano nell’ambito della cooperazione internazionale. SI attenua il carattere interstatuale dell’ONU con problema di scarsa partecipazione di individui alla vita della OIG.

VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA’ DEL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE Ruolo strategico di coordinamento con altri fondi e istituzioni specializzate ONU (ad es. UNICEF); Ambiti strategici (economia, cooperazione sociale); Sviluppo confuso.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA E’ organo sussidiario di AG (art. 87 Carta), a meno che non eserciti funzioni in territori strategici (agisce sotto controllo CdS art. 83 Carta); Ha perso di valore strategico con la scomparsa dell’istituto della amministrazione fiduciaria (simile ai mandati della Società delle Nazioni) e consistente nel governo di territori coloniali sotto il controllo ONU. Cessazione nel 1994 con indipendenza di Palau sottoposta a amm fiduciaria USA dopo II guerra mondiale.

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA Art. 86 Carta prevede che il Consiglio di amministrazione fiduciaria si componga: A) i membri che amministrano territori in amministrazione fiduciaria; B) quelli tra i membri permanenti del CdS che non amministrano territori; C) tanti altri eletti per 3 anni da AG necessari per ottenere che il numero totale dei membri del Consiglio di amm fiduciaria si divida in parti uguali tra quelli che amministrano e quelli che non amministrano territori in amm. Fiduciaria.

GOVERNO DEI TERRITORI DA PARTE DEL CDS Forte evoluzione della prassi in materia dopo la fine della guerra fredda e il verificarsi di numerosi conflitti interni, in cui l’ONU tende a intervenire sempre più spesso. Tale fasi coincide con le missioni di peace keeping di seconda generazione (post conflict peace building), in cui le missioni di pace assumono maggiori funzioni di governo e competenze in tema di tutela dei diritti umani.

KOSOVO – UNMIK RIS. 1244/1999 L’UNMIK è l’United Nations Interim Administration Mission in Kosovo è stata istituita dal CdS con la ris. 1244/1999. La missione è tuttora operativa anche se si sta ridiscutendo la sua competenza dopo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo del febbraio 2008, riconosciuta da circa sessanta Stati ma contestata da Serbia e Russia. Organizza e controlla lo sviluppo di istituzioni temporanee di autogoverno democratico in attesa di una sistemazione politica del territorio e di sopraintendere al trasferimento dei poteri dalle istituzioni provvisorie a quelle definitive.

KOSOVO – UNMIK RIS. 1244/1999 L’UNMIK è guidata da un rappresentante speciale del Segretario generale ed è assistita dall’OSCE per la democratizzazione del territorio, dalla UE per la ricostruzione dello sviluppo economico e dalla NATO per la difesa esterna. Regolamento UNMIK n. 9/2001 ha disegnato il quadro costituzionale: Assemblea Parlamentare, Presidente e altri organi.

KOSOVO RIS. 1244/1999 La risoluzione istituisce sia un' “international security presence”, sia un' “international civil presence”. L'intervento internazionale UNMIK si fonda su “quattro pilastri”: amministrazione civile ad interim (sotto l'egida dell'ONU), questioni umanitarie (affidate alla supervisione del UNHCR) , “institution building”, coordinato dall' OSCE e ricostruzione economica, coadiuvata dall'UE.

KOSOVO Vi sono numerosi rifermenti all'autonomia amministrativa e governativa che dev'essere realizzata in Kosovo, tanto che al paragrafo 10 si legge “[..] to provide an interim administration for Kosovo in which the people can enjoy substantial autonomy within Federal Republic of Yugoslavia, [..] while establishing and overseeing the development of provisional democratic self-governing institutions”.

KOSOVO Superamento di tale impostazione: il Rappresentante Speciale del Segretario Generale, Martti Athisaari, dichiarò, nella sua lettera del 26 marzo 2007, “I have come to the conclusion that the only viable option for Kosovo is independence”.

KOSOVO Accompagnando a questa dichiarazione la sua “Comprehensive Proposal for the Kosovo Status Settlement”, nella quale propose che le organizzazioni internazionali supervisionassero e vigilassero sulla formazione dello stato indipendente del Kosovo, venisse istituita una Commissione Costituzionale con il compito di redigere la nuova costituzione per il Kosovo, stabilendo numerose condizioni e principi fondamentali che avrebbero dovuti essere contenuti nella Costituzione, ponendo la condizione fondamentale del voto a maggioranza qualificata (due terzi dei voti entro 120 giorni). Dopo il periodo di transizione di 120 giorni, “all the legislative and executive authority of UNMIK should be transferred en bloc to the governing authorities of Kosovo”

KOSOVO La Dichiarazione di Indipendenza del 17 febbraio 2008 Nel punto tredici, osserva l’obiettivo di “realise the full democratic potential of its society”. E' fondamentale rilevare come i parlamentari si definiscano rappresentanti eletti democraticamente del proprio popolo, e non espressione delle istituzioni provvisorie dell'amministrazione ad interim dell'ONU.

KOSOVO – UNMIK RIS. 1244/1999 Si dovrebbero rivedere le sue competenze ma Russia è contraria e parere CIG ha dichiarato conformità al diritto internazionale della dichiarazione di indipendenza.

TIMOR EST – UNTAET ris. 1272/1999 La missione United Nations Transitional Administration in East Timor- UNTAET è stata creata per mantenere la sicurezza e l’ordine a Timor Est e per fornire assistenza umanitaria alla popolazione sottoposta a terribili massacri perpetrati dall’Indonesia dopo il referendum per l’indipendenza del 1999. Tale missione ha cessato di svolgere le sue funzioni nel 2002 quando il territorio è divenuto indipendente ed è stato ammesso all’ONU con il nome di Timor Leste.

TIMOR EST – UNTAET ris. 1272/1999 Il nuovo governo è stato assistito dapprima dalla missione UNMISET (2002 – 2006) per applicare leggi, sicurezza, giustizia (personale civile e militare), e poi da UNMIT (2006 – 2010) sempre con compiti di assistenza nella amministrazione della giustizia.

RICONOSCIMENTO DI AMMINISTRAZIONE DI TERRITORI Caso Iraq – ris. 1483/2003 dopo occupazione di USA e Regno Unito, qualificate come potenze occupanti, CdS dichiara di sostenere amministrazione transitoria affidata a iracheni finchè venga stabilito un governo dal popolo iracheno (fino al 2011 ritiro USA). Amministrazione non facente capo a CdS o a Segretario ma a forze dipendenti da Stati membri.