Comunicazione pubblicitaria IX lezione – 13 dicembre 2017 PARTE MONOGRAFICA Relazioni brutali. Genere e violenza nella cultura dei media
Cosa è la violenza? A cosa pensiamo quando diciamo violenza? Nozione di violenza che adottiamo in questo corso: «ogni costrizione di natura fisica o psicologica che provochi danno, sofferenza o morte di un essere umano» [Héritier 1996, trad. it. 1997, 17] La violenza “serve” a qualcosa? Perché si esercita violenza? La nostra società incoraggia o scoraggia la violenza? Tutti i tipi di violenza? Militare, di guerra, politica, istituzionale…Cosa hanno in comune? Tutte presuppongono appartenenza allargata, a gruppi e collettività Qui guardiamo alla violenza di tipo interpersonale Ma neppure questa è solo un comportamento individuale. E’ possibile leggere anche la violenza interpersonale come condotta riconducibile a dimensioni sociali, a forme di appartenenza a gruppi, a condivisione di alcune “variabili”? L’età: il bullismo, ad esempio (gruppo “dei pari”)
Il genere Il presupposto è che ogni tipo di violenza (interpersonale, militare, politica, ecc.) è gendered, cioè ha una dimensione di genere L’idea è che genere e violenza performativi, sono performing practices, pratiche performative = “fanno fare”, hanno effetti produttivi E hanno effetti normativi (disciplinano, agiscono da norma e da modello) In che senso la violenza “fa fare” o fa “non fare” delle cose? Pensiamo ai contesti in cui viene usata la violenza… Sgridare (o picchiare un bambino)…aggredire uno che ti ha tamponato in macchina…immaginate che sia un fumetto, quali parole facciamo dire all’aggressore? Come per il bambino sono modi per dire “devi fare questo” o “questo non si fa” In che senso il mio genere mi “fa fare” o “non fare delle cose”? Ci sono cose che in quanto maschio o femmina “non posso fare”, nel senso che incorro in disapprovazione se le faccio
Cose ritenute inadeguate al mio genere (“non fare il maschiaccio”/ “non fare la femminuccia”) L’idea è che genere e violenza hanno effetti produttivi e normativi, fortemente intrecciati, cioè genere e violenza sono reciprocamente costitutivi, cioè il genere fa la violenza e la violenza fa il genere L’appartenenza di genere regola il rapporto con la violenza di soggetti diversamente sessuati, legittimandola/incoraggiandola, oppure sanzionandola Esempi?
Maschere di carnevale per bambini 1° risultato google immagini p.s. notare anche le posture…
Viceversa, l’esercizio di violenza è una pratica gendering, “fa il genere”, contribuisce a determinare l’appartenenza di genere Aggressività e violenza sono il principale elemento di distinzione fra i generi Ma la violenza contribuisce anche a determinare quale tipo di maschilità e di femminilità incarniamo…chi dei due fa più spesso a botte? Gangsta Girl (Anything but Monday – “The Gangsta Girl”) Nerd/Geek
Nerd e gangsta girl incarnano una maschilità e femminilità “non convenzionali”, perché mettono in atto comportamenti diversi da quelli comunemente osservati nel loro genere… L’astenersi dalla violenza o l’esercitare violenza concorrono a definire questa a-tipicità Non significa che tutti maschi siano violenti e tutte le femmine non lo siano! Le donne compaiono in TUTTE le tipologie di reato (38) censite da ISTAT (la differenza è “solo” quantitativa) Si tratta di indagare quali modelli, quali rappresentazioni concorrono a rendere più comune l’esercizio di violenza da parte degli uomini che delle donne Anche a normalizzarla, renderla accettabile E viceversa si tratta di capire come è rappresentata la violenza femminile
Ogni rappresentazione mediale di violenza contiene anche impliciti modelli di genere, e ogni modello di genere rappresentato dai media contiene spesso anche precise “prescrizioni”, “istruzioni” in merito all’uso di violenza Genere e violenza “prescrivono certi comportamenti e ne proscrivono altri” Vediamo come funziona l’attività prescrittiva/proscrittiva del genere e dei modelli di genere…(breve filmato)
Sono maschi o femmine?
Due tipi di violenza in analisi La violenza maschile contro le donne e la violenza femminile Ben si prestano a analizzare anche i modelli di femminilità e maschilità sottesi a queste rappresentazioni Perché sono fenomeni opposti e speculari, che rimandano a ruoli complementari: uomini autori e donne vittime/sopravvissute – donne autrici e uomini vittime/sopravvissuti In entrambi i casi particolare attenzione a IPV – Intimate Partner Violence (coppie eterosessuali) perché maggiore abbondanza di rappresentazioni mediali
PRIMA PARTE VIOLENZA MASCHILE CONTRO LE DONNE Anche se i dati ci dicono che donne presenti in tutte le tipologie di reati degli uomini (non spiegabili solo in base al genere) vi sono alcune tipologie in cui il genere è LA variabile (ISTAT 2008-2014) Tipo di reato Autrici femmine Autori maschi Totale Sex Ratio Violenze sessuali 844 35.021 35.865 1:41 Strage 8 214 222 1:27 Atti sessuali con minorenne 239 4.551 4.790 1:19 Tentati omicidi 878 16.345 17.223 1:17 Associazione di tipo mafioso 923 16.641 17.564 1:18 Omicidi volontari consumati 556 8.062 8.618 1:15 Totale (di tutte le tipologie di reato) 1.339.712 5.931.434 7.271.146 1:4
Accade perché i maschi hanno un istinto primordiale alla violenza Accade perché i maschi hanno un istinto primordiale alla violenza? Per via degli ormoni? Crediamo che dipenda dalla cultura e dall’educazione, dal modo i in cui “impariamo” a essere uomini, donne o altro, a rapportarci all’altro sesso e a vivere la sessualità E la “normalizzazione” della violenza negli uomini, fisica e sessuale, è parte di questo modello Normalizzazione attraverso: La “naturalizzazione” della violenza maschile contro le donne: presentata come espressione di un istinto naturale (maschile) La “romanticizzazione”: celebrata come espressione di amore giustificata/minimizzata come espressione di amore tradito La “estetizzazione”: cioè la trasformazione della violenza maschile contro le donne in spettacolo, spesso erotico
La “naturalizzazione” della violenza di genere
Mickey Knox: “Io vengo dalla violenza. E’ nel mio sangue Mickey Knox: “Io vengo dalla violenza. E’ nel mio sangue. Era in quello di mio padre. Era in quello di suo padre. E’ il mio destino” Fattore genetico (è violento perché è maschio) Principio di natura (vs. cultura!) Mallory Knox: violenta perchè abusata = devianza femminile come aberrazione (il contrario di “naturale”), risposta patologica a trauma Natural Born Killers/Assassini nati, O. Stone, 1994 Critica della spettacolarizzazione della violenza e della celebrazione mediale dei criminali
VAMPIRE STORIES Vampires stories contemporanee, fenomeno di culto (teens, young adults) Twilight (4 romanzi di S. Meyer, 5 film tra 2008-2012, diretti sceneggiati da M. Rosenberg) 3,3 miliardi di dollari The Vampire Diaries (The CW, 2009-oggi) True Blood (Hbo, 2008-2014) Nei ‘90 revival vampiri in tv e cinema Dracula (Coppola, 1992); Interview with the Vampire (Jordan, 1994) da Anne Rice; Buffy (The Wb, 1997-2003), Angel (The WB, 1999-2004) Louis in Interview with the Vampire tormentato, Angel non si nutre di sangue (maledizione) Protagonisti di The Vampire Diaries e and Twilight primi “vampiri moralmente riformati” (Franiuch, Scherr 2013) Rendere possibile relazione con umane
Modelli di ruolo di genere Lei Prima frase: “non ho mai pensato a come sarei morta, ma se dovesse essere per qualcuno che amo non sarebbe così male” “Cerchi sempre di fare felici gli altri, non pensi mai a te stessa” Modello autosacrificale Bisognosa di protezione (maschile) “Ti lascio sola due minuti e ti piombano subito addosso i lupi” incapace di badare a se stessa (guidata e normata da Edward (“evita cose sciocche e imprudenti”) Lui Harmony: proiezione fantasie femminili, cavalleresco, romantico, “all’antica”… …Twilight apparentemente celebra romanticismo e castità… …in realtà normalizzazione/celebrazione Intimate Partner Violence
La “naturalizzazione” della violenza di genere
Maschi naturalmente portati a fare del male (Jacob: “non e' una scelta personale..sono nato cosi...non posso cambiare”) Il desiderio maschile intrinsecamente pericoloso/violento verso le donne Jacob: “non posso più vederti altrimenti ti farò del male” Edward: “non posso nemmeno baciarti per paura di ucciderti” Violenza desiderabile (eros e thanatos) Violenza normalizzata come costo delle relazioni sentimentali, rischio che (solo) le donne si assumono