Leader: un grande avvenire dietro alle spalle? Parma 29 agosto 2017 Breve storia di Leader Il ruolo delle strategie locali Il ruolo dei GAL Leader post 2020 A cura di Raffaella Di Napoli
Iniziativa Comunitaria Plurifondo 2000-06 2007-13 Asse del FEASR LEADER… LEADER/CLLD 1991-93 Sovvenzione globale Monofondo 1994-99 Iniziativa Comunitaria Plurifondo 2000-06 2007-13 Asse del FEASR 2014-20 Misura del FEASR*
LEADER… LEADER/CLLD Ad ogni fase di programmazione, nel tentativo di applicare efficientemente e efficacemente i principi fondanti del metodo bottom up nelle politiche di sostegno, si è assistito ad una ridefinizione-revisione de: le aree ammissibili per favorire l’approccio e la concentrazione territoriale degli interventi; gli obiettivi, ambiti di intervento e misure/azioni ammissibili, fondi di finanziamento per favorire l’integrazione, innovazione, multisettorialità e la cooperazione; le caratteristiche, funzioni e compiti dei GAL per favorire il bottom up e il decentramento amministrativo. i meccanismi procedurali e gestionali a cui le amministrazioni regionali e, soprattutto, i Gal si dovevano attenere.
1. Il LEADER nella Regolamentazione Comunitaria: aree ammissibili 1991-93 1994-99 2000-06 2007-13 2014-2020 Zone rurali in ritardo di sviluppo e fragili con popolazione fra. 5.000 e100. 000 ab. Zone rurali in ritardo di sviluppo, fragili e a bassissima densità, max 100.000 ab. Zone rurali con popolazione fra. 10.000 e. 100.000 ab. e con una densità inferiore a 120 ab./kmq Territori rurali con popolaz. fra 5.000 abitanti e non superiore a 150.000 Tutte le zone rurali, urbane, costiere con popolazione compresa fra 10.000 e 150.000 ab.
Iniziamo a fare i conti…
LEADER ha contribuito a concentrare l’intervento in territori marginali Aree Leader 2007-2013 erano composte: 79% da piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti, il 73 % da “Aree Interne” (che rappresentano Il 91% di quelle totali in ITALIA) e dalla totalità dei comuni montanti italiani (98%).
Il 63% dei comuni beneficiari hanno meno di 5.000 abitanti. LEADER ha raggiunto i piccoli beneficiari Dal 1991 ad oggi, i beneficiari delle strategie di sviluppo locale sono stati: per oltre il 50% imprese singole, il 25% comuni, il 21% da associazioni di imprese o altre associazioni locali e il restante da GAL; considerando il settore di attività, la maggior parte delle imprese (singole o associate) beneficiare sono quelle agricole (il 77% dei casi nella programmazione 2007-13); il 38% “imprese intermedie” (con produzione standard fra gli 8.000 e i 25.000 euro/anno); il 35% imprese ad «agricoltura familiare ((con produzione standard fra i 25.000 e i 100.000 euro/anno); il 18 % sono “non-imprese, (con produzione standard inferiore a 8.000 euro/anno); Il 63% dei comuni beneficiari hanno meno di 5.000 abitanti.
Il LEADER nella Regolamentazione Comunitaria: obiettivi 1991-93 monofondo 1994-99 plurifondo 2000-06 2007-13 2014-2020 Mono/plurifondo Reperire soluzioni innovative aventi valore esemplare Pervenire ad una integrazione fra vari interventi settoriali Promuovere azioni innovative Diffondere queste esperienze Aiutare gli operatori rurali ad avvalersi dei risultati ottenuti in altri territori e realizzare progetti in comune Sperimentare nuove forme di valorizzazione: del patrimonio naturale e culturale; dell'ambiente economico, per creare posti di lavoro; migliorare la capacità organizzativa delle comunità. Migliorare la governance locale Mobilitare il potenziale di sviluppo endogeno Concorrere al conseguimento degli obiettivi degli altri Assi FEASR Stimolare lo sviluppo economico delle zone rurali (priorità 6 - focus area 6b Reg. FEASR 1305/13). Inoltre, il LEADER può concorrere ad altri obiettivi e focus area dell’Unione. SERVIZI per la popolazione
Leader ha sostenuto la resilienza dei territori rurali….
Il LEADER nella Regolamentazione Comunitaria: i GAL La tassonomia dei GAL nella programmazione 2007-2013 1991-93 1994-99 2000-06 2007-13 2014-202 GAL pubblici o privati o con partenariato pubblico- privato GAL con partenariato pubblico- privato o Operatore Collettivo pubblico o privato GAL con partenariato misto (pubblico- privato)
Compiti definiti dal quadro regolativo Compiti e funzioni dei GAL Compiti definiti dal quadro regolativo Elaborazione PSL Impostazione generale del programma delle attività e budget Possibilità di scegliere l’area di intervento Possibilità di scegliere la composizione del partenariato Possibilità di scegliere le misure/azioni del PSL Attuazione del PSL Coordinamento delle attività di comunicazione del Piano Elaborazione dei Bandi dei GAL Scelta criteri di selezione dei beneficiari dei PSL Selezione, formazione e approv. Graduatorie beneficiari Animazione ed assistenza tecnica all’attuazione delle azioni Ricezione e approvazione delle domande di pagamento
Il Leader ha contribuito a favorire la partecipazione
Compiti e funzioni dei GAL
Pensando al futuro… ancora si incontrano difficoltà: nell’individuare i risultati attesi in termini di sviluppo locale; definirne il ruolo nel complesso delle politiche di sviluppo e il valore aggiunto rispetto alle misure standard; attribuire pienamente le responsabilità agli attori locali per una piena applicazione dei principi di sussidiarietà e decentramento amministrativo.
Pensando al futuro… andrebbe superata la logica della demarcazione fra fondi che fino ad ora ha ridotto la possibilità di rispondere in maniera efficace ai fabbisogni crescenti di sviluppo agro-politano, alla domanda extra-locale di beni ambientali es. servizi ecosistemici) e locale di welfare (es. es. servizi di comunità e di prossimità a livello locale); bisognerebbe favorire la pianificazione e realizzazione di azioni pilota e innovative che per definizione non possono essere normate al pari delle misure standard, riducendone i costi di transazione e semplificandone i meccanismi gestione (Leader mette in campo interventi di dimensione finanziaria ridotta); si dovrebbe dare piena applicazione ai principi di sussidiarietà e decentramento amministrativo, riconoscendo in pieno il ruolo di "capacity builder" e di agenzia di sviluppo dei Gal facilitando la realizzazione delle azioni di carattere immateriale (di sistema, mobilitazione sociale, ecc.) alle quali andrebbe riconosciuta pari dignità di quelle strutturali, a cui è concessa l’erogazione di anticipazioni
Pensando al futuro… andrebbe superata la logica della demarcazione fra fondi che fino ad ora ha ridotto la possibilità di rispondere in maniera efficace ai fabbisogni crescenti di sviluppo agro-politano, alla domanda extra-locale di beni ambientali es. servizi ecosistemici) e locale di welfare (es. es. servizi di comunità e di prossimità a livello locale); bisognerebbe favorire la pianificazione e realizzazione di azioni pilota e innovative che per definizione non possono essere normate al pari delle misure standard, riducendone i costi di transazione e semplificandone i meccanismi gestione (Leader mette in campo interventi di dimensione finanziaria ridotta); si dovrebbe dare piena applicazione ai principi di sussidiarietà e decentramento amministrativo, riconoscendo in pieno il ruolo di "capacity builder" e di agenzia di sviluppo dei Gal facilitando la realizzazione delle azioni di carattere immateriale (di sistema, mobilitazione sociale, ecc.) alle quali andrebbe riconosciuta pari dignità di quelle strutturali, a cui è concessa l’erogazione di anticipazioni
Grazie per l’attenzione