Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro   Modulo di Tecnica e Pianificazione Urbanistica Prof. Arch. Salvatore.

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Transcript della presentazione:

Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro   Modulo di Tecnica e Pianificazione Urbanistica Prof. Arch. Salvatore Visone Lezione LA NORMATIVA URBANISTICA

La Normativa Urbanistica DEFINIZIONE DEL TERMINE URBANISTICA L'urbanistica, secondo la definizione di Giovanni Astengo data nel 1966 per l’Enciclopedia Universale dell’Arte è: la scienza che studia i fenomeni urbani in tutti i loro aspetti, avendo come proprio fine la pianificazione del loro sviluppo storico attraverso l'interpretazione, il riordinamento, il risanamento, l'adattamento funzionale di aggregati urbani già esistenti e la disciplina della loro crescita l'eventuale progettazione di nuovi aggregati infine, attraverso la riforma e l'organizzazione ex novo dei sistemi di raccordo degli aggregati fra loro e con l'ambiente naturale

La Normativa Urbanistica NASCITA DELL’URBANISTICA L'urbanistica nasce come disciplina autonoma nel XIX secolo con la funzione di organizzare l'impetuosa e disordinata crescita urbana dovuta alla rivoluzione industriale. Mentre nel 900 l’urbanistica si è occupata essenzialmente di progettare e gestire le nuove espansioni delle città, oggi che il limite tra città e campagna ha perso il suo senso e si guarda alla città diffusa, tale scienza abbraccia anche la programmazione e la gestione nel tempo del territorio. Lo studio dei sistemi urbani e del loro funzionamento complessivo consente all'urbanista di operare attraverso la pianificazione degli spazi fisici urbani e territoriali, al fine ultimo di migliorarne le condizioni di sviluppo futuro, progettando uno spazio urbano "vivibile"

La Normativa Urbanistica La nascita dell’urbanistica moderna Con la nascita dell'Urbanistica, specie nel periodo della seconda rivoluzione industriale si iniziano anche delle operazioni di riammodernamento dei centri urbani. La nuova disciplina è costituita da un insieme di regole, dettate dall’autorità pubblica, in grado di: ordinare le trasformazioni della città costruire il substrato per l’attività di costruzione regolare la localizzazione di funzione da parte dei privati

La Normativa Urbanistica La rivoluzione industriale dell’800, comportò uno stravolgimento delle strutture sociali dell'epoca, attraverso una impressionante accelerazione di mutamenti che portò nel giro di pochi decenni alla trasformazione radicale delle abitudini di vita, dei rapporti fra le classi sociali, e anche dell'aspetto delle città. Dopo la metà dell’800 molte città italiane furono interessate da questo processo di profonda trasformazione connessa al fenomeno dell’industrializzazione ed al conseguente incremento demografico.

La Normativa Urbanistica Per regolamentare le conseguenze dell’industrializzazione fu emanata la prima legge italiana in materia urbanistica, la legge 2359 del 1865, che attribuiva all'ente pubblico la prerogativa di esproprio per la realizzazione di grandi infrastrutture e la possibilità per i comuni con più di diecimila abitanti di dotarsi di piani regolatori. Le prime città a dotarsene furono le due città che succedettero a Torino come capitali del Regno d’Italia, Firenze già nel 1865 e Roma nel 1873 e 1883, seguite successivamente da Milano nel 1884 e da Napoli nel 1885.

La Normativa Urbanistica La legge n.1150 del 1942 base fondamentale della legislazione urbanistica italiana L'art.1 nozione di urbanistica “sviluppo urbanistico del territorio in genere e nell'assetto e nell'incremento edilizio dei centri abitati”

La Normativa Urbanistica Legge 1150/1942 Sistema di pianificazione territoriale a cascata articolato su tre livelli collegati per vie gerarchiche Pianificazione sovracomunale, che traccia le linee generali dell'uso del territorio, Pianificazione comunale che regola l’organizzazione del territorio comunale Pianificazione attuativa che consente di intervenire sui singoli usi edilizi.

La Normativa Urbanistica Legge 1150/1942 Il Piano territoriale di coordinamento, ha il compito di “orientare o coordinare l’attività urbanistica da svolgere in determinate parti del territorio nazionale”. Il Piano regolatore intercomunale, che ha il compito di coordinare lo sviluppo di comuni limitrofi Il PRG definisce le linee dell’assetto fisico e funzionale del territorio e la suddivisione del territorio comunale in “zone” diversamente caratterizzate Il Piano particolareggiato d’esecuzione (PPE) attua le scelte del Piano regolatore

La Normativa Urbanistica I Piani di ricostruzione nel dopoguerra Purtroppo gli eventi bellici non permisero di applicare la legge del 1942, in quanto i danni provocati dalla guerra furono enormi. Furono distrutti più di tre milioni di vani, un terzo della rete stradale e tre quarti di quella ferroviaria. I danni furono maggiori nelle zone industriali e nelle grandi città. Fu varata la legge sui piani di ricostruzione che avevano quale unico scopo quello di far presto.

La Normativa Urbanistica La Riforma Sullo del 1962 Il progetto di legge stabilisce che l'indirizzo e il coordinamento della pianificazione urbanistica debbono attuarsi nel quadro della programmazione economica nazionale ed in riferimento agli obiettivi fissati da questa. In seguito alla stesura dei piani particolareggiati, il comune provvede all'esproprio di tutte le aree rese edificabili dal piano, provvede alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria cedendo attraverso un’asta pubblica, il diritto di superficie sulle aree destinate ad edilizia residenziale, che restano di proprietà del comune.

LA LEGISLAZIONE URBANISTICA NAZIONALE LA LEGISLAZIONE URBANISTICA NAZIONALE. DAL 1942 AD OGGI Le modifiche successive alla legge del 1942 La Riforma Sullo del 1962 Secondo lo schema della riforma del Ministro dei Lavori Pubblici Sullo, restano di proprietà privata soltanto una parte delle aree edificate, mentre gran parte di esse, edificate o edificabili, diventano gradualmente di proprietà dei comuni, che cedono ai privati il diritto di superficie per le utilizzazioni previste dai piani. Ma nell’aprile 1963 prima delle elezioni si scatena “lo scandalo urbanistico”, una furibonda campagna di stampa contro il Ministro Sullo, che porta alla caduta della proposta di legge, insieme al governo.

La Normativa Urbanistica La legge «ponte» del 1967 Nell’attesa di una riforma urbanistica, il 1° settembre 1967 viene approvata in Parlamento la “legge ponte”, un simbolico ponte tra la situazione attuale e la normativa urbanistica futura, con il compito di limitare le possibilità di edificazione nei comuni sprovvisti di strumenti urbanistici (che sono la grande maggioranza) e di incentivare la formazione dei piani, anche con la previsione dell'intervento sostitutivo degli organi dello Stato in caso di inerzia dei comuni.

La Normativa Urbanistica INTRODUZIONE DELLA LICENZA EDILIZIA La licenza edilizia per poter edificare una costruzione fu introdotta per la prima volta in Italia dalla Legge 17 agosto 1942 n. 1150, che subordinava il suo rilascio alla esistenza delle opere di urbanizzazione primaria o alla previsione da parte dei Comuni o dei privati dell'attuazione delle stesse nel successivo triennio. Con la legge 6 agosto  1967, n. 765 (cosiddetta legge Ponte) l'obbligo della licenza edilizia venne esteso a tutto il territorio comunale (nel centro abitato e fuori) rimanendo comunque gratuita.

La Normativa Urbanistica Gli Standard Urbanistici Gli Standard vengono definiti tecnicamente dal decreto ministeriale n. 1444 del 4 aprile 1968 che prevede standard riferiti a diversi tipi di attrezzature, quelle di interesse locale, cioè tali da dover essere direttamente accessibili dagli utenti con percorsi pedonali o comunque superabili in archi di tempo brevi, e quelle di interesse generale e/o territoriale, che per la loro natura o per dimensione, dovevano essere localizzate in relazione a bacini d’utenza più vasti.

La Normativa Urbanistica Gli Standard Urbanistici Scuola dell'obbligo Attrezzature di interesse comune Verde attrezzato Parcheggi pubblici Zona A 4,50 mq/ab. 2,00 mq/ab. 9,00 mq/ab. 2,50 mq/ab. Zona B Zona C 2,00 mq/ab 9,00 mq/ab

La Normativa Urbanistica La legge 865 del 1971 Istituzione del CER (Comitato per l'Edilizia Residenziale) distribuzione dei fondi previsti in esecuzione dei programmi pubblici di edilizia residenziale alle singole Regioni Istituto Autonomo Case Popolari (IACP), unico soggetto incaricato dell'esecuzione degli interventi di edilizia residenziale pubblica. l’espropriazione delle aree ad un prezzo non elevato sia all'interno che all'esterno dei centri urbani, per la formazione dei PEEP e dei PIP.

La Normativa Urbanistica La legge 457/78 sul recupero del patrimonio edilizio Proprio la legge 457/78 da un notevole apporto alla politica per la casa prevedendo un piano decennale di edilizia residenziale riguardante: gli interventi di edilizia sovvenzionata diretti alla costruzione di abitazioni e al recupero del patrimonio edilizio degli enti pubblici; gli interventi di edilizia convenzionata e agevolata diretti alla costruzione di abitazioni e al recupero del patrimonio edilizio esistente; l'acquisizione e l'urbanizzazione di aree destinate agli insediamenti residenziali.

La Normativa Urbanistica La Legge Bucalossi sul Regime dei suoli Gli elementi fondamentali della legge n.10 del 1977, oltre all’affermazione del principio dello “Ius aedificandi” sono: la sostituzione della la licenza edilizia con la concessione edilizia onerosa; l’introduzione del programma pluriennale di attuazione dei piani urbanistici che regola l’esigenza di governare nel tempo l’attuazione delle previsioni dei piani regolatori; una nuova norma contro gli abusi edilizi che prevede, la demolizione o l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'opera abusiva.

La Normativa Urbanistica Le leggi degli ANNI ’80 e ‘90 Gli anni 80’ sono anche caratterizzati da una nuova attenzione ambientale. Le principali leggi sono L.431/85 sulla Tutela ambientale L.183/89 sulla Difesa del suolo L.394/91 sulle Aree protette Leggi 47/85 e 724/94 sul Condono edilizio L. 179/92 che introduce i Programmi integrati L. 493/93 che introduce i Piani di recupero urbano

La Normativa Urbanistica La riforma costituzionale del 2001: da Urbanistica a Governo del territorio Con la riforma costituzionale del 2001, la potestà legislativa generale appartiene allo Stato e alle Regioni, posti sullo stesso piano. La competenza è attribuita per materie. La potestà a legiferare può essere: - esclusiva dello Stato; - residuale (esclusiva) delle Regioni; - concorrente.

La Normativa Urbanistica La riforma del 2001: da Urbanistica a Governo del territorio La riforma costituzionale, al comma 3 dell’articolo 117, ha inserito fra le materie di legislazione concorrente Il “governo del territorio”, eliminando la voce “urbanistica” In precedenza, le Regioni a Statuto ordinario, (quelle speciali già avevano poteri esclusivi), potevano esercitare il potere legislativo solo nelle materie tassativamente indicate nel vecchio art. 117 Cost. e soltanto nei limiti di una legge-quadro statale ovvero dei principi fondamentali della materia (cosiddetta competenza concorrente).

La Normativa Urbanistica Con la nuova denominazione di Governo del Territorio si intende che la materia riguarda l’intero territorio e non solo la parte occupata da costruzioni. Non vi è alcuna intenzione di creare una materia distinta dall’urbanistica ed edilizia. La giurisprudenza costituzionale ha chiarito che per "governo del territorio" si intende tutto ciò che attiene all'uso del territorio e alla localizzazione di impianti o attività, e rientra nella potestà legislativa concorrente delle regioni a statuto ordinario. Resta allo Stato la Tutela Ambientale

La Normativa Urbanistica LEGGE URBANISTICA NAZIONALE N.1150 DEL 1942 TRASFERIMENTO FUNZIONI AMMINISTRATIVE ALLE REGIONI CON DPR 616/1977 RIFORMA AUTONOMIE LOCALI LEGGE 142/1990 MODIFICA DEL TITOLO V COSTITUZIONE DEL 2001

La Normativa Urbanistica LEGGE 142/1990 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE LEGGE 183/1991 PIANO DI BACINO LEGGE 394/1991 PIANO DEL PARCO

La Normativa Urbanistica La prima legge regionale è la n.5/95 della Regione Toscana, “Norme per il governo del territorio”, che riprende la proposta di una nuova legge urbanistica nazionale fatta dall’INU nel 1993. La novità sostanziale, è costituita da una nuova concezione della pianificazione comunale, prefigurando due distinti momenti di pianificazione: il Piano Strutturale e il Piano Operativo, cui si affianca il Regolamento Esecutivo, che sostituisce il vecchio regolamento edilizio.

La Normativa Urbanistica - Il “modello toscano” che conserva il primato del potere pubblico nel campo delle trasformazioni urbane e territoriali, attraverso il piano strutturale ed il piano operativo, e che influenzerà le leggi regionali della Liguria, Lazio, Emilia-Romagna, Umbria. - Il “modello lombardo” basato su una gestione flessibile del governo del territorio. Il Prg viene sostituito dal Piano di Governo del territorio (PGT), ed attraverso un Documento programmatico, pianifica programmi e progetti di trasformazione urbana. - Il “modello semiclassico aggiornato”, diffuso in Veneto e Basilicata, dove i piani indicano il complesso delle direttive per la redazione degli strumenti di pianificazione di livello inferiore, determinando prescrizioni e vincoli automaticamente prevalenti e dove l'approvazione viene sostituita dalla conformità.

La Normativa Urbanistica QUADRO RIEPILOGATIVO LEGISLAZIONE URBANISTICA REGIONALE

La Normativa Urbanistica La legge 16/2004 della Regione Campania

La Normativa Urbanistica La legge 16/2004 della Regione Campania La pianificazione territoriale e urbanistica a livello regionale, è garantita dal PTR (Piano territoriale regionale), che persegue i seguenti obiettivi: a) promozione dell’uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo; b) salvaguardia della sicurezza degli insediamenti umani dai fattori di rischio idrogeologico, sismico e vulcanico; c) tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse paesistico-ambientali e storico-culturali, la conservazione degli ecosistemi, la riqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei siti compromessi; d) miglioramento della salubrità e della vivibilità dei centri abitati; e) potenziamento dello sviluppo economico regionale e locale; f) tutela e sviluppo del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse; g) tutela e sviluppo del paesaggio mare-terra e delle attività produttive e turistiche connesse.

La Normativa Urbanistica La legge 16/2004 della Regione Campania Il Piano territoriale di coordinamento provinciale: a) individua gli elementi costitutivi del territorio provinciale, con particolare riferimento alle caratteristiche naturali, culturali, paesaggistico-ambientali, geologiche, rurali, antropiche e storiche dello stesso; b) fissa i carichi insediativi ammissibili nel territorio, al fine di assicurare lo sviluppo sostenibile della provincia in coerenza con le previsioni del PTR; c) definisce le misure da adottare per la prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali; d) detta disposizioni volte ad assicurare la tutela e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali presenti sul territorio; e) indica le caratteristiche generali delle infrastrutture e delle attrezzature di interesse intercomunale e sovracomunale; f) incentiva la conservazione, il recupero e la riqualificazione degli insediamenti esistenti.

La Normativa Urbanistica La legge 16/2004 della Regione Campania Il PUC viene diviso dalla legge regionale in due parti: la parte strutturale e la parte operativa. La parte strutturale, valida a tempo indeterminato, contiene le linee fondamentali della trasformazione a lungo termine del territorio, l’articolazione delle reti infrastrutturali e dei sistemi di mobilità, e quelle di tutela del territorio e dell'ambiente. Il “piano operativo” riguarda gli “atti di programmazione degli interventi” coordinati con la programmazione delle risorse economiche dell’Ente, e contiene inoltre: a) le destinazioni d’uso ammissibili; b) gli indici di utilizzazione territoriale e fondiaria delle aree; c) i parametri edilizi ed urbanistici di riferimento; d) la localizzazione degli standard urbanistici; e) la localizzazione delle attrezzature e dei servizi.

La Normativa Urbanistica Le previsioni del PUC si attuano attraverso i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) PUA PIANO PARTICOLAREGGIATO PIANO DI LOTTIZZAZIONE PIANO DI RECUPERO PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI PIANO EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE PROGRAMMI INTEGRATI D’INTERVENTO