Classificazione dei Disturbi Psichiatrici

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Transcript della presentazione:

Classificazione dei Disturbi Psichiatrici Prof. Felice Iasevoli Università “Federico II” di Napoli Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria

Una lunga storia… Possessione demoniaca Melancolia “Malattia Sacra” Insania Psichiatria

Prevalenza dei disturbi psichiatrici Tutti i disturbi mentali: 50% degli adulti soffre di problemi di salute mentale nel corso della vita Depressione: Adulti: 10% nel corso della vita Disturbi d’ansia: 3-6% nel corso della vita (fobie, disturbi ossessivo - compulsivo, e disturbi tipo attacco di panico (prevalenza 1% circa per ciascun disturbo) Suicidio: 5.000 suicidi riusciti e più di 100.000 tentati suicidio all’anno; rappresentano il 5% di tutti gli anni di vita persi nelle persone sotto i 75 anni

Schizofrenia (ed altre psicosi): 1% nel corso della vita Disturbo affettivo bipolare: 0.5-1% nel corso della vita Disturbi di personalità: 5-10% dei giovani adulti Disturbi legati all’alcool: 4.7% degli adulti presenta dipendenza da alcool Dipendenza da sostanze: 2.2% (stima in difetto) Anoressia nervosa: 1% delle ragazze adolescenti

L’etiopatogenesi Modello medico Modello psicodinamico (psicoanalitico) I sintomi derivano da lesioni (talvolta non evidenziabili) Trattamenti biologici per ripristinare lo stato di salute Modello psicodinamico (psicoanalitico) I sintomi rappresentano compromessi di un conflitto intrapsichico Trattamenti psicologici per modificare la struttura psichica Modello sociorelazionale I sintomi sono una risposta logica ad un contesto illogico (famiglia, società) Trattamenti primariamente volti all’ambiente

Fattori psicologici Fattori biologici Fattori sociali

Alteraz. funzionali SNC Anomalie dei neurotrasmettitori Fattori biologici Fattori genetici Invecchiamento Genere Noxae infettive (precoci) Fattori perinatali Endocrinopatie Periodo post partum Abuso di sostanze Alteraz. strutturali SNC Macroscopiche Microscopiche

Fattori psicologici Relazione madre-neonato problematica Ambiente familiare disturbato Esperienze precoci di perdita o di separazione dalle figure genitoriali Abuso fisico/sessuale Eventi di vita Lutto Rottura relazione significativa Pensionamento Malattia, disabilità

Fattori sociali Classe socio-economica Urbanizzazione Supporto sociale Emigrazione Convinzioni sulla malattia mentale Fattori sociali

Segni e sintomi Sospetto diagnostico? Il paziente riferisce: Il paziente mostra: Difficoltà di linguaggio, pronuncia e scrittura Disturbi della deglutizione Perdità di sensibilità su metà del corpo Perdità funzione motoria Sonnolenza, perdita di coscienza Cefalea Disturbi visivi Disturbi dell’equilibrio Sospetto diagnostico?

In Medicina: In Psichiatria Il sintomo è indizio di uno stato morboso. In medicina vige la distinzione tra il segno, che è un fenomeno oggettivo che l'esaminatore assume come indice di un processo patologico, e il sintomo, che è un fenomeno soggettivo avvertito dal paziente e che va poi decodificato. Nell'ambito dei disturbi psichiatrici il problema del sintomo è più complesso. I segni sono reperti obiettivi osservati dal medico, quali, ad esempio, l'affettività limitata e il rallentamento ideomotorio. I sintomi sono esperienze soggettive descritte dal paziente, come la depressione dell'umore e la riduzione dell'energia. Una sindrome è un insieme di segni e sintomi che si manifestano contemporaneamente e che costituiscono una condizione riconoscibile che può essere meno specifica di un disturbo o di una malattia nettamente definiti.

«Occorre abbandonare il significato medico del termine "sintomo", perché una formazione psicopatologica di stato o di decorso non è una malattia che può produrre sintomi» K. Schneider

Classificazione American Psychiatric Association World Health Organization

Il principio del “Grande Professore” vs Il principio del “Consenso degli Esperti”

Il sistema nosografico

Classificazione dimensionale Classificazione categoriale Categoria e Dimensione Classificazione dimensionale Classificazione categoriale Legge i disturbi dal punto di vista delle interazioni e delle cause che incatenano alcune dimensioni separatamente misurabili Inserisce i disturbi all’interno di una scala, dove i criteri di inclusione/esclusione rispondono a item categoriali di tipo si/no. Uno sguardo più vario e complesso, clinicamente più adeguato ma più discutibile dal punto di vista concettuale e molto più “impegnativo”. Un sistema più rapido, replicabile, comunicabile e tendenzialmente “laico” dal punto di vista teorico

Il sistema dell’ICD-10

Sistema multiassiale del DSM IV Asse I Disturbi Clinici/Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica Asse II Disturbi di Personalità/Ritardo Mentale Asse III Condizioni Mediche Generali Asse IV Problemi Psicosociali ed Ambientali Asse V Valutazione Globale del Funzionamento

Il DSM si rifà alla caratterizzazione descrittiva, divenendo così uno strumento utile al fine diagnostico, senza fornire una chiave di interpretazione e comprensione dei sintomi. Il vantaggio più evidente consiste nell’offerta di un “linguaggio comune” attraverso cui i clinici dei diversi orientamenti riescono a comprendersi. Lo svantaggio più evidente consiste nella mancanza di attenzioni verso le caratteristiche peculiari di ciascun individuo.

L’uso del sistema multiassiale facilita la valutazione ampia e sistematica dei vari disturbi mentali e condizioni mediche generali, dei problemi ambientali e psicosociali e del livello di funzionamento, che potrebbero essere trascurati se il centro dell’attenzione fosse rivolto alla valutazione di un singolo problema in atto. Un sistema multiassiale fornisce un conveniente schema per organizzare e comunicare l’informazione clinica, per cogliere la complessità delle situazioni cliniche, e per descrivere l’eterogeneità degli individui che si presentano con la stessa diagnosi. Inoltre, il sistema multiassiale favorisce l’applicazione del modello biopsicosociale negli ambienti clinici, didattici e di ricerca.

ASSE I ASSE II Disturbi Solitamente Diagnosticati per la Prima Volta nell’Infanzia, nella Fanciullezza o nell’Adolescenza (escluso il Ritardo Mentale, che viene diagnosticato sull’Asse II) Delirium, Demenza, e Disturbi Amnestici e Altri Disturbi Cognitivi Disturbi Mentali Dovuti ad una Condizione Medica Generale Disturbi Correlati a Sostanze Schizofrenia ed Altri Disturbi Psicotici Disturbi dell’Umore Disturbi d’Ansia Disturbi Somatoformi Disturbi Fittizi Disturbi Dissociativi Disturbi Sessuali e dell’Identità di Genere Disturbi dell’Alimentazione Disturbi del Sonno Disturbi del Controllo degli Impulsi Non Classificati Altrove Disturbi dell’Adattamento Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica Disturbo Paranoide di Personalità Disturbo Schizoide di Personalità Disturbo Schizotipico di Personalità Disturbo Antisociale di Personalità Disturbo Borderline di Personalità Disturbo Istrionico di Personalità Disturbo Narcisistico di Personalità Disturbo Evitante di Personalità Disturbo Dipendente di Personalità Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità Disturbo di Personalità Non Altrimenti Specificato Ritardo Mentale

Sull’Asse I si riportano tutti i vari disturbi o condizioni della Classificazione, eccetto i Disturbi di Personalità e il Ritardo Mentale (che vengono riportati sull’Asse II). Quando un individuo presenta più di un disturbo di Asse I, dovrebbero essere tutti riportati. Se è presente più di un disturbo di Asse I, si dovrebbe indicare la diagnosi principale o il motivo della visita elencandoli per primi.

Non si deve ritenere che la codificazione dei Disturbi di Personalità sull’Asse II implichi che la loro patogenesi o la gamma dei trattamenti appropriati siano fondamentalmente diverse rispetto a quelle dei disturbi codificati sull’Asse I. L’Asse II può essere utilizzato per indicare importanti caratteristiche di personalità maladattive che non raggiungono la soglia per un Disturbo di Personalità. Sull’Asse II si può anche indicare l’uso abituale di meccanismi di difesa maladattivi

Valutazione del funzionamento globale 100 ... 91 Funzionamento superiore in una vasta gamma di attività 90 ... 81 Funzionamento buono in tutte le aree, efficace nel lavoro e nei rapporti sociali 80 ... 71 Solo una lieve compromissione nel funzionamento sociale, lavorativo o scolastico (per es., rari conflitti interpersonali, temporaneo arretramento nel rendimento scolastico) 70 ... 61 Qualche difficoltà nel funzionamento sociale, lavorativo, o scolastico, ma il soggetto, che in generale funziona bene, mantiene delle relazioni interpersonali significative 60 ... 51 Difficoltà moderate nel funzionamento sociale, lavorativo, o scolastico (per es., pochi amici, conflitti coi compagni o coi colleghi) 50 ... 41 Rilevante compromissione del funzionamento sociale, lavorativo, o scolastico (per es., nessun amico, incapacità di conservare il lavoro) 40 ... 31 Grave menomazione in numerose aree, come lavoro o scuola, rapporti familiari (per es., un adulto depresso evita gli amici, trascura la famiglia, e non riesce a lavorare; un bambino picchia frequentemente i bambini più piccoli, ha comportamenti di sfida in famiglia, e va male a scuola) 30 ... 21 Incapacità di funzionare in quasi tutte le aree (per es., i soggetto sta tutto il giorno a letto; non ha lavoro, casa o amicizie) 20 ... 11 Occasionalmente mostra incapacità di mantenere l'igiene personale minima; non è in grado di funzionare autonomamente 10 ... 1 Persistente incapacità di mantenere l'igiene personale minima.Non è in grado di funzionare senza far danni a sé stesso o agli altri, oppure senza un consistente supporto esterno (per es., cure infermieristiche e sorveglianza) 0 Informazioni insufficienti

Esempio Asse I F32.2 Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo, Grave Senza Manifestazioni Psicotiche F10.1 Abuso di Alcool Asse II F60.7 Disturbo Dipendente di Personalità Frequente uso della negazione Asse III Nessun disturbo Asse IV Minaccia di perdita del lavoro Asse V VGF = 35 (attuale)

Le principali diagnosi in Psichiatria Gli “Episodi e le Sindromi”

L’episodio psicotico

La schizofrenia

L’episodio depressivo maggiore

gli “specificatori”

Episodio maniacale

Episodio ipomaniacale

Lo stato misto

Attacco di panico e agorafobia