Corso di Economia ed Organizzazione Aziendale II AA

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Transcript della presentazione:

Lezione CG02 Le tecniche contabili: obiettivi e funzioni della contabilità analitica Corso di Economia ed Organizzazione Aziendale II AA. 2013-2014 Prof. Cristina Ponsiglione ponsigli@unina.it

Obiettivi e funzioni della contabilità analitica La contabilità analitica, insieme al budget e alla contabilità generale è parte della contabilità direzionale La contabilità analitica ha funzione di supporto per le decisioni del management Cominciamo l’esame delle tecniche utilizzate dai SCG. Tali tecniche vanno distinte in: tecniche economiche; Tecniche finanziarie; Tecniche non finanziarie; Tecniche ibride. Con la contabilità analitica (anche contabilità interna o industriale) si studia una delle tecniche fondamentali e più diffuse tra quelle economiche. Esistono due grossi filoni nell’ambito delle tecniche economiche: La cont. Generale; La contab. Analitica. La contabilità generale da conto di una visione globale dell’impresa e non appare in grado di rilevare correttamente le responsabilità specifiche di unità organizzative particolari o di particolari prodotti. La contabilità analitica è stata introdotta per superare questi limiti, almeno dal punto di vista della corretta attribuzione dei costi. (Lino Cinquini, Strumenti per l’analisi dei costi, Torino:Giappichelli, 1997:5)

I criteri per la determinazione del costo Criterio Esempio 1. di cosa si vuole conoscere il costo? Prodotto, reparto, ciclo di lavorazione, etc 2. quali elementi considerare? Costo di conversione, costo pieno industriale, costo pieno aziendale 3. a quale periodo di tempo Costi consuntivi e costi preventivi far riferimento? Prima di studiare le tecniche di rilevazione e di elaborazione dei costi (utilizzate nell’ambito della contabilità analitica) bisogna procedere ad una comprensione del concetto di costo. 3

Il processo di attribuzione dei costi ai prodotti Attività primarie Risorse indirette attività di supporto Risorse indirette Risorse dirette Prodotti

La classificazione dei costi Criterio Classi VARIABILITA’ variabili, costanti, misti RIFERIBILITA’ speciali, comuni MODALITA’ diretti, indiretti IMPIEGABILITA’ rilevanti, irrilevanti CONTROLLABILITA’ consuntivi, standard controllabili, non controllabili 5

La variabilità Va definito: il costo oggetto di analisi il cost driver (il fattore la cui variabilità muta l’entità totale) l’intervallo di variazione del cost driver il periodo di tempo considerato Esempi di cost driver: R&S: # progetti, ore personale, complessità dei progetti Progettazione: # prodotti, #parti, # ore di progettazione Produzione: #unità, #attrezzaggi, # modifiche prodotto, costo MD Marketing: # cicli pubblicitari, # personale vendite, valore delle vendite Distribuzione: # articoli distribuiti, # clienti, peso articoli Servizi al cliente: # chiamate, # podotti serviti, ore servizio Amministrazione: # membri CdA, # adempimenti 6

La variabilità Costi Costi Costi variabili Costi misti semivariabili Volume attività Costi Volume attività Costi Costi misti semivariabili Costi variabili Costi fissi Volume attività Costi misti a gradino 7

Costi speciali e costi comuni Una volta deciso l’oggetto di costo possono essere riferiti ad esso in modo oggettivo, moltiplicando la quantità del fattore consumata dall’oggetto per il suo prezzo unitario, oppure sono quei fattori produttivi i cui servizi sono impiegati in modo esclusivo dall’oggetto di costo Costi comuni Costi impiegati da più oggetti, per cui i costi vanno imputati sulla base di un procedimento di ripartizione o allocazione 8

Costi diretti e indiretti costi imputati secondo il principio della specialità, ad es. materie prime, MD, macchinario speciale Costi indiretti costi imputati secondo il criterio di comunanza mediante opportune basi di riparto (o di allocazione) le basi di riparto possono essere a valore ( es. costo della MD) o quantitative (ore macchina) I costi speciali e i costi diretti non necessariamente coincidono: costi speciali potrebbero essere attribuiti in modo indiretto perché è troppo onerosa la misurazione delle quantità consumate: es. il consumo di elettricità I costi fissi come i costi variabili possono essere diretti o indiretti. Es: cvd = costo dei cerchioni dell’odc motoveicolo; cvi = costo energia di produzione dell’odc. Motoveicolo; cfd = ammortamento auto dell’ odc ufficio vendite; cfi = costo elaborazioni dati per l’odc ufficio vendite. 9

Costi diretti Costi diretti di materie prime Costi diretti del lavoro Costi dei materiali fisicamente incorporati in un certo prodotto: materie prime grezze e semilavorati Costi diretti del lavoro costi del lavoro prestato esclusivamente per la realizzazione di un prodotto: retribuzione di base, retribuzioni di straordinario, retribuzioni a cottimo, ferie, premi, indennità e contributi sociali Costi diretti diversi - costi diretti non considerati nelle precedenti categorie: parti di prodotto acquistate da terzi, costo di lavorazioni effettuate da terzi, costo di materiali speciali o di attrezzature speciali utilizzate per la fabbricazione esclusiva di un prodotto 10

Costi indiretti:esempio di base di riparto A B Totale ----------------------------------------------------------------- Materie Prime 100 30 130 Manodopera 60 80 140 Totale 160 110 270 Ore lavoro 70 20 90 Costo indiretto (CI) da ripartire: 49 milioni Coeff. di riparto a valore CR = Costo Indiretto/Valore della base di riparto = 49/270 = 0.18 da cui: CI (A) = 0.18x160 =29.037 CI (B) = 0.18x110 =19.936 Coeff. di riparto quantitativo CR = Costo Indiretto/Valore della base ore lavoro = 49/90 = 0.5444 da cui: CI (A) = 0.5444x70 =38.11 CI (B) = 0.5444x20 =10.89 11

Costi rilevanti e irrilevanti Costi rilevanti ( o evitabili, o eliminabili) costi che differiscono a secondo delle alternative decisionali prese in considerazione Costi irrilevanti ( o non evitabili, o ineliminabili) costi che non mutano nelle alternative decisionali prese in considerazione Costi consuntivi e standard Costi consuntivo (o storico) costo effettivo, rilevato ex post Costi standard costo riferito a condizioni operative ipotetiche (calcolati a tavolino sulla base di valutazioni di tipo ingegneristico) 12

Costi di prodotto e costi di periodo Costi di prodotto sono i costi associabili in modo diretto o indiretto alla realizzazione di un prodotto/servizio costo del lavoro diretto costi materiali diretti costi indiretti di produzione o overheads di produzione costi indiretti fissi (affitti, ammortamenti, assicurazioni..) costi indiretti variabili (energia, manutenzione, CQ, energia) Costi di periodo ( o spese discrezionali) comprendono i costi non associati direttamente alla realizzazione del prodotto costi di R&S costi amministrativi costi generali costi di vendita 13

Le configurazioni di costo una configurazione di costo o un raggruppamento di costo è la somma progressiva dei valori degli elementi di costo al fine di evidenziare informazioni di costo utili per la decisione. Esempi di configurazioni di costo: costi di area funzionale costi di combinazione produttiva costo di centro produttivo costo di sezione produttiva costo di reparto costo di fase costo di esercizio etc. 14

Le configurazioni di costo Le più comuni configurazioni di costo sono: Costo di conversione: somma del costo del lavoro diretto e della quota di costi indiretti industriali attribuita al prodotto; Costo pieno industriale: somma del costo di conversione e del costo delle materie dirette di prodotto; Costo pieno aziendale: somma del costo pieno industriale e della quota dei costi di periodo attribuita al prodotto 15