Sensazione e Percezione

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Transcript della presentazione:

Sensazione e Percezione Corso di Psicologia Generale – Gruppo 3 dott.ssa Francesca Conte - francesca.conte@unicampania.it

Sensazione e percezione sensazione: esperienza grezza associata a stimoli semplici (l’occhio vede un grosso oggetto arancione) percezione: esperienza basata sull’integrazione e l’interpretazione significativa delle sensazioni elementari (è un autobus) Organi di senso e nervi Corteccia cerebrale

SENSAZIONE

Sistemi sensoriali …? ... ? Vista Udito Olfatto Gusto Tatto (+ pressione, temperatura, dolore) …? ... ?

Sistemi sensoriali Vista Udito Olfatto Gusto Tatto Propriocezione (percezione della posizione del proprio corpo nello spazio) Enterocezione (percezione dello stato degli organi interni – es. emozioni, dolore)

Meccanismi della sensazione In tutti i sistemi sensoriali devono avvenire 2 processi: acquisizione dei dati trasduzione (conversione dei dati in una rappresentazione neurale – fibre nervose)

Sensibilità dei sistemi sensoriali I recettori di ciascun sistema sensoriale sono sensibili ad uno specifico tipo di stimolo (es. fotoni nella vista, onde sonore nell’udito) ma ad un range limitato di intensità di stimolazione

Tecniche psicofisiche Tecniche sperimentali per misurare la relazione tra l’ampiezza fisica di determinati stimoli (es. intensità fisica della luce) e la conseguente risposta psicologica (es. quanto appare brillante la luce) Ad un osservatore vengono presentati stimoli di varia intensità in sequenza casuale; egli deve rispondere se li percepisce o meno. Ogni stimolo è presentato molte volte e si determina la percentuale di risposte affermative per ogni livello di intensità

Soglia assoluta: valore di intensità dello stimolo che viene percepita il 50% delle volte

Stimoli minimi (Galanter, 1962) vista La luce di una candela a 48 km di distanza, in una notte serena senza luna udito Il ticchettio di un orologio a 6 metri di distanza, in ambiente perfettamente silenzioso gusto Un cucchiaino di zucchero diluito in circa 7,6 litri d’acqua olfatto Una goccia di profumo (1 ml) vaporizzato nel volume di aria di un appartamento di 3 vani (circa 180 m cubi) tatto L’ala di una mosca che cade sulla guancia da una distanza di 1 cm

Soglia differenziale E’ la minima differenza di intensità necessaria affinchè si possano distinguere 2 stimoli (minima differenza percepibile - jnd: just noticeable difference) La jnd decresce al crescere della sensibilità del soggetto (se il soggetto è in grado di rilevare le più lievi differenze tra stimoli il valore di jnd è piccolo e viceversa)

Legge di Weber-Fechner (1860) L’intensità di cui è necessario aumentare lo stimolo standard affinchè l’incremento sia distinguibile è proporzionale all’intensità dello stimolo standard stesso Più elevato è lo stimolo standard, meno sensibile è il sistema sensoriale ai cambiamenti di intensità

Esempio Se una stanza contiene 25 candele accese e un soggetto è in grado di notare l’aggiunta di 2 candele (8% in più) Se la stanza contenesse 100 candele sarebbe necessario aggiungerne altre 8 per riuscire a notare il cambiamento

Legge della potenza di Stevens (1956) ASSUNTI BASE: La jnd corrisponde a una qualche percentuale fissa dello standard (legge di Weber-Fechner) La jnd è l’unità di misura dell’intensità psicologica (la differenza tra 4 e 7 jnd è uguale a quella tra 10 e 13 jnd) L’intensità psicologica percepita (psi: Ψ) è funzione dell’intensità fisica (fi: Φ) Ψ = Φr r è un esponente il cui valore è specifico per ciascuna modalità sensoriale

Legge della potenza di Stevens 2 Modalità sensoriali “benigne” come il rilevamento di intensità luminose hanno esponenti inferiori a 1 mentre quelle nocive come la sensazione delle scariche elettriche hanno esponenti maggiori di 1 probabile finalità adattiva

Teoria della detezione del segnale Signal Detection Theory (SDT, Green e Swets, 1966) ELEMENTI CHIAVE rapporto segnale/rumore fattori soggettivi legati al processo decisionale

Rapporto segnale/rumore il segnale è lo stimolo o evento da rilevare; esso appare assieme ad una certa quantità di rumore (qualsiasi altro segnale che ha l’effetto di rendere meno identificabile il segnale)

Compito di detezione del segnale Risposta “sì” Risposta “no” Segnale presente Lapse Risposta corretta Segnale assente Falso allarme

Fattori soggettivi Se c’è un basso rapporto segnale/rumore cresce il grado di incertezza Al crescere dell’incertezza aumenta il peso dei FATTORI SOGGETTIVI (aspettative, esperienza, stato psicologico, stile cognitivo, valutazione del contesto, ecc.)

Esempi

Importanza della SDT Il soggetto non si comporta come un ricevitore passivo di informazioni, ma come un attivo "decisore" che elabora giudizi complicati in condizioni di incertezza e rielabora i dati ricevuti. Data la complessità dinamica del processo di sensazione-percezione, sono essenziali sia i processi bottom-up che quelli top-down “PRE-GIUDIZI”

Codifica sensoriale Ogni sistema sensoriale deve: Tradurre l’informazione fisica in entrata (es. fotoni, onde sonore) in rappresentazione neurale (trasduzione) Codificare le diverse caratteristiche dell’informazione fisica (es. intensità, colore, ecc.) in rappresentazione neurale

Trasduzione E’ operata dai RECETTORI = neuroni specializzati situati negli organi sensoriali che traducono i segnali fisici in scariche elettriche Tatto  Vista Udito 

Trasduzione 2 Stimoli di tipo fisico: vista (fotoni) e udito (onde sonore) Stimoli di tipo chimico: gusto e olfatto Stimoli di tipo meccanico: tatto

Dai recettori alla corteccia Il segnale elettrico viaggia fino alla parte della corteccia cerebrale adibita a riceverlo L’esperienza sensoriale ha luogo nella corteccia e non nell’organo di senso

Muller (1826): principio dell’energia nervosa specifica I nervi dei 5 sistemi sensoriali trasmettono solo le informazioni relative al sistema sensoriale cui sono associati, indipendentemente dalla natura della stimolazione del nervo sensoriale Ad es. i nervi ottici trasmettono solo informazioni visive in presenza sia di una stimolazione luminosa che di una pressione fisica esercitata sul bulbo oculare: in entrambi casi il soggetto riferisce di aver visto qualcosa

Esperimenti di Penfield (1950) Durante operazioni chirurgiche cerebrali su pazienti svegli, stimolava elettricamente la corteccia somatosensoriale primaria  i pz riportavano di provare formicolio su una specifica parte del corpo Mentre Penfield muoveva l’elettrodo, i pz sentivano il formicolio spostarsi lungo il corpo

Homunculus somatosensoriale

Perché alcune aree del corpo sono sovra-rappresentate? La dimensione dell’area della corteccia responsabile dell’elaborazione dell’informazione proveniente da ciascuna parte del corpo è proporzionale alla quantità di neuroni sensoriali in quella parte del corpo (labbra, dita vs. gomito, schiena)

Codifica dell’intensità All’aumentare dell’intensità dello stimolo: aumenta la frequenza di scarica dei neuroni (modello temporale) aumenta il numero complessivo di neuroni attivati (modello spaziale)

Codifica degli attributi qualitativi Specificità (Muller, 1856): es. distinguiamo un sapore dolce da uno acido perché ogni sapore ha le sue proprie fibre nervose Modello di scarica nervosa: es. anche se una certa fibra nervosa risponde soprattutto al dolce, essa può essere parzialmente sensibile anche ad altri sapori  uno stimolo dolce attiverebbe un gran numero di fibre con alcune che scaricano più di altre

PERCEZIONE

A che serve? L’uomo necessita di un’immagine continuamente aggiornata – un modello dell’ambiente – cioè una rappresentazione del mondo nel nostro cervello utilizzata per comportarci in maniera adattiva

Problemi Le informazioni sono numerosissime, il nostro cervello non potrebbe elaborarle completamente una ad una Molte configurazioni di stimoli danno origine alle stesse rappresentazioni negli organi di senso Es. un pino di 2 m visto da una distanza di 100 m produce la stessa immagine retinica di uno di 4 m visto da 200 m Soluzione: da info già possedute (es. gli alberi di Natale sono in genere alti 2 m), indizi visivi aggiuntivi (la persona accanto è alta quanto l’albero)

Concetti chiave della percezione Attenzione: quali info in entrata vanno elaborate ulteriormente e quali scartate Localizzazione: dove sono gli oggetti di interesse Riconoscimento: cosa è lo stimolo

Localizzazione E’ necessario localizzare gli oggetti per: Muoversi nell’ambiente pieno di ostacoli Afferrare oggetti A tale scopo dobbiamo: Percepire gli oggetti come separati gli uni dagli altri Percepire a che distanza si trovano

Separazione degli oggetti L’immagine proiettata sulla retina non è altro che un mosaico di luminosità e colori variabili. In qualche modo il nostro sistema percettivo organizza il mosaico in una serie di oggetti distinti proiettati contro uno sfondo

Organizzazione figura-sfondo La forma più elementare di organizzazione percettiva è che, se uno stimolo contiene due o più aree distinte, generalmente vediamo parte di esso come figura e il resto come sfondo. Le aree “figura” contengono gli oggetti di interesse e appaiono più consistenti dello sfondo.

Reversibilità I due modelli di organizzazione si alternano nella nostra coscienza, non sono mai simultanei In generale più è piccola un’area più è probabile che sia vista come figura L’organizzazione figura-sfondo non fa parte dello stimolo fisico ma è una proprietà della nostra mente!

M.C. Escher, Cascata

M.C. Escher, Belvedere