Jean Piaget https://www.youtube.com/watch?v=vVfvXMu3mBQ Nato nel 1896 in Svizzera Appassionato di zoologia: Catalogo dei molluschi della regine di Neuchatel. Si dedica allo studio della filosofia →epistemologia Il problema epistemologico doveva includere attività del soggetto e il suo adattamento biologico. Una ricerca sull’origine della conoscenza e del suo sviluppo che si fondasse su fatti verificabili. ↓ Epistemologia genetica
P. osservava i suoi figli→ come giocavano, come risolvevano i problemi, come si evolveva la conoscenza di sé e del mondo. Adottò il metodo clinico: interviste per capire come bambini risolvessero i problemi. Che cos’è intelligenza?→ funzione vitale necessaria per adattarsi ↓ la ricerca di equilibrio e armonia tra processi del pensiero e l’ambiente (equilibrio cognitivo) Equilibrazione : processo che tende all’equilibrio cognitivo. Ambiente sottopone il bambino a continui disequilibri (squilibri cognitivi) che lo “costringono” a fare degli “aggiustamenti” per ristabilire l’equilibrio cognitivo. Curiosi, esplorano attivamente, messi costantemente alla prova da stimoli nuovi. Modello di interazione: discrepanza tra schemi mentali interni (conoscenze) e nuovi stimoli stimolano la conoscenza.
Ottica costruttivista: la conoscenza è frutto di una costruzione da parte del bambino che deve operare, agire sugli oggetti per capirne le proprietà. Manipolazione degli oggetti e degli eventi per costruire la loro realtà. ↓ connessa a bagaglio di conoscenze: un sistema immaturo avrà a disposizione meno ipotesi con cui decifrare la realtà Conoscenza si sviluppa attraverso un processo di perfezionamento di schemi mentali. Struttura organizzata di pensiero o azione utilizzati come chiave per interpretare esperienza. ☛rappresentazioni della realtà ☛ strumenti che servono a organizzare e interpretare l’esperienza Sviluppo cognitivo è lo sviluppo di schemi Come si costruiscono? Come si modificano? 2 processi mentali innati: organizzazione e adattamento
es. cavallo assimilato al “cane” Adattamento Organizzazione: tendenza a integrare schemi esistenti in schemi più complessi. Es. schemi “osservare” “raggiungere” “prendere”→ “raggiungimento guidato visivamente” assimilazione: interpretare nuove esperienze attraverso schemi esistenti es. cavallo assimilato al “cane” Adattamento accomodamento: modifica schemi esistenti per adattarsi alle nuove esperienze Assimilazione di esperienze che non combaciano con schemi esistenti determinano un conflitto. Il conflitto spinge verso l’accomodamento dello schema Risultato è nuovo equilibrio tra schemi mentali e ambiente Promuove
4 stadi di sviluppo cognitivo: sequenza invariante di sviluppo Stadio sensomotorio (0-2) Stadio pre-operatiorio (2-7) Stadio operatorio concreto (7-11) Stadio operatorio formale Ogni passaggio di stadio ha come prerequisito lo stadio precedente, la sequenza segue necessariamente lo stesso ordine. Ci sono differenze individuali nell’età in cui entrano o escono da uno stadio→fattori ambientali e culturali influenzano il ritmo di sviluppo.
Sensomotorio: bambino coordina input sensoriali e abilità motorie all’ interno di schemi che gli permettano di “agire” sull’ambiente per conoscerlo. Un periodo di cambiamenti drastici: bambini da attività e conoscenza limitata (riflessa?) passano ad una conoscenza organizzata di sé degli altri, aumentata capacità di perseguire i propri obiettivi. Questo stadio è stato suddiviso in 6 sottostadi: Attività riflessa (0-1mese): caratterizzato da riflessi (suzione, prensione) che sono estesi a nuovi oggetti. Non sono semplicemente automatici ma azioni sistematizzate P. li considera schemi di assimilazione riflessa. in questo stadio esistono spazi corporei in relazione a schemi riflessi: spazio boccale, visuale, tattile P. considera questo uno stadio di adualismo iniziale: mancanza di differenziazione tra interno ed esterno.
Reazioni circolari primarie (prime abitudini 1-4 mesi): il bambino acquisisce le prime abitudini che si appoggiano a schemi riflessi (es succhiare il dito). Sono rivolti verso il corpo del neonato, autodiretti. In questo sottostadio inizia la prima differenziazione tra assimilazione e accomodamento Prima differenziazione degli affetti: ricerca di riprodurre stimolazioni gradevoli Reazioni circolari secondarie (primi apprendimenti 4-8 mesi): neonato scopre che può determinare effetti sull’ambiente. Una risposta piacevole di un oggetto spinge il neonato a ripetere quell’azione (premere un pupazzo per il suono) Non vi è una vera e propria intenzionalità, inizio di intenzionalità NON rappresentativa. Non c’è una rappresentazione mentale ma operatoria. Emerge il sorriso e modulazione degli affetti→P. inizio coscienza di sé.
Coordinamento degli schemi (8-12 mesi): bambini coordinano due o più schemi per raggiungere un obiettivo (es. può cercare un giocattolo nascosto). Prima forma di comportamento rivolto verso un obiettivo (es. obiettivo giocattolo →bambino solleva coperta). P. identifica una prima differenziazione tra i mezzi e gli scopi. Reazioni circolari terziarie (scoperta di nuovi mezzi 12-18 mesi): bambini cercano nuovi metodi per risolvere problemi o riprodurre risultati interessanti Sperimenta sull’oggetto in funzione di schemi preesistenti L’oggetto si differenzia come entità dalle azioni del bambino, non è una sua estensione. Bambino stabilisce rapporti di dipendenza reciproca. Invenzione nuovi mezzi attraverso combinazioni mentale (18-24): bambini iniziano a interiorizzare gli schemi motori e costituiscono simboli o immagini L’azione può essere portata avanti mentalmente. Logica dell’azione fondata su invenzione (intuizione) e non sulla scoperta
Permanenza dell’oggetto→ oggetti continuano ad esistere anche se non sono visti o individuabili con altri sensi. 8-12 mesi → errore A-non-B: tendenza a cercare oggetti dove nascosti precedentemente anche se hanno visto che sono stati messi in un secondo posto. P. ipotizza che il bambino non concepisce l’oggetto al di fuori della sua attività, il suo comportamento determina dove sta l’oggetto. 12-18 → bambini cercano oggetto dove lo hanno visto l’ultima volta, non possono rappresentare le dislocazioni invisibili. 18-24 →possono rappresentare dislocazioni, quindi fare delle inferenze per guidare ricerca di oggetti scomparsi. Critiche Neo-innatismo: bambini nascono con una conoscenza innata del mondo più amplia di quella ipotizzata da P. Anticipano la permanenza dell’oggetto Meltzoff →neonati hanno capacità simboliche → ipotizza che non esista un periodo unicamente sensomotorio.
Pre-operatorio: emerge pensiero simbolico Capacità di utilizzare simboli (immagini o parole) per rappresentare oggetti e esperienze. Linguaggio gioco di finzione (simbolico) Ricerca in cui veniva chiesto a bambini di trovare un oggetto nascosto dopo avergli mostrato il luogo in un plastico. 3 anni, hanno ritrovato sia l’oggetto nella stanza che nel plastico 2 anni e mezzo hanno trovato l’oggetto nel plastico ma non nella stanza ↓ Bambini di 2 anni e mezzo non considerano il modello come la rappresentazione simbolica? Se viene data loro una foto riescono a trovare l’oggetto I modelli in scala sono più difficili da utilizzare come simboli perché il bambino manca di rappresentazione doppia. Pensare oggetto in due modi differenti
Proprietà di un oggetto non cambia quando aspetto viene alterato P. ha messo in evidenza i deficit del pensiero pre-opertorio→manca di schemi operazionali logici. Pensiero pre-operatorio caratterizzato da: Animismo: attribuire vita a oggetti inanimati Egocentrismo: considerare solo la propria prospettiva, difficoltà ad assumere il punto di vista dell’altro. Impedisce la distinzione apparenza/realtà: bambini cadono nell’errore di apparenza fuorviante (es. gatto mascherato da cane) difficoltà nella doppia codifica: considerare un oggetto in più modi contemporaneamente Esperimenti di P. sulla conservazione→ragionamento sembra essere incentrato sulla percezione qualità come volume, massa e numero, sono subordinate ad aspetto percettivo. perché? Manca il decentramento: capacità di considerare gli aspetti molteplici di una situazione Manca la reversivilità: capacità di compiere mentalmente azione opposta Proprietà di un oggetto non cambia quando aspetto viene alterato
Linguaggio →permette lo scambio, permette i confrontare mondo soggettivo con l’altro. Bambino trasforma le azioni in pensieri attraverso la parola Rinforza e trasforma l’azione, la sostiene P. Ipotizza che la prima forma di linguaggio sia un monologo interiore proprio a supporto delle operazioni. Non considera le facoltà sociali già sviluppate. https://www.youtube.com/watch?v=Ej08kHU10sg
Stadio operatorio-concreto (7-11): bambini utilizzano operazioni cognitive,e utilizzano la logica. modificare e riorganizzare immagini simboli Decentramento e reversibilità permettono di utilizzare la conservazione→pensiero logico prevale su quello sensoriale. Padroneggiano operazioni di transitività (se A>B e B>C allora A>C) Operatorio formale: il pensiero logico si svincola dagli oggetti, viene applicato anche a concetti astratti, idee e proposizioni. Ragionamento ipotetico deduttivo è alla base delle operazioni formali. Dal generale al particolare, possono formulare delle ipotesi Ragionamento induttivo→dal particolare al generale, scientifico, volto alla verifica di Hp.
Critiche P. ha utilizzato delle prove complesse per i bambini, soprattutto per il pre-operatori. P. voleva risalire alle competenza osservando la prestazione ad una prova, ma sono sovrapponibili? È stata messo in discussione lo sviluppo per stadi→presuppongono una crescita repentina, Crescita cognitiva non è sempre coerente e continua. Si ipotizza che la coerenza dello sviluppo possa interessare differenti domini intellettivi. Alcuni autori considerano la teoria di P. più come una accurata descrizione più che una spiegazione: quale maturazione deve sottostare nel passaggio da uno stadio all’altro? Che tipo di esperienza deve fare? Non ha dato abbastanza peso alle influenze sociali e culturali.
Lev Vygotsky Nato nel 1896 in Bielorussia. 1917 laurea Università di Mosca→docente di letteratura e psicologia (1917-23) a Gomel. Fonda un giornale letterario → “La psicologia dell’arte”. Fonda laboratorio psicologico per la formazione degli insegnanti. 1924 lavora Mosca nell’Istituto di psicologia e poi in quello di Difettologia fondato da lui. Tiene corsi di educazione comunista Dal 25 al 34→studi di medicina 1934 muore di tubercolosi
Teoria socioculturale Crescita cognitiva avviene all’interno di un contesto socioculturale che ne influenza la forma Le abilità cognitive di un bambino emergono dall’interazione sociale con genitori, insegnanti, figure competenti. Bambini acquisiscono cultura, valori e competenze attraverso dialoghi collaborativi con i membri competenti della società. Sviluppo intellettivo cultura Lo sviluppo della mente, delle sue capacità non è omogenea nel mondo, è strettamente legata ai valori e alle richieste culturali. per natura socioculturale→ sviluppo e contenuto non sono universali come ipotizzava P. Devono essere presi in considerazione 4 indici (livelli) correlati che interagiscono con ambiente del bambino: Sviluppo microgenetico Sviluppo ontogenetico Sviluppo filogenetico Sviluppo socio-storico
Ontogenetico: sviluppo di un individuo nell’arco della sua vita Microgenetico: cambiamenti che avvengono in archi temporali brevi (minuti e giorni) Es. cambiamenti nell’arco della settimana nella risoluzione di addizioni ovvero di strategie di memoria all’interno di una prova. Ontogenetico: sviluppo di un individuo nell’arco della sua vita Filogenetico: sviluppo nella prospettiva evoluzionista→storia della specie. Socio-storico: cambiamenti nella cultura dell’individuo, i valori, le norme, le tecnologie legati alle trasformazioni storiche. V.→bambini nascono con funzioni mentali elementari: sensazione, percezione, attenzione e memoria fornisce strumenti di adattamento intellettivo funzioni mentali superiori Es. differenti contesti culturali suggeriscono differenti strategie mnestiche☛ differenti modi di utilizzare la mente, come pensare. cultura
Per V. ogni scoperta, passaggio, apprendimento del bambino avviene all’interno di un dialogo con un adulto “esperto”. Apprendimento collaborativo (guidato): tutor modella attività e da istruzioni verbali, bambino si sforza di capire e poi di interiorizzare le istruzioni per autoregolare la sua performance. V. definisce la zona di sviluppo prossimale→gamma di compiti che bambino non sa risolvere da solo ma può raggiungere l’obiettivo con guida e incoraggiamento dell’adulto. Cosa promuove lo sviluppo cognitivo nella collaborazione sociale? Scaffolding: processo in cui l’esperto risponde occasionalmente, in una situazione di apprendimento, in modo da stimolare gradualmente la comprensione del problema. Esperto deve adattare il proprio sostegno alla situazione del discente in modo da portarlo vicino ai limiti delle proprie capacità, nella zona di sviluppo prossimale. Questa zona non è determinata solo dall’adulto, ma definita dal bambino e adulto insieme. Le “competenze” non sono assolute, non determinano uno stadio, ma sono specifiche per un compito specifico culturalmente determinato. Risultato di un’interazione.
In molti contesti culturali bambini non apprendono a scuola o insegnamento diretto. Partecipazione guidata: bambino apprende partecipando o osservando adulti impegnati in attività culturalmente rilevanti. Un apprendistato informale al pensare, le cognizioni prendono forma durante la partecipazione. Al contrario l’apprendimento fuori dal contesto non ha rilevanza immediata con il contesto attuale, come avviene nelle scuole. Ricerca di Rogoff→ differenze culturali. In culture in cui è maggiore la partecipazione guidata del bambino nelle attività degli adulti la zona di sviluppo prossimale è caratterizzata da comunicazioni non verbali esplicite. In contesti con modello occidentale in cui è predominante la separazione adulti bambini e l’apprendimento avviene fuori dal contesto, nella zona di sviluppo prossimale gli adulti davano molte più istruzioni verbali.
Linguaggio Principale veicolo con cui adulti tramandano il modo di pensare Diventa lo strumento principale di adattamento intellettivo. Piaget Vs Vygotsky aveva individuato nei bambini pre scolari un linguaggio egocentrico: discorsi del bambino piccolo che non sono sociali, non sono indirizzati ad altri ne espressi in modo da essere comprensibili I monologhi non sono egocentrici, ma sono privati, rivolti a se stessi. È un linguaggio privato che ha la funzione di accompagnare il pensiero del bambino soprattutto quando deve pianificare delle strategie o regolare il comportamento. Mentre il linguaggio egocentrico si trasforma lascia il posto a quello sociale, il linguaggio privato non scompare. Funziona come sistema cognitivo di guida del sé, diventa un linguaggio interiore.