Su povertà giovanili ed

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Su povertà giovanili ed FUTURO ANTERIORE RAPPORTO 2017 Su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia Walter Nanni Nepi, 25 gennaio 2018

INDICE DELLA PRESENTAZIONE: 1. Perché osservare e informare sulla povertà 2. La povertà in Italia: vecchi e nuovi volti 3. Le vulnerabilità giovanili: lo specifico italiano 4. I dati dei Centri di Ascolto Caritas 5. La risposta e gli interventi delle Caritas diocesane

Lo studio e l’osservazione in Caritas.. Perché? “Compito della Caritas è quello di realizzare- in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana- studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ed una adeguata legislazione” (Statuto di Caritas Italiana, 1971) “Dobbiamo inoltre acquisire un’adeguata competenza nella lettura dei bisogni delle povertà,dell’emarginazione: non dovrebbe mai mancare in nessuna Chiesa locale un Osservatorio permanente capace di seguire le dinamiche dei problemi della gente e di coinvolgere direttamente la comunità ecclesiale in modo scientifico.”(CEI, La Chiesa in Italia dopo Loreto).

A cosa serve osservare le povertà? Serve a “dare voce a chi non ha voce”… “Ti conto… perché conti!” Serve a conoscere meglio le povertà e i fenomeni di esclusione e vulnerabilità sociale, non affidandosi al semplice sentito dire ma dotandosi di un metodo: ascoltare, osservare, discernere A lavorare meglio per il “bene comune” Consente di andare oltre i fatti contingenti (le richieste, le emergenze), per non rimanere schiacciati sulla mera assistenza e programmare/ridefinire opere e servizi. Aiuta le diocesi nell’animazione delle comunità ecclesiali a favore di una pastorale organica e ordinaria della testimonianza della carità.

I destinatari del lavoro dell’Osservatorio Comunità cristiana ai suoi diversi livelli (Vescovo,Consiglio presbiterale, Opinione pubblica Consiglio pastorale diocesano, Uffici Pastorali,Parrocchie, ecc.) Istituzioni civili (Comuni, province,regioni, ecc)

I POVERI ASSOLUTI in Italia 2007-2016 (v.a. in migliaia)- Istat, 2017 +165%

LA POVERTÀ IN ITALIA: vecchi e nuovi volti Prima della crisi economica Oggi Questione meridionale Questione Meridionale + Settentrionale Un problema per lo più degli anziani Un problema di minori e giovani Riguarda le famiglie numerose (con 3 o più figli) Riguarda anche i nuclei più ridotti (con 1 o 2 figli) Tocca chi NON ha un lavoro Tocca anche chi HA un lavoro

Incidenza povertà assoluta per età della persona di riferimento- Anni 2007-2016 (%) Istat, 2017

LA CONDIZIONE GIOVANILE IN ITALIA 2,3 milioni poveri assoluti tra minori e giovani (48,7% dei poveri d’Italia) (Istat) 3,2 milioni Neet 15-34 anni (Italia: 26%; UE: 15,5%) (Eurostat) Disoccupazione giovanile (15-24): 37,8% (media UE 18,7%) (Eurostat) Svantaggio negli stipendi di ingresso e nelle carriere lavorative, a partire dagli anni ‘90 (Banca d’Italia) La ricchezza media delle famiglie di giovani: -50% di quella dei giovani degli anni ‘90 (Banca d’Italia) Abbandono scolastico (18-24 anni): 14,7% (UE:11%) (Eurostat) Anno 2030: i giovani diventeranno autonomi a 48 anni! (Fondazione Bruno Visentini) Età media in cui si lascia la famiglia di origine: 30,1 (UE: 26,1) (Eurostat) Figli più poveri dei propri genitori! (Ocse)

La povertà letta attraverso i dati dei Centri di ascolto Caritas in Italia 205 mila persone incontrate nel 2016 in 1.801 CdA (collocati in 180 diocesi pari all’82,5% delle Caritas diocesane)  molti sono gli stranieri (56,2%)  prevalgono le persone nelle classi di età centrali (35-44 e 45-54)  sostanziale parità di presenza di uomini (49,2%) e donne (50,8%)  medio-bassi livelli di istruzione: il 67% ha un titolo uguale o inferiore alla licenza media inferiore  grave il disagio occupazionale (il 64,4% cerca un lavoro)  prevalgono i coniugati (47,4%) e le persone con figli (il 64,4% è genitore)

Persone ascoltate nei Cda del Lazio per diocesi (v.a. e %)   v.a. % Diocesi di ALBANO 1.018 4,5 Diocesi di ANAGNI - ALATRI 43 0,2 Diocesi di CIVITA CASTELLANA 247 1,1 Diocesi di CIVITAVECCHIA - TARQUINIA 630 2,8 Diocesi di FRASCATI 490 2,1 Diocesi di FROSINONE - VEROLI - FERENTINO 718 3,1 Diocesi di GAETA 506 2,2 Diocesi di LATINA - TERRACINA - SEZZE - PRIVERNO 122 0,5 Diocesi di MONTECASSINO 717 Diocesi di PALESTRINA 710 Diocesi di PORTO - SANTA RUFINA 64 0,3 Diocesi di SABINA - POGGIO MIRTETO 1.019 Diocesi di SORA - AQUINO - PONTECORVO 450 2,0 Diocesi di TIVOLI 175 0,8 Diocesi di VITERBO 768 3,4 Lazio (senza Roma) 7.677 33,6 Diocesi di ROMA 151.99 66,4 Totale LAZIO 22.876 100,0 Caritas diocesane mancanti: Velletri; Rieti

Caratteristiche sociali utenza Caritas – Lazio e Roma (Anno 2015) % sul totale delle persone   Lazio+Roma Lazio (senza Roma) Roma Stranieri 64,3 50,3 71,0 Donne 51,9 60,2 47,8 Coniugati 41,7 46,3 39,4 Separati+divorziati 16,7 18,5 15,7 Inferiore al diploma di maturità 60,0 62,0 58,9 Persone senza dimora 13,0 8,0 15,6 Disoccupati/inoccupati 70,6 67,7 72,8 Con figli minori conviventi 18,0 28,8 12,5 Povertà economica 63,4 74,3 56,0 Immigrazione 2,9 24,4 Famiglia 14,1 14,2 Occupazione 33,2 61,8 13,8 Salute 12,1 10,9 Detenzione e giustizia 3,7 4,8 3,0 Abitazione 9,7 19,9 2,8 Dipendenze 3,5 2,6 Istruzione 2,5 4,0 1,5 Handicap 1,6 2,7 0,8 Altri problemi 4,9 4,5 5,1

Le dimensioni del disagio: i bisogni intercettati -Anno 2016 (% sulle persone)

Bisogni sociali nei CdA – Profilo per area territoriale (% sulle persone)

La multi-dimensionalità dei bisogni Anno 2016 (% sulle persone) (Ambiti: povertà, lavoro, abitazione, famiglia, salute, immigrazione, istruzione, dipendenza, detenzione e giustizia, handicap/disabilità)

Le carriere di povertà Anno 2016 (% sulle persone)

Chi sono i giovani che si rivolgono ai Cda GLI ITALIANI (18-34) Peso sul totale degli utenti italiani: 10,5% Genere prevalente: donna (62,6%) Localizzazione geografica: Mezzogiorno (39,1%) o Nord Italia (34,7%) Classe d’età: 30-34 (47,6%)- 25-29 (33,7%) Istruzione: uguale o inferiore alla licenza media inferiore (68,5%) Stato civile: celibi/nubili (50,3%) o coniugati (32,2%) Condizione professionale: disoccupati (70,5%) Genitorialità: con figli (60,6%) Grave marginalità: senza dimora (13,9%) Bisogni prevalenti: problemi economici, lavoro, casa

Chi sono i giovani che si rivolgono ai Cda GLI STRANIERI (18-34) Peso sul totale degli utenti stranieri: 31,5% Genere prevalente: uomo (54,1%) Nazionalità: Marocco, Romania, Nigeria, Pakistan, Senegal Localizzazione geografica: Nord (52,2%) Fascia d’età: 30-34 (43,6%)-25-29 (32,8%) Stato civile: celibi (49,2%) e coniugati (44,3%) Istruzione: uguale o inferiore alla licenza media inferiore (65,1%) Permesso di soggiorno: in regola (69,2%) Condizione professionale: disoccupati (70,5%) Genitorialità: con figli (51,6%) Grave marginalità: senza dimora (26,4%) Bisogni prevalenti: problemi economici, lavoro, casa, problemi connessi allo status di profugo/richiedente asilo, povertà educativa/formativa.

I trend del primo semestre 2017 e gli “alert” dei territori  Multi-problematicità → Saturazione del sistema Cda  Povertà trasmessa di padre in figlio: i poveri di seconda generazione ascoltati nei centri Caritas  Continua a crescere il peso dei giovani (18-34), per lo più tra gli stranieri  Continua ad aumentare il peso della componente maschile  Cresce la povertà educativa  Aumentano le situazioni di vulnerabilità familiare  Si amplia il peso della grave marginalità  Aumentano i bisogni abitativi (emergenza casa) e quelli legati all’immigrazione

Gli interventi realizzati dai Centri di Ascolto Nel 2016 sono stati implementati complessivamente oltre 2,7 milioni di azioni da circa 1.800 CdA.  oltre 1,8 milioni interventi di aiuto materiale (pasti alle mense, distribuzione pacchi viveri- vestiario, docce, prodotti di igiene personale)  oltre 450 mila interventi di ascolto, consulenza e orientamento.  oltre 270 mila interventi di alloggio (accoglienza a lungo termine, pronta e prima accoglienza)  oltre 19 mila coinvolgimenti di realtà terze sul territorio (Servizi sociali, Consultori, Enti del Terzo settore, ecc.)

LE PROGETTUALITÀ DELLE CARITAS DIOCESANE PER MINORI E GIOVANI Contrasto alla dispersione scolastica (Caritas diocesana di Messina-L-SL ) Promozione di percorsi innovativi di inserimento lavorativo/ strumenti di politica attiva del lavoro (tirocini, borse lavoro stage) (Caritas diocesana di Brescia ) Attività di formazione e riqualificazione professionale (Caritas diocesana di Porto Santa Rufina) Progetti per minori a rischio, provenienti da famiglie povere e vulnerabili (Caritas diocesana di Molfetta-Ruvo- Giovinazzo) Attività di supporto ai disturbi mentali (Caritas diocesana Lamezia-Terme) Promozione del volontariato, formazione, animazione (Caritas diocesana di Faenza-Modigliana) Programmi interculturali, per favorire lo scambio e il dialogo (Caritas diocesana di Pescara-Penne) Servizi dedicati a vecchie e/o nuove dipendenze (Caritas diocesana di Sorrento-Castellammare di Stabia) Percorsi di inclusione per giovani rifugiati (Caritas diocesana di Biella)

Partecipazione degli operatori Caritas a momenti di formazione sul Sia Livello diocesano Livello parrocchiale