Psicologia dello sviluppo

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Transcript della presentazione:

Psicologia dello sviluppo Il corso intende affrontare le principali tappe dello sviluppo in età evolutiva, ponendo particolare attenzione alla dimensione cognitiva, affettiva e relazionale Il corso si sviluppa intorno a cinque tematiche principali: Il bambino come sistema evolutivo: la teoria ecologica dello sviluppo e il rapporto tra natura e cultura La relazione bambino insegnante: i processi di crescita fra protezione e rischio Lo sviluppo cognitivo: Piaget, Vygotskij, Bruner, Brofenbrenner La scuola è la principale agenzia di socializzazione della nostra società. Metodologie per favorire lo sviluppo sociale antonella patrizi

Psicologia dello sviluppo: le domande Come cambiano abilità e funzioni nella vita di un individuo ? Quale rapporto natura-cultura, dotazioni innate - ambiente sociale e culturale ? Quale rapporto fra sviluppo, apprendimento, insegnamento ? Quale incidenza ha la relazione bambino-insegnante nell’incrementare il potenziale evolutivo?

Origini dello sviluppo Natura Cultura Spiegazioni Interattive

Il bambino come sistema Il comportamento del bambino è organizzato attraverso molti ambiti evolutivi: motorio cognitivo emotivo sociale che insieme danno vita ad un tutto integrato Le qualità emotive e sociali dell’interazione tra genitore e bambino o tra insegnante e bambino sono predittive delle competenze cognitive antonella patrizi

Lo sviluppo cognitivo Le domande chiavi alle quali si cerca di rispondere sono: Quali cambiamenti si verificano nel funzionamento cognitivo? Quali fattori sono responsabili di tali cambiamenti?

Jean Piaget La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l’acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza è adattamento e si costruisce nella relazione individuo-ambiente.

Eredità o ambiente? La conoscenza, secondo Piaget: Non è preformata nel soggetto (innatismo) Non è fissata nel reale da cui ricavarla (empirismo) APPROCCIO ORGANISMICO  individuo attivo costruttore della conoscenza: dotato di strutture psicologiche inizialmente molto semplici, che diventano più complesse con l’esperienza  bambino come esploratore/scienziato

Lo sviluppo cognitivo L’intelligenza è un caso particolare di adattamento biologico. L’adattamento è la tendenza ad adeguarsi alle richieste ambientali. Lo sviluppo cognitivo quindi comporta dei processi di progressiva modifica delle proprie strutture mentali (SCHEMI) in base alle richieste ambientali. Ciò avviene attraverso i processi di assimilazione e accomodamento.

La teoria di Piaget Ipotesi innatista Le strutture cognitive hanno un’origine esclusivamente interna Piaget respinge Ipotesi ambientalista Le strutture cognitive hanno un’origine esclusivamente ambientale Piaget propone Teoria organismica L’individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali, né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie conoscenze

I concetti teorici fondamentali di PIAGET: adattamento organizzazione schemi di azione strutture mentali concetto di stadio

adattamento: l’accordo del pensiero con le cose Le strutture interne dell’organismo si modificano continuamente per assolvere a bisogni nuovi, o anche vecchi ma in condizioni mutate; Tali modificazioni sono il risultato dell’interazione continua tra due processi che presiedono agli scambi tra il soggetto e l’ambiente: assimilazione e accomodamento.

L’intelligenza secondo Piaget ASSIMILAZIONE Incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza Conservazione ACCOMODAMENTO Modifica i propri schemi per adattarli ai nuovi dati Novità ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE EQUILIBRIO

Il piccolo scienziato Successo  equilibrio  utilizzo degli schemi Situazione nuova  tentativo di assimilarla allo schema preesistente Insuccesso  disequilibrio  modifica degli schemi

Il processo di sviluppo secondo Piaget Funzioni invarianti: Adattamento Equilibrio Continuità PROCESSO DI SVILUPPO Stadi di sviluppo Discontinuità

Gli stadi di sviluppo secondo Piaget Ciascuno stadio prevede una particolare forma di organizzazione psicologica Il passaggio da uno stadio al successivo può essere graduale e l’età può variare da un bambino all’altro Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forma e regole proprie Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrate in strutture più evolute (integrazione gerarchica tra stadi)

Gli stadi: stadio sensomotorio stadio preoperatorio periodo operatorio concreto stadio operatorio formale

Stadi dello sviluppo cognitivo secondo Piaget Stadio Età Descrizione Sensomotorio 0-2 anni A 2 anni “comprende” il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e con le informazioni sensoriali Preoperatorio 2-6 anni Si rappresenta mentalmente gli oggetti e comincia a comprendere la loro classificazione in gruppi Operatorio concreto 6-12 anni La capacità logica progredisce grazie allo sviluppo di nuove operazioni mentali (addizione, sottrazione, ecc.) Operatorio formale Dai 12 anni È capace di organizzare le informazioni in modo sistematico e pensa in termini ipotetico-deduttivi

I fattori dello sviluppo: Maturazione del sistema nervoso: non è l’unico fattore, né un fattore causale (anche i salti qualitativi che segnano il passaggio da uno stadio all’altro, non sono sempre contraddistinti da cambiamenti qualitativi nella struttura neurofisiologica).

Esperienza acquisita: esercizio e ripetizione di azioni, percezioni ed esperienze che il bambino compie autonomamente sulla realtà: - esperienza fisica: conoscere proprietà degli oggetti, loro caratteristiche formali e funzionali ← esperienza che avviene per astrazione di proprietà rilevanti degli oggetti (es. scoperta che certi oggetti possono galleggiare e che altri vanno a fondo)

esperienza logico-matematica: riguarda la possibilità di sperimentare le proprietà delle azioni (i bambini passano molto tempo ad infilare cubi o pentole di dimensioni diverse, allineando oggetti, raggruppandoli, sommandoli dividendoli  esercitano le proprie strutture mentali, le fanno funzionare e scoprono proprietà costanti e rilevanti delle loro azioni).

Interazione sociale e linguaggio: fattore importante ma non sufficiente poiché sono le strutture cognitive che influenzano la capacità di comprendere e produrre il linguaggio e non il contrario. La trasmissione sociale può accelerare il processo attraverso il quale viene raggiunta la maturità funzionale di uno stadio, ma di per sé non spiega il passaggio da uno stadio all’altro.

Per Piaget l’ambiente fisico e sociale è semplicemente uno scenario che consente al bambino di esercitare le proprie azioni, assolve ad una funzione solo perché fornisce il materiale grezzo su cui il bambino lavora.

Il vero fattore causale dello sviluppo risiede in una “proprietà intrinseca e costitutiva della vita organica e mentale”, cioè il fattore di equilibrio inteso come equilibrio tra perturbazioni esterne e attività del soggetto.

Ostacoli nell’uso delle operazioni mentali Egocentrismo Animismo Rigidità Ragionamento prelogico

L’egocentrismo Percepire e pensare il mondo solo con la propria prospettiva  esperimento delle tre montagne. Incapacità di decentrarsi dalla propria visione. Conseguenze negative sulla capacità di ragionare sulle relazioni  monologhi collettivi

Il compito delle tre montagne Si chiede al bambino di scegliere da una serie di fotografie del panorama quella che corrisponde a una prospettiva diversa dalla propria. Fino a 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare quale potrebbe essere la prospettiva di un’altra persona

Animismo Tendenza ad estendere le caratteristiche degli organismi viventi anche agli esseri inanimati. Incapacità di distinguere oggetti inanimati da esseri viventi  “Alla sedia dispiace che qualcuno le si sieda sopra?” Graduale distinzione: Ogni oggetto è animato e cosciente Solo le cose che si muovono sono animate Sono animate solo le cose con moto spontaneo Animali ed esseri umani sono animati

Rigidità di pensiero Si manifesta in diversi modi, ad esempio: Irreversibilità: tendenza a pensare gli oggetti e gli eventi nell’ordine in cui sono stati originariamente sperimentati; per cui i bambini non riescono a invertire mentalmente le sequenze. Il bambino non è in grado di annullare gli effetti di una azione mentale attraverso l’esecuzione di un’altra azione mentale ad essa opposta. Difficoltà ad adattarsi al cambiamento nell’aspetto  no costanza dell’identità: il loro pensiero sembra dominato da un tratto percettivo irrilevante, che non riescono ad ignorare (es. cane con maschera del gatto).

Ragionamento prelogico Il ragionamento non è ancora logico  i bambini non sanno compiere né induzioni, né deduzioni: compiono ragionamenti trasduttivi. tendono a vedere una relazione causale che non esiste tra due elementi concreti solo perché i due elementi si verificano insieme, oppure invertono causa ed effetto. Ostacola l’acquisizione di alcune nozioni fondamentali, tra cui quella di CONSERVAZIONE  comprensione che le caratteristiche di base della materia non vengono modificate da cambiamenti nel loro aspetto esteriore

Conservazione della massa (stadio preoperatorio)

3. Operatorio concreto (7 – 11 anni) Capacità di decentrarsi dal proprio punto di vista Il pensiero è organizzato in operazioni mentali Operazioni mentali: forme interiorizzate di azioni precedentemente sperimentate sul mondo fisico. Sono caratterizzate dalla reversibilità: possibilità di annullare l’effetto di un’azione mentale eseguendone un’altra. Le operazioni sono concrete  vincolate a casi concreti e specifici di cui si fa esperienza diretta

Acquisizioni nello stadio operatorio concreto Seriazione: organizzare mentalmente degli elementi in base a determinati criteri. Possibilità di compiere inferenze transitive legate all’esperienza concreta. Classificazione: classificare gli oggetti in gruppi basandosi su certi criteri, individuando le relazioni fra i gruppi. Es.: inclusione in categorie. Numero: idea più matura del numero e della sua invariabilità. CONSERVAZIONE di volume, lunghezza, numero, dimensione, massa. Dalla dipendenza dalla percezione alla dipendenza dalla logica

4. Formale (dagli 11 anni) Pensiero al massimo livello in cui il soggetto riesce a condurre ragionamenti corretti senza la necessità di partire da un dato di esperienza e di verificare il ragionamento attraverso un dato di esperienza. “ Marco è più alto di Paolo, Paolo è più alto di Andrea. Chi è il più alto?” Il bambino è in grado di sviluppare un ragionamento ipotetico-deduttivo, probabilistico.

Acquisizioni Ragionamento sulle astrazioni: capacità di ragionare sulle cose mai sperimentate direttamente Applicare la logica: capacità di prendere una proposizione generica e calcolare le conseguenze sulla base del “se-allora” Problem solving avanzato: capacità di costruire ipotesi, elaborare mentalmente risultati e prospettare varie soluzioni possibili prima di sottoporle a verifica

La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij

Lev S. Vygotskij Studia due argomenti principali: 1- lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori nel bambino 2- l’influenza delle variabili culturali sui processi cognitivi Il bambino che per Piaget era un piccolo scienziato, per Vygotskji è un piccolo apprendista

La teoria Le funzioni intellettuali superiori emergono dalle esperienze sociali Come Piaget, il bambino è considerato attivo costruttore nell’ambiente: Piaget: ambiente fisico Vygotskij ambiente sociale, inteso sia come cultura che come interazioni

Lo sviluppo umano Esaminato a tre livelli: culturale interpersonale individuale

Aspetti culturali I bambini non partono da zero nel costruire la conoscenza sul mondo  utilizzano le acquisizioni delle generazioni precedenti Gli strumenti culturali o artefatti culturali sono sviluppati da ogni società aiutano ad adattarsi alla realtà sono tramandati da una generazione alla successiva Si distinguono 2 tipi di strumenti culturali: strumenti materiali o tecnologici, es. computer strumenti concettuali o psicologici, es. linguaggio Gli strumenti tecnologici e psicologici esercitano la loro influenza in maniera congiunta

Il linguaggio E’ lo strumento più importante per trasmettere la cultura. Consente ai bambini di regolare la propria attività. Si acquisisce nelle interazioni sociali e poi viene internalizzato VYGOTSKIJ Linguaggio e pensiero hanno origini diverse, ma poi si integrano ed influenzano reciprocamente. PIAGET Il linguaggio dipende dal pensiero, è un sottosistema all’interno di una più generale capacità cognitiva, quella simbolica.

Livello interpersonale Sviluppo cognitivo = risultato delle interazioni con altre persone più competenti in diversi contesti La natura umana implica che: Bambino  sfrutta l’aiuto e l’insegnamento Adulto  offre aiuto ed insegnamento Competenza intellettuale emerge a partire dalle modalità di risolvere i problemi che vengono dapprima conosciute nelle interazioni sociali e successivamente interiorizzate

Costruttivismo sociale o socio-costruttivismo Livello individuale Minore attenzione rispetto a Piaget Visione costruttivistica dello sviluppo: bambino non solo attivo nello sviluppo delle proprie conoscenze, ma non costruisce da solo  risultato dell’interazione con altre persone più “esperte”. Costruttivismo sociale o socio-costruttivismo

Zona di sviluppo prossimale E’ il concetto unificatore di tutta la sua teoria, supportato da pochi dati empirici (studi successivi) La differenza tra ciò che il bambino sa fare da solo e ciò che sa fare insieme ad un altro. Definisce i limiti cognitivi entro cui l’insegnamento può considerarsi efficace.

Progresso attraverso la zona di sviluppo prossimale Avviene in tre fasi: La prestazione è controllata dall’adulto/esperto La prestazione è controllata dal bambino La prestazione è automatizzata

La zona di sviluppo prossimale La strutturazione del compito da eseguire da parte dell’adulto rende possibile lo sviluppo  Scaffolding (Woold e coll.). L’adulto (o la persona più esperta) guida il comportamento del bambino verso un funzionamento (solo leggermente) più elevato rispetto alle attuali capacità. Fa domande, stimola, incoraggia, suggerisce,…

Lo Scaffolding È il processo attraverso cui l’adulto “sostiene” il bambino, offendo “supporto” nella soluzione dei problemi e calibrando tale “sostegno” al livello del bambino. È caratterizzato da 2 regole: quando il bambino fa fatica occorre aumentare l’aiuto quando il bambino non ha difficoltà, l’adulto dovrebbe tirarsi indietro e lasciar fare  sperimenta soddisfazione e autostima Deve gradualmente portare il bambino ad assumersi la responsabilità di portare a termine il compito

Il Livello interpersonale È solo quando lavora con un individuo più esperto che il bambino realizza il massimo delle sue potenzialità È all’interno di questa zona di sviluppo prossimale che bisogna concentrare gli sforzi educativi. Si realizza sia nei contesti istituzionali di “istruzione” che nei contesti interattivi spontanei, come a casa con i genitori o i fratelli.

JEROME S. BRUNER (1915-2016)

Il funzionamento e lo sviluppo cognitivo Il comportamento umano è analizzato come sequenze di atti guidati da scopi e da piani, come il prodotto di strategie, cioè di regole che l’individuo usa in modo flessibile secondo l’obiettivo e la situazione.

Punto di vista funzionalista (guarda ai processi): interesse all’aspetto processuale della conoscenza ritiene che l’organizzazione del comportamento possa essere compresa solo tenendo conto degli scopi e delle intenzioni da cui è governato e delle funzioni cui assolve per l’individuo

quindi l’intelligenza è concepita come: insieme di strategie e procedure per risolvere problemi, per compiere decisioni, per effettuare analisi delle informazioni

Lo sviluppo cognitivo nella teoria di Jerome Bruner L’organizzazione del comportamento viene ben compresa tenendo conto degli scopi e delle intenzioni che lo governano e delle funzioni che assolve Nell’acquisire il pensiero maturo il bambino passa attraverso tre forme di rappresentazione: Esecutiva La realtà viene codificata attraverso l’azione Iconica La realtà viene codificata attraverso le immagini Simbolica La realtà viene codificata attraverso il linguaggio e altri sistemi simbolici

Rappresentazione simbolica mentre l’immagine conserva una somiglianza con la realtà che rappresenta, il linguaggio verbale è arbitrario (le parole non assomigliano ai loro referenti)

Tra linguaggio e realtà esiste un rapporto di mediazione costituito dal significato della parola la sequenza dei suoni T.A.V.O.L.O. ha un significato, ossia esprime un concetto, essa può essere riferita a quell’insieme di oggetti che conosciamo come tavoli; una volta interiorizzato come strumento cognitivo, il bambino dispone di un sistema di codifica della realtà molto potente e flessibile rispetto alle forme di rappresentazione precedenti.

uno degli aspetti più importanti della teoria di Bruner: ipotesi che tutti i processi mentali, incluso il linguaggio, abbiano un fondamento sociale e che la struttura della cognizione umana sia influenzata dalla cultura questa influenza si realizza attraverso le relazioni sociali che il bambino stabilisce con chi si prende cura di lui

strumento principale della trasmissione sociale è il linguaggio i prodotti della cultura esistono perché ci sono almeno due persone che possono usarli

Le basi sociali dello sviluppo mentale secondo Bruner Riprendendo Vygotskij, Bruner sostiene che i processi mentali hanno un fondamento sociale e che la cognizione umana è influenzata dalla cultura, attraverso i suoi simboli Bruner analizza le relazioni sociali che il bambino stabilisce precocemente con chi si prende cura di lui Scaffolding Ruolo dell’adulto

Psicologia culturale studia la mente all’interno dei gruppi culturali in cui essa si sviluppa sottolinea l’importanza che i valori, le credenze, le conoscenze, tipiche del gruppo, hanno in tale sviluppo mentale sottolinea il ruolo prevalente del pensiero narrativo nel dare significato all’esperienza di vita dell’individuo

John Bowlby L’interesse primario è per lo sviluppo Emotivo. La sua teoria è una sintesi critica tra i risultati della ricerca psicologica e biologica moderna e alcune questioni psicoanalitiche sullo sviluppo

La teoria dell’attaccamento La madre (e la relazione con lei) fornisce una base sicura dalla quale il bambino può allontanarsi per esplorare il mondo e farvi ritorno La funzione evolutiva sembra essere la protezione del bambino dai predatori. I legami emotivamente sicuri hanno un valore fondamentale per la sopravvivenza e per il successo riproduttivo

Influenza etologica Bowlby rifacendosi agli esperimenti di Harlow sulle scimmie rhesus, critica la posizione psicoanalitica e comportamentista del legame alla madre come “interessato” o come motivazione secondaria

L’attaccamento come predisposizione biologica La relazione che unisce madre e bambino è determinata geneticamente ed è basata su una motivazione primaria al contatto sociale Bisogno di contatto e di conforto muovono primariamente il piccolo verso una figura di attaccamento privilegiata La ricerca della vicinanza rappresenta la manifestazione più esplicita dell’attaccamento