Elementi di critica storica STORIA E OBIETTIVITA’ Elementi di critica storica
La posizione dello storico secondo Pierre Bayle (fine XVII secolo) “Uno storico in quanto tale è – come Melchidesech – senza padre, senza madre e senza discendenti. Deve dimenticare che appartiene a un dato paese, che fu educato a una data fede, che deve riconoscere a questo o a quello, che questi o quelli sono i suoi genitori, i suoi amici”.
…“Sono cosmopolita” Se gli si domanda di dove viene deve rispondere: “Non sono né francese, né tedesco, né inglese, né spagnolo. Sono cosmopolita. Non sono né al servizio dell’imperatore, né al servizio del re di Francia, ma esclusivamente al servizio della verità. Questa è la mia unica regina, alla quale ho prestato giuramento di obbedienza”.
Fede e ragione secondo Goethe La tradizione, oh insensato! E’ anch’essa una chimera. Ciò che conta è il giudizio; Solo la ragione a cui hai rinunciato Può liberarti dalle certezze della fede. (W.G. Goethe, Divano occidentale)
Secondo il sociologo austriaco Alfred Schütz (1889-1959) lo storico è come lo straniero… Lo storico, nei confronti del documento oggetto della sua indagine, si pone come lo straniero nei confronti della società di cui entra a far parte o viene a contatto.
Lo straniero… Lo straniero è colui che deve mettere in questione quasi tutto ciò che ai membri del gruppo con cui entra in contatto sembra essere fuori questione.
… non partecipa … ma interpreta … Per lo straniero il modello culturale del gruppo con cui entra in contatto non ha l’autorità di un sistema sperimentato perché egli non partecipa alla tradizione storica attraverso cui si è formato.
… secondo il suo pensiero abituale … inadeguato… Per lo straniero il modello culturale del proprio gruppo d’origine è invece il risultato di un’evoluzione storica ininterrotta e un elemento della propria biografia. Egli incomincia ad interpretare il nuovo ambiente nei termini del suo pensiero abituale (la sua “concezione relativamente naturale del mondo”), che non tarderà a rivelarsi inadeguato.
… per frammenti. Lo storico è un “portatore di cultura” che entra in relazione (attraverso il documento) con un sistema culturale diverso (codici culturali) di cui deve rendersi conto, ma di cui non possiede il codice, se non per frammenti (indizi).
E’ bene che lo storico sia “senza Dei” Le sue convinzioni non devono derivare da una fede a priori, ma dai risultati delle sue ricerche; Non deve spiegare la storia con fattori extrastorici; Deve essere consapevole che le verità sono storiche, non eterne; Non deve avere Dei da adorare, né da infrangere; Non deve trovare se non nei fatti e nei processi storici concreti le ragioni del suo operare; Deve cercare le cause (catene) e non il fine della storia.
Il passato che cambia secondo Jacques Le Goff “Io penso in definitiva che la storia sia la scienza del passato, a condizione di sapere che questo diventa oggetto della storia attraverso una ricostruzione incessantemente rimessa in discussione” (J. Le Goff)
L’obiettività è impossibile Lo storico non può fare astrazione dalle sue concezioni dell’uomo, rinunciare alle scelte, soprattutto quando si tratta di misurare l’importanza dei fatti e le loro relazioni causali.
Quali fattori condizionano e orientano le scelte dello storico? L’immagine che di sé ha il gruppo sociale del quale lo storico è l’interprete e al quale appartiene. La sua concezione delle cause del mutamento sociale. Le prospettive di mutamenti sociali a venire che lo storico giudica probabili o possibili e che orientano la sua interpretazione” (W.J. Mommsen, 1978)
L’imparzialità è possibile Lo storico non ha diritto di perseguire una dimostrazione a dispetto delle fonti e delle testimonianze, o di difendere una causa qualunque essa sia. I fatti storici sono prodotti e non dati: non c’è fatto storico senza problema storico.
Le opere storiche sono sempre verificabili … Le opere degli storici sono verificabili in base a criteri scientifici dalla comunità degli storici (il che non implica un consenso sulle interpretazioni).
… in base a criteri scientifici: Sono state utilizzate fonti pertinenti e l’ultimo stadio della ricerca è stato preso in considerazione? Fino a che punto questi giudizi storici si sono avvicinati a una integrazione ottimale di tutti i dati storici possibili? I modelli di spiegazione sono rigorosi e non contraddittori? (W.J. Mommsen, 1978)