Indagine di opinione per il convegno «Alberto Manzi: storia e storie dell’analfabetismo» Roma, 1 agosto 2011.

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Indagine di opinione per il convegno «Alberto Manzi: storia e storie dell’analfabetismo» Roma, 1 agosto 2011

PREMESSA In occasione del convegno di celebrazione e approfondimento della figura di Alberto Manzi, maestro elementare e personaggio televisivo di primaria importanza per l’alfabetizzazione della popolazione italiana, la Regione Emilia-Romagna ha commissionato a Doxa un’indagine di opinione sulla figura del maestro e sul suo ricordo. Doxa ha realizzato un’indagine che ha esplorato: Il maestro di scuola elementare nei ricordi degli italiani I ricordi a proposito dell’analfabetismo del passato, i ricordi su Alberto Manzi e le sue trasmissioni La figura del maestro oggi: punti di riferimento nella nostra vita. L’indagine è stata svolta attraverso 1.000 interviste telefoniche CATI (Computer Assisted Telephone Interview) presso un campione rappresentativo della popolazione italiana, dal 20 al 23 luglio 2011.

Il campione

Campione: Sesso ed età Età Sesso BASE: 1000 Intervistati 48% 52%

Campione: Area Geografica Nord Est: 20% Nord Ovest: 26% Centro: 20% Sud: 23% Isole: 11% BASE: 1000 Intervistati

Risultati

SINTESI DEI RISULTATI La scuola elementare è decisamente viva nei ricordi degli italiani: quasi tutti (92%) sono in grado di parlare dei propri ricordi, ed esprimono una soddisfazione elevatissima per l’esperienza di quegli anni, sia per i compagni, sia per i rapporti con gli insegnanti e le materie apprese. Gli insegnanti o l’insegnante sono il ricordo più forte della scuola elementare, perché citati dal 36% degli italiani come prima indicazione, seguono i compagni, gli spazi fisici e il gioco, le feste, il clima di allegria. L’89% degli italiani indica almeno un ricordo del proprio insegnate: i tratti ricordati sono soprattutto positivi (il modo di trattare i bambini, la capacità di insegnare, la dolcezza), anche se emerge qualche negatività, legata soprattutto al ricordo della severità degli insegnanti. La memoria della scuola e del maestro elementare è evidente non solo per i giovani, ma anche per le altre fasce di età, e sembra diventare anche più netta tra le persone più anziane: le persone di 70 anni e oltre evidenziano quote elevate di ricordo per il maestro, i compagni di scuola, il clima di festa.

SINTESI DEI RISULTATI La figura di Alberto Manzi è ancora ben presente nella mente degli italiani. Oltre un terzo degli intervistati ricorda le trasmissioni educative della Rai; il ricordo arriva al 62% tra gli adulti da 55 a 69 anni, e al 42% tra i più anziani. Anche i giovani dichiarano di avere in mente queste trasmissioni (20% sotto i 34 anni, 31% da 35 a 54 anni), forse perché ne hanno sentito parlare. Ben il 27% degli italiani oggi ricorda Alberto Manzi; la memoria sale nel Centro Italia, fra quanti hanno da 55 a 69 anni (51%) e i più anziani di almeno 70 anni (37%). E’ un ricordo legato soprattutto alla capacità di farsi capire e spiegare con chiarezza le materie di studio, sia ai bambini che agli adulti. Quattro italiani su dieci dichiarano oggi di avere conosciuto persone che non sapevano né leggere né scrivere; se si circoscrivono i ricordi alle persone della famiglia, risulta che circa un italiano su quattro ha avuto in famiglia almeno un nonno o altro parente che non sapeva né leggere né scrivere. Cercando ancora nella memoria, il 5% degli italiani ricorda che le persone analfabete conosciute seguivano le trasmissioni di Alberto Manzi.

SINTESI DEI RISULTATI Quasi tutti gli italiani (80%) reputano che l’insegnamento nella scuola elementare sia cambiato rispetto al passato: è cambiato soprattutto il modo di insegnare (44%), ma anche la passione degli insegnanti (22%) e le materie di studio (17%). Gli insegnanti di scuola, i genitori e i libri sono alla base della crescita individuale: secondo gli italiani gli insegnanti di scuola elementare e di altre scuole sono le persone da cui imparare molto a proposito delle materie di studio come la storia, la geografia; i genitori/le famiglie sono invece i garanti dell’educazione civica, da loro si può imparare come comportarsi e diventare buoni cittadini per il 73% degli italiani. I libri sono fonte di sapere per le materie di studio secondo il 20% degli intervistati, internet per l’8% (10% tra i più giovani).

SINTESI DEI RISULTATI Il 40% degli italiani ritiene oggi di avere un maestro, un punto di riferimento da cui imparare: la quota sale al 66% tra i più giovani (da 15 a 24 anni), e anche i più anziani, di 70 anni e oltre, dicono di avere un punto di riferimento nel 29% dei casi. I genitori sono «maestri» per il 20% degli italiani: la quota decresce con l’età, ma anche per i più anziani i propri genitori, probabilmente nell’esempio che hanno rappresentato in passato, sono sempre maestri di vita (8%). Seguono gli insegnanti (7%, quota che sale al 12% tra i più giovani), i coniugi/fidanzati (6%), i libri (6%) i figli (4%). E’ interessante guardare alle diversità dei punti di riferimento tra i più giovani (genitori e insegnanti prima di tutto, ma anche gli amici, i libri e internet) e i più anziani (i figli e i genitori, e a seguire i coniugi e i libri). I genitori sono punti di riferimento per il modo di comportarsi nella vita e come cittadini, gli insegnanti per le materie di studio, ma anche nella vita sociale.

Ricordo e soddisfazione per la scuola elementare Valori % Dom. 1 “ Con riferimento alla scuola elementare, quanto è stato soddisfatto di…” Base: Totale (n=1000)

Il ricordo della scuola elementare Valori % Dom. 2 “ Cosa ricorda della scuola elementare che ha frequentato?” Il primo giorno di scuola Le pagelle La mensa Le recite Le suore La divisa/il grembiule Base: Totale (n=1000)

Il ricordo della scuola elementare “ Cosa ricorda della scuola elementare che ha frequentato?” - Principali indicazioni; totale indicazioni - Valori % Dom. 2 Base: intervistati di ciascuna fascia di età (15-34 anni: n=266; 35-54 anni: n= 357; 55-69 anni: n=220; 70 anni e più: n=157)

Il ricordo dell’insegnante/insegnanti Valori %. Possibili più risposte Dom. 3-4 COSA AVEVA CHE LE PIACEVA DI PIU’? COSA AVEVA CHE LE PIACEVA DI MENO? L’autorità L’ allegria/simpatia La disponibilità La pazienza L’aspetto fisico Il tono di voce Era troppo esigente Aveva delle preferenze Era poco paziente L’aspetto fisico Base: Totale (n=1000)

Il ricordo dell’insegnante/insegnanti Valori % Dom. 3-4 COSA AVEVA CHE LE PIACEVA DI PIU’? COSA AVEVA CHE LE PIACEVA DI MENO? Base: intervistati di ciascuna fascia di età (15-34 anni: n=266; 35-54 anni: n= 357; 55-69 anni: n=220; 70 anni e più: n=157); principali indicazioni

Il ricordo delle trasmissioni educative Valori % Dom. 5 “ Lei ricorda che in passato la televisione trasmetteva dei programmi finalizzati a insegnare alcune materie di studio ai bambini e agli adulti?” Base: Totale (n=1000)

Il ricordo del conduttore ALBERTO MANZI Valori % Dom. 6 “ Una delle trasmissioni veniva condotta da Alberto Manzi. Lo ricorda?” Base: Totale (n=1000)

Il ricordo di Alberto Manzi Valori %. Possibili più risposte Dom. 7 “ Cosa ricorda di Alberto Manzi? In cosa era diverso dagli altri maestri di scuola elementare?” Base: Totale intervistati che ricordano Alberto Manzi (n=269)

Analfabetismo Valori %. Possibili più risposte Dom. 8-9 “ Lei ha conosciuto personalmente qualcuno che non sapeva né leggere né scrivere? Di chi si trattava?” “ Per quanto ne sa, seguivano Alberto Manzi in televisione?” Base: Totale (n=1000)

I cambiamenti Valori %. Possibili più risposte Dom. 10 “ Secondo Lei, cosa è cambiato oggi negli insegnamenti di scuola elementare?” Rispetto/l’autorevolezza/ sono più permissivi Ci sono più insegnanti/ non c’è più l’insegnante unico Gli insegnanti sono meno preparati Il rapporto genitori-insegnanti E’ cambiato tutto Base: Totale (n=1000)

L’insegnamento di oggi Valori %. Possibili più risposte Dom. 11 “ Secondo Lei, oggi da chi si può imparare molto a proposito di materie come la storia, la geografia, le scienze?” Da altri giovani più informati In oratorio/ sacerdoti/ al catechismo Sui giornali Dalle autorità/istituzioni Da soli/ dalla passione personale Base: Totale (n=1000)

L’insegnamento di oggi Valori %. Possibili più risposte Dom. 12 “ E da chi si può imparare molto su come comportarsi, come diventare un buon cittadino?” Da altri giovani più informati In oratorio/ sacerdoti/ al catechismo Sui giornali Su internet In televisione Dalle autorità/istituzioni Da soli/ dalla passione personale Dalla società Dagli amici Base: Totale (n=1000)

Il «maestro» di oggi Valori % Dom. 13-13b “ Oggi Lei ritiene di avere un maestro, un punto di riferimento da cui imparare?” Base: Totale (n=1000)

Il «maestro» di oggi Il 43% NON RITIENE DI AVERE UN MAESTRO Valori %. Possibili più risposte Dom. 13-13b “ Oggi Lei ritiene di avere un maestro, un punto di riferimento da cui imparare?” Il 43% NON RITIENE DI AVERE UN MAESTRO IL 17% NON SA INDICARE I parenti Gli anziani I sacerdoti Me stesso Il Presidente della Repubblica Base: Totale (n=1000)

Il «maestro» di oggi Valori %. Possibili più risposte Dom. 13-13b “ Oggi Lei ritiene di avere un maestro, un punto di riferimento da cui imparare?” Base: intervistati di ciascuna fascia di età (15-34 anni: n=266; 35-54 anni: n= 357; 55-69 anni: n=220; 70 anni e più: n=157)

“ In quali aree, per cosa ha un maestro, un punto di riferimento?” Il «maestro» di oggi Valori %. Possibili più risposte Dom. 14-14b “ In quali aree, per cosa ha un maestro, un punto di riferimento?” Base: Totale (n=1000)

I genitori come «maestri» “ In quali aree, per cosa?” Valori %. Possibili più risposte Dom. 14-14b “ In quali aree, per cosa?” Base: intervistati che indicano i genitori come maestri (n=197)

Gli insegnanti come «maestri» “ In quali aree, per cosa?” Valori %. Possibili più risposte “ In quali aree, per cosa?” Dom. 14-14b Base: intervistati che indicano gli insegnanti come maestri (n=68)