UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA SEMINARIO SUL MOBBING IL FENOMEMO MOBBING: DEFINIZIONE, EVOLUZIONE STORICA E QUADRO NORMATIVO UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA SEMINARIO SUL MOBBING 17/09/2018 Giuseppe Giordano
COS’E’ IL MOBBING? Il Mobbing (dall’inglese “to mob” = attaccare, accerchiare) consiste in attacchi sistematici, abusi, oltraggi e soprusi esercitati dal mobber (superiori gerarchi o colleghi) contro un lavoratore isolato (il mobbizzato), divenuto, per svariate ragioni, indesiderato 17/09/2018 Giuseppe Giordano
CHI HA “CONIATO” IL TERMINE? Konrad Lorenz (biologo dell’800): mobbing descriveva il movimento di accerchiamento di alcuni animali verso qualcuno della stessa specie, fino a portarlo talvolta alla morte o ad escluderlo dalla comunità 17/09/2018 Giuseppe Giordano
CHI HA USATO PER PRIMO IL TERMINE? Heinz Leymann (anni 80-90): uno dei maggiori esperti mondiali dell’ambiente lavorativo e studioso sistematico del fenomeno mobbing 17/09/2018 Giuseppe Giordano
ALCUNE DEFINIZIONI DI MOBBING 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Einersen Stale, Norvegia 1996 Una persona è vittima del Mobbing quando è ripetutamente soggetta ad atti negativi sul posto di lavoro. Tuttavia per essere definita vittima questa persona deve anche sentirsi in condizione di inferiorità nel difendersi in tale situazione 17/09/2018 Giuseppe Giordano
HEINZ LEYMANN, 1999 Il terrore psicologico sul posto di lavoro o Mobbing consiste in una comunicazione ostile e contraria ai principi etici, perpetrati in modo sistematico da uno o più persone principalmente contro un singolo individuo che viene per questo spinto in una difesa. Queste azioni sono effettuate con alta frequenza e per un lungo periodo di tempo ed a causa di ciò il mobbizzato subisce seri disagi psicologici-psicosomatici-sociali 17/09/2018 Giuseppe Giordano
DAVENPORT-DISTLER-PURSELL, USA, 1999 Attacco emozionale. Comincia quando un individuo è fatto bersaglio di comportamenti lesivi ed irrispettosi e con pettegolezzi ed atti di pubblico discredito gli viene creato intorno un clima ostile, che induce anche altri individui volenti o nolenti, a partecipare alla continuata azione negativa per indurre questa persona a lasciare il posto di lavoro. Queste azioni aumentano d’intensità fino a sfociare in comportamenti terrorizzanti e illegali. La vittima si sente sempre più impotente, soprattutto nel momento in cui percepisce che l’azienda non fa nulla per fermare il mobbing o, anzi, lo consente tacitamente, lo sostiene o lo opera deliberatamente 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Quali azioni vessatorie contraddistinguono il mobbing? a) Atteggiamento aziendale difforme da quello riservato ad altri colleghi b) Calunnie, diffamazione, ingiurie di colleghi verso un altro collega c) Dequalificazione nel lavoro d) Diniego immotivato delle ferie e) Accuse generiche non supportate da fatti o circostanze f) Rimproveri in pubblico g) Attribuzione di compiti ordinari con ordini scritti indicanti anche i tempi di produttività h) Richiesta frequente di controlli medico-fiscali nello stesso periodo di malattia i) Isolamento dall’organizzazione del lavoro 17/09/2018 Giuseppe Giordano
QUALI SONO GLI ASPETTI ESSENZIALI DEL MOBBING? Ambiente lavorativo (conflitto sul posto di lavoro) Durata (conflitto esistente da almeno 6 mesi o 3 nel caso di “quick mobbing”) Tipo di azioni (2 su 5 fra attacchi ai contatti umani ed alla possibilità di comunicare; isolamento sistematico; cambiamenti delle mansioni lavorative; attacchi alla reputazione; violenza e minacce di violenza) Posizione di inferiorità della vittima (“dislivello tra gli organizzatori”) Intento persecutorio (volontà dell’aggressore di nuocere alla vittima) 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Le classificazioni del Mobbing - Mobbing orizzontale: i mobbers sono colleghi di pari livello - Mobbing verticale: i mobbers sono superiori gerarchici - Mobbing discendente: operato dal superiore verso i lavoratori subordinati - Mobbing ascendente: praticato da un individuo o gruppi nei confronti di un capo 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Quali sono gli effetti del Mobbing? Disturbi del sonno (insonnia ed ipersonnia) Disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia) Emicranie frequenti Tic nervosi Dermatiti Gastriti 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Effetti a livello socio-emotivo Si manifestano soprattutto disturbi relazionali con gli amici, il partner, la famiglia, ansia, attacchi di panico e disturbi dell’umore la cui estrema espressione può tradursi in pensieri e/o atti suicidi 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Quali effetti sul lavoro? Si creano fazioni che disgregano la comunicazione e frammentano la produttività della comunità lavorativa con serie ripercussioni sull’azienda che rischia di assistere ad un abbassamento dell’efficienza e dell’efficacia, della qualità e della quantità del prodotto o del servizio, un clima generale di dissenso e tensione potenzialmente in grado di offuscare gli obiettivi e le strategie organizzative. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
IL DANNO DA MOBBING 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Il Mobbing causa nella vittima “disturbi psicopatici, relazionali e dell’umore che possono portare anche ad invalidità psicofisiche permanenti di vario genere e percentualizzazione. La persona viene danneggiata psicologicamente e fisicamente, menomata nella sua capacità lavorativa e nella fiducia in sé” (Ege) 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Cosa viene fatto a livello giuridico per tutelare il lavoratore Cosa viene fatto a livello giuridico per tutelare il lavoratore? Che tipo di danno subisce il lavoratore? 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Partendo da un’analisi del quadro normativo europeo, si nota subito che la legislazione sul fenomeno è assai carente o quanto meno frammentaria. Anche il nostro paese non ha al momento regolato questo fenomeno sia perché è stato conosciuto relativamente tardi (metà anni ’90) sia perché è stato conosciuto male e conseguentemente si è creata una certa confusione normativa e giurisprudenziale sulla definizione di Mobbing. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Le prime norme sul Mobbing Il Mobbing ebbe in Leymann il suo massimo studioso e di conseguenza fu conosciuto immediatamente nei due paesi dove questi studiò: Germania e Svezia 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Quali sono i principali documenti che regolano il fenomeno per la prima volta in Europa? - “Disposizioni relative alle misure da adottare contro forme di persecuzione psicologica negli ambienti di lavoro” – emanate dall’Ente nazionale per la Salute e la Sicurezza svedese (1993) - “Accordo aziendale Volkswagen” in Germania (1996) 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Entrambi i documenti hanno ad oggetto la medesima materia, ma la differenza tra i due atti concerne la loro applicazione: mentre quello svedese è un documento a carattere generale, quello tedesco si limita specificamente agli occupati presso la Volkswagen. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
L’atto svedese fa riferimento a “qualsiasi forma di persecuzione durante il lavoro” ed indica le conseguenze che tali forme di persecuzione possono causare ai singoli lavoratori, ma anche all’interno del gruppo di lavoro. Il documento indica quali sono le varie forme di persecuzione psicologica e le misure di origine generale per prevenire qualsiasi forma di mobbing. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
L’importanza dell’Accordo Volkswagen, invece, risiede nella sua specificità e nell’individuazione precisa dei soggetti responsabili qualora taluno sia leso nei propri diritti: prevede l’obbligo del datore di lavoro di adottare le misure del caso così come quello di dare informazioni e chiarimenti. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
IL QUADRO NORMATIVO IN ITALIA Attualmente sono presenti ben 14 progetti di legge su Mobbing ed alcune discipline settoriali quali l’accordo ATM di Torino, Il Regolamento antimobbing della Provincia di Ragusa, il Codice di condotta per la tutela della dignità delle lavoratrici/lavoratori del Comune di Palermo. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
QUALI SONO I PUNTI SALIENTI DEI DDL? Definizione di mobbing e descrizione dei comportamenti persecutori in modo generale, ovvero attraverso esemplificazioni delle più comuni ipotesi vessatorie od emarginanti in azienda. In alcune di esse si rinvia ad un ipotetico futuro decreto del Ministero del Lavoro l’onere di individuare le fattispecie concrete (e tassative) di violenza psicologica e morale ai danni dei lavoratori. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Individuazione dei possibili persecutori nei datori di lavoro, superiori gerarchici, pari grado e (solo in alcuni progetti) subordinati Previsione in alcuni ddl, che le persecuzioni debbono avere la finalità di danneggiare il lavoratore mentre in altri casi si ritiene sufficiente l’attuazione del comportamento persecutorio anche in assenza di una specifica finalità 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Previsione di precise responsabilità disciplinari a carico dei promotori del Mobbing e la “responsabilizzazione” del datore di lavoro che viene obbligato a verificare le denunce di Mobbing e ad assumere le necessarie conseguenti iniziative (ad es. irrogazione di provvedimenti disciplinari, rimozione degli effetti) Viene posto a carico del datore di lavoro l’onere di indicare le azioni di prevenzione e informazione che vanno realizzate (imponendo chiarezza e trasparenza nei rapporti aziendali) disponendo a tal fine anche lo svolgimento di apposite assemblee del personale, consultazioni periodiche o la istituzione di un apposito organo composto dai rappresentanti del datore, lavoratori ed ASL 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Individuazione e punizione di eventuali strategie aziendali che attraverso il Mobbing si propongono di ridurre o razionalizzare il personale (si parla propriamente di “bossing”) Definizione delle azioni di tutela che la vittima potrà promuovere (ricorso alla conciliazione, anche attraverso le RSA e l’Autorità giudiziaria) Imposizione dell’obbligo di ripristino delle situazioni professionali colpite dalle azioni persecutorie, il risarcimento dei danni subiti e la nullità degli atti discriminatori e di eventuali atti di ritorsione in seguito alla promozione di iniziative di tutela Previsione della possibilità di pubblicità del provvedimento del giudice 17/09/2018 Giuseppe Giordano
QUALE DANNO? La prima lesione subita dal mobbizzato investe l’aspetto professionale-lavorativo. Il Danno professionale investe, di solito, anche la sicurezza economica ed avrà ripercussioni patrimoniali e reddituali 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Demansionamenti, trasferimenti, negazione di diritti acquisiti, di bonus e premi di vario tipo, estromissioni dai budget e dalla promozioni, sanzioni disciplinari, trattenute sullo stipendio sono tutti atti illegittimi tipici che vanno a completare e/o aggravare ulteriormente una situazione di Mobbing, con la conseguenza che il danno prettamente patrimoniale sarà con il decorrere del tempo ancora più evidente 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Si realizza, quindi, un “danno patrimoniale” che la vittima subisce nelle forme del danno emergente e del lucro cessante 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Il Danno patrimoniale è quindi l’incisione inferta dal fatto illecito alla sfera patrimoniale (della vittima) attuale (danno emergente) e futuro (lucro cessante) 17/09/2018 Giuseppe Giordano
ART. 2043 CODICE CIVILE (Risarcimento per fatto illecito) <<Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno>> 17/09/2018 Giuseppe Giordano
ART. 2056 CODICE CIVILE (Valutazione dei danni) <<Il risarcimento dovuto al danneggiato si deve determinare secondo le disposizioni degli artt. 1223, 1226 e 1227 c.c.>> 17/09/2018 Giuseppe Giordano
In particolare, per quanto concerne il danno patrimoniale la vittima ha diritto ad un risarcimento ex art. 1223 c.c. (“Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta”) in quanto alla base del rapporto tra le due parti esiste un contratto di lavoro 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Accanto a quello patrimoniale si distinguono altre due specie di danno: il danno biologico ed il danno esistenziale 17/09/2018 Giuseppe Giordano
IL DANNO BIOLOGICO E’ una menomazione psico-fisica della persona in sé e per sé considerata, in quanto incidente sul valore dell’uomo in tutta la sua concreta dimensione, che non si esaurisce nella sola attitudine a produrre ricchezza, ma si collega alla somma delle funzioni naturali afferenti al soggetto nell’ambiente in cui la vita si esplica, ed aventi rilevanza non solo economica, ma anche biologica, sociale, culturale ed estetica 17/09/2018 Giuseppe Giordano
IL DANNO BIOLOGICO E’ UN DANNO EXTRAPATRIMONIALE DI NATURA EXTRACONTRATTUALE Per la tutela del danno biologico, così come per il danno esistenziale, occorre richiamare l’art. 2043 c.c. (Risarcimento per fatto illecito) il quale statuisce che <<Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno>>. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
DEFINIZIONE DI DANNO BIOLOGICO Il dlgs 38 del 2000 all’art. 13 definisce il danno biologico coma la lesione all’integrità psicofisica, suscettibile di valutazione medico-legale, della persona. Le prestazioni per il ristoro del danno biologico sono determinate in misura indipendente dalla capacità di produzione del reddito del danneggiato 17/09/2018 Giuseppe Giordano
SU COSA SI FONDA IL DANNO BIOLOGICO? Il danno biologico trova il suo fondamento normativo nell’art. 32 Cost.: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure agli indigenti”. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Danno biologico è la modificazione peggiorativa del modo di essere della persona. Il concetto di danno è necessariamente legato ad una alterazione intervenuta nell’individuo rispetto ad una situazione antecedente e consiste nel passaggio da uno stato di salute ad uno stato di malattia oppure nell’aggravamento di una patologia preesistente. Il danno alla salute comporta una perdita o riduzione di funzioni vitali ovvero l’impossibilità per il danneggiato di vivere come avveniva prima della produzione del danno 17/09/2018 Giuseppe Giordano
IL DANNO ESISTENZIALE La Corte di Cassazione con sentenza 7713/2000 ha riconosciuto il danno esistenziale distinguendolo da quello biologico. Il riconoscimento del danno esistenziale si inserisce nella tendenza della giustizia a prestare maggiore attenzione ai temi delle relazioni sociali della persona 17/09/2018 Giuseppe Giordano
NOZIONE DI DANNO ESISTENZIALE La nozione di danno esistenziale comprende qualsiasi evento che, per la sua incidenza negativa sul complesso dei rapporti facenti capo alla persona, è suscettibile di ripercuotersi in maniera consistente e talvolta permanente, sull’esistenza della stessa 17/09/2018 Giuseppe Giordano
QUALI NOVITA’ INTRODUCE IL DANNO ESISTENZIALE? Viene superata quella bipartizione tra danno patrimoniale e biologico che appariva angusta e poco esaustiva in quanto escludeva a priori la mera frustrazione prodotta dalla condotta mobbizzante, il carico di speranze e di aspettative vanificate, gli affetti e le relazioni umane messe in discussione; manifestazioni che si possono ripercuotere sulla qualità della vita dell’individuo e sulla propria autostima 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Nella categoria del danno esistenziale viene ad essere compreso anche il c.d. doppio mobbing, così definito dal dott. Ege nel 1997. Con questo termine lo studioso individua quei conflitti e problemi anche dirompenti in famiglia che hanno come radice i problemi sul posto di lavoro. Ege sottolinea come i problemi in famiglia nascano, di solito, cronologicamente dopo quelli sorti sul luogo di lavoro. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
DANNO PATRIMONIALE DANNO BIOLOGICO DANNO ESISTENZIALE QUALE TUTELA? DANNO PATRIMONIALE DANNO BIOLOGICO DANNO ESISTENZIALE 17/09/2018 Giuseppe Giordano
A norma dell’art. 1223 c.c. si ha risarcimento qualora tra il fatto ed il danno sussista un nesso eziologico (nesso di causalità) 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Un mare di problemi…. 1) manca la previsione normativa di una specifica serie di azioni che non diano adito a dubbi sulla natura della condotta 2) alcuni ddl rinviano ad un decreto Ministeriale la definizione delle azioni causanti Mobbing, ma in mancanza non risulta particolarmente semplice al lavoratore dimostrare di aver subìto Mobbing 17/09/2018 Giuseppe Giordano
3) Tutte le circostanze che in generale caratterizzano una condotta di Mobbing (ripetitività, sistematicità, predeterminazione, strumentalizzazione, vessatorietà) in ambito probatorio hanno valore di “presunzioni semplici” 4) A norma dell’art. 2729 c.c. queste circostanze costituirebbero esclusivamente degli indizi, ovvero degli “argomenti di prova” in grado di far conoscere al Giudice alcuni fatti 17/09/2018 Giuseppe Giordano
5) Le circostanze valutate dal Giudice sono “circostanze indiziarie” le quali, se pur rimesse al prudente apprezzamento del Giudice, saranno ammissibili solo se gravi, precise e concordanti 6) Spetta al lavoratore il c.d. “onere della prova” 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Cosa dovrà provare il lavoratore per avere tutela? a) che la condotta illegittima del datore di lavoro si sia realmente verificata b) che tali comportamenti siano stati ripetitivi e sistematici nei suoi confronti c)che gli stessi costituivano abuso dei poteri datoriali perché sproporzionati e/o strumentalizzati d) che tali comportamenti erano immediatamente diretti a ledere la sua persona e che hanno effettivamente provocato un danno accertabile e quantificabile 17/09/2018 Giuseppe Giordano
LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Il problema del Mobbing non è sola la sua dimostrabilità, ma anche la quantificazione del danno che lo stesso produce. Una delle immediate conseguenze del Mobbing può riguardare la sfera patrimoniale del soggetto leso e comportare un pregiudizio economico che sarà facilmente monetizzabile. Si pensi, ad esempio, all’ipotesi in cui il Mobbing sia causa delle dimissioni o del licenziamento del lavoratore ed all’insorgere sia del danno emergente che del lucro cessante. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Maggiori difficoltà, invece, si incontreranno nella risarcibilità del danno biologico e del danno esistenziale, poiché in tali ipotesi vengono lesi diritti che non sono suscettibili di una precisa valutazione economica. Particolarmente difficile è, nello specifico, la valutazione del danno esistenziale poiché tale ipotesi si riferisce alla necessità di tutelare situazioni apprezzate in chiave di valori costituzionali senza parametri di liquidazione in qualche modo predefiniti o predefinibili. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Come calcolare il danno complessivamente subito dalla vittima (danno patrimoniale, danno biologico, danno esistenziale)? 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Per il danno biologico si può ricorrere all’applicazione dell’art Per il danno biologico si può ricorrere all’applicazione dell’art. 13 dlg 38/2000 che rimette al medico-legale l’applicazione dei criteri di indennità previsti a seconda del grado di invalidità derivato dalla condotta mobbizzante. Di conseguenza il danno patrimoniale sarà equivalente alla diminuzione del reddito della vittima ed alle mancate occasioni di guadagno sommato ad alcune variabili che sono, ad esempio, riassunte nella c.d. “tabella Ege” 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Nel concreto dovranno essere valutati: - numero delle categorie delle azioni ostili subite dalla vittima - indice di frequenza e/o sistematicità con cui le azioni ostili sono state perpetrate nel tempo - dato cronologico relativo alla durata del mobbing - fascia di reddito di appartenenza del soggetto leso - età del soggetto leso Questa monetizzazione potrà essere integrata dal danno biologico di competenza medico-legale, seguendo i criteri comunemente in uso presso i tribunali italiani (valutazione delle percentuali di invalidità) 17/09/2018 Giuseppe Giordano
La difficoltà nella quantificazione del danno esistenziale porta all’applicazione dell’art. 1226 c.c. per cui “se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare è liquidato dal Giudice con valutazione equitativa” 17/09/2018 Giuseppe Giordano
EVOLUZIONE GIURISPRUDENZIALE 17/09/2018 Giuseppe Giordano
La sentenza del Tribunale di Torino del 16. 11 La sentenza del Tribunale di Torino del 16.11.1999 (la quale espresse una prima definizione di Mobbing) riconobbe al lavoratore un indennizzo pari a £. 10.000.000 che, secondo il prudente apprezzamento del Giudice Ciocchetti, era commisurato alla gravità dei fatti in analisi, in conformità ad un criterio puramente equitativo. Questo risarcimento equitativo veniva stabilito tanto per il danno biologico che per quello professionale senza alcuna distinzione valutativa in ragione della loro differente natura 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Fino all’anno 2000 anche altre sentenze hanno confermato il ricorso al risarcimento di natura equitativa ex art. 1226 c.c. Tutto ciò fino alla sentenza del 26 aprile 2000 pronunciata dal Tribunale di Milano in relazione ad una vertenza presentata per demansionamento del lavoratore. In tal caso il Giudice dott. Atanasio calcolò il risarcimento dovuto (tanto per il danno biologico che per quello esistenziale e professionale) nella misura pari al 100% della retribuzione mensile percepita dalla vittima a dar data dall’aprile del 1994. Il risarcimento complessivo fu pari a £. 1.290.147.000 lorde. In questo caso (in cui fu applicato un criterio equitativo impuro) il Giudice ritenne opportuno utilizzare un parametro reddituale relativo alla retribuzione mensile percepita. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Intese, in altre parole, coniugare l’aequitas del caso concreto con una forma di percentualizzazione del danno rapportata automaticamente ad un quantum dell’importo riconosciuto a titolo di retribuzione. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Con sentenza 3/10/2001 il giudice Nisticò del Tribunale di Pisa applicò un criterio equitativo che teneva conto di alcune variabili quali la gravità del fatto, il numero degli episodi, la potenzialità offensive del comportamento. Come parametro per la liquidazione adottò le quindici mensilità che vengono corrisposte nel caso di licenziamento illegittimo, come indennizzo forfettario previste dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Alcune importanti e recenti sentenze Corte dei Conti, III sez. n. 623/25-10-2005 Una volta che il giudice civile abbia legittimamente imposto il risarcimento di un qualunque tipo di danno è evidente che ciò determina una diminuzione patrimoniale per le risorse finanziarie dell’amministrazione che si traduce in un danno erariale. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
TAR Lazio, sez. Roma sent. N TAR Lazio, sez. Roma sent. N. 5454/04-07-2005 Il mobbing, in assenza di un’esatta definizione normativa e di univoci indirizzi della giurisprudenza, non è configurabile quale pratica morbigena indennizzabile. La malattia professionale è indennizabile, indipendentemente dalla sua inclusione nelle tabelle allegate al d.p.r. 1124/1965, se ne sia accertata la sua derivazione causale dall’esercizio d’una delle lavorazioni di cui all’art. 1 del suddetto decreto. Non v’è, quindi, indennizzo, se non per il rischio lavorativo specifico; pertanto, non basta affermare la rilevanza in sé delle malattie non “tabellate”, occorrendo verificare se esse diano luogo all’esposizione del lavoratore ad una specifica lavorazione morbigena, ossia assunta come in sé pericolosa direttamente dal legislatore. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
CONSIDERAZIONI Se il fenomeno Mobbing sembra essere ben definito alla luce anche del contributo della Psicologia del lavoro, permangono molte ombre su come dimostrare la condotta lesiva e su come liquidare lo stesso danno. Il nostro ordinamento è ancora privo di una legislazione che definisca precisamente il fenomeno anche se vi sono numerosi disegni di legge che si propongono di inquadrare e regolamentare la problematica. Gli attuali disegni di legge si rifanno alle definizioni di Mobbing date dai principali studiosi del fenomeno (Leymann, Ege), ma non affrontano compiutamente la problematica di come e quanto liquidare il danno. A mio parere, questi sono gli interrogativi che il legislatore dovrebbe porsi per meglio disciplinare la materia 17/09/2018 Giuseppe Giordano
UN PO’ DI STATISTICA… Una recente ricerca dell’Eurispes presentata a Roma il 31 Gennaio 2003, riporta alcuni dati sul fenomeno Mobbing in Italia. Viene evidenziato che il Mobbing coinvolge nel nostro Paese ben un milione di lavoratori su oltre 21 milioni di occupato. La percentuale maggiore si registra al Nord con 65% delle vittime complessive del Mobbing; i mobbizzati sono soprattutto donne (52%) ed impiegati tra i quali le vessazioni raggiungono un picco del 79%. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Nel periodo giugno 2001 – settembre 2002, i pazienti visitati vittime di Mobbing sono risultati essere per il 62,5% dipendenti di aziende private, per il 52% diplomati e per il 24% laureati. Le angherie più frequentemente subite sono: accuse di scarsa produttività; conferimento di incarichi marginali rispetto a quelli attribuiti a colleghi di pari grado o addirittura subordinati; assegnazione di obiettivi impossibili; attribuzione di compiti inutili; eccessivo ricorso a visite fiscali; esclusione da riunioni plenarie; imposizioni a colleghi della vittima di non parlare con il malcapitato; minacce di trasferimento; ossessivo controllo dell’orario di lavoro; richieste di pratiche urgenti anche in giorni festivi o fuori orario. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Le conseguenze sulla salute maggiormente registrate sono risultate essere nel 39% dei casi astenia, ansia, depressione, panico, disturbi del sonno, irregolarità nell’alimentazione, alcolismo, tabagismo, uso improprio di farmaci. Nei 31% dei casi sono stati riscontrati sintomi quali cefalea, vertigini, eruzioni cutanee, tachicardia, ipertensione arteriosa, disturbi dell’apparato gastrointestinale (gastrite, ulcera, colite spastica). 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Come difendersi La famiglia e gli amici Riuscire a parlare razionalmente con i familiari e gli amici aiuta ad acquisire consapevolezza e a creare un fronte comune contro l’aggressore. Bisogna però stare attenti a non cadere nell’errore opposto, cioè quello di scaricare sugli altri tutti i problemi, concentrandosi sulla situazione con atteggiamento ossessivo. Può essere utile ricorrere ad un supporto psicologico, a gruppi di auto-aiuto o ad un centro specializzato per evitare per quanto possibile che anche la famiglia e la vita sociale della vittima vengano coinvolti dai conflitti lavorativi. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Come difendersi Le vie legali Quando sono falliti tutti i tentativi possibili di accordo e di soluzione del problema, l’ultima via che riamane è quella legale. Bisogna però essere coscienti del fatto che intraprendere le vie legali comporta un notevole dispendio di energie psico-fisiche ed economiche. Il mobbizzato può fare appello tanto al diritto del lavoro quanto alla giustizia civile e penale. Un avvocato del lavoro potrà essere di aiuto nei casi di licenziamenti o trasferimenti ingiusti o più in generale nei casi di bossing che si concretizzano in provvedimenti aziendali irregolari. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Nella scelta del legale bisogna stare attenti ad alcuni punti: a) prima di rivolgersi ad un legale occorre raccogliere in ordine cronologico tutto il materiale scritto a disposizione (ordini di servizio, disposizioni varie, certificazioni sanitarie). Questa documentazione servirà all’avvocato a farsi un quadro della situazione; b) evitare studi collegati in qualche modo con l’azienda o coi datori di lavoro; c) decidere insieme gli obiettivi da raggiungere: la reintegrazione nel ruolo? Un trasferimento? La revoca del trasferimento? Un risarcimento? 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Qualche indicazione su come comportarsi in queste situazioni: In caso di licenziamento con successivo reintegro in seguito a esito positivo del procedimento legale è necessario essere consapevoli che spesso le azioni persecutorie subiscono solo una battuta d’arresto, ma i problemi permangono e a volte peggiorano. Qualche indicazione su come comportarsi in queste situazioni: continuare a segnalare gli abusi, mettere al corrente più gente possibile, cercare di rendere pubblica la situazione. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Come difendersi Cercare alleati E’ difficile pensare in una fine naturale del conflitto poiché il mobbing non si esaurisce e non tende a diminuire in intensità, anzi cresce in maniera esponenziale. Se si ha la sensazione di trovarsi in una situazione senza via d’uscita diventa necessario chiedere aiuti concreti a sindacato, associazioni, medico di base, psicologi, psichiatri. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Come difendersi Rafforzare se stessi e documentarsi Il primo passo che il mobbizzato dovrà fare è raggiungere la consapevolezza della propria situazione, cioè comprendere che i sentimenti che sta provando (solitudine, inadeguatezza, rabbia, etc.) sono causati dal mobbing e non ne sono essi stessi la causa e capire che sarà necessario mettersi in gioco in prima persona e che gli aiuti esterni potranno essere dei validi supporti, ma non potranno sostituirsi all’azione della vittima. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Come comportarsi allora? La scelta migliore è quella di non abbandonare il posto di lavoro, soprattutto se non si ha una valida alternativa di occupazione e di reagire agli attacchi. E’ utile rispondere ai tentativi di violenza in modo calmo, ma chiaro e deciso a far notare all’aggressore e ai testimoni che la via intrapresa si identifica con un termine preciso, cioè mobbing o violenza morale. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
La consigliera di parità La Consigliera di Parità provinciale è una figura istituzionale nominata dal Ministero del Lavoro che tutela la posizione lavorativa incidendo sulle situazioni che sono di ostacolo alla realizzazione della piena parità uomo-donna sul lavoro (L. 125/91 e L. 196/00). La Consigliera di Parità svolga un ruolo fondamentale per la promozione dell’occupazione femminile, attraverso la prevenzione e la lotta contro le discriminazioni nell’accesso al lavoro e nei luoghi di lavoro. Ha quindi un ruolo di tutela, da un lato, e di promozione attiva dall’altro. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
Alcuni casi in cui rivolgersi alla Consigliera di Parità Quando di è subita una discriminazione: a) nell’accesso al lavoro b) nell’accesso a corsi di formazione c) nello sviluppo della carriera d) nel livello di retribuzione. Quando si sono avute difficoltà a viver serenamente: a) la maternità e il lavoro (es. licenziamento) b) il rientro dalla maternità c) la richiesta di congedi parentali. 17/09/2018 Giuseppe Giordano
BIBLIOMOBBING - Mobbing. Analisi giuridica di un fenomeno sociale ed aziendale (Daniela Cantisani, Experta edizioni Forlì, 2005) - La psicologia clinica e il rischio di Mobbing (Graziana Mazzotta, 2005) - Il mobbing. La tutela esistente, le prospettive legislative e il ruolo degli organismi di controllo (Emma De Luise, Ed. Simone, 2003) - Mobbing. Diagnosi, prevenzione e tutela legale (G. De Falco, A. Messineo, F. Messineo, Epc Libri, 2003 - Mobbing e comportamento antisindacale (Maria Rita Mottola, Utet, 2003) - Mobbing. Guida alla tutela (Cinzia Frascheri, Ed. Lavoro, 2003) - La responsabilità civile nel mobbing (M. Bona, P.G. Monateri, U. Oliva, Ipsoa, 2002) - Danni da mobbing e loro risarcibilità (M. Meucci, Eds, 2002) 17/09/2018 Giuseppe Giordano